Loose
control
Avevo sempre pensato che niente fosse meglio dello sguardo di Vegeta, del suo profumo o del suo corpo da Dio.
Se c’era lui nei paraggi ogni cosa diventava secondaria, superflua.
Ma a quanto pareva mi sbagliavo.
C’era qualcosa di più buono, qualcosa che potesse ancora stupirmi in quell’essere sfuggente.
Il sapore delle sue labbra.
Sembrava una specie di droga, più lo assaggiavo, più lo volevo.
Vegeta si tratteneva, lo sapevo, se si fosse lasciato andare ai suoi impulsi mi avrebbe fatto del male con la sua potenza inumana: questa delicatezza, questi limiti che si auto imponeva non erano che un’ulteriore prova della sua disciplina, del suo controllo.
Io, al contrario, non mi ero mai sentita così.
Mi sentivo totalmente in balia dei miei ormoni, alla più completa deriva.
La mia mente si era spenta e adesso ogni pudore, ogni inibizioni erano andate a farsi una passeggiata negli angoli più remoti di me stessa.
A malincuore mi allontanai dalla mia droga, umanamente bisognosa di ossigeno nuovo per i polmoni, ossigeno di cui lui, ovviamente, non sembrava sentire alcuna necessità.
Alzai gli occhi e insieme ci studiammo nella semioscurità della candela.
Le nostre labbra avevano troppo voglia di riunirsi, ma non ci sarebbe stato nessun impeto ad aiutarci questa volta.
Tutti e due aspettavamo, io con il respiro corto, Vegeta con i suoi occhi vaghi. Sapeva che non avrei resistito e, parlando molto sinceramente, non aveva per niente torto: il mio corpo urlava alla ricerca del suo, avrei passato la vita a non fare nient’altro.
Forse mi lasciai prendere troppo la mano perché gli finii praticamente addosso.
Rise della mia foga.
“Mi rendi tutto troppo difficile…”
“Non hai la minima idea dell’effetto che fai”
“Sì invece, sono pericoloso…”
“No, sei bellissimo”
Per la prima volta da quando lo conoscevo e, ci avrei giurato, anche nella sua vita, lo vidi sussultare.
Cercai di entrare nei suoi pensieri lasciati liberi dalle catene e dai cancelli che di solito li proteggevano dalle intrusioni esterne, ma lui capì subito quello che volevo fare e per evitare di scoprirsi oltre mi prese il viso tra le mani per cominciare un nuovo bacio.
La questione poteva aspettare, la feroce eleganza della sua lingua era una facile e piacevole distrazione a qualunque questione umana.
Le dita ferme sul mio collo scesero a prendermi la gamba nuda, le unghie spinsero ancora di più la mia nuca contro le sue labbra. Lasciai che mi accarezzasse la pancia, che mi toccasse dove nessuno mai aveva provato.
Non riuscivo a provare imbarazzo, non ne avevo neanche il tempo.
Il suo calore, la sua presenza erano quasi intossicanti.
Neanche quando mi spogliò riuscii ad avere soggezione di lui assorta com’ero a scoprire il suo corpo lentamente.
Nei miei sogni quella che sarebbe dovuta essere la mia prima volta era piena di candele, fiori, consapevolezza, ma adesso che ero lì capivo che non erano altro che mucchi di sciocchezze, più mi baciava più me ne rendevo conto.
A me bastava Vegeta, nient’altro.
Se stavi facendo l’amore con la persona che amavi più di ogni altra cosa al mondo, se, come lui stesso aveva detto, la guardavi come se l’universo intero finisse nei suoi occhi allora la cornice passava naturalmente in secondo piano.
Mi toccò lievemente un fianco per poi scendere tra le gambe.
La sua lingua sul mio collo mi precludeva da qualunque altra sensazione, ma la fitta che provai quando mi prese mi riportò sulla Terra con la violenza di uno schiaffo.
Il dolore pulsava nel mio corpo, nelle vene, lo sentivo scorrere sotto alla pelle accanto ai nervi mentre nelle orecchie non avevo che i miei gemiti e il suo respiro rotto.
Quando cominciò a muoversi ancorai le mie mani alla sua schiena, lo graffiai, me ne accorsi perché sentii i polpastrelli bagnati di sangue sotto le unghie, ma da perfetto Sayan non diede la minima impressione di fastidio.
In breve tempo cominciai ad avvertire che di quel bruciore iniziale, di quel male così intenso che pensavo non sarebbe finito mai, non era rimasto che una sensazione di fondo.
Il piacere era così tanto da frastornarmi, si era impossessato di ogni organo vitale, sentivo Vegeta ovunque su di me, avevo voglia di tenermelo accanto, di toccarlo, di morderlo addirittura.
Incredulo e orgoglioso di avermi resa così pazza di lui, rise della mia frenesia e irrimediabilmente mi mancò il respiro quando lo vidi, il suo volto illuminato, già bello come la luna adesso più giovane, più straordinario per quella risata.
“Ti amo” gettò fuori la mia voce, anestetizzata.
“Perché?”
“Perché ho bisogno di te”
E non riuscii a dire altro perché il piacere arrivò al culmine e mi lasciò senza fiato.
Vegeta venne fuori per evitare inconvenienti e anche se non proferì parola le sue labbra, immobili sulla mia gola, si tesero in un nuovo sorriso.
Si sdraiò accanto a me e lasciò che io mi abbandonassi tra le sue braccia.
Proprio quando stavo per abbandonarmi sulla sua spalla la luce del soffitto ci abbaiò illuminando tutto il soggiorno.
Il blackout era finito, la luce era tornata.
Arrossendo a dismisura nascosi il viso sotto il suo mento.
“E adesso?” fece lui, ghignando.
Coraggiosa mi alzai, completamente nuda davanti a lui, con così tanta vergogna addosso da non riuscire neanche a guardarlo in faccia, andai verso l’interrutto e ci poggia il dito sopra.
Prima ancora che potesse farsi buio Vegeta era accanto a me che rideva, le sue labbra sulle mie, le nostre mani che si intrecciavano.
Quella notte durò all’infinito.
Solo ed esclusivamente per noi.
Morena
Felini
È
stato
faticoso, lungo, impegnativo…ma alla fine devo dire di
essere proprio contenta
di questa ff! Come sicuramente qualcuno avrà notato il
rapporto Bulma-Vegeta è
molto simile a quello umana-vampiro…bhè se lo
avete notato, avete fatto bene, perché
sono stati proprio i libri della Meyers a ispirarmi!
Devo
assoluatamente
ringraziare queste persone:
Archangel
Reliel:
grazie per i complimenti, spero ti sia piaciuto anche questo capitolo!
Bulma4ever:
carissima! Per quanto riguarda l’alcol, non penso che Vegeta
sia mai stato per
locali, ma la vita da guerrieri deve essere proprio dura senza un
goccetto, o
no? XD! L’idea degli anni diversi in base ai pianeti mi
è venuta di getto, non
so come…spero che questo capitolo abbia risolto tutti i tuoi
dubbi!
Lady
Lexis:
sinceramente un Vegeta vergine nn ce lo vedo proprio…non so
ocme possa anche
solo saltare al cervello una cosa simile…Vegeta è
un tipo un mercenario romano…un
principe dell’antica grecia…un neo Alessandro
magno! Non può essere vergine! Sei
d’accordo anche tu, vero? Grazie per i complimenti!
Luna_07:
Grazzzzziiiiieeee!! Baci =*
Kutai:
spero tu
stia bene visto che la scena “dell’oltre”
è finalmente giunta! No mi ti
sciogliere di nuovo che poi come fai a recensire!! Ahahaah! Tvb
Ka93:
grazie! Io
Vegeta l’ho sempre immaginato così, solo
così può essere lui per me,un essere
giovane, passionale, feroce, elegante e acculturato. Per questo
l’ho sempre
amato!!
Nessie93:
mi fa
piacere sapere che la storia ti coinvolge! Grazie per la recensione!
Owll:
grazie
per i complimenti! Ti è piaciuto questo capitolo?
Hellfire:
sì,
in effetti sono abituata a viaggiare tanto con i nonni sparsi nel mondo
che mi
ritrovo!! Grazie per tutti i compliementi, Vegeta è molto
felce di farti
sospirare, ma ti ricorda che è sposato con me e solo con me!
Ù_ù =D
Saku_chan:grazie
per tutti i compliementi!!! =D! arrossisco! Per me conta davvero
cercare di non
essere scontata, banale…è molto importante per
una scrittrice!! Gli uomini sono
idioti per natura, senza noi donne si estinguerebbero e addio mondo! Mi
trovi
perfettamente d’accordo con te!
Coniglietto
94:
grazie infinite!
E
così siamo
alla fine (almeno credo) amici e amiche! Grazie per avermi seguito!
Grazie
per aver
sognato insieme a me!
Lalledy