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Autore: AlexiaLil    13/12/2009    3 recensioni
Un Harry diverso, cambiato da un incidente...premeditato. La sua ragazza, Lizzie, non riuscirà a resistere al nuovo Harry e camminerà su un filo sottile, fra la morte e il piacere. Ma i sentimenti di Harry per lei non vengono intaccati dalla trasformazione... o quasi. Dal primo Cap: -Eppure, anche se Lui era cambiato, seppure non fosse più lo stesso ragazzo che amavo, continuava ad avere una forza attrattiva potente su di me. E io su di lui.- spero di avervi incuriosito, baci AlexiaLil
Genere: Romantico, Dark, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Il trio protagonista, Nuovo personaggio
Note: OOC, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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LOVE VAMPIRE

Vorrei poterti star vicino...  e Voldemort si prepara

Ringrazio chi ha messo nei preferiti e nelle seguite questa storia.

Ringrazio cla_2204 per aver commentato: mi lusinghi! XD sn felicissima che la storia ti piaccia sempre di più! cmq, sei davvero perspicace e su Twilight, io trovo che il modo di scrivere della Meyer sia assolutamente strepitoso e coinvolgente! :)

 

Lizzie pov

-Come tesoro? Ripeti..- -C'era una vampira... e non mi è piaciuta per niente, sai perchè-

-Ho capito cara, ma perché una vampira dovrebbe cercare Harry, e soprattutto, come ha fatto ad entrare. Non hai visto nient'altro?- -No, ho visto solo l'aggressione...- e un groppo in gola mi impedì di continuare, stavo troppo male, anche soltanto a parlarne.

Quando sussurrai quell'avvertimento a Harry, lui non disse niente, anche quando Ron ed Hermione ci lasciarono lui si stese soltanto affianco a me e mi cinse la vita con un braccio. Sospettavo, anzi, sapevo che il loro silenzio non sarebbe durato. Soprattutto Harry avrebbe voluto una spiegazione.

Ero nell'ufficio di Silente, con mia madre, Hagrid e la professoressa McGranit. Avevo fatto un resoconto, per quanto mi riuscisse, abbastanza dettagliato della visione, e a Silente non piacque soprattutto il fatto che l'aggressione a Harry non sembrasse un "caso", ma più una trappola premeditata;e io ero l'esca.

Il problema più grande era che non ero riuscita a capire il "quando": come prevedere la trappola o il mio rapimento se non sapevamo quando sarebbero accadute? Perfino la genialità del preside non riusciva a cavar un ragno dal buco; eravamo in alto mare.

-Devo parlare con Harry- dissi senza riflettere più di tanto -Non posso tenergli nascosta una cosa del genere. Odia che non gli venga detto niente su una cosa in cui centra, e poi è un suo diritto, magari così starà più attento- aggiunsi subito, guardando l'espressioni delle persone affianco a me. Silente mi guardò dritto negli occhi e io abbassai intimidita il viso: Harry aveva ragione quando diceva che era difficile guardare il preside negli occhi.

-No Elisabeth, non vorrei che Harry si preoccupasse. Ha già un compito da portare al termine- -Ma professore, lui DEVE saperlo..- -Se Harry saprà che ti useranno, Elisabeth, sarà ancora più in pericolo, perché non ti lascerà mai da sola, mai. E se ho ragione, i suoi aggressori ti stanno tenendo d'occhio. Forse quell'ombra...- -Era la vampira- finì la frase per lui, e il preside annuì lentamente.

Avevo avuto qualche sospetto, ma non c'ero arrivata; ovviamente, non conoscendo un vampiro, non sapevo che si muovessero cm ombre, macchie sfocate nell'ombra, veloci e impossibili da notare.

-Allora è deciso: Harry deve essere tenuto all'oscuro di tutto- -Continuo a non essere d'accordo- dissi cocciuta. Non avevo riferito loro dell'avvertimento a Harry dopo il mio risveglio: almeno di una parte del pericolo doveva essere messo a conoscenza.

 

A cena fra noi quattro era sceso una specie di lugubre silenzio. Harry sembrava parecchio assorto, Hermione non facevo altro che studiarmi e Ron...beh, la sua ingordigia poteva essere segno che cercasse di alleggerire l'aria opprimente?

 

-Ok, Lizzie- disse Hermione quando la sala comune si svuotò completamente -Cosa ha detto Silente? Cosa hai visto?- insistette. Io ero rannicchiata sulla poltrona, con la felpa di Harry sulle spalle e guardavo fisso il mio ragazzo. Sospirai:-Ehm... ho visto qualcuno che conosco aggredito da...un vampiro...- -Un...cosa? E chi sarebbe questo qualcuno?- chiese subito Ron. Gli occhi di Hermione saettarono subito su Harry; Ron, accorgendosene, trattenne rumorosamente il fiato, rimanendo a bocca aperta.

-E che cosa ha deciso Silente?- disse freddamente Harry. Io lo guardai negli occhi: come potevo non dirgli la verità? Anche se fosse stato per il suo bene, non sarei riuscita a tenermi il segreto; lui mi... stregava. Ogni volta che lo guardavo, un moto di fiducia mi spingeva a mettere tutto nelle sue mani, tanto convinta che mi avrebbe solo fatto del bene. E ovviamente successe la stessa cosa:

-Il vero problema sta nel fatto che... ecco... sarà per colpa mia che ti attaccheranno-

Gelo. Tutti e tre stavano zitti, puntando gli occhi su di me. Hermione aveva stretto la mano a Ron, che aveva la mascella serrata.

Harry si alzò di scatto, facendoci prendere un colpo, e a passo di marcia si diresse verso il suo dormitorio:-Ehi Harry..- -No Ron- dissi -Devo parlarci io, scusate- e gli corsi dietro. Sentii Hermione dire a Ron di lasciarmi andare da sola, questa era una cosa che dovevamo risolvere io e lui.

 

Harry Pov

Certo. C'era da aspettarmelo. IO dovevo essere tenuto all'oscuro, sicuramente. Silente credeva che avessi ancora undici anni.

E Lizzie. Anche lei non voleva parlarne? Perché voleva rimanere sul vago? L'avrà convinta il preside?

Ero steso sul mio letto, a fissare il soffitto. Volevo rompere qualcosa. Dovevano smetterla di tenermi al sicuro.

Sentii la porta aprirsi piano e sbuffai irritato:-No Ron, non voglio parlare, magari domani ho sonno- -Non sono Ron, ma se vuoi dormire possiamo sempre rimandare-

Quella ovviamente non era la voce di Ron. Perché quella voce mi fece contorcere dentro, e il mio cuore iniziò a battere frenetico. Ora che ci pensavo, era la prima volta che Liz veniva nel nostro dormitorio, ovviamente senza avere attorno gente che dormiva placidamente e dal sonno pesante.

Mi appoggiai sui gomiti e vidi la testa della mia ragazza sbucare dalla porta semichiusa. Mi guardava implorante e io non potei fare a meno di ricordarmi quanto l'amassi. Le feci segno di venire e lei, lentamente, si sedette sul bordo del letto, accanto a me, senza sciogliere i nostri sguardi.

-Harry, io... io volevo parlarne con te ma... sapendo come avresti reagito, e conoscendoti davvero bene, ho pensato che forse era meglio non dirti, ecco... in che modo saresti caduto in trappola...- -Liz, dai fa...come scusa? Trappola?- chiesi sbalordito. Non stavamo parlando solo di un'aggressione? La vidi trattenere il respiro e fissarmi impaurita. Allora c'era dell'altro... e lei voleva tenermi all'oscuro anche di questo?

Mi alzai di nuovo, più nervoso di prima: adesso mi sarei fatto dire tutto, senza censure.

Ero affacciato alla finestra e cercavo di darmi una controllata, quando mi girai e vidi Lizzie con gli occhi lucidi e singhiozzante. Mi sentii subito da schifo.

Come potevo essermi comportato così con lei? Voleva dirmi tutto, e io come al solito avevo pensato solo ai miei sentimenti. Con passo svelto ritornai vicino al letto, la feci alzare e l'abbracciai fortissimo, sprofondando nei sui capelli.

-Mi devi raccontare tutto, amore mio. Non posso sopportare di non sapere qualcosa- le dissi dolce. Non riuscivo nemmeno a riconoscermi.

-Vorrei poterti star vicino Harry, ma non voglio che ti succeda qualcosa a causa mia- mi disse in lacrime.

Le presi il volto con le mani, guardandola:-Devi dirmi tutto Elisabeth, DEVO sapere cosa succede- e si sfogò con me, parlandomi finalmente, senza che nessuno, nemmeno Silente, potesse obbligarla a mentirmi.

-Harry, sediamoci per favore- e così facemmo -Devi sapere tutto, ormai non posso non rivelarti tutto. Mi sono fatta sfuggire anche troppo- io annuii e le feci segno di continuare -Ecco...ehm... sai che ti attaccheranno e che useranno me come... esca- e qui una rabbia feroce si arrampicò dentro di me, per uscire. Ma dovevo stare calmo per scoprire quanto più possibile. Lei si fermò a guardarmi (notò la mascella e i pugni serrati) e riprese:-Ma... Silente pensa che queste due cose non accadranno per caso- prese un bel respiro e sbuffò -Silente ha il sospetto che sia una trappola architettata da qualcuno, e molto probabilmente sa anche da chi, ma non me ne ha voluto parlare. E... secondo lui, per cercare di evitare, o per  lo meno tardare, questi avvenimenti, aveva deciso che...- cercò di controllarsi ma avrebbe potuto cominciare piangere di nuovo (i suoi occhi erano pericolosamente lucidi) -...credeva che fosse meglio stare lontani... l'uno dall'altra-. Mi guardò negli occhi e capii che il piano del preside non le stava bene affatto.

Non volevo lasciarla. Non sapendo che potrebbe essere in pericolo. Non volevo ascoltare le assurde soluzione di Silente. Se volevano arrivare a me, separarci non sarebbe di certo servito.

No. Avrei fatto di testa mia.

 

Lusiana Pov

Dopo la mia "escursione" alla scuola, torno al covo di Voldemort. Sono di pessimo umore: devo sottostare ancora ai suoi capricci. Ma almeno l'altra volta avevo qualcosa in cambio. Ma adesso? Non guadagno niente.

Entro nella sala scura e impolverata, dove vedo il Signore Oscuro seduto su una poltrona, davanti al camino acceso: la luce che le fiamme emanano danno a Tom un leggero colorito, che però non dona affatto al suo nuovo viso. Brividi di ribrezzo mi salgono sulla schiena.

-Allora Lusiana, che notizie mi porti?- chiede senza degnarmi di uno sguardo.

-Ho visto il giovane che devo "catturare" e una ragazza è svenuta a lezione. Sembrano molto legati. Ho già in mente come procedere- -Molto bene. C'è dell'altro?- -Si. La cosa sorprendente è che gli incanti difensivi di Hogwarts non sono riusciti a fermarmi del tutto. Mi sa tanto che Silente sta perdendo colpi...- sghignazzo, ma il mio carissimo Lord non pare gradire:-Non sottovalutare mai, MAI, Silente. Le protezioni di Hogwarts possono anche essere raggirate, ma lui non tarderà a capire, almeno in parte, i miei piani- dice.

-Allora come pensi di poter riuscire a prendere il ragazzo sotto al suo naso, se credi che lui possa scoprirti?- chiedo curiosa e alterata. Allora per me è solo una perdita di tempo.

Lui ride, di una risata priva di allegria e colma di malvagità. E' l'ombra dell'uomo che conobbi anni fa:-Cara la mia vampira, quando Silente comprenderà davvero la gravità e il pericolo dei miei piani, il ragazzo sarà già nostro- -Il problema sarà tenerlo a bada- gli ricordo.

-Non ci saranno problemi. Tu sei una vampira esperta e riuscirai a "destreggiarti" in questo... ingrato compito- ride.

-Quando colpiremo Tom?- mi faccio sfuggire il suo nome e lui, pieno di ira, mi scaglia un Crucio senza che io possa scansarmi. Cerco di non urlare dal dolore, ma non posso evitare a dei gemiti di dolore di uscire dalle mie labbra, distruggendo ormai le mie vane speranze di non far scoprire le mie debolezze.

Finalmente Voldemort si alza e si avvicina a me, sempre tenendo la bacchetta puntata; con calma gelata e rabbiosa, mi dice:-Ricordati... che io non sono più Tom, mia cara. Tom è morto da anni, decenni, ormai e con tutta onestà, sono felice di essermene liberato- mi guarda con sguardo di fuoco -anche se in certi momenti, forse lui sarebbe più... adeguato e ben accetto di me, non è vero?- mi sussurra vicino al viso. Mi alzo con lentezza voluta, accostando la mia bocca vicino al suo orecchio:-Con tutta onestà, mio caro, i miei ricordi di lui sono sbiaditi, niente che valesse la pena ricordare- lo scherno. E cazzo, non può certo rivangare il passato proprio di fronte a me. Ho ancora un briciolo di dignità da salvare.

-Tranquilla, presto avrai nuovi ricordi a cui darai pena- mi dice. Io lo guardo dubbiosa e me ne vado. Ancora non so con esattezza cosa gli frulli per la testa, ma non tarderò a scoprirlo per lo meno.

Ho già deciso quando agire.

   
 
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