CAPITOLO 8
Heading 2
Normal
Salve ragazzi, sono tornata! Scusate
ancora per il ritardo, comunque eccovi l’ottavo capitolo! Spero vi piaccia,
buona lettura!! Ah! Vi ringrazio sempre per le recensioni, siete troppo gentili!
^^
CAPITOLO 8: Il mezzo di
contrasto
Il mattino era giunto troppo rapidamente per permettere
ai due giovani di affrontare la giornata con il giusto riposo… In tutta la notte
erano riusciti a sonnecchiare giusto un po’. Erano troppi i pensieri che
navigavano nella mente di entrambi…
- Buongiorno… - esordì Ryo facendo il suo ingresso in
cucina, consapevole di trovarci anche Kaori.
- Buongiorno… - rispose Kaori mentre ultimava i
preparativi per la colazione.
- Jeff dorme ancora? – domandò l’uomo pur sapendo la
risposta.
- Sì, non me la sento di svegliarlo adesso. E poi tra
meno di mezz’ora dobbiamo vederci con Mick e Saeko per l’incontro con quel Pedro
Konares ed è meglio non svegliare il piccolo ora… Prima di andare
all’appuntamento lo lasciamo da Miki e Falcon. Se lo svegliassi adesso farebbe
sicuramente storie… - spiegò Kaori sedendosi a tavola e iniziando a
giocherellare con la forchetta. Aveva preparato le solite uova con la pancetta,
qualche fettina di pane e del buon caffè.
Cadde un silenzio quasi tombale per più di dieci minuti,
si sentiva solo il sottile rumore della forchetta di Kaori mentre giocava nel
piatto.
Nessuno dei due tentò di parlare, finché Ryo vedendo che
la sua ex socia non aveva toccato nulla commentò: “Lo sai che se aspetti un
altro po’ rischi di trovarle in decomposizione?”
Kaori sollevò lo sguardo per incrociare quello
dell’uomo, ma fulminandolo si limitò a rispondere: “Sono affari miei del tempo
che ci impiego a mangiare.”
- Ho capito. E’ evidente che oggi non è giornata per
te…
- E come potrebbe esserlo? Oggi dobbiamo parlare con
quel Pedro Konares e se lui non sapesse nulla?! Per me sarebbe
finita!
- Non sarebbe finita affatto! Prima di tutto piantala di
essere così negativa e poi se davvero questo signore non dovesse rivelarsi
utile, allora contatteremo il miglior ingegnere del mondo per disattivare la
bomba che ti porti dietro! Per il resto io, Falcon e Mick siamo in grado di fare
piazza pulita di tutto!! – Ryo si accorse della poca fiducia che regnava
negl’occhi della donna e non potendone più, balzò dalla sedia dicendo: “Non so
se non ti fidi dei nostri amici, di me o se semplicemente non vuoi avere fiducia
in niente, ma una cosa la so! Se tu dovessi abbatterti o arrenderti, Jeff lo
percepirà e allora chi spiegherà al piccolo tutto questo macello?! Ah! Un’ultima
cosa… La donna di cui mi sono innamorato non ti somiglia neanche da lontano in
questo momento! La mia Kaori è forte, decisa e incredibilmente ottimista. Quando
il suo muro crolla, io lo innalzo e lei mi aiuta ad aiutarla. Quando la vedi,
delle di avere un più fiducia nel sui ex socio e soprattutto in sé stessa! E
soprattutto ricordale che noi siamo City Hunter!”
Ryo si chiuse la porta alle spalle, lasciando Kaori sola
a pensare su quanto le aveva appena detto. Accidenti! Odiava ammetterlo, ma
quell’uomo aveva dannatamente ragione! Dove diavolo era andata a finire la vera
Kaori?! Non era da lei abbattersi così ed essere fiduciosa su tutto! L’unica
sfiducia che aveva mai avuto risaliva a qualche anno prima, quando era sicura di
non essere una gran donna e di non piacere neanche un po’ allo stallone di
Shinjuko, all’uomo che amava. Beh ora una questione del tutto discutibile. Certo
però non aveva mai temuto niente e anche se con una buona dose di paura, aveva
affrontato ogni caso alla grande. Doveva recuperare il suo coraggio e la sua
determinazione.
Fu così schiaffeggiandosi un paio di volte, decise che
non era ancora giunto il momento per arrendersi. Si precipitò da Ryo per
comunicargli la sua scelta. Sapeva che la situazione non era delle migliori, ma
se Kaori avesse abbandonato fiducia e coraggio, sarebbe stato anche
peggio.
Dopo qualche minuto, prestando attenzione a non
svegliare Jeff, accompagnarono il bambino da Miki e Falcon, il quale gli disse
che probabilmente in mattinata, sarebbero riusciti a sapere il nascondiglio
esatto dell’organizzazione.
Erano in perfetto orario quando si incontrarono con Mick
e Saeko, anche loro impazienti per l’incontro con il signor
Konares.
- Allora? Dove si terrà l’incontro? – domandò
Kaori.
- Ovviamente non alla centrale di polizia – rispose
secca Saeko.
- Conosco un posto particolare, adatto ad incontri di
questo tipo. Lo uso durante i miei lavori… - informò Mick con un sorriso che non
prometteva nulla di buono per il poveretto di turno.
Ryo sembrò averlo capito al volo. Evidentemente anche
lui contribuiva a rendere più interessante qualsiasi
interrogatorio.
Salirono nell’auto di Mick che velocemente li condusse
in un casolare fuori città.
- Toglietemi una curiosità… Ma questo signor Konares non
è un prigioniero inglese che se trasferito per un po’ in Giappone, dovrebbe
essere controllato a vista da dei poliziotti? – chiese
Kaori.
- Quando mio padre ha saputo che quel tipo sa di alcune
informazioni che riguardano una bomba ed una organizzazione che potrebbe mettere
in serio pericolo la città, non ci ha pensato due volte ad affidarlo a Ryo
e Mick. Ovviamente con la massima
discrezione. – rispose Saeko.
Arrivati sul posto, si fermarono davanti la porta,
notando l’inquietudine di Kaori.
- Ehi tranquilla… Andrà tutto bene. – le disse Ryo
prendendole la mano. Kaori gliela strinse e annuendo si fece
coraggio.
Odiava ammettere anche un’altra cosa… La vicinanza di
Ryo in un momento come quello era per lei vitale.
Entrarono nel locale, c’erano un paio di poliziotti che
non appena ci videro saltarono sull’attenti.
- Il prigioniero? – domandò Mick.
- E’ nella stanza signore, come lei ha ordinato. –
rispose un poliziotto aprendo la porta e facendo strada. Kaori si avvicinò
sempre accompagnata da Ryo che non allentò per un secondo la presa con la sua
mano. Entrati, notarono altri due poliziotti che lasciarono immediatamente la
loro postazione, chiudendosi la porta alle spalle.
Rimasero soli con un uomo voltato verso il
muro.
- Allora Konares. Eccoci qua! Facciamo in modo che sia
un colloquio breve e conciso, d’accordo? – propose Mick facendo girare il
prigioniero.
Quando l’uomo si girò diede un’occhiata veloce ai
presenti, poi soffermandosi sul viso di Koari concluse: “Mi sorge un dubbio…
Credo di aver capito perché mi trovo qui.”
- Bene questo semplifica le cose, allora parla! – ordinò
Mick.
- Tu sei Kaori vero? La moglie di George. Certo che sei
ancora più bella che in foto. – commentò l’uomo lanciandole uno sguardo di
desiderio.
- Ritorna sulla terra amico – rispose Ryo schioccando le
dita.
- Tu conoscevi George vero? Avete costruito la bomba
insieme, o? Quindi sai quanto quel liquido esplosiva possa essere dannoso! –
proferì Koari in procinto di una preghiera.
- George mi disse che se casomai un giorno ti avessi
incontrata e tu mi avessi parlato delle provette, voleva dire che lui era morto.
E’ così vero? L’hanno ammazzato…
- Io ho bisogno di sapere come posso neutralizzare il
liquido esplosivo senza nuocere a niente e nessuno! Ti prego Pedro! – lo
supplicò Kaori.
- George è sempre stato diverso da me e dalla sua
famiglia. Imbrogliava certo, ma non era un assassino. Era però un mio grande
amico visto che per due anni abbiamo lavorato insieme per la costruzione della
bomba. Solo alla fine si è reso conto della cazzata che stava facendo. Decise di
realizzare una specie di mezzo di contrasto, ma non fece in tempo. Lasciò a me
il compito di farlo. Mi disse che avrebbe portato le provette con il liquido
lontano dalla sua famiglia e lasciandomi l’ultimo disegno con i calcoli per il
progetto se ne andò… Da allora non l’ho più rivisto, ora capisco il perché.
- E tu sei riuscito ad esaudire il suo ultimo desiderio
non è così? – incalzò Mick.
- Non sono tenuto a darvi una risposta senza garanzie. –
rispose Pedro.
- Che genere di garanzie vuoi? – domandò
Ryo.
- Patteggiamo.
- Spiegati meglio. – aggiunse
Saeko.
- Io vi do le informazioni che volete, ma voi in cambio
mi fate uscire di prigione subito. Ah e un’altra cosa… - lanciò uno sguardo a
Kaori e poi continuò: “E’ più di un anno che non sto con una donna e sono un po’
a secco… In fondo eri la moglie del mio migliore amico, perché non prendermi
cura di te?”
Si può dire che con questa sua frase Pedro Konares firmò
la sua condanna.
- Saeko, Kaori, fuori! – ordinò Ryo lasciando subito la
mano della donna.
- Ma Ryo… - Kaori cercò di protestare, ma senza
risultato, così dopo l’ultimo tuono che uscì dalla bocca di Ryo decise di
ubbidirgli e di aspettare fuori da quella stanza.
Non appena le due donne furono fuori, Ryo con una
velocità quasi spaventosa prese per capelli Pedro e lo urtò violentemente sul
tavolo.
- Ho cercato di esser piuttosto comprensivo con te, ma è
inutile. Lascia che ti dica un paio di cosette! Numero uno, Kaori ora è la mia
donna, anzi lo è sempre stata! Prova a sfiorarla anche solo col pensiero
un’altra volta e ti assicuro che non ci sarà un posto sicuro per te in questo
mondo! Numero due, hai detto che vuoi una condizione, delle garanzie? La tua
garanzia è la tua vita! Perché se non parli quei tipi ti verranno a cercare e
non saranno così clementi, ti ammazzeranno subito, anche se può essere che se tu
non parlassi subito semplificherei loro il lavoro cancellando la tua brutta
faccia da questa terra! Che ne dici?! – Lo sguardo di Ryo avrebbe fatto venire i
brividi a chiunque, ma il signor Konares rispose: “Voi non potete trattarmi
così, altrimenti io non vi dirò niente!”
- Tu sei solo il mezzo più veloce che abbiamo e ti
assicuro che non ci impiegherò più di un secondo per spedirti all’inferno se tu
non collaborassi!
- Ti assicuro che non scherza. – commentò Mick a braccia
conserte e con un sorriso divertito. Sapeva anche lui che con un Ryo arrabbiato
non c’era molto da fare.
- Vacci tu all’inferno!! – urlò Pedrò scagliandosi
contro Ryo.
- Pessima idea amico. – borbottò mentre con un calcio lo
spediva addosso a Mick che mantenendolo per le spalle continuò: “Mi secca un po’
sporcarmi i vestito con il tuo sangue, quindi per favore parla… Farai un piacere
ad entrambi!”
- Vaffanculo! – Pedrò anche spaventato sembrava
irremovibile, così Ryo stanco gli infilò un destro dicendo: “Per colpa tua e del
tuo amichetto la mia Kaori e mio figlio si trovano nei guai! Avete reso gli
ultimi anni infernali! A quanto pare sembra che George abbia espiato le sue
colpe chiedendo perdono e progettando quel cazzo di antidoto che tu adesso mi
darai! Ma se non sei pentito neanche un po’ e non collabori farò in modo che sia
io l’ultima persona che vedrai prima di andartene all’altro mondo!!” Ryo
continuò a colpirlo.
- Ma che sta succedendo di là?! Si stanno ammazzando? –
domandò Kaori preoccupata.
- Tranquilla è tutto sottocontrollo! – le sorrise Saeko.
La poliziotta immaginava come stesse andando il colloquio, aveva visto altre
volte i risultati quando di mezzo c’erano Ryo o Mick.
- Allora?! – lo minacciò Ryo sferrandogli un calcio.
- Ok, d’accordo parlo! Parlo!! – farfugliò Pedro ormai
completamente ammaccato. A stento riuscì a mettersi in piedi, poi una volta
seduto spiegò: “L’ho creato il mezzo di contrasto che voi cercate e prima che mi
arrestassero l’avevo nascosta in un posto sicuro. Anzi è più vicina di quanto
voi possiate immaginare… Vedete… Non è la prima volta che vedo
Kaori…”
- Cosa vorresti dire?! – i due sweeper non
capivano.
- Un anno e mezzo fa, ho ultimato la creazione del mezzo
di contrasto e l’ho inserito in una di quelle provette a prova d’urto. L’avevo
con me e stavo fuggendo per non rischiare di incontrare quei pazzi
dell’organizzazione, quando poi ho all’aeroporto di Los Angeles non vidi Kaori e
il bambino… Li avevo riconosciuti subito, Geroge non faceva altro che parlarmi
di loro. Avevo la polizia alle calcagna e decisi tutto in fretta. Notai che il
bambino indossava uno zainetto a peluche. Approfittai mentre Kaori stava facendo
i biglietti e attirai il piccolo da me. Gli dissi che aveva lo zainetto storto e
con una scusa me lo feci dare. Notai che il peluche aveva una tasca a chiusura
lampo e così lì dentro decisi di metterci la mia ultima invenzione. – concluse
Pedro fiero della sua impresa.
- L’hai nascosta nello zainetto del bambino?!! – Ryo
stava perdendo seriamente il controllo.
- Nessuno si sarebbe accorto di quella provetta, perché
è grande quanto un indice, solo George avrebbe capito, ma non sapevo fosse già
morto!
Improvvisamente Ryo fece mente locale, uno zainetto con
un peluche… Sì, gliel’aveva visto al piccolo Jeff più volte, non se ne separava
mai e quando gli chiese il motivo, lui rispose che era l’ultimo regalo del suo
papà. Di George naturalmente.
- Figlio di puttana – commentò Ryo prima di stenderlo
con un altro destro.
- Non ti pare di aver esagerato? – domandò
Mick.
- Meriterebbe di morire in questo momento! Quel pazzo ha
nascosto il tutto nello zainetto di Jeff!! – Diedero un’ultima occhiata a Pedro
Konares che intanto giaceva a terra privo di sensi, dopodiché uscirono dalla
stanza richiamando i poliziotti per riportare il prigioniero dove l’avevano
preso.
- Ryo ho sentito delle urla ma cosa è successo? –
domandò Kaori nuovamente preoccupata.
- Tranquilla andiamo.
- Ma hai le mani sporche di sangue, vuoi
spiegarmi?
- Ti ho detto di stare tranquilla, il sangue non è il
mio. – Ryo stava cercando un modo per dirle che la provetta con l’antidoto era
sempre stata con lei, ma come poteva dirle che quel pazzo l’aveva nascosta nello
zainetto di Jeff?! Cercando di trattenere la rabbia, decise di raccontarle tutto
e come si aspettava la sua reazione non fu delle migliori.
- Cosa?!! Ha nascosto la provetta nello zainetto di
Jeff?! Oh mio Dio allora è in serio pericolo! – si allarmò
Kaori.
- Tranquilla finché quelli non sapranno dove si trova
Konares, il segreto è al sicuro… Abbiamo un punto a nostro favore! – disse Ryo
aprendo la porta per uscire da quel casolare che, doveva ammettere, non gli era
mai piaciuto. Nessuno di loro però sapevano che fuori dal casolare c’era qualcun
altro ad attenderli.
- Oh buongiorno ragazzi! C’è ne avete messo di tempo per
sucire, vi aspettavamo con ansia! – proferì qualcuno nell’ombra. Quando la luce
della luna contribuì nel rendere più nitido il suo volto, a Kaori mancò un
colpo.
- Paul! Oh Dio è il fratellastro di George!
- Kaori! Che piacere vedere che tu stia bene! – finse
Paul che in un tutta la sua forma smagliante, estrasse la pistola dicendo:
“Purtroppo non sono qui per giocare.”
- Cosa dicevi del punto a nostro favore? – domandò Saeko
preparandosi allo scontro.
- Bene, mi hai risparmiato la fatica di venirti a
cercare. – Rispose Ryo più deciso che mai nel voler sistemare questa faccenda
una volta per tutte.
Fine dell’ottavo capitolo che spero come
sempre non vi abbia deluso! Non voglio fare promesse al vento però voglio voi
sappiate che cercherò di pubblicare il prossimo capitolo prima di Natale.
Inoltre se qualcuno non mi rompe le uova nel paniere vorrei cercare di
concludere questa ff entro l’epifania massimo… Ma non voglio promettere niente,
solo che mi impegnerò al massimo!!
Giova71: Come vedi Pedro ha dato le
informazioni che cercavano ma considerando il pasticcio che ha combinato non ha
ottenuto alcuna clemenza. Spero continuerai a seguire la mia storia, un bacione
e grazie dei commenti! ^^
Kia_85: Ti ringrazio per i tuoi
commenti.. ^//^ Come hai visto in questo capitolo ho dato solo degli accenni ai
sentimenti di entrambi perché ho voluto dare peso al caso. Aspetto una tua
recensione e grazie ancora, baci! ^^
Peppolina: Ti ringrazio tantissimo per
quello che hai detto, mi fa piacere! ^^ Come ho già detto in questo cap. ho dato
solo qualche accenno ai sentimenti che legano i due, ma spero di essere stata
chiara e di avervi creao un po’ di suspance… Baci a presto!
^^
Miyabi: Ehi cuginetta! Grazie per la
recensione, sono contenta che ti piaccia! Spero ti sia piaciuto anche questo
capitolo!! A proposito di telefonte chilometriche, spero di sentirti presto!
^^
Dadda88: Ma cosa dici? Non scusatevi mai
per il ritardo, perché poi io cosa dovrei dire che stranamente sto pubblicando
un capitolo ogni morte di papa?! Spero di velocizzare i tempi in questo mese ^^’
Cmq ti ringrazio tanto per la recensione e per i complimenti! Spero ti sia
piaciuto anche questo cap. Bacia presto! ^^
This Web Page Created with PageBreeze Free Website Builder