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Autore: AkaneT87    15/12/2009    7 recensioni
Salve a tutti ragazzi! ^^ Questa è la nuova ff su City Hunter che avevo annunciato un po’ di tempo fa… So che nel titolo c'è sempre la parola il perdono, quindi penserete, cos'è un vizio? Però dopo quello che hanno combinato questa volta i nostri due amici, hanno davvero bisogno che la vita perdoni entrambi per le loro sciocchezze...Volete sapere cosa hanno combinato e in che guai si sono cacciati? Beh non vi resta che scoprirlo! ^^ Spero siate clementi, e spero commentiate in tanti… Non vi anticipo più nulla, quindi non mi resta che augurarvi buona lettura ^^
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 8

CAPITOLO 8

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Salve ragazzi, sono tornata! Scusate ancora per il ritardo, comunque eccovi l’ottavo capitolo! Spero vi piaccia, buona lettura!! Ah! Vi ringrazio sempre per le recensioni, siete troppo gentili! ^^

 

CAPITOLO 8: Il mezzo di contrasto

 

Il mattino era giunto troppo rapidamente per permettere ai due giovani di affrontare la giornata con il giusto riposo… In tutta la notte erano riusciti a sonnecchiare giusto un po’. Erano troppi i pensieri che navigavano nella mente di entrambi…

- Buongiorno… - esordì Ryo facendo il suo ingresso in cucina, consapevole di trovarci anche Kaori.

- Buongiorno… - rispose Kaori mentre ultimava i preparativi per la colazione.

- Jeff dorme ancora? – domandò l’uomo pur sapendo la risposta.

- Sì, non me la sento di svegliarlo adesso. E poi tra meno di mezz’ora dobbiamo vederci con Mick e Saeko per l’incontro con quel Pedro Konares ed è meglio non svegliare il piccolo ora… Prima di andare all’appuntamento lo lasciamo da Miki e Falcon. Se lo svegliassi adesso farebbe sicuramente storie… - spiegò Kaori sedendosi a tavola e iniziando a giocherellare con la forchetta. Aveva preparato le solite uova con la pancetta, qualche fettina di pane e del buon caffè.

Cadde un silenzio quasi tombale per più di dieci minuti, si sentiva solo il sottile rumore della forchetta di Kaori mentre giocava nel piatto.

Nessuno dei due tentò di parlare, finché Ryo vedendo che la sua ex socia non aveva toccato nulla commentò: “Lo sai che se aspetti un altro po’ rischi di trovarle in decomposizione?”

Kaori sollevò lo sguardo per incrociare quello dell’uomo, ma fulminandolo si limitò a rispondere: “Sono affari miei del tempo che ci impiego a mangiare.”

- Ho capito. E’ evidente che oggi non è giornata per te…

- E come potrebbe esserlo? Oggi dobbiamo parlare con quel Pedro Konares e se lui non sapesse nulla?! Per me sarebbe finita!

- Non sarebbe finita affatto! Prima di tutto piantala di essere così negativa e poi se davvero questo signore non dovesse rivelarsi utile, allora contatteremo il miglior ingegnere del mondo per disattivare la bomba che ti porti dietro! Per il resto io, Falcon e Mick siamo in grado di fare piazza pulita di tutto!! – Ryo si accorse della poca fiducia che regnava negl’occhi della donna e non potendone più, balzò dalla sedia dicendo: “Non so se non ti fidi dei nostri amici, di me o se semplicemente non vuoi avere fiducia in niente, ma una cosa la so! Se tu dovessi abbatterti o arrenderti, Jeff lo percepirà e allora chi spiegherà al piccolo tutto questo macello?! Ah! Un’ultima cosa… La donna di cui mi sono innamorato non ti somiglia neanche da lontano in questo momento! La mia Kaori è forte, decisa e incredibilmente ottimista. Quando il suo muro crolla, io lo innalzo e lei mi aiuta ad aiutarla. Quando la vedi, delle di avere un più fiducia nel sui ex socio e soprattutto in sé stessa! E soprattutto ricordale che noi siamo City Hunter!”

Ryo si chiuse la porta alle spalle, lasciando Kaori sola a pensare su quanto le aveva appena detto. Accidenti! Odiava ammetterlo, ma quell’uomo aveva dannatamente ragione! Dove diavolo era andata a finire la vera Kaori?! Non era da lei abbattersi così ed essere fiduciosa su tutto! L’unica sfiducia che aveva mai avuto risaliva a qualche anno prima, quando era sicura di non essere una gran donna e di non piacere neanche un po’ allo stallone di Shinjuko, all’uomo che amava. Beh ora una questione del tutto discutibile. Certo però non aveva mai temuto niente e anche se con una buona dose di paura, aveva affrontato ogni caso alla grande. Doveva recuperare il suo coraggio e la sua determinazione.

Fu così schiaffeggiandosi un paio di volte, decise che non era ancora giunto il momento per arrendersi. Si precipitò da Ryo per comunicargli la sua scelta. Sapeva che la situazione non era delle migliori, ma se Kaori avesse abbandonato fiducia e coraggio, sarebbe stato anche peggio.

Dopo qualche minuto, prestando attenzione a non svegliare Jeff, accompagnarono il bambino da Miki e Falcon, il quale gli disse che probabilmente in mattinata, sarebbero riusciti a sapere il nascondiglio esatto dell’organizzazione.

Erano in perfetto orario quando si incontrarono con Mick e Saeko, anche loro impazienti per l’incontro con il signor Konares.

- Allora? Dove si terrà l’incontro? – domandò Kaori.

- Ovviamente non alla centrale di polizia – rispose secca Saeko.

- Conosco un posto particolare, adatto ad incontri di questo tipo. Lo uso durante i miei lavori… - informò Mick con un sorriso che non prometteva nulla di buono per il poveretto di turno.

Ryo sembrò averlo capito al volo. Evidentemente anche lui contribuiva a rendere più interessante qualsiasi interrogatorio.

Salirono nell’auto di Mick che velocemente li condusse in un casolare fuori città.

- Toglietemi una curiosità… Ma questo signor Konares non è un prigioniero inglese che se trasferito per un po’ in Giappone, dovrebbe essere controllato a vista da dei poliziotti? – chiese Kaori.

- Quando mio padre ha saputo che quel tipo sa di alcune informazioni che riguardano una bomba ed una organizzazione che potrebbe mettere in serio pericolo la città, non ci ha pensato due volte ad affidarlo a Ryo e  Mick. Ovviamente con la massima discrezione. – rispose Saeko.

Arrivati sul posto, si fermarono davanti la porta, notando l’inquietudine di Kaori.

- Ehi tranquilla… Andrà tutto bene. – le disse Ryo prendendole la mano. Kaori gliela strinse e annuendo si fece coraggio.

Odiava ammettere anche un’altra cosa… La vicinanza di Ryo in un momento come quello era per lei vitale.

Entrarono nel locale, c’erano un paio di poliziotti che non appena ci videro saltarono sull’attenti.

- Il prigioniero? – domandò Mick.

- E’ nella stanza signore, come lei ha ordinato. – rispose un poliziotto aprendo la porta e facendo strada. Kaori si avvicinò sempre accompagnata da Ryo che non allentò per un secondo la presa con la sua mano. Entrati, notarono altri due poliziotti che lasciarono immediatamente la loro postazione, chiudendosi la porta alle spalle.

Rimasero soli con un uomo voltato verso il muro.

- Allora Konares. Eccoci qua! Facciamo in modo che sia un colloquio breve e conciso, d’accordo? – propose Mick facendo girare il prigioniero.

Quando l’uomo si girò diede un’occhiata veloce ai presenti, poi soffermandosi sul viso di Koari concluse: “Mi sorge un dubbio… Credo di aver capito perché mi trovo qui.”

- Bene questo semplifica le cose, allora parla! – ordinò Mick.

- Tu sei Kaori vero? La moglie di George. Certo che sei ancora più bella che in foto. – commentò l’uomo lanciandole uno sguardo di desiderio.

- Ritorna sulla terra amico – rispose Ryo schioccando le dita.

- Tu conoscevi George vero? Avete costruito la bomba insieme, o? Quindi sai quanto quel liquido esplosiva possa essere dannoso! – proferì Koari in procinto di una preghiera.

- George mi disse che se casomai un giorno ti avessi incontrata e tu mi avessi parlato delle provette, voleva dire che lui era morto. E’ così vero? L’hanno ammazzato…

- Io ho bisogno di sapere come posso neutralizzare il liquido esplosivo senza nuocere a niente e nessuno! Ti prego Pedro! – lo supplicò Kaori.

- George è sempre stato diverso da me e dalla sua famiglia. Imbrogliava certo, ma non era un assassino. Era però un mio grande amico visto che per due anni abbiamo lavorato insieme per la costruzione della bomba. Solo alla fine si è reso conto della cazzata che stava facendo. Decise di realizzare una specie di mezzo di contrasto, ma non fece in tempo. Lasciò a me il compito di farlo. Mi disse che avrebbe portato le provette con il liquido lontano dalla sua famiglia e lasciandomi l’ultimo disegno con i calcoli per il progetto se ne andò… Da allora non l’ho più rivisto, ora capisco il perché.

- E tu sei riuscito ad esaudire il suo ultimo desiderio non è così? – incalzò Mick.

- Non sono tenuto a darvi una risposta senza garanzie. – rispose Pedro.

- Che genere di garanzie vuoi? – domandò Ryo.

- Patteggiamo.

- Spiegati meglio. – aggiunse Saeko.

- Io vi do le informazioni che volete, ma voi in cambio mi fate uscire di prigione subito. Ah e un’altra cosa… - lanciò uno sguardo a Kaori e poi continuò: “E’ più di un anno che non sto con una donna e sono un po’ a secco… In fondo eri la moglie del mio migliore amico, perché non prendermi cura di te?”

Si può dire che con questa sua frase Pedro Konares firmò la sua condanna.

- Saeko, Kaori, fuori! – ordinò Ryo lasciando subito la mano della donna.

- Ma Ryo… - Kaori cercò di protestare, ma senza risultato, così dopo l’ultimo tuono che uscì dalla bocca di Ryo decise di ubbidirgli e di aspettare fuori da quella stanza.

Non appena le due donne furono fuori, Ryo con una velocità quasi spaventosa prese per capelli Pedro e lo urtò violentemente sul tavolo.

- Ho cercato di esser piuttosto comprensivo con te, ma è inutile. Lascia che ti dica un paio di cosette! Numero uno, Kaori ora è la mia donna, anzi lo è sempre stata! Prova a sfiorarla anche solo col pensiero un’altra volta e ti assicuro che non ci sarà un posto sicuro per te in questo mondo! Numero due, hai detto che vuoi una condizione, delle garanzie? La tua garanzia è la tua vita! Perché se non parli quei tipi ti verranno a cercare e non saranno così clementi, ti ammazzeranno subito, anche se può essere che se tu non parlassi subito semplificherei loro il lavoro cancellando la tua brutta faccia da questa terra! Che ne dici?! – Lo sguardo di Ryo avrebbe fatto venire i brividi a chiunque, ma il signor Konares rispose: “Voi non potete trattarmi così, altrimenti io non vi dirò niente!”

- Tu sei solo il mezzo più veloce che abbiamo e ti assicuro che non ci impiegherò più di un secondo per spedirti all’inferno se tu non collaborassi!

- Ti assicuro che non scherza. – commentò Mick a braccia conserte e con un sorriso divertito. Sapeva anche lui che con un Ryo arrabbiato non c’era molto da fare.

- Vacci tu all’inferno!! – urlò Pedrò scagliandosi contro Ryo.

- Pessima idea amico. – borbottò mentre con un calcio lo spediva addosso a Mick che mantenendolo per le spalle continuò: “Mi secca un po’ sporcarmi i vestito con il tuo sangue, quindi per favore parla… Farai un piacere ad entrambi!”

- Vaffanculo! – Pedrò anche spaventato sembrava irremovibile, così Ryo stanco gli infilò un destro dicendo: “Per colpa tua e del tuo amichetto la mia Kaori e mio figlio si trovano nei guai! Avete reso gli ultimi anni infernali! A quanto pare sembra che George abbia espiato le sue colpe chiedendo perdono e progettando quel cazzo di antidoto che tu adesso mi darai! Ma se non sei pentito neanche un po’ e non collabori farò in modo che sia io l’ultima persona che vedrai prima di andartene all’altro mondo!!” Ryo continuò a colpirlo.

 

- Ma che sta succedendo di là?! Si stanno ammazzando? – domandò Kaori preoccupata.

- Tranquilla è tutto sottocontrollo! – le sorrise Saeko. La poliziotta immaginava come stesse andando il colloquio, aveva visto altre volte i risultati quando di mezzo c’erano Ryo o Mick.

 

- Allora?! – lo minacciò Ryo sferrandogli un calcio.

- Ok, d’accordo parlo! Parlo!! – farfugliò Pedro ormai completamente ammaccato. A stento riuscì a mettersi in piedi, poi una volta seduto spiegò: “L’ho creato il mezzo di contrasto che voi cercate e prima che mi arrestassero l’avevo nascosta in un posto sicuro. Anzi è più vicina di quanto voi possiate immaginare… Vedete… Non è la prima volta che vedo Kaori…”

- Cosa vorresti dire?! – i due sweeper non capivano.

- Un anno e mezzo fa, ho ultimato la creazione del mezzo di contrasto e l’ho inserito in una di quelle provette a prova d’urto. L’avevo con me e stavo fuggendo per non rischiare di incontrare quei pazzi dell’organizzazione, quando poi ho all’aeroporto di Los Angeles non vidi Kaori e il bambino… Li avevo riconosciuti subito, Geroge non faceva altro che parlarmi di loro. Avevo la polizia alle calcagna e decisi tutto in fretta. Notai che il bambino indossava uno zainetto a peluche. Approfittai mentre Kaori stava facendo i biglietti e attirai il piccolo da me. Gli dissi che aveva lo zainetto storto e con una scusa me lo feci dare. Notai che il peluche aveva una tasca a chiusura lampo e così lì dentro decisi di metterci la mia ultima invenzione. – concluse Pedro fiero della sua impresa.

- L’hai nascosta nello zainetto del bambino?!! – Ryo stava perdendo seriamente il controllo.

- Nessuno si sarebbe accorto di quella provetta, perché è grande quanto un indice, solo George avrebbe capito, ma non sapevo fosse già morto!

Improvvisamente Ryo fece mente locale, uno zainetto con un peluche… Sì, gliel’aveva visto al piccolo Jeff più volte, non se ne separava mai e quando gli chiese il motivo, lui rispose che era l’ultimo regalo del suo papà. Di George naturalmente.

- Figlio di puttana – commentò Ryo prima di stenderlo con un altro destro.

- Non ti pare di aver esagerato? – domandò Mick.

- Meriterebbe di morire in questo momento! Quel pazzo ha nascosto il tutto nello zainetto di Jeff!! – Diedero un’ultima occhiata a Pedro Konares che intanto giaceva a terra privo di sensi, dopodiché uscirono dalla stanza richiamando i poliziotti per riportare il prigioniero dove l’avevano preso.

- Ryo ho sentito delle urla ma cosa è successo? – domandò Kaori nuovamente preoccupata.

- Tranquilla andiamo.

- Ma hai le mani sporche di sangue, vuoi spiegarmi?

- Ti ho detto di stare tranquilla, il sangue non è il mio. – Ryo stava cercando un modo per dirle che la provetta con l’antidoto era sempre stata con lei, ma come poteva dirle che quel pazzo l’aveva nascosta nello zainetto di Jeff?! Cercando di trattenere la rabbia, decise di raccontarle tutto e come si aspettava la sua reazione non fu delle migliori.

- Cosa?!! Ha nascosto la provetta nello zainetto di Jeff?! Oh mio Dio allora è in serio pericolo! – si allarmò Kaori.

- Tranquilla finché quelli non sapranno dove si trova Konares, il segreto è al sicuro… Abbiamo un punto a nostro favore! – disse Ryo aprendo la porta per uscire da quel casolare che, doveva ammettere, non gli era mai piaciuto. Nessuno di loro però sapevano che fuori dal casolare c’era qualcun altro ad attenderli.

- Oh buongiorno ragazzi! C’è ne avete messo di tempo per sucire, vi aspettavamo con ansia! – proferì qualcuno nell’ombra. Quando la luce della luna contribuì nel rendere più nitido il suo volto, a Kaori mancò un colpo.

- Paul! Oh Dio è il fratellastro di George!

- Kaori! Che piacere vedere che tu stia bene! – finse Paul che in un tutta la sua forma smagliante, estrasse la pistola dicendo: “Purtroppo non sono qui per giocare.”

- Cosa dicevi del punto a nostro favore? – domandò Saeko preparandosi allo scontro.

- Bene, mi hai risparmiato la fatica di venirti a cercare. – Rispose Ryo più deciso che mai nel voler sistemare questa faccenda una volta per tutte.

 

Fine dell’ottavo capitolo che spero come sempre non vi abbia deluso! Non voglio fare promesse al vento però voglio voi sappiate che cercherò di pubblicare il prossimo capitolo prima di Natale. Inoltre se qualcuno non mi rompe le uova nel paniere vorrei cercare di concludere questa ff entro l’epifania massimo… Ma non voglio promettere niente, solo che mi impegnerò al massimo!!

 

Giova71: Come vedi Pedro ha dato le informazioni che cercavano ma considerando il pasticcio che ha combinato non ha ottenuto alcuna clemenza. Spero continuerai a seguire la mia storia, un bacione e grazie dei commenti! ^^

 

Kia_85: Ti ringrazio per i tuoi commenti.. ^//^ Come hai visto in questo capitolo ho dato solo degli accenni ai sentimenti di entrambi perché ho voluto dare peso al caso. Aspetto una tua recensione e grazie ancora, baci! ^^

 

Peppolina: Ti ringrazio tantissimo per quello che hai detto, mi fa piacere! ^^ Come ho già detto in questo cap. ho dato solo qualche accenno ai sentimenti che legano i due, ma spero di essere stata chiara e di avervi creao un po’ di suspance… Baci a presto! ^^

Miyabi: Ehi cuginetta! Grazie per la recensione, sono contenta che ti piaccia! Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo!! A proposito di telefonte chilometriche, spero di sentirti presto! ^^

 

Dadda88: Ma cosa dici? Non scusatevi mai per il ritardo, perché poi io cosa dovrei dire che stranamente sto pubblicando un capitolo ogni morte di papa?! Spero di velocizzare i tempi in questo mese ^^’ Cmq ti ringrazio tanto per la recensione e per i complimenti! Spero ti sia piaciuto anche questo cap. Bacia presto! ^^

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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