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Autore: memi    23/06/2005    4 recensioni
"La dolce magia dei ricordi rimmarrà sempre nel mio cuore...ma adesso è tempo di andare avanti. Ho speso troppo tempo a chiedermi se avessi deciso bene o meno. Ora lo so. Ma tu...potrai mai perdonarmi amore per questa mia indecisione?"
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Taro Misaki/Tom, Tsubasa Ozora/Holly
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Yurushi Watakushi Ai

Yurushi Watakushi Ai

Capitolo 12

 

Il rintocco delle campane a feste annunciava l’inizio di un memorabile matrimonio. Fuori uno storno di uccelli, ancora impreparati alla grande migrazione, svolazzò liberamente nel nitido cielo con il loro soave canto, che si mescolò al dolce suono delle campane. La chiesa gremita di gente ascoltava in un quieto silenzio le parole usuali della cerimonia pronunciate dal parroco, che però risuonarono sempre nuove e toccanti.

- Siamo qui riuniti oggi per unire sotto il sacro vincolo del matrimonio i qui presenti Tommy Becker e Ellison Parker – si voltò verso i due chiamati in causa con espressione serena in volto.

Padre Thomas adorava celebrare matrimoni. Vedere gli sposi così felici e consci di quello che stavano facendo gli dava sempre un’immensa sensazione di benessere. Era l’amore che si unificava sotto un unico nome. Due spiriti che, con poche parole, divenivano uno solo. Due anime destinate a rimanere assieme in questo mondo e in quell’altro.

- Tom – si voltò verso il ragazzo che sorrise in un’espressione di pura felicità.

Tommy prese dolcemente le mano di Ellison, per poi rivolgerle uno dei suoi migliori sorrisi, di fronte al quale la ragazza arrossì lievemente. Era così dolce, Ellie...così timida... Ecco uno dei tanti aspetti del suo carattere che lui adorava. Che lui...amava.

- Tommy Becker, vuoi tu prendere come legittima moglie la qui presente Ellison Parker – iniziò con voce altisonante padre Thomas, fissando i due giovani all’altare con espressione felice. – E promettere di amarla e rispettarla, nella gioia e nel dolore, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà – il parroco guardò il ragazzo al suo cospetto, evidentemente emozionato.

L’amore negli occhi di Tom era visibile. Padre Thomas lo conosceva da anni, ormai, così come agli altri ragazzi, ai quali si era affezionato tantissimo. D’altronde, come non voler bene a quei fantastici ragazzi? Ognuno di loro con una propria storia, ognuno con un carattere a se stante, ognuno con i propri problemi...ma tutti con un grande amore per la vita.

- Finché morte non vi separi? – terminò la formula, accennando a un sorriso.

Gli occhi marroni di Tommy brillarono di una luce propria mentre, con sguardo sognate, scrutava attentamente la ragazza di fronte a lui. Ellison era bellissima quel giorno! Sembrava più un angelo che una comune ragazza. E presto, molto presto, sarebbe diventata sua moglie.

- Si, lo voglio – rispose con voce decisa, rimanendo come incantato a fissare quelle pozze marroncine.

Ellie sentì il cuore balzarle nel petto a quelle parole e un sorriso farsi largo spontaneamente sulle sue labbra. Ma allo stesso tempo una vaga paura la colse, facendola fremere. Una volta che anche lei avrebbe accordato e il rito sarebbe terminato, la sua vita sarebbe rimasta legata indissolubilmente a quella di Tom. Per sempre. Finché morte non li avrebbe separati.

- Ellison Parker – ecco, era arrivato il suo momento. – Vuoi tu prendere come legittimo sposo il qui presente Tommy Becker e promettere di amarlo e rispettarlo, nella gioia e...- le parole di padre Thomas si confusero col frenetico battito del suo cuore.

Ellie fissava Tom con espressione smarrita. Diventare sua moglie, perdere la possibilità di una storia con Louis, rimanere indissolubilmente legata al suo migliore amico in un vincolo così stretto quale il matrimonio...era giusto tutto questo? Era giusto?

Una voce martellante continuava a chiederglielo, incessante. Una voce che lei non riusciva a mettere a tacere. Una domanda alla quale non riusciva a rispondere.

Era giusto?

Non lo sapeva, ecco la pura, semplice, unica verità! Lei...lei non lo sapeva! Non sapeva cosa era giusto, cosa sbagliato, cosa doveva fare e cosa non. Non lo sapeva. Non sapeva più niente! Il suo cuore le martellava forte in petto, la testa le rimbombava in quell’unica, estenuante domanda, le gambe sembravano pronte a cedere da un momento all’altro...

Era giusto tutto quello?

Era giusto mentire a quel modo?

Era giusto?

- Finché morte non vi separi? – padre Thomas finì la frase e immediatamente lo sguardo di tutti i presenti fu rivolto su di lei.

Ma Ellison quasi non lo sentiva più. Le occhiate curiose le scivolavano addosso, senza riuscire a intercettarla. Un’unica, sola occhiata era quella che contava in quel momento per lei. Lo sguardo di Tom.

Ellie lo fissava intensamente, come a voler cercare una risposta in lui. Come a voler scrutare sin nel profondo della sua anima. Ma tutto quello che trovò fu amore. Tanto amore. Talmente immenso da spaventarla quasi. Talmente profondo da addolcirle il cuore.

Frammenti di lacrime si spinsero agli spigoli dei suoi occhi, che si schiarirono ancor di più.

“E’ giusto...?”, si domandò per l’ennesima volta, senza riuscire a distogliere lo sguardo dai dolcissimi occhi marroni di Tom, che intanto la guardava stupito.

- Ellie! – una voce indistinta le sopraggiunse alle orecchie, risvegliandola per un breve istante dallo stato di torpore in cui era caduta.

Ellison si voltò lentamente verso il parroco e solo allora si rese conto dello sguardo lievemente imbarazzato dell’uomo. Si voltò ancora verso la ragazza al suo fianco e Patricia le rivolse un’occhiata eloquente. Nuovamente riposò lo sguardo negli occhi di Tom, attenta, smarrita.

A quanto pareva il rito del sacerdote era finito. Tutti...Tom...i testimoni...gli invitati...l’intera Chiesa attendeva la sua risposta, che però tardava ad arrivare.

Ellison tentò di dire qualcosa, ma le parole le morirono in gola e dalle sue labbra non uscì alcun suono.

Accanto a lei Patricia la guardava preoccupata. “Ellison, ti prego, dì qualcosa!”, pregò con tutta se stessa, incrociando speranzosa le dita.

La cugina sembrava essere completamente smarrita. Continuava a fissare Tommy senza dire nulla. Dalle sue rosee labbra non usciva alcun suono che potesse essere udito. Era immobile, attonita, persa in un mondo tutto suo.

- Ellison...- stavolta la voce che sussurrò il suo nome non era femminile, ma spiccatamente maschile.

Una voce che conosceva bene. Un richiamo che si tramutò in un sussurro disperato. La voce del cuore di Tom che si manifestava apertamente a lei.

Ellison poteva quasi sentire l’angoscia che Tom stava provando in quel momento. Il suo cuore che perdeva qualche battito, le sue dolci speranze che si infrangevano quasi di fronte a quel mutismo ostinato. La luce dai suoi occhi si stava man mano esaurendo di fronte a quell’esitazione, inasprendosi in un’espressione ansiosa, a tratti penosa.

- Tom, io...- il cuore le si strinse in una morsa di fronte a quell’espressione truce sul volto del ragazzo, mentre una strana, intensa emozione la stordì.

Cos’era quell’incredibile voglia che sentiva crescere d’un tratto dentro di sé? Cosa quell’immensità che stava provando in quel momento? Quella tenera sensazione che le scaldava il cuore fino a farla sentire sempre più bene, sempre meglio...quel dolce sentimento che le illuminò per un istante il volto, facendola sorridere involontariamente.

- Io...sì, Tom...lo voglio – le parole uscirono dalla sua bocca prima ancora che se ne rendesse conto.

Ma nel momento stesso in cui le disse, si rese conto di aver fatto, per una volta, la cosa giusta. Il sorriso raggiante sul volto di Tom glielo fece appurare. Vederlo così felice...perché rendeva contenta anche lei? Perché non riusciva a staccare i suoi occhi da quelle luminose pozze marroni?

Ma soprattutto: cos’era quella stupenda, piacevole, a tratti appagante emozione che l’aveva investita completamente, intorpidendo i suoi sensi fino quasi a non sentirli più, mentre nella sua mente si faceva largo, pian piano, il battito frenetico ma rassicurante del suo cuore?

Padre Thomas, così come tutti i presenti, sorrise raggiante nell’udire quelle parole, che per un istante si erano perdute tra i meandri del cuore di Ellison. Parole che rinfrancarono non solo il cuore di Tommy, ma anche il resto degli invitati, stranamente apprensivi per quell’ostinato mutismo. Ma era andato tutto bene, alla fine.

Padre Thomas annuì col capo, sorridente, prima di voltarsi verso il primo testimone dello sposo e fare lui un piccolo cenno. Oliver Hutton sorrise e, istintivamente, fece qualche passo in avanti, verso l’amico Becker.

- Sei fortunato, amico mio – gli sorrise mentre gli porgeva le fedi.

Tom annuì, rivolgendogli un meraviglioso sorriso, prima di ritornare a posare lo sguardo negli occhi raggianti di Ellison. L’incertezza dai suoi occhi era scomparsa e tutto quello che ne rimaneva era una dolce e appagante felicità. Aprì la mano sotto ai suoi occhi e la fanciulla, staccando per un istante il suo sguardo da quello di Tom, prese quella destinata a lui. Rimasto con la fede femminile in mano, Tommy le prese la mano destra, libera, e le infilò con estrema dolcezza l’anello all’anulare.

- Con questo anello, io ti sposo, Ellison Parker – sorrise, fissando nuovamente i suoi occhi in quelli di lei.

Ellie a quelle parole sentì il proprio cuore come aprirsi sotto un’infinita dolcezza e per questo non poté fare a meno di sorridere, raggiante. Poi, con mani tremanti dall’emozione, prese l’anello che conservava nella mano sinistra.

- Con...con questo anello, io...io ti sposo, Tommy Becker – glielo infilò timidamente al dito, pronunciando quelle poche parole con voce tremante, rotta dall’emozione.

Stavolta fu Tom a sorriderle, contento come non mai.

Nella chiesa era caduto un istante di silenzio, rotto solo da qualche piccolo singhiozzio di gioia. Ma poi fu il prete a prendere parola per primo e a completare, finalmente, la cerimonia.

- Grazie ai poteri conferitemi dallo Stato della Chiesa, io vi dichiaro marito e moglie – padre Thomas guardò raggiante i due giovani davanti a sé.

Ecco, il rito era terminato. Da quel momento in poi Tommy Becker e Ellison Parker sarebbero stati legati per sempre.

- Puoi baciare la sposa, Tom – il parroco si voltò verso il suo eletto e gli sorrise, felice.

Tommy, dal canto suo, annuì e si voltò verso la ragazza che finalmente poteva definire sua moglie.

- Ti amo, Ellie – le sussurrò appena, prima di avvicinare le sue labbra a quelle rosee della fanciulla e unirle in un tenero, casto, dolcissimo bacio.

Ellison sentì il proprio cuore scalpitare dalla gioia in quel momento, sotto il leggero tocco delle labbra del neomarito. Finalmente per la prima volta dopo tanto tempo si sentiva felice, veramente felice. Era strana quella sensazione, che di certo non si sarebbe mai aspettata di provare. Ma non rimase a pensarci su a lungo. Aveva troppa paura di scoprire, se lo avrebbe fatto, qualcosa che l’avrebbe sconvolta inevitabilmente.

 

***

Il ristorante Paradisee che era stato scelto per l’occasione era grande e ben arredato, con un immenso giardino tutt’intorno. La sala che ospitava il ricevimento era grandissima, addobbata con dei grandi e eleganti tavoli e un palco a un lato della stanza, proprio in opposto rispetto al tavolo destinato ai due sposi.

Tom e Ellie erano seduti al tavolo centrale, l’unico rettangolare, con affianco i testimoni.

- Scusate, scusatemi tutti – d’un tratto Holly, che si era avvicinato agli altri ragazzi, si alzò e, ticchettando con una forchetta il bicchiere, attirò le attenzioni generali.

Sia Tom che Ellie si voltarono incuriositi verso di lui, domandandosi cosa avesse intenzione di fare l’amico.

- Volevo rubare un po’ del vostro prezioso tempo per dire due parole ai neosposi, a nome mio e di tutta la nazionale giapponese, compagne e manager comprese, che mi hanno scelto come portavoce essendo sia il capitano che il primo testimone – iniziò il suo discorso Oliver, accennando a un sorriso nell’incrociare lo sguardo di Patricia, che arrossì lievemente e abbassò timidamente lo sguardo. – Io e i ragazzi volevamo solo complimentarci con gli sposi e porre loro tutti i nostri più sentiti auguri. Sin dal vostro primo incontro ci siamo resi conto che eravate fatti l’uno per l’altra, e alla fine, a quanto pare, non ci siamo poi sbagliati. Il matrimonio di due persone fantastiche come voi due non può che renderci felici! E per dimostrarvi tutto il nostro affetto, vi dedichiamo questa canzone, assolutamente perfetta per voi! Tom, Ellie, meritate entrambe di essere felici! – e con quest’ultima frase lasciò la parola al cantante.

I due novelli sposi lo guardarono commossi, così come a tutti gli altri ragazzi, ringraziandoli in cuor loro per tutto quello. Poi le loro attenzioni vennero attirate dal dolce suono emesso dal pianoforte e dalla soave voce del cantante, che, sulle note di una canzone d’amore, iniziò il suo inno. (1)

 

Look into my eyes – you will see

What you mean to me

Search your heart – search your soul

And when you find me there you’ll search no more

Don’t tell me it’s not worth tryin’ for

You can’t tell me it’s not worth dyin’ for

You know it’s true

Everything I do – I do it for you

 

Tom sorrise. I suoi amici erano davvero fantastici! E lui era stato davvero fortunato ad averli incontrati. Perché loro, con quel proverbiale buonumore, con quel modo di fare così eccentrico, riuscivano sempre a farlo sentire felice, a casa. Tante volte Tom aveva dovuto spostarsi a causa del lavoro del padre, eppure ogni volta che rivedeva i suoi amici lui si sentiva finalmente a casa. Loro erano la sua famiglia! Aveva condiviso tutto con loro: gioie, dolori, vittorie, sconfitte...tutto! Con loro aveva conosciuto grandi campioni, con loro era riuscito a riportare il calcio giapponese a livelli professionistici, con loro aveva realizzato il suo sogno! E anche adesso, nel giorno più importante della sua vita, loro c’erano. E ci sarebbero stati sempre, di questo Tom ne era sicuro. Avrebbe sempre potuto contare sull’appoggio di tutti loro e loro sul suo. Sempre.

Tommy si voltò istintivamente verso la ragazza al suo fianco che, da qualche ora, era diventata sua moglie.

- Ti va di ballare? – le chiese, non volendo sciupare nemmeno un istante di quegli attimi preziosi.

Ellie annuì, contenta. Il loro primo ballo sulle note di una canzone dedicatagli da tutti i ragazzi...

Sorrise stranamente felice, mentre Tom, dopo averle preso delicatamente la mano, quasi fosse stata un pregiato e fragile cristallo, la conduceva dolcemente sulla pista da ballo. Una volta qui, sotto lo sguardo estasiato di tutti, iniziò il loro dolce danzare.

 

Look into my heart – you will find

There’s nothin’ there to hide

Take me as I am – take my life

I would give it all I would sacrifice

Don’t tell me it’s not worth fightin’ for

I can’t help it there’s nothin’ I want more

Ya know it’s true

Everything I do – I do it for you

 

Ora riusciva a capire, Tom, il motivo per cui la scelta degli amici era ricaduta su quella canzone.

Quella era la loro canzone.

Quella canzone esprimeva tutto ciò che lui provava per lei. Perché di ogni cosa che lei avesse avuto bisogno, lui l’avrebbe fatta. Qualsiasi cosa lei avesse voluto, lui l’avrebbe accolta. E anche quando il resto del mondo sarebbe crollato, lui sarebbe stato la sua solida roccia sulla quale aggrapparsi.

Se solo lei avesse scrutato nei suoi occhi, o nel suo cuore, avrebbe trovato tutto ciò che lei significava per lui. Lei...Ellie era il suo mondo! Per lei sarebbe stato disposto a dare anche la sua vita se necessario! Senza di lei...lui era nulla. Era perso. Sarebbe morto. Il suo mondo...la sua vita...era lei. Ogni cosa che lui faceva, la faceva per lei. Solo per lei.

Tom strinse istintivamente Ellison un po’ più a sé, affondando il capo in quella morbida massa setosa.

Non doveva avere paura perché qualsiasi cosa sarebbe successa, lui le sarebbe stato vicino. Per sempre.

 

There’s no love – like your love

And no other – could give more love

There’s nowhere – unless you’re there

All the time – all the way

 

Benji avanzò di qualche passo fino ad essere di fronte alla moglie che, non appena sentì la presenza del marito su di sé, alzò lo sguardo incuriosita. Benjamin non poté fare a meno di sorridere sotto quello sguardo interrogativo. Il modo in cui Alis corrucciava le sopracciglia e sbatteva più volte le palpebre era talmente buffo che, sebbene lo avesse visto più e più volte, gli sembrava sempre di scorgerlo per la prima volta.

Senza dire nulla, Benji porse la sua mano verso di lei.

Alis si ritrovò a fissare la possente mano del marito come trasognata, prima di spostare il suo sguardo interrogativo su di lui. I suoi meravigliosi occhi di quel particolare e rilucente verde acqua si posarono in quelle pozze corvine come il cielo più cupo, per rimanerne come catturati. Alis si sorprendeva ogni volta a rimirare quegli occhi magnetici e penetranti, nei quali avrebbe potuto perdersi tanto erano profondi. Non si sarebbe mai stancata di contemplarli, di esaminare ogni più piccolo particolare di quegli occhi che sapevano scrutare sin nel più profondo della sua anima come nessuno era mai riuscito a fare.

Attirata da quell’abisso, Alis, senza quasi rendersene conto, poggiò la sua delicata, fragile mano in quella forte e sicura del marito che, senza nulla aggiungere, la attirò dolcemente a sé. Alis si sollevò dalla sua sedia con una facilità sorprendente sotto la dolce spinta di lui e, con un leggero tocco dell’anca, venne avvicinata ancor più verso di lui da Benji stesso.

- Balliamo? – le chiese finalmente, con quella voce suadente che le fece venire i brividi.

A quelle parole un meraviglioso sorriso si accese sul volto di Alis, che lo guardò come trasognata. – Sì – rispose, con altrettanta semplicità.

Alis vide come un guizzo negli occhi del marito prima che lui, senza aggiungere null’altro, la conducesse lentamente verso la pista da ballo, dove già stavano danzando i due teneri sposi, e, una volta lì, la trasportasse con lui in quel languido ballo.

 

Don’t tell me it’s not worth tryin’ for

I can’t help it there’s nothin’ I want more

I would fight for you – I’d lie for you

Walk the wire for you – Ya I’d die for you

 

Holly vide Benji invitare, con quel modo tutto suo, la moglie a ballare e quella accettare. Anche Mark aveva invitato, sorprendendo tutti, a ballare Maki e allo stesso modo avevano fatto molti altri dei ragazzi. Così ben presto la pista da ballo si era popolata di persone che, raggianti, danzavano al ritmo di quella dolce e romantica canzone attorno alla coppia principale.

Oliver non poté fare a meno di provare una sorta di gelosia nel vedere tutte quelle coppie danzare così dolcemente. Avrebbe tanto voluto esserci anche lui, lì, tra loro, con la sua amata Patty.

Istintivamente gettò un’occhiata fugace a Patricia, che in quel momento stava chiacchierando allegramente con Alyssa. Il bel capitano nipponico, a cui mai in campo era mancato il coraggio specialmente in campo, si fece forza e, cercando di nascondere l’imbarazzo, si avvicinò a lei, deciso più che mai a strapparle un ballo.

 

Ya know it’s true

Everything I do – I do it for you

 

Patricia stava chiacchierando allegramente con Alyssa del più e del meno mentre suo fratello Adam era impegnato in una conversazione calcistica con Danny Mellow, quando, alzando lo sguardo, lo vide. Automaticamente il cuore prese a batterle più forte frattanto che i suoi nerissimi occhi incontravano quelli corvini di Holly, che nell’incrociarla le rivolse un magnifico sorriso. Holly aveva superato ormai la pista da ballo e, con passo felpato, si avvicinava sempre di più al suo tavolo.

Patty si gettò un’occhiata tutt’attorno per assicurarsi che Oliver stesse davvero andando da lei e non da qualcun altro, ma a parte Alyssa al suo fianco e la sorella di Tom poco più in là con Marie-Anne, la figlia di Benji, in braccio, non c’era assolutamente nessuno in quella zona del locale.

Immediatamente il suo cuore prese a battere più forte, subitaneo, e le sue guance si colorarono di un delizioso quanto acceso rosa. Non riusciva a credere che Holly stesse davvero venendo nella sua direzione. Le sembrava assurdo! E...stupendo! Un sogno. E lei non voleva fosse solo questo.

- Patty! – la voce allegra ma chiaramente impacciata di Holly la fece sobbalzare involontariamente.

Patricia alzò lo sguardo per incrociare quelle immensità notturne che sempre le facevano fremere il cuore e nelle quali si perse per un breve, ma intenso istante.

- Senti, io...ehm, se ti va, si intende...volevo chiederti se...ecco, vorresti ballare con me? – il voltò di Oliver si colorò di un tenero rosso a quelle parole sussurrate con tanto imbarazzo.

Subitaneamente il cuore di Patricia mancò di qualche battito di fronte a quell’insolita quanto dolce richiesta, per poi riprendere a farlo con più foga di prima.

Patty era convinta davvero di stare sognando in quel momento. Un ballo con Holly...da quanto tempo non lo faceva? Quanto tempo era passato dall’ultima volta che aveva sentito il tocco leggero ma sicuro delle sue mani sulla sua schiena e si era potuta rispecchiare in quelle fosse corvine? Le sembrava un’eternità, sebbene ne serbasse vivido il ricordo di ogni più piccolo attimo.

- S...sì – le parole le uscirono di bocca incontrollate, prima che lei se ne rendesse conto.

Ma quando se ne accorse non poté fare a meno di arrossire, sentendosi imbarazzata e impacciata. Tuttavia anche tanto, tanto felice. Perché finalmente tutte quelle sognate e magiche sensazioni sarebbero state nuovamente sue.

Quel monosillabo ricevuto in risposta da lei, rinfrancò e riscaldò il cuore di Holly che, raggiante come non mai, le porse gentilmente la mano. Il cuore gli fremette in petto quando sentì il lieve tocco della mano di Patricia fare pressione sulla sua per alzarsi, con quel candore che aveva solo e solo lei.

Senza aggiungere nulla e in uno stato di quieto torpore, Holly, senza lasciarle andare la mano, si recò con lei verso la pista da ballo, felice finalmente di poter condividere quella canzone con lei in un dolcissimo ballo.

 

 

 

(1) La canzone citata è “Everything I do I do it for you”, © di Bryan Adams. La mia scelta è ricaduta su di essa per via delle parole, perfette per la situazione esistente tra Tom e Ellie! Difatti, come intuibile, il testo della canzone parla di un ragazzo che si dichiara disposto a tutto per la persona che ama. Consiglio vivamente, a chi può ovviamente, di leggere il capitolo ascoltando il brano. È fantastico! Ad ogni modo, ecco a voi la traduzione in italiano:

 

Tutto quello che faccio (lo faccio per te)

Guarda nei miei occhi – vedrai

Quello che significhi per me

Cerca nel tuo cuore – cerca nella tua anima

E quando mi troverai lì non cercherai più

Non dirmi che non vale la pena provare

Non puoi dirmi che non vale la pena morire

Lo sai che è vero

Ogni cosa faccio – la faccio per te

 

Guarda nel mio cuore – troverai

Che non c’è niente da nascondere

Prendimi come sono – prendi la mia vita

La darei tutta – mi sacrificherei

Non dirmi che non vale la pena combattere

Non posso smettere – non c’è niente che voglio di più

Lo sai che è vero

Ogni cosa che faccio – la faccio per te

 

Non c’è amore – come il tuo amore

E nessun altro – potrebbe darmi più amore

Non c’è nessun luogo – se non ci sei tu

Tutto il tempo – in ogni modo

 

Non dirmi che non vale la pena provare

Non posso smettere – non c’è niente che voglio di più

Combatterei per te – mentirei per te

Camminerei sul filo per te – sì, morirei per te

 

Lo sai che è vero

Ogni cosa che faccio – la faccio per te

 

 

Allora…per prima cosa vi chiedo umilmente scusa per il ritardo!!

Vi avevo promesso di pubblicare i capitoli velocemente, e invece…mi dispiace non averlo fatto. Perdonatemi! Purtroppo in questi giorni sono stata un po’ impossibilitata sia per la scuola, che non si voleva decidere a chiudere è__é ; sia per la salute, visto che sono stata fisicamente piuttosto debole e spossata:; sia per la mancanza d’ispirazione, contro cui non ho potuto fare proprio nulla, purtroppo.

Spero tuttavia che abbiate apprezzato il capitolo! E spero che continuerete a seguire la mia storia!! Intanto ringrazio tutti coloro che fino a questo momento mi sono stati vicino e hanno commentato i capitoli precedenti!

Bacioni a tutti!

Memi

 

  
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