Anime & Manga > Sam, ragazzo del West
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Autore: Silen    14/12/2009    2 recensioni
Il paradiso esiste davvero, oppure è soltanto un miraggio nel deserto?
Un giovane pistolero dagli occhi di ghiaccio lo scoprirà durante il cammino per ritrovare suo padre e se stesso.
Genere: Azione, Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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SAM FanFic

Ascolto consigliato: "Il Triello – Titoli Finali" [Il Buono, Il Brutto, Il Cattivo] di Ennio Morricone




Era il giorno di San Giacomo, e poiché la chiesa di Paradise era intitolata proprio a St. James, tutta la città si stava preparando alla consueta festa annuale. In realtà, lei non era stata ufficialmente invitata a partecipare, però aveva deciso di preparare lo stesso un dolce da portare al rinfresco; così, giusto per ribadire alle donne del comitato che anche Meredith Holloway esisteva, anzi, aveva proprio tutte le intenzioni di smettere di vivere nell’ombra, e non le importava che loro fossero d’accordo o meno.

La donna stava lavorando un impasto con aria piuttosto divertita, era bizzarro che il giovane si fosse rivolto proprio a lei per avere un consiglio sull’argomento. – Stavolta sono io a girarvi la solita domanda, Miss: che cosa trovate di tanto buffo in ciò che vi ho appena raccontato? – Meredith si sforzò di ritornare seria – Prova a ragionarci su, Sam, e vedrai che ci arriverai da solo a capirlo… –

Il suo (per ora ancora unico) ospite, invece, aveva smontato di nuovo il Winchester, e ora stava fissando, assorto, il doppio cilindro vuoto della canna. – Se lo pulisci ancora una volta, ti ci potrai specchiare… – lo canzonò bonariamente lei, facendolo arrossire un po', mentre lui rimontava tutti i pezzi al loro posto con precisione.

Pepita non si era più fatta vedere o sentire, e per il ragazzo mantenere la promessa di non cercarla per avere sue notizie stava diventando sempre più frustrante. Per di più, aveva appreso da padre Simmons che Santiago si era alla fine convinto ad accettare l’ospitalità della parrocchia di River Hills, la cittadina vicina; quindi, non essendo più necessario portargli cibo e acqua presso il suo rifugio nel deserto, non avevano più comunicato di persona dall’ultimo incontro con la figlia.

Poggiò il fucile completamente rimontato in un angolo e scrutò Miss Holloway, che gli dava le spalle, intenta a frugare in dispensa; Sam si sporse verso il tavolo, calcolando che forse poteva riuscire a… – Se, quando mi volto, ti vedo con le mani nella ciotola, cow-boy… – che rimase immobile, come pietrificato, con un dito appena sopra il dolce obiettivo, mentre l’implicita minaccia aleggiava in cucina. – Ma se invece stavi soltanto cominciando a sbucciare le mele, allora metterò da parte la fetta di torta più grossa per te. – Dal tono della sua voce era chiaro che lei stesse sorridendo, così sogghignò anche lui divertito, e si fece trovare ubbidientemente intento nel suo compito.

Lo scambio gli aveva comunque permesso di allentare un po' la tensione, così riprese il discorso – Ho capito che le mie parole sono state equivocate, ma… Immaginavo che, dopo aver parlato con il pastore, Pepita… – lui esitò. – Ti avrebbe automaticamente eletto “il suo salvatore”? – domandò retoricamente lei, interrompendolo, – E, magari, addirittura buttato le braccia al collo? – incalzò con un sopracciglio inarcato.

Il pistolero si concentrò sul frutto che teneva in mano, scrollando le spalle un pochino avvilito – No, quello no! Ma perlomeno… – La donna scosse seccamente la testa – Non hai ancora afferrato la cosa fondamentale, allora: quando sei stato già ingannato una volta, non è così immediato riuscire poi a fidarsi di nuovo! – sospirò, – E soprattutto quando chi ha tradito la tua fiducia è qualcuno di importante… –

Le ultime parole della donna sembravano più rivolte a se stessa che al giovane; versò l’impasto in una teglia, dispose i pezzi di mele sopra e lo infornò, poi pulì le mani nel grembiule e tolse il coltello da quelle del “ragazzo pistolero”, che aveva l’aria, per una volta tanto, davvero stranita. Infine sedette di fronte a lui e lo fissò intensamente: era giunto il suo momento di confidarsi con qualcuno.

– Vedi, Sam… Sullivan non solo mi ha sempre mentito sul mestiere che diceva di fare, ma mi ha anche illuso sull’interesse che sembrava provare per me come donna. – Gli occhi di ghiaccio del “suo” cow-boy si spalancarono dalla sorpresa. – Sì, l’ho trovato strano anch’io… – replicò lei con un sorriso amaro che incurvava le labbra. – Miss, non intendevo – provò a rimediare lui.

– È inutile eludere il discorso! – sbottò lei di rimando, – Quale uomo potrebbe essere davvero interessato a della “merce usata”? – Poi mise a tacere le sue ulteriori proteste con un cenno perentorio e proseguì a raccontare – Ma il peggio è venuto quando qualcuno ha insinuato che io sia stata in qualche modo una sua complice, avendogli rivelato certe abitudini del banchiere Dillinger. –

– Figuriamoci! – esclamò Sam, indignato, – Non ci credo nemmeno se… – ma si bloccò a causa dello sguardo triste di Miss Holloway, che scosse di nuovo la testa, – E invece l’ho fatto, confidando incautamente nelle parole di Harrison, che sosteneva di volersi stabilire qui, per ricominciare una nuova vita, ma… – tacque un istante, smarrita, poi drizzò fieramente le spalle, – Invece Sullivan, messo alle strette dallo sceriffo, non ha esitato a puntare il dito contro di me. –

– Così l’ombra del dubbio è rimasta solo su di voi, – convenne lui, accigliato, – mentre il bastardo, da sottoterra, non può più scagionarvi dalle false accuse. Ora comprendo perché… – fu interrotto, – Perché, quando sei venuto a bussare alla mia porta, io non sono stata esattamente un’ospitale padrona di casa, – ammise stancamente lei, – ma in seguito tu mi hai restituito quella speranza che pensavo ormai sepolta, e durante tutto questo tempo mi hai confermato che il mio intuito, questa volta, con te non aveva clamorosamente fallito. –

Sam le puntò uno dei suoi sguardi di ghiaccio dritto negli occhi – Siete stata ingannata e usata nel peggiore dei modi, Miss! – che posò una mano rassicurante sul suo pugno contratto, – Ormai è cosa che appartiene al passato: rimuginare non serve a molto, adesso. – Meredith abbassò le palpebre con aria rassegnata ma finalmente libera dal rimorso; raccontare l’episodio l’aveva aiutata a farsene una ragione e ad archiviare quel capitolo doloroso, mentre il giovane pistolero dal passato altrettanto tormentato era riuscito a capirla davvero. Ma, soprattutto, non l’aveva compatita.

Un sorriso, questa volta dolce, distese poi le labbra della donna – E sono ugualmente convinta che anche Pepita lo ha intuito, al torrente, ma ora tu puoi (e devi) soltanto continuare ad avere pazienza e aspettare che sia lei a volersi far aiutare da te, cow-boy. – Il ragazzo assentì, pensoso, poi si alzò con, di nuovo, il suo solito cipiglio deciso e virile – Andate a prepararvi, mentre il dolce cuoce, Miss, – che lo squadrò piuttosto sorpresa, – perché oggi è San Giacomo, e la festa ci aspetta! –

Sam rifletté qualche istante e fece un piccolo inchino – Posso avere l’onore di essere il vostro cavaliere, Meredith? – Lei arrossì involontariamente, annuendo senza riuscire a spiccicare una sola parola, ma lui non scorse il suo lieve imbarazzo causato dall’invito, dall’intento ovviamente innocente, perché era già uscito in fretta dalla cucina.

Per un po' i due rimasero defilati dall’atmosfera allegra che regnava nell’unica piazza di Paradise, che più spesso serviva come palco per le esecuzioni pubbliche, infatti, il patibolo non veniva mai smontato del tutto; quel giorno, invece, permise al quartetto composto da Mr. Bell, Mr. Hancock, Mr. Horowitz e il banchiere Dillinger di suonare una musichetta vivace al ritmo di violini e fisarmoniche.

Poi, il ragazzo provò a convincere la recalcitrante Miss Holloway ad un ballo, la donna alla fine cedette alle sue insistenze e finì persino per fare coppia con lo Sceriffo Stoker nella quadriglia. Ad un certo punto, Sacks si parò in mezzo sfoggiando il suo miglior sorrisetto beffardo, domandandole innocentemente di poter semplicemente danzare, mentre la musica terminava provvidenzialmente in quel momento, perché era giunta l’ora di servire le pietanze cucinate dalle signore.

Meredith si allontanò, visibilmente sollevata, per raggiungere l’angolo di tavolo dove era esposto il suo dolce; tremava ancora lievemente per la rabbia provata nel trovarsi faccia a faccia con l’uomo che per anni era stato il suo padrone, e che ancora adesso riusciva a causarle turbamento con la sola vicinanza fisica; si chiese per quanto tempo ancora quei maledetti occhi cerulei avrebbero continuato a tormentarla.

– Oggi siete la mia dama, Miss Meredith, – il sussurro di Sam le giunse direttamente all’orecchio ed ebbe il potere di calmarla, – non temete: tengo occupato io il bastardo; voi pensate a godervi la festa e… – Lei si voltò per ringraziarlo, scorse un sorrisetto malizioso che increspava le labbra del ragazzo e si accigliò; lui ammiccò – …e anche le attenzioni di qualcuno! – commentò divertito.

– Ma che scemenze vai dicendo, cow-boy?! – obiettò la donna, poi seguì le iridi scure dirette oltre le sue spalle, vide l’uomo di legge che si stava dirigendo con passo deciso proprio verso di loro e scosse la testa, – Pensa, piuttosto, a farti sbollire le intenzioni di attaccar briga con Billy Ray: come vedi, sono state notate! –

Sam fece spallucce e non replicò. Andrew Stoker rivolse un’occhiata interrogativa ad entrambi e tolse il cappello. – La quadriglia mi ha sempre messo appetito, – schiarì la voce, – e assaggerei volentieri una fetta di torta di mele. –

Il giovane spezzò il curioso silenzio – Ben detto sceriffo! Il profumo dell’arrosto di Mrs. Bell mi sta giusto chiamando… – e si allontanò lasciandoli soli.

La stella di latta brillava da molti anni sul suo petto, compieva il suo dovere da prima ancora che arrivasse William Raymond Sacks in quella piccola città di confine, in cui aveva visto sua moglie spegnersi a causa di una grave infezione che se l’era portata via velocemente. Tante volte aveva pensato di andarsene ma poi, invece, deciso di rimanere, adducendo ogni volta un motivo sempre diverso; o forse perché non c’era nessuna reale motivazione a spingerlo a decidersi, solamente quel senso di pesante apatia che da allora lo opprimeva.

Conosceva piuttosto bene Meredith Holloway, perché dopo l’aveva “incontrata” spesso al Paradise Sacks, anzi, chiedeva sempre e soltanto di Merry, perché comunque si era volontariamente votato ad una sorta di assurda monogamia, finché lei non era riuscita a chiudere con la ‘vita’ al saloon e ad aprire la pensione. Ma in seguito lui non aveva più trovato il coraggio di avvicinarla, e, di nuovo, senza una valida ragione apparente.

Poi, con l’entrata – e repentina uscita – di scena di Harrison Sullivan, le cose si erano ulteriormente complicate; così aveva preferito far trascorrere ancora un po' di tempo prima di tentare di ristabilire il rapporto di amicizia che c’era stato in passato, sebbene si fossero frequentati come cliente e prostituta. Mentre ora erano uno di fronte all’altra, e si sentiva come uno scolaretto davanti alla maestra, sebbene avesse un’età in cui il figlio che non avevano fatto in tempo a concepire sarebbe stato di poco più grande del ragazzo pistolero dagli occhi di ghiaccio.

La ringraziò prendendo il piatto che gli stava porgendo ormai da un po' e fece per andarsene, poi sollevò lo sguardo di cuoio – La prossima volta che Sacks ti dovesse creare dei problemi, rivolgiti al sottoscritto: sono io lo sceriffo di Paradise fino a prova contraria! – Meredith assentì con un fugace sorriso; Andrew si allontanò di qualche passo, poi cambiò di nuovo idea, stavolta, però, definitivamente. – L’arrosto emana davvero un buon profumo: che ne dici di assaggiarlo… insieme? –

* * *

Sam sentiva di non farcela più a stare in mezzo alla gente ancora per tanto, voleva invece rimanere da solo con i suoi pensieri, anche per riflettere sulla conversazione avuta con Miss Holloway in tranquillità; così prese qualche carota e andò alla stalla.

Blanca apprezzò la sua parte di pranzo di San Giacomo masticando rumorosamente, mentre il cow-boy controllava gli zoccoli ferrati, e meditava di fare un salto a River Hills per vedere di persona come stavano andando le cose a Santiago.

Un rumore ovattato di passi e il fruscio di stoffa lo allertarono, così si nascose dietro un covone di fieno, da dove poteva comunque avere una visuale parziale sull’entrata, e scorse il celeste inconfondibile del vestito di Pepita.

– Maldito! – inveì la ragazza, – E adesso…? – sbuffò avvilita guardandosi rapidamente attorno in cerca di qualcosa; poi si avvicinò cautamente alla cavalla, e il ragazzo uscì silenziosamente dall’ombra, facendola trasalire.

– Posso aiutarti? – la apostrofò lui. Lei, colta in flagrante, avvampò, poi rifletté un istante mordendosi un labbro, infine annuì – Quel maledetto di Billy Ray si è portato via Lola, – indicando il posto vuoto dove di solito riposava l’asinello, – così ora non so come fare per raggiungere papito al torrente… – lo fissò intensamente e chiese, – Mi presteresti il tuo cavallo? – e trattenne il respiro aspettando la sua risposta.

– Blanca non è un asino… – obiettò, subito interrotto, – Guarda che so montare! – ma lui scosse la testa, proseguendo, – …e non le piacciono gli sconosciuti! – le scoccò un’occhiatina ironica, – Sai che vi assomigliate? –

Yaotl strinse le labbra, seccata – Come non detto: mi arrangio! – e si voltò di scatto per andarsene. Sam le bloccò la via d’uscita parandosi davanti – Posso accompagnarti, se vuoi, – propose conciliante, – così magari andiamo insieme a trovare Emilio: noi tre abbiamo ancora qualcosa da chiarire… –

– Va bene, d’accordo! – tagliò corto lei, – Ma dobbiamo andare adesso che Sacks è occupato! – incalzò, – Ci dedicheremo ai convenevoli una volta in sella… –

Durante la sagra, alle donnine del saloon veniva concesso di rimanere nelle proprie stanze a riposare, mentre il padrone passava tutto il tempo ad ingozzarsi, tracannare alcoolici e, come diceva, cercare di rendere una fiacca riunione parrocchiale una vera festa. In pratica si divertiva ad infastidire chiunque capitasse a tiro.

La ragazza aveva fatto recapitare il crocefisso a suo padre tramite il pastore Simmons, come di consueto, ma il bastardo, stavolta, doveva essersi premurato di impedire che qualcuna delle sue protette si allontanasse dalla città senza la sua autorizzazione, nascondendo l’unico mezzo di trasporto messo loro a disposizione.

Mentre cavalcavano, Yaotl spiegò che di solito Lola veniva usata per compiere piccole consegne per conto di Billy Ray: dei misteriosi pacchetti che non dovevano essere mai aperti da portare a ceffi dalla pessima reputazione in luoghi sempre diversi in mezzo al deserto. Così, quando lui andava a Phoenix per i suoi altrettanto loschi affari, lei ne approfittava per recarsi alla grotta e vedere Emilio.

Forse, ultimamente l’uomo aveva cominciato ad insospettirsi di qualcosa; quindi, quel giorno, se non avesse provvidenzialmente incrociato Sam alla stalla, avrebbe dovuto recarsi a piedi, rischiando di impiegare troppo tempo, oppure addirittura rinunciare del tutto ad incontrare il suo adorato padre, mentre una nuova occasione non si sarebbe ripresentata tanto presto.

Il ragazzo ascoltò in silenzio, mentre la messicana si stringeva ai suoi fianchi da dietro e alla fine mormorava anche un timido – Grazie… – sfiorandogli brevemente la mano destra poggiata sulla fondina; lui assaporò la piacevole sensazione del corpo premuto contro la sua schiena e sorrise. – Come vedi, Pepita, sono un uomo di parola, non… – Lei si scostò bruscamente – Non mi piace essere chiamata così! –

Lui sbuffò impercettibilmente, frustrato, perché pareva che non riuscisse mai a farne una giusta: un passo avanti per avvicinarla, e tre indietro allontanandola con i suoi modi sbrigativi e le parole fuori luogo. – Scusa, Yaotl. – Seguì un lungo silenzio in cui risuonò soltanto il rumore di zoccoli al galoppo; poi lei esordì un po' impacciata – Ho saputo che Sam non è il tuo nome di battesimo. –

Escludendo quello ‘del fuoco’, a cui era stato sottoposto dai fratelli quando era ancora poco più che un moccioso lattante, il pistolero non conosceva granché delle pratiche religiose cristiane, quindi non gli era chiaro dove lei volesse andare a parare; però, potevano comunque iniziare da quel piccolo spunto per conoscersi meglio.

– No, infatti: è una specie di diminutivo, diciamo… – fermò la corsa di Blanca tirando leggermente le redini con la mano sinistra ed esortò la ragazza a scendere, – Se vuoi, ne possiamo parlare dopo. – Un fugace sorriso distese le labbra di entrambi.

La cavalla venne di nuovo nascosta tra le rocce, poi i due proseguirono a piedi, ma non trovarono nessuno ad accoglierli, né dentro l’anfratto, né nelle vicinanze. Dopo aver inutilmente atteso per qualche minuto, si misero a cercare nei dintorni, tutti e due piuttosto sorpresi del ritardo di Emilio.

Sotto un sasso Sam scorse un oggetto familiare che spuntava appena dalla terra arida, ad indicare che qualcuno era arrivato prima di loro. Consegnò il monile d’argento a Yaotl con un’espressione che non lasciò spazio a dubbi di sorta. La giovane si mise in agitazione, chiedendogli spiegazioni che lui non era, però, ancora in grado di fornirle, perché le tracce dei presunti rapitori di Santiago si limitavano a qualche impronta confusa e parzialmente cancellata. O magari messa ad arte proprio per depistare.

Le lacrime le riempirono gli occhi e le sue labbra presero a tremare – È di nuovo colpa mia! Billy Ray mi ha scoperto… – piagnucolò; il ragazzo scosse la testa – Se fosse così, poco fa alla festa non ci avrebbe rallegrato con la sua presenza. –

Lei, seppur con molta fatica, annuì; in realtà, anche a lui quell’ipotesi non sembrava molto convincente, ma per non agitarla ulteriormente evitò di esternare ad alta voce le sue perplessità. Almeno non prima di aver trovato delle prove certe della diretta implicazione di Sacks, che comunque non aveva bisogno di agire in prima persona, perché c’erano sempre i tirapiedi a poter fare il lavoro sporco al suo posto.

– Lasciami dare un’occhiata in giro, – le indicò il masso, – e tu cerca di calmarti un pochino. – Un altro silenzioso assenso, e stavolta la ragazza obbedì subito, sedendosi e stringendo il crocefisso tra le mani nervose.

– Sam… Aiutami! – mormorò, e lui si chinò a guardarla intensamente nelle iridi scure, che ora erano come due pozze liquide, – Ti aiuterò, Yaotl! –

Dopo una breve perlustrazione recuperò Blanca, controllò Colt e Winchester e montò in sella, poi raggiunse la messicana. – Vado a cercare tuo padre, tu torna a Paradise – le ordinò. – Neanche per sogno: io vengo con te! – protestò lei alzandosi; il pianto le aveva lasciato le gote arrossate e gli occhi lucidi, ma era ritornata fiera e determinata, proprio come la prima volta che si erano incontrati in quello stesso posto.

– Scordatelo, è pericoloso! – obiettò lui, – Ho trovato una pista da seguire, e non ho tempo da perdere; quindi… – Lei, ancora una volta con notevole rapidità e nonostante l’impaccio dell’abito, afferrò il suo gomito e si issò a cavallo. – Allora mi racconterai i dettagli mentre andiamo… – poi si strinse come prima contro la sua schiena, questa volta con le braccia saldamente ancorate attorno ai suoi fianchi, come a dire che non avrebbe desistito tanto facilmente.

Il pistolero allora incitò la cavalla al galoppo, sospirando mentalmente, perché non era affatto una buona idea portarsi dietro una ragazza; si propose di lasciarla appena fuori dalla città per poi proseguire da solo, però le tracce che aveva trovato erano ancora fresche, ed era essenziale non sprecare ulteriore tempo prezioso.

Così si rassegnò, ma al contempo intimandole di non prendere più strane iniziative e limitarsi ad assecondarlo. Lei lo sorprese nuovamente con un altro docile assenso, poi allentò leggermente la stretta sul cinturone per posare una carezza sulla mano con cui lui teneva il fucile in grembo, pronto all’uso.

– Non mi sono mai fidata di nessun altro che papito, Sam… – bisbigliò, mentre Blanca emetteva un breve nitrito e correva con la criniera mossa dal vento, sollevando sbuffi di polvere con gli zoccoli. – Lo ritroverò, Yaotl: è una promessa! – rispose il cow-boy.


Credits e Note:

Il Triello – Titoli Finali | Il Buono, Il Brutto, Il Cattivo [Colonna sonora] – Ennio Morricone | © Warner Music

* * *

Ringrazio i lettori affezionati che continuano a seguire il mio Western a puntate con costanza e pazienza.
Se la sezione diSam, ragazzo del west conta ben 3 mie fanfictions è soprattutto grazie al vostro sostegno!
Un ringraziamento particolare va doverosamente al caro amico MaxT, sia per i suoi sempre preziosi consigli, sia per il suo continuo incoraggiamento nella stesura di questa long-fiction anche nei momenti in cui il tempo è risicato e la stanchezza incombe.

E come ripeto ogni volta, per qualsiasi errore o inesattezza possiate trovare la responsabilità è unicamente della sottoscritta.


Di padre in figlia, eccovi la co-protagonista Pepita!
In questo capitolo vi presento Yaotl Santiago, interpretata da Tia Carrere

  
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