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Autore: maya_90    15/12/2009    7 recensioni
«In lontananza, sulla superficie marina ormai scura all’imbrunire, si vedeva il profilo di un vascello. Scintillava di mille piccole luci che raddoppiavano i loro riflessi sulle onde, creando come una scia di stelle che si specchiavano sull’acqua. Illuminata da una di queste luci, sulla cima dell’albero maestro spiccava una bandiera nera, e un teschio bianco.»
Questa è una storia che accadde tanto, tanto tempo fa. Parla di un incontro particolare, tra vendette personali e promesse da mantenere, importanti comparse e personaggi che avrebbero, a poco a poco, cambiato il mondo. Enjoy =)
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Gold D. Roger, Shanks il rosso
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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E' inutile, i miei buoni propositi di aggiornare ogni domenica sera si vanno sempre a farsi friggere T.T
Buongiorno! Ecco qui un nuovo capitolo pieno pieno, spero vi piaccia ^^
Naturalmente un grazie ai gentili lettori, soprattutto a chi commenta :) e visto che l'ho promesso, e non sono certo promesse da marinai, voilà le risposte!
(oggi mi sento un pò francese)

@MBP: esatto^^ ho preferito rendere un pò più complicato il tutto... se fossero andati subito d'amore e d'accordo, dov'era il divertimento??? Ti dirò... ne passeranno mooolte!
*ride sadicamente*
ma tanto alla fine sappiamo come andrà a finire <3

@kristin: xD mi rendo sempre conto che passo mooolto spesso da eccessi di angst a scene alquanto buffe, comunque sono lieta del senso buono dello 'strano' ! per quanto riguarda i riferimenti... beh, anche io adoro quando fanno capolino in una trama**!

@lunatica91: diciamo che la situazione migliorerà tra i due... ma a poco a poco! Sono contenta che Rouge ti sia simpatica, ho sempre il dubbio di creare inconsapevolmente delle Mary Sue-.- (non potendo andare OOC, visto il personaggio)

@Beatrix: si, Rouge ha davvero un bel caratterino... d'altronde deve tenere testa ad uno che è diventato il Re dei Pirati, mica noccioline xD  ha comunque molti lati del carattere, anche più giocosi ed 'infantili' (che spero di riuscire a descrivere per bene man mano).
Ray? Vogliamo parlare di Ray? Io amo lo zio Ray! Ha uno stile assurdo** è davvero un bellissimo personaggio per come lo ha descritto Oda finora, e da giovane doveva essere stato un degno compagno di Roger, almeno nel combinare casini!


Grazie anche a chi ha aggiunto la storia tra preferiti/seguite! Enjoy!






3. Amitié  


La sera seguente i pirati tornarono alla locanda, e la sera seguente ancora. 
Rouge aveva di nuovo finto di stare male per evitare di incrociarli, ma dopo qualche giorno decise che non poteva continuare così: si stava comportando come una bambinetta, sapeva benissimo che non potevano torcerle un capello finchè sarebbe stata lì. Anzi, riflettè, poteva cogliere l’occasione per fargliela pagare in qualche modo.
La mattina dopo era tornata in paese per il mercato, la padrona le aveva commissionato alcune consegne sostenendo che era sana come un pesce e che aveva solo poca voglia di lavorare.Armatasi di pazienza, infilò vestito ed infradito ed uscì.
Arrivò subito nel centro del villaggio dove molte donne si affaccendavano alla pulizia del pesce mentre i bambini scorrazzavano qua e là tra le gambe dei passanti e passò un pò di tempo curiosando tra le bancarelle del mercato, in cerca degli ingredienti per la signora.

Dopo un'ora, tornando carica di buste verso casa adocchiò un carretto che non aveva mai visto e si avvicinò curiosa: era un mercante di libri.
I suoi occhi si illuminarono alla vista di tutti quei tomi, molti dei quali sembravano talmente antichi che si chiese come facessero a non sgretolarsi tra le mani. Il mercante le fece cenno di sfogliarli e cominciò ad elencarle qualche titolo. Era un vecchietto arzillo dall’accento molto strano, sicuramente non era di Baterilla.
Rouge prese tra le mani un libro dal titolo ‘Le isole d’estate del Nuovo Mondo’ ed iniziò a sfogliarlo, soffermandosi sulle cartine geografiche disegnate a mano: erano davvero affascinanti.
Era talmente presa dalla lettura che non aveva visto avvicinarsi un ragazzo con la coda e un paio di occhialetti tondi calati sul naso.
-Cosa leggi, peperoncino?
Appena alzò lo sguardo e vide Ray a mezzo  metro da lei cacciò uno strillo di sorpresa.
-Ma com’è possibile che ogni volta che ci vediamo ti metti a urlare?- chiese quello alzando subito le mani in segno di resa.
Rouge si lasciò sfuggire un sorrisetto per quella buffa posa.
-Mi hai spaventato!- rispose teatralmente.
-Allora è qui che abiti- commentò lui guardandosi intorno –bel posticino.
Rouge posò il libro e fece un sorriso al vecchietto un po’ contrariato da quella interruzione.
Poi si rivolse a Ray allargando le braccia.
-Certo che abito qui. Quella sul promontorio è casa mia ricordi? Quella da cui voi volevate rubare…- replicò pungente.
Lui fece spallucce e si ficcò con nonchalance una sigaretta in bocca, accendendola con un fiammifero.
-Avanti, avanti! Non drammatizzare troppo, ora! Alla fine abbiamo lasciato tutto al suo posto, no?- minimizzò con aria rilassata, mentre Rouge riprendeva a camminare seccata.
-Certo, peccato che ora il tuo capo mi vuole morta perché… oh, perché ho fatto cadere una goccia del suo prezioso sangue! Pensa un pò...- aggiunse sarcastica, agitando la mano libera dalle buste della spesa con fare pomposo.
Rayleigh rise di gusto.
-Che ci fai al mercato?- chiese Rouge guardandolo sospettosa.
-Quello che ci fai tu, peperoncino. Compro roba da mangiare.
-Compri o rubi?
-Molto divertente. Fossi in te abbatterei un po’ di pregiudizi che la gente comune ha sui pirati. Non siamo tutti ladri…- ci pensò un attimo su- …o almeno, non sempre.
Rouge si chiese come facesse quel ragazzo a negare l’evidenza con tanta faccia tosta, ma decise di non ribattere, sospirando.
-Per quanto tempo pensate di fermarvi qui?-chiese, affrettando il passo.
-Non ne ho idea. Ma credo che per tua sfortuna Roger abbia deciso di rimanere per un po’, almeno finchè… non si saranno calmate un po’ le acque, diciamo così- rispose Ray sbirciando tra le bancarelle, e mentre Rouge non guardava fece scivolare in tasca un braccialetto dorato da quella più vicina.
-Era proprio quello che volevo sentire- replicò sarcastica lei –una mandria di ladri e un pazzoide che mi vuole morta in giro a due passi da casa mia.
Ray accelerò il passo per starle dietro.
-Lo vedi che drammatizzi , peperoncino? Ma davvero credi che voglia ucciderti?
-Ma tu non l’hai visto come me l’ha detto!- esclamò lei, inviperita- era davvero nero!
Ray scosse le testa e scoppiò a ridere.
-Ma è ovvio che ti volesse solo spaventare, no? Credi di essere così importante da essere uccisa da uno come Roger?
Rouge sbatté le palpebre. Si, suonava come una cosa positiva.
-Quindi non è un pazzo assassino?- chiese un po’ confusa.
Ray scosse la testa con più convinzione, mentre cercava qualcosa nella busta che portava tra le mani.
-Dio, non so con chi tu abbia avuto a che fare finora. Ma se chiunque di noi dovesse uccidere una bambina solo per un taglietto innocente, beh…
-Non sono una bambina, ho diciotto anni- sospirò Rouge con gli occhi al cielo.
Ray la ignorò ed estrasse finalmente una mela dalla busta. Fece per addentarla ma poi si voltò verso Rouge e gliela porse.
-Mela?
Rouge esitò, poi la prese e gli sorrise un po’ imbarazzata.
-Grazie.
-Prego. Posso sapere il tuo nome, adesso che sei diventata più pacifica?- chiese, aggiustandosi gli occhiali sul naso.
- Rouge. E tu devi essere Ray, vero?- replicò lei.
-Si, mi chiamano così- rispose lui con un’alzata di spalle, pescando un'altra mela dalla busta.
-Ok- concluse lei, guardandosi intorno. Erano quasi arrivati davanti alla locanda.
-Beh, è stato un piacere peperoncino, conoscere anche te oltre i tuoi calci e i tuoi strilli. Ho l’impressione che ci rivedremo molto spesso!- la salutò con brio.
Rouge annuì un po’ incerta e spinse il cancelletto del cortile, sparendo all’interno della casa.

La serata procedeva tranquillamente, la locanda era trafficata come al solito, clienti abituali scambiavano quattro chiacchiere con i padroni, parlando del lavoro che mancava, del tempo, dei pirati e del Governo. Rouge faceva su e giù tra i tavoli, rispondendo talvolta alle domande curiose degli avventori che non l’avevano vista in giro negli ultimi giorni, giustificandosi con la scusa della malattia e sorridendo di gusto a tutti quanti per mettere a tacere tutta quella curiosità. A mezzanotte e mezza arrivò a pensare di essere stata tutto sommato fortunata  e che quei pirati non si sarebbero affatto presentati, ma fu smentita quasi subito.
Era ormai notte fonda quando un folto gruppo di uomini entrò nella locanda ridendo e parlando ad alta voce.
Rouge tornò con un sospiro dietro il bancone e si mise a riordinare le caraffe vuote, prendendo tempo prima di alzare gli occhi, ma, con suo dispiacere, vide la padrona dirigersi di gran carriera nella sua direzione con un sorriso più che evidente.Quei pirati le facevano guadagnare un mucchio di Berry, grazie a tutto quello che si scolavano.
-Rou, porta da bere a quei ragazzi! Sakè per tutti!- annunciò con enfasi, mentre uno dei pirati aveva tirato fuori la chitarra e si era messo a cantare; Ray era salito sul tavolo e ballava una buffa tarantella con un suo compagno, tra le risate generali.
Rouge sistemò le bottiglie sul vassoio e si recò ai tavoli. Il chiasso era tale che sperò di passare inosservata.Mentre molti continuavano a festeggiare, tuttavia alcuni di quegli uomini si rigirarono più volte al suo passaggio, notando la piacevole novità rispetto alle sere precedenti.
-Ehi rossa! Vuoi farti un giro con noi?
-Bevi un bicchiere, bambolina! Vieni qui che ci facciamo un po’ di coccole!
Rouge continuò indifferente a servire ai tavoli, era abbastanza abituata a quelle attenzioni; da qualche anno, come diceva pragmaticamente la signora Mari, era diventata la migliore pubblicità per la locanda.
Tuttavia sentiva sulla nuca lo sguardo del capitano. Un paio di volte si girò appena nella sua direzione e notò che la stava seguendo con gli occhi, evidentemente anche lui un po’ stupito dalla sua presenza lì. Ray invece era talmente preso dalla sua danza che non la vide affatto.
La ragazza fece il giro dei tavoli e alla fine posò il vassoio sull’ultimo che le era rimasto. Incrociò lo sguardo dell’unico tra quegli uomini che pareva essere rimasto in silenzio.
Fissò Roger dall’alto in basso e gli sbatté la bottiglia sul tavolo con fin troppa enfasi.
Non ci provi più a minacciarmi, ora che non sono da sola,eh?
Quello si mordicchiò un unghia con indifferenza.
-Non voglio del sakè- mormorò, seccato.
-Cosa le porto, signore?- disse Rouge, per tutta risposta,  sottolineando con molto sarcasmo l’ultima parola.
-Voglio del rum- rispose lui perentorio, senza neanche guardarla.
-Arriva subito, signore. – continuò la ragazza, cercando di risultare il più acida possibile.
Riprese la bottiglia di sakè con malagrazia e con altrettanta scortesia poco dopo gli portò del rum.
-Fanno quindici berry, signore- disse, tendendo la mano.
-Non c’è bisogno che tu lo ripeta ogni volta- ripose, ficcandogli in mano tre monete.
Lo sguardo di Rouge cadde sulla cicatrice del taglio sul collo e sorrise soddisfatta.
Con quell’espressione gli voltò le spalle e senza un’altra parola se ne tornò al bancone.La cosa cominciava a piacerle. La sera dopo, poi, si presentò l’occasione perfetta.
Era affacciata dalla finestra della sua camera rigirandosi distrattamente la catenina d’argento tra le mani. La padrona l’aveva già chiamata due volte di sotto per fare le pulizie prima che cominciassero ad arrivare i clienti per la cena.
D’un tratto lo sguardo le cadde su due uomini che stavano parlottando nel cortile: erano Roger e Ray.  Un’idea la fulminò all’istante, e si mise a ridere immaginandosi la scena mentre scendeva le scale di corsa.
-Era ora, Rou! Ti eri addormentata, ragazza mia!- le urlò dietro la signora mentre lei correva ad afferrare il secchio d’acqua sporca e lo straccio. Poi, con altrettanta fretta, salì le scale fino a raggiungere il balcone che dava sul cortile.
Chiuse gli occhi assaporando il piacere della vittoria e rovesciò il secchio d’acqua sull’ingresso, e poi con tutta l’innocenza possibile si affacciò dalla ringhiera sfoderando la sua espressione più sbalordita.
-Oh! Scusatemi tanto, non vi avevo visto! Volevo lavare l’ingresso!- cinguettò mortificata, cercando di non sembrare troppo compiaciuta.
Ray scoppiò a ridere come al solito.
-Uh uh!  Non preoccuparti, peperoncino! Con questo caldo ci voleva proprio una bella rinfrescata! Roger, dovresti vedere la tua faccia!
-Purtroppo vedo solo la tua, idiota- replicò quello in tono piatto.
Rouge alzò un sopracciglio.
Uno pari, Roger.

Rouge in seguito si disse che, nonostante le belle parole di Rayleigh, non era molto salutare provocare così tanto qualcuno che l’aveva già minacciata di morte, quindi dopo quel piccolo scherzetto decise che non sarebbe andata oltre.
Inizialmente non perdeva occasione per lanciare piccole frecciatine ogni volta che si ritrovava il capitano sotto gli occhi, ma lui le ignorava talmente che alla fine lei perse il gusto di sfidarlo. Anzi, tanto valeva cominciare ad ignorarlo proprio come faceva lui.  
Di riflesso si ritrovò sempre più spesso a parlare con Rayleigh, che dopo un mese cominciava decisamente a starle simpatico: si fermava molto spesso a parlarle dei loro viaggi, e Rouge doveva ammettere che aveva un dono particolare nel raccontare, le lasciava immaginare davvero la libertà di quei mondi sconosciuti.
-Ma come fai ad essere agli ordini di uno del genere?- gli aveva chiesto lei una sera, non potendosi contenere.
Roger era seduto ad un tavolo e parlava animatamente con alcuni compagni, sembrava nel pieno di una conversazione molto accesa.
Ray si appoggiò al bancone e bevve lentamente un’altra sorsata di sakè.
-Roger è la persona di cui mi fidi di più al mondo- rispose con semplicità.
- E poi un po’ di tempo fa ha tirato fuori dai casini me e una persona a me molto cara.
Rouge corrugò la fronte.
-Sarà. Ma a me sembra davvero arrogante. Cioè, rispetto agli altri della ciurma. E poi è un ... un arrabbiato.
-Un arrabbiato?- chiese Ray con un’espressione bizzarra.
-Si!- esclamò lei infervorandosi- cioè,certe volte mi dà l’impressione che ce l’abbia col mondo, come se gli avesse addossato qualcosa di troppo pesante! Insomma…
Si bloccò cercando le parole adatte.
-… non so, non mi sembra mai sinceramente felice, in pace anche solo per un secondo, e poi non l’ho mai visto sorridere sul serio. Per questo mi chiedevo come facesse uno come te a condividere il suo modo di fare- disse, inclinando la testa a mo di scusa.
-Ma no, non è vero...- rispose il ragazzo, mite.
- A volte può sembrare presuntuoso, ma ti assicuro che è come tutti noi. Vedi, peperoncino, un pirata non può affatto permettersi l’arroganza, vista la precarietà della sua vita. L’arroganza la lasciamo ai nobili e ai parrucconi del Governo, a quelli che vivono in mezzo ai soldi. Noi altri sappiamo accontentarci di molto meno e riusciamo ad essere felici con quello, e Roger sicuramente non fa eccezione... non devi giudicarlo male, ne ha passate tante.
Ray tacque con un sorrisetto, lasciando Rouge un po’ confusa. L’ultima frase aveva suscitato in lei una certa curiosità che non aveva mai sentito prima nei confronti di quel capitano.
Tuttavia non era del tutto sicura di voler sapere di cosa parlasse Ray e tornò di fretta alle sue occupazioni, lasciandolo a contemplare il liquido ambrato nel suo bicchiere. Poi le tornò in mente una cosa.
-Ray!- esclamò così d’improvviso che quello sussultò.
-Ho una lettera per te!- disse, e corse a recuperare un mucchietto di lettere sul mobiletto.
-Cavoli … qual’era …
Le sfogliò in fretta una per una e poi ne prese una che non recava l’indirizzo di destinazione.
-Ecco qui!- e gliela porse.
Lui guardò la busta intonsa dapprima con aria interrogativa, poi si bloccò contemplandola. Infine afferrò un coltellino e l’aprì in fretta, con le mani tremanti. La fissò per qualche secondo.
-Quando è arrivata?- mormorò, poi.
Rouge alzò le spalle.
-Oggi, con un gabbiano postino. A quanto pare, da parte di un certo BP, è scritto lì, in piccolo- rispose, indicando un angolino in cui erano riportate le due iniziali.
Ray tirò un sospiro di sollievo che sembrò scaricarlo di tutta l’ansia che aveva dentro.
Prese una sigaretta e se la accese.
-Black Peony- disse semplicemente, mentre si illuminava di un gran sorriso, soffiando via una nuvoletta di fumo.
-Si può sapere chi è?- chiese incuriosita Rouge.
-E' una donna- rispose lui sollevato.
-Ma chi…
Ray si avvicinò e così fece Rouge, ormai straordinariamente indiscreta davanti a quel nome misterioso.
-Non è una donna qualsiasi.E’ la mia donna...Shakky, Black Peony, Shakuyaku o qualsiasi altro nome le darai. È la mia donna!- sussurrò concitato al suo orecchio.
Le mostrò il contenuto della lettera con gli occhi che brillavano dietro le lenti rotonde. C’erano solo due righe scritte a mano al centro della pagina.

Sono libera.
Ci vediamo nel Nuovo Mondo.
                                                S.

Rouge era più che mai attirata da quella notizia, e sentì che un po’  dell’entusiasmo di Ray si era trasferito di riflesso anche in lei. Si ritrovò ad essere sinceramente contenta per lui.
-La tua, ehm… donna? Che bella notizia! E … wow, non sapevo che fossi impegnato Ray! – esclamò con un ghigno.
-Perché, ci stavi facendo un pensierino? Mi spiace, peperoncino, ma sei ancora piccolina per me!- rispose lui, evidentemente ancora entusiasta per la lettera.
Rouge gli fece una boccaccia.
-Tsk… figuriamoci se perdo la testa per un pirata, Ray. Io sono una ragazza seria.
Quello annuì, poi lo sguardo gli cadde su tutte le altre lettere che erano sparse sul banchetto.
-E queste?-chiese, ancora su di giri per la bella notizia.
Rouge prese a raccogliere le altre lettere impilandole con cura.
-Sono le lettere di mio fratello. La tua l’avevo messa sopra le altre così non me ne sarei dimenticata… ma è successo lo stesso!- ridacchiò.
Ma Rayleigh non la ascoltava, aveva preso una lettera ed osservava con un’espressione abbastanza stramba  il retro della busta.
Allo sguardo incuriosito di Rouge, voltò la lettera indicando il nome del destinatario.
-Sei tu Portuguese D. Rouge?
Lei lo guardò come se fosse un pazzo.
-Secondo te, Ray?
Lui sembrò realizzare.
-Certo, certo! Chi mai poteva essere!- replicò subito posando la lettera sul tavolo in maniera davvero poco convincente.
Rouge sentì che le era sfuggito qualcosa. Cosa c’era di tanto strano? O forse Ray aveva bevuto un po’ troppo e cominciava a straparlare?
Quello finì il bicchiere e poi si alzò, stringendo nel pugno la lettera di Shakky.
-Vado a dare la bella notizia al capitano!- sussurrò a Rouge con un occhiolino e corse verso Roger. Quando quello lo vide arrivare sventolando la lettera come una bandiera gli lanciò un’occhiata interrogativa, interrompendo la conversazione con gli altri compagni.
Rouge osservò la scena con interesse, con i gomiti appoggiati al bancone e il mento tra le mani.
 Ray mostrò subito la lettera al capitano, quello dopo un po’ annuì con decisione e rispose qualcosa muovendo appena le labbra. Poi, inaspettatamente, sorrise, e Rouge non potè fare a meno di notare quanto guadagnasse il suo aspetto quando abbandonava  la sua solita espressione seria e pensosa.Le sembrò di rivedere quel ragazzino con gli occhi neri e vispi che le aveva donato la catenina che portava al collo, e non potè fare a meno di sorridere anche lei.
Ray  nel frattempo si era avvicinato ancora di più al suo capitano ed ora stavano conversando, di nuovo seri. Improvvisamente entrambi si girarono e la fissarono. Rouge, ancora immersa nei suoi pensieri, fu presa alla sprovvista e abbassò subito gli occhi. Dopo qualche attimo li rialzò e vide i due di nuovo intenti  nel loro fitto dialogo. Era una visionaria o quei due stavano parlando di lei? E perché aveva ancora quel sorriso ebete stampato in faccia?

-Portuguese D. Rouge.  Portuguese… D. … Rouge.
Il capitano faceva ciondolare sovrappensiero la penna tra le dita, seduto alla sua scrivania ingombra di carte nautiche e bottiglie vuote.
Rayleigh osservava il ponte di coperta dalla finestra della stanza.
-Esatto, Roger. Mi è preso quasi un colpo, prima. E chi se l’aspettava, proprio in questo posto sperduto potessimo trovare qualcuno della famiglia…?
Il capitano posò la penna sul foglio dov’era appuntato il nome della ragazza almeno dieci volte.
-Non ne ho idea, Ray. Però è davvero strano. Hai provato a chiederle qualcosa sui suoi genitori?
-No,però se non sbaglio ha detto di avere un fratello in Marina. In ogni caso non credo sappia qualcosa su questa storia, è sempre rimasta a Baterilla da quando è nata. Devi vedere come le brillavano gli occhi quando le ho raccontato delle grandi città del Mare Orientale.  
-Parlate molto, eh?- chiese Roger con indifferenza.
-E’ molto curiosa, sì. In ogni caso, potremmo risolvere la questione raccontandole quello che sappiamo. Potresti raccontargliela tu questa storia, chi meglio di te…?
Si interruppe, con un’espressione eloquente. Passò qualche secondo di silenzio.
-No- disse d’un tratto Roger con fermezza.
-Cosa?
-Pensaci,  Ray. Hai appena detto che ha un fratello in Marina. Se ci avvicinassimo troppo a lei potrebbe ingannarci e poi tradirci. E poi non è detto che ci debba interessare chiunque abbia quella D. nel cognome. Guarda il caso di quel bastardo di Garp.
-Quindi come la mettiamo? Lasciamo perdere con la ragazza?- allargò le braccia Ray.
Roger si passò il dorso della mano sugli occhi.
-Ci devo riflettere. Quella ragazzina è completamente inutile, non ha nemmeno un briciolo di forza. Non vedo proprio come possa essere una della famiglia.
Ray alzò un sopracciglio e si avvicinò alla scrivania, osservando la miriade di cose sparsa su di essa.
-Sbaglio o ha avuto il fegato di lasciarti quel bel segno sul collo? E poi sarà anche inutile- commentò afferrando il foglio dal tavolo –ma perché ti sei scritto il suo nome undici volte? Non te lo ricordavi?-sghignazzò sventolandolo davanti al naso del suo capitano.
-Finiscila, idiota. Ero sovrappensiero.
-Prova a dire che questa storia non ti incuriosisce, allora.
Roger si alzò rumorosamente dalla sedia e andò a prendere altre carte dall’armadietto.
Ray non gettò la spugna.
-Poi è davvero una ragazza interessante, per quanto un po’ limitata nelle sue vedute. Oggi per esempio ha fatto un’osservazione molto acuta su di te.
Roger si risedette e srotolò altre carte, segnando un punto con una x rossa.
-Non ho voglia di ascoltarla.
-Ha detto che ti comporti come se sopportassi qualcosa di troppo pesante per te.
Roger sbuffò, continuando a segnare altri punti in rosso.
-Ha il dono della sintesi, non c’è dubbio. Dannazione, dalle parti di quest’isola non c’è nemmeno una corrente utile da sfruttare...
-Quando la finirai di addossarti quella colpa allora? Samie non è morta per causa tua.
Roger si bloccò a metà di una x. Posò finalmente la penna e sospirò.
-Ray, non ho voglia di ascoltare le ciance di quella ragazzina e neanche le tue prediche. Shakky è sana e salva, non sei contento? Gioisci per queste cose, và a bere qualcosa con gli altri e non complicarti la vita con i problemi degli altri- rispose aspramente.
Rayleigh si morse il labbro. Raccolse la sua borsa da terra e si avviò alla porta.
Prima di uscire si voltò e osservò il capitano che gli dava le spalle, chino sulla scrivania. In quel momento, sebbene fosse più giovane di lui di qualche anno, gli sembrò incredibilmente più vecchio e affaticato.
-I problemi degli altri non mi interessano, infatti- mormorò- ma i problemi del mio capitano, quelli sì. Ci vediamo dopo.
Quando chiuse la porta, Roger riprese la penna per l’ennesima volta e la scagliò con rabbia dall’altro lato della stanza.











°°°
Vi sarete chiesti perchè Black Peony. No? Davvero? Beh io ve lo dico comunque xD sinceramente mi piaceva l'idea di un nomignolo per la giovane Shakky, un pò come quelli dei nostri Mugiwara, quindi mi sono armata di Wikipedia e ho scoperto che in realtà Shakuyaku significa precisamente Peonia. Svelato l'arcano u.u

Apparte questo inutile nozionismo degno di Hakkai di Saiyuki, spero che il capitolo vi sia piaciuto!!Le cose si complicano, entra in gioco uno dei misteri di One Piece... la famosa D! 'famiglia' è inteso infatti come tutti coloro che hanno quella lettera nel nome. Naturalmente ogni mia considerazione è frutto di fantasia o di cose leggiucchiate qua e là, visto che Odacchi ancora si sbottona sull'argomento...
Inoltre, per correttezza, volevo aggiungere che per la scena del secchio d'acqua in testa a Roger ho preso un pò spunto da una scena simile della fic 'Indumenti' di kikka91, che vi invito a leggere se amate le Shanks-Makino. E se l'autrice passa di qui... aggiorna cara, perchè era una raccolta davvero molto bella :)

Tornando a noi, critiche e commenti sono bene accetti, signore/i!
E come sapete...
To be continued ;)



  
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