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Autore: Le Streghe    14/12/2009    8 recensioni
Inevitabile. Una parola per descrivere il destino che li unisce e che li condurrà tutti insieme verso una meta comune.
Una storia dove troverete amore, magia, puro angst, yaoi, graditi (o sgraditi) ritorni.
Con "Intrecci" si apre (ahinoi) l'ultimo arco narrativo di questa lunghissima storia.
Il promesso yaoi è finalmente alle porte, siete pronti/e a beccarvi le conseguenze?
Scritta in collaborazione da Le streghe, ovvero Lay e Harianne.
Capitolo 49: ‘In altri tempi, forse, una simile scena lo avrebbe fatto infuriare al punto da spingerlo ad urlare contro Doumeki, ora invece…’
Genere: Drammatico, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Kimihiro Watanuki , Shizuka Dômeki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Destino Inevitabile - Connessioni
Capitolo 25
Ancora Incubi


Si trovavano sotto il solito albero di ciliegio.
Lui e Doumeki, da soli.
Sollevò il viso, adocchiando l'arciere, mentre il venticello primaverile andava a scompigliargli i capelli.
«Hei!» Esclamò, nel vedere il compagno intento a mangiare dal suo bento.
L'altro lo ignorò volutamente, costringendolo a picchiettargli la mano con le bacchette. «Hai già il tuo, idiota!» Disse, con fare imbronciato. «E vedi di mangiarlo! Ho faticato per farlo.»
Per tutta risposta l'arciere gli sfiorò le labbra, baciandolo, mentre con un occhio aperto osservava attentamente il pranzo dell'altro, rubandogli un polipetto di wurstel.
Si scansò appena dal bacio, mangiando come se nulla fosse, sotto lo sguardo imbarazzato e via via sempre più piccato dell'altro.
«Hei!» Gli urlò il più piccolo. «Cosa fai così, in pubblico!»
Un attimo dopo i suoi occhi blu captarono il furto appena avvenuto. «Tu!» Iniziò, sbracciandosi. «Stai con me solo per il cibo. Ammettilo! Ed io che invece ti amo!» Si lamentò rumorosamente, voltandosi dall'altra parte, per mettergli il broncio.
Si sentiva bene, tanto.
Sembrava tutto perfetto.
Poi, all'improvviso, scorse un'ombra.
«Che..?» Fece, voltandosi verso il compagno.
Di colpo l'atmosfera sembrò mutare sotto l'ombra sempre più grande e avvolgente.
Spaventato, Watanuki saltò in piedi, distanziandosi da Doumeki di appena due passi.
In quel preciso istante, l'ombra saettò in direzione dell'arciere.
Un movimento rapido, quasi invisibile, che congelò il più piccolo sul posto, impedendogli di avvertire l'altro, intento a fissarlo, ignaro di quanto stava accadendo.
Poi qualcosa sembrò colpirlo da dietro, avvolgendolo in un lampo di luce nera, per poi sparire così come era arrivata, lasciando al suo posto il corpo senza vita dell'arciere.
Improvvisamente capace di muoversi, Watanuki gli corse accanto, prendendolo tra le braccia.
«Shizuka!» Urlò, scuotendolo leggermente.
«Non morire... Non morire, ti prego...»


xXx

Era appena arrivato al solito albero, seguito dagli altri.
Quando vide Watanuki, sdraiato ai piedi dal maestoso ciliegio, l'ansia lo colse in pieno, obbligandolo a correre verso il compagno, per rilassarsi nel momento in cui capì che l'altro stava semplicemente dormendo.
Poi quelle parole.
"Non morire..?"
Era evidente che si trattava di in incubo.
«Oi... Watanuki.» Disse, piegandosi sulle gambe per scuoterlo, al fine di svegliarlo.
«Ti prego...» Lo sentì ripetere.
«Watanuki, svegliati!» Continuò.
E finalmente il più piccolo aprì gli occhi, ancora velati di sonno. «Tu... stai bene?» Domandò, incredulo.
Quella domanda sembrò stupire l'arciere, lasciandolo senza parole.
In assenza di una risposta, Watanuki continuò ad osservarlo per poi abbracciarlo. «Sei vivo!» Esclamò con voce tremante.
Quella reazione, tanto atipica, preoccupò il più grande che, dopo averne ricambiato la stretta, si scostò fissandolo seriamente. «Che ti prende, è successo qualcosa?»
Resosi improvvisamente conto di essere ormai fuori da uno dei tanti incubi, che ultimamente sembravano non lasciargli tregua, Watanuki sciolse l'abbraccio, scostandosi di colpo dall'arciere. «Io... era solo un sogno.» Mormorò, arrossendo. «Scusami...»
Davanti a quell'ammissione, Doumeki si fece pensieroso. «Stavi sognando... me?» Chiese poi.
Il ragazzo tornò a fissarlo per qualche istante, incerto su cosa rispondere. «Beh... non solo... te.» Disse poi, tornando a distogliere lo sguardo.
Doumeki fece per ribattere, ma l'arrivo improvviso di Nakuru lo obbligò a rimandare.
«Hei!» Strillò la ragazza, ferma dietro di loro, con le braccia incrociate. «Posso sapere cosa sta succedendo, qui?» Domandò, con fare imbronciato, per poi aggrapparsial braccio dell'arciere. «Uffa! Te ne sei andato di colpo, prima!» Protestò, ignorando del tutto la presenza di Watanuki. «Cosa avevi visto? Qualcosa di importante?»
«Nulla.» Rispose lui, irrigidendosi appena. «Mi ero sbagliato.» Dichiarò, andando a sedersi seguito dalla ragazza, proprio nel punto da lui occupato nel sogno del compagno.
Seguirono sguardi tesi tra Nakuru e Watanuki che, vagamente ripresosi, consegnò il pranzo a Doumeki per poi sedersi poco lontano.
In quel mentre giunse anche Santsuki, che era rimasto ad osservarli qualche metro più indietro.
«Hei Wata-kun...» Esclamò il giovane. «Succedono spesso queste cose? State insieme?» Chiese, indicando lui e Doumeki.
«Cosa?!» Esplose il più piccolo, avvampando per l'imbarazzo. «Non dire più una cosa simile!» Sbottò, piccato.
«Senti tu!» Lo riprese Nakuru. «Non hai risposto! State insieme o no?»
Watanuki aprì bocca per rispondere, interrotto, per sua fortuna, dal saluto affannato di Himawari.
«Scusate il ritardo.» Esordì la ragazza con un piccolo inchino.
Lieto di vederla, Watanuki le andò vicino, porgendole il suo bento.
«Hime-chan...» La salutò Giku, osservandola mentre andava a sedersi di fianco a Watanuki, per poi iniziare a mangiare.
«Sai, pensavo di ritrarti insieme a Shizu-kun... Se non è un problema.» Dichiarò, osservandola.
«Cosa?!» Urlò Watanuki. «Un ritratto con... Hey! Smettila con questi nomignoli!» Sbottò.
Giku rise, divertito dai movimenti concitati dell'altro. «Scusami, Wata-kun, ma non sono bravo con i nomi.» Lo sguardo tornò nuovamente sulla ragazza. «Allora?»
Himawari sembrò pensarci, volgendo un rapido sguardo su Doumeki che, ricambiatolo, si limitò ad annuire. «Se ci tieni...» Fece, in tono leggermente esitante. «Va bene.»
Per tutta risposta, Giku le sorrise, proprio mentre Nakuru si sollevava, chiedendo a Doumeki il permesso di chiamarlo anche lei per nome.
Quella richiesta attirò l'attenzione di Watanuki che, contrariato, lo vide annuire.
«Evviva!» Urlò lei soddisfatta. «Giku! Perchè non ci ritrai insieme?» Continuò, avvinghiandosi all'arciere.
«No. Smettila di chiedermelo.» Replicò il ragazzo, senza degnarla di un solo sguardo.
Himawari si trovò a sorridere e, sollevato dalle parole di Giku, Watanuki si trovò a pensare che, forse, non era proprio antipatico.
In quel mentre, stranamente estraneo a tutto quel parlare di lui, Doumeki richiuse il suo bento, staccandosi dalla presa della ragazza per poi alzarsi e raggiungere Watanuki. «Posso parlarti?» Domandò, porgendogli la scatola del pranzo.
Il più piccolo si limitò ad annuire, alzandosi, sotto lo sguardo curioso di Himawari e quello improvvisamente adirato di Nakuru.
Tra tutti, solo Giku sembrò non prestare molta attenzione, attirando per questo lo sguardo di Watanuki.
«Andiamo!» Dichiarò quindi l'arciere, afferrandolo per un braccio, per poi trascinarlo verso un luogo più appartato.
«Hei!» Urlò Nakuru. «Insomma, perché perde tempo con quello?» Domandò, rivolgendosi a Giku.
«Tanto non hai speranze. Lascialo in pace.» Ribatté questi, sollevando lo sguardo su Himawari.
«Posso fare uno schizzo preparatorio, Hime-chan?» Domandò.
«Si, ok...» Commentò, osservando quanto l'arciere fosse distante da loro. «Magari aspettiamo che torni Doumeki-kun...»
«Oh, non preoccuparti.» Fece lui, iniziando a tratteggiare sul foglio. «Posso iniziare con te e con lo sfondo.» Spiegò. con aria concentrata.
Himawari annuì leggermente, restando in silenzio per un po'.
I suoi amici sembravano occupati e avere lo sguardo accigliato di Nakuru su di sé non l'aiutava a rilassarsi, pensò.
«Scusami!» Esclamò d'un tratto, saltando in piedi come era solita fare in quei casi. «Ho dimenticato che ho delle fotocopie da fare. E se non corro, farò tardi.» Mentì, notando l'espressione poco convinta di Giku. «Non offenderti e... scusami anche con gli altri, ok?»
Il ragazzo si limitò a fare spallucce, guardandola andar via.
«Anche tu non sembri avere speranze.» Ridacchiò Nakuru.
«Già... io sono fortunato, però.» Ribatté l'altro, sospirando per poi concentrarsi sul disegno.

xXx

Si erano allontanati senza dare spiegazioni agli altri, andando verso un grosso albero, poco distante ma abbastanza appartato da dar loro la certezza di non essere visti o uditi.
«Allora?» Domandò Watanuki. «Cosa dovevi dirmi?» Domandò, sempre più curioso.
«Cosa hai sognato?» Chiese l'altro, fissandolo dritto negli occhi. Uno sguardo tanto intenso da spingere il più piccolo a distogliere il proprio.
«Nulla che ti possa interessare.» Dichiarò.
«Mi prendi per stupido?» Fu la dura replica dell'arciere.
Watanuki lo fissò, vagamente stupito dalla rabbia, appena percepibile ma chiaramente presente, nell'altro.
«Non ti riguarda!» Sbottò poi.
Stufo di sentir scuse, Doumeki mosse un paio di passi verso di lui, obbligandolo ad indietreggiare verso l'albero che aveva alle spalle.
«Hai detto che c'ero in quel sogno.» Esclamò quindi, allungando un braccio contro il tronco del ciliegio. «Mi hai detto di non morire. Mi hai abbracciato. Perché?»
Improvvisamente in trappola tra l'albero e l'arciere, Watanuki si sentì perso. «Io... non ricordo.» Mormorò, distogliendo prontamente lo sguardo.
«Watanuki...» Lo chiamò il più grande, in tono basso. «Non te lo ricordi o non vuoi dirmelo?» Domandò poi.
Il viso dell'arciere era tanto vicino al suo da impedirgli ogni ragionamento.
«Sto parlando con te.» Continuò l'altro. «Perché mi hai abbracciato?»
Era così... bello.
Quel pensiero, sommato alla vicinanza improvvisa e alla gelosia provata poco prima, fu semplicemente troppo.
«Tu...» Watanuki prese un respiro, tornando a guardarlo con espressione malinconica. «Devi starmi lontano, Doumeki.»
«Perché?»
«Fallo e basta.» Replicò, forzandosi di mantenere uno sguardo fermo.
Quelle parole, per quanto dolorose, sembrarono spingere l'altro a continuare. «Non mi hai ancora risposto.» Disse, avvicinandosi tanto da sfiorarlo con il corpo. «E non ti sto lontano, che ti piaccia o meno.» Dichiarò, fissandolo con espressione dura.
Watanuki chiuse nuovamente gli occhi, sperando che quel gesto bastasse a cancellare il dolore che stava provando. «Non...» Era incredibilmente difficile parlare e, nel farlo, non si accorse si una piccola lacrima che sfuggì al suo controllo. Riaprì gli occhi poco dopo, incurante di averli lucidi. «Sono un pericolo per te. E... non ti voglio sempre intorno. Ti detesto!»
Invece di allontanarsi, l'arciere lo fissò in silenzio per qualche secondo, poggiando l'altro braccio contro l'albero, bloccandolo. «Non mi interessa se mi odi. Non cambierò idea.»
Era così vicino che, per un attimo, Watanuki si trovò a socchiudere gli occhi, desiderando solo di sentire quelle labbra sulle sue. «Ti odio...» Mormorò. «Sei irritante... e stupido. Vattene.»
A quelle parole, l'arciere si scostò, se pur lentamente, celandosi in un triste silenzio.
Ancora scosso per quel contatto tanto ravvicinato, Watanuki rimase immobile, trattenendo il respiro e serrando gli occhi per un lasso di tempo che sembrò andar oltre il suo controllo.
Fu solo quando il calore dell'altro gli venne a mancare che li riaprì, vedendolo allontanarsi.

 
Rieccociiii!
Allora, piaciuto questo primo assaggio di angst? Speriamo di si visto che è solo l'inizio. ^_^
Ma evitiamo inutili anticipazioni e lanciamoci nel pieno delle risposte ai vostri, come sempre graditissimi, commentini.


Nya: Eh si, l'energia può essere utilizzata per diversi scopi, ma… come detto qualche capitolo fa… non ci assumiamo responsabilità su quanto scritto. ^_^
Si sa che calarsi in ciò che è clampico ha sempre seri effetti collaterali.
Piaciuto il primo accenno di angst?

Naco chan: Condividiamo la tua frustrazione, ma purtroppo 'the show must go on' :P
E gli aiuti che darà Yuuko-san, diciamo che sarano, per certi versi, più dannosi che utili... sul momento.
Ci sarà da vedere alla fine se saranno utili o meno, e quale è il suo scopo, chissà?
:P Lo scoprirai solo leggendoci!

Eiden: Oh allora grazie di cuore. ^_^
Ci ha fatto molto piacere quanto hai scritto e siamo felici di sapere che quello che scriviamo piace.
Andando alla recensione. Ci chiedi se impareranno? Guarda, nutriamo seri dubbi per Watanuki, ovviamente. XD
Ma ma ma… non dire così. Noi confidiamo nelle clamp e stiamo preparando dei biglietti minatori da inviare loro. Si insomma ci fidiamo ma preferiamo essere previdenti. ^_^

LawlietPhoenix: Grazie ancora per i complimenti! E i tuoi 'accidenti', beh, temiamo che potrebbero avverarsi... non per quello portandoli a parlarsi di più a vicenda!
Comunque, si inizia qui con l'angst, ed in questo capitolo capiamo cosa sta perseguitando Watanuki ultimamente... Povero cucciolo.
Ma l'Hitsuzen comanda :P

Witch Of The Dimensions:  Eh di capitoli tristi ce ne saranno parecchi d'ora in avanti, speriamo siano anche adorabili. ^_^
La tua domanda comunque è più che pertinente, anche noi continuiamo a chiederci il motivo per cui Watanuki non si confidi con Yuuko. La risposta? E' troppo scemo. XD
Scherzi a parte. Vedrai… magari l'hitsuzen ci mette lo zampino. Chissà…

SailorYuko: Bentornata! No, siamo felicissime di riaverti in effetti! Anche se, ovviamente, non è che ti puntiamo un fucile alla tempia per farti recensire...
Ok, Doumeki dice che eventualmente ci presta l'arco :P
Siamo contente che ti continui a piacere questa storia, comunque ^.^
Continua a seguirci!
   
 
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