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Autore: Charlene    17/12/2009    13 recensioni
"Una facciata può benissimo essere solo una facciata. Sia che l'apparenza sia positiva, che negativa. Basta saper guardare." Kei è un galeotto tirato fuori di prigione dal padre di qualcuno che conosciamo... e da lì inizierà una nuova vita in un liceo esattamente del tipo che lui detesta. Se la caverà? E il resto lo saprete leggendo.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hilary, Kei Hiwatari, Rei Kon, Takao Kinomiya, Yuri
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO UNDICI


Erano seduti intorno al tavolo del soggiorno, senza dire nulla.

Hilary sfogliava il libro di storia e sottolineava delle pagine, ignorando l'aria tesa, mentre Brooklin giocherellava distrattamente con una penna, facendo scattare la molla.

-Ti amputo la mano.- lo minacciò Boris, ricevendo un'occhiata annoiata dall'altro.

-Perchè devi essere sempre così delicato?-

Il russo alzò gli occhi al cielo: -Chieditelo.-

L'altro alzò gli occhi al cielo a sua volta, stanco dell'isterismo di certa gente.

-State zitti.- disse Hilary continuando a concentrarsi sul libro.

-Non è colpa mia se Huznestov ha le sue cose.-

-Io ti ammazzo.-

-Ho già mal di testa...- si intromise Seto massaggiandosi le tempie.

Kei intanto fissava la porta, pronto ad attraversarla di corsa e ad andarsene. In qualunque altro posto, anche ad ascoltare le idiozie di Takao.

-Ok. Allora dividiamoci il lavoro.- iniziò la padrona di casa, alzando lo sguardo dal libro e posandolo sui compagni di classe.

-Io mi occupo della politica interna, Seto di quella estera. Boris, tu la parte geografica. Zane quella culturale, Brooklin quella sociale. Kei, tu fai la parte economica.-

-Che palle.- rispose quello, ricevendo un'occhiataccia:

-Se non ti va bene fai una bella controproposta.-

-Non ne ho voglia.-

La castana scosse la testa, spalancando di nuovo il libro e accigliandosi ancora di più nel vedere che solo lei stava iniziando a lavorare.

-No sentite, andatevene tutti a casa! E poi sembro io la povera deficiente secchia che vuole lavorare! Solo perchè non ho voglia di prendermi uno zero!-

Il suo sfogo lasciò tutti abbastanza di stucco:

-Scusa, Hilary. Sono degli idioti.- rispose pacato Brooklin.

-Adesso lo ammazzo!!- sbottò Boris, che scattò in piedi ma fu afferrato per un braccio da Seto. Il russo si divincolò: -Lasciami, Kaiba!-

-Allora, qui dice che fra la Prima e la Seconda Guerra Mondiale il Giappone si scatenò una rivolta di militari...- attaccò Zane cercando di isolarsi dal casino che lo circondava, con ben poco successo.

Kei intanto non si era ancora sognato di aprire il libro, e faceva da spettatore alla semi rissa fra Boris e Brookin, il quale in quel momento cercava di far ragionare l'altro:

-Huznestov, ho sempre pensato che tu fossi un po' suscettibile, ma non credevo...-

-Stai zitto!!! Non ti sopporto!!-

-...militari che occuparono la casa del primo ministro e...-

-ADESSO BASTA!!!-

Hilary aveva sbattuto il libro sul tavolo (libro che dopo un discreto rimbalzo era finito addosso a Kei), e si era alzata in piedi.

-Fate il cazzo che vi pare, io dirò alla Kanagi che non ho esperienze negli zoo e non sono riuscita a fare niente!! Sono sicura che mi capirà!!-

-Dai Hila, scusalo.- disse Brooklin indicando Boris, che iniziò a vedere rosso sul serio.

-Ok, ok. Aprite quegli accidenti di libri e iniziate a sottolineare, sapete farlo? E a leggere, anche questo lo saprete fare. Ecco, fatelo.- stabilì Seto guardando prima Boris, poi Brooklin e infine Kei, che lo fulminò letteralmente.


-Ok, Kei manca solo la tua parte.-

-Sto finendo.-

Il ragazzo non guardò Hilary, ma continuò a scrivere.

Alla fine ce l'avevano fatta, sotto continue minacce di Seto e Hilary. La ragazza a metà serata non riuscì a non strillare contro Boris che era un bambino dell'asilo, un ritardato mentale e che l'avrebbe finita a trafficare organi. Lui le aveva risposto che avrebbe spacciato volentieri i suoi, Zane l'aveva difesa, Kei aveva attaccato Zane e Kaiba se n'era andato dalla stanza sbattendo la porta.

Ma dopo un breack si erano rimessi a lavorare, abbastanza preoccupati dal momento che Hilary aveva preso una mazza da baseball e l'aveva appoggiata contro la sedia.

Zane se n'era andato da un'ora circa per impegni personali, ma essendo stato il primo a finire, non fu un problema.

La ragazza copiò tutto al pc, correggendo e apportando qualche modifica.

-Però, Boris, pensavo che fossi analfabeta.- frecciò Brookiln che leggeva il contenuto della ricerca sullo schermo del pc.

Il russo chiuse gli occhi e iniziò a contare ripetutamente fino a dieci.

-Kei, muoviti ti prego.- insistette Hilary, così il ragazzo le lanciò il foglio.

-Ma non hai finito. Ti blocchi a metà frase.-

-Se magari la smetti riesco a finire decentemente.-

La castana non rispose e gli restituì il foglio.

-Comunque vi mando tutto per e-mail appena finisco di mettere a posto, ok?- disse invece, ricevendo segni di assenso dai compagni.

-Be', se io ho finito me ne vado.- annunciò Boris alzandosi in piedi, imitato da Brooklin e Seto, che aveva del lavoro da sbrigare. Come gestire un'azienda, compito che sempre più spesso mollava volentieri al fratello.

-D'accordo... Ci vediamo domani.- salutò la ragazza, senza alzare lo sguardo dallo schermo del pc.

I tre salutarono distrattamente, e Hilary non si sognò di accompagnarli all'ingresso.

Solo allora si rese conto di essere rimasta sola con Kei, e mentre prima evitò di guardarlo, si ritrovò invece a fissarlo. Stava scrivendo, e l'aria concentrata la divertiva parecchio.

Intanto il ragazzo, ignaro dello sguardo di Hilary su di sè, continuava a schematizzare tabelle e calcolare percentuali.

L'orologio avanzò di dieci minuti, e nessuno dei sue disse nulla. Hilary poggiò la testa sulle sue braccia, riposandosi un po'. Il rumore della penna sul foglio conciliava il sonno, e poco dopo dormiva serenamente.

Kei smise di scrivere e alzò lo sguardo. "Oh, no."

-Ehi.- la chiamò, ma quella aveva il sonno pesante.

-Takibana...- ritentò, ma alla fine decise di lasciar perdere.

Voltò il portatile e concluse lui il lavoro, terminando tutto dopo venti minuti circa.

Prese le sue cose e si alzò, gettandole un'ultima occhiata, ma dopo dieci passi tornò indietro e le mise una mano sulla spalla:

-Ehi. Se ti addormenti così domani non riuscirai a muoverti.- le disse.

Lei mugugnò qualcosa e aprì gli occhi, per poi sollevarsi di scatto:

-Eh??-

-Calmati.-

-Oh no. Mi sono...- mormorò, stralunata.

-...addormentata.- completò Kei.

-Che palle... scusami!-

-Ho finito io di copiare, l'ho già inviato... se vuoi dare un'occhiata fai pure, ma credo che andasse bene.-

Hilary annuì, gli occhi rossi per il sonno: -Grazie... Adesso lo rileggo.-

-Se fossi in te andrei a dormire. L'ho riletto io, andava bene.-

-Mi devo fidare?-

Kei alzò le mani: -Fai come vuoi.-

-A domani, Kei.-

-A domani.-


Se avessero ascoltato un po' meglio durante la lezione, avrebbero scoperto che la ricerca aveva una scadenza fissata dopo una settimana, e che non era necessario sopportarsi per sette/otto ore tutte in una sera.

Ma, come disse Hilary, essersi subito tolti il dente marcio era stata comunque la soluzione migliore. Il paragone non elevava certo i suoi compagni di lavoro, ma nessuno ebbe da ribattere, vista la seratina niente male che avevano trascorso.

Gennaio era ormai agli sgoccioli, e per la gioia dei ragazzi stava iniziando il periodo di perdita continua di ore, causa "discussioni sull'organizzazione del viaggio d'istruzione".

Crawford era la quintessenza dell'entusiasmo:

-Mancano dieci giorni. Io inizio ad avvisarvi: alla prima che fate vi piazzo sul primo aereo e ve ne tornate tutti a casa, è chiaro?- aveva ringhiato, rivolto alla classe.

Che aveva risposto con un cenno di assenso generale.

Kei non aveva ben capito che Crawford li avrebbe accompagnati, quindi si schiaffò una mano in faccia, preoccupato.

-Bene. Mi chiedo poi che razza di meta sia Mosca a Febbraio... se qualcuno muore in mezzo alla neve, non voglio responsabilità.- continuò, sempre più seccato.

In effetti non aveva tutti i torti su quel punto.

-Certo che se terrà questo umore per tutto il viaggio...- commentò Kei, un po' fra sè e un po' rivolto af Hilary. La ragazza annuì:

-È sempre così. Diciamo che è intrattabile.-

Così, fra immersioni preparative, decisioni dell'ultimo secondo su cosa mettere in valigia e lezioni-lampo di russo (che non servirono a tanto), arrivò ben presto il giorno della partenza.

Si ritrovarono in aereoporto prima dell'alba, pronti ad affrontare un volo di molte, molte ore.

Kanako aveva accompagnato Takao e Kei fino all'entrata, per poi salutarli:

-Ragazzi, è inutile che vi stordisca con le raccomandazioni di Hara, vero? Divertitevi. Ma siate prudenti.- e nel dirlo guardò Kei, che non disse nulla e alzò le spalle.

-Ciao pà, e vienici a prendere al ritorno magari!- esclamò Takao con un sorriso addormentato.

-Non lo so, consulterò la mia agenda. Buon viaggio!-

I due, valigie alla mano, raggiunsero l'ancora poco affolato gruppo dei compagni di classe.

-Ciao...- bofonchiarono tutti, decisamente morti di sonno. Il primo volo era sempre abbastanza duro da affrontare.

-Se fra dieci minuti non siete tutti qui, "sbaglio" aereo e me ne vado a Saint Tropez.- annunciò Crawford sbadgliando, vedendo che mancava ancora metà classe, Kanagi compresa, e l'orario dell'incontro era passato da tre minuti.

Alla fine arrivarono tutti, la professoressa per la precisione se la prese comoda.

-Salve Craf!- disse, con un sorrisone abbastanza finto.

-Parti per tre mesi?- le chiese lui di rimando, accennando alla valigia semplicemente enorme più una borsa molto grande, in coccodrillo nera.

-No, purtroppo abbiamo la stessa destinazione. Ci sono tutti?-

Ryo alzò un sopracciglio: -Mancavi solo tu.-

Lei rise: -Eh, dai, dopotutto ci si vede due ore prima per questo.-


Vista l'abbondanza di posti occupati sul volo non si poterono spostare o disporre come volevano, ma per una volta per Kei non fu così male, dato che alla sua destra c'era Kaori, sulla sinistra Boris.

-Ho portato le caramelle!- se ne uscì Kaori subito dopo il decollo, iniziando a tirare fuori sostanze nutritive e quant'altro.

-Evvai. Che compagnia, a Mosca ci arrivo con i timpani traforati.- rispose Kei prendendo una caramella a caso.

-Mh, però le mangi, eh? Ci annoieremo a morte, uff...-

-Infatti dormiremo per tutte le ore di viaggio.- annunciò Boris reclinando il sedile e chiudendo gli occhi.

-Sono comodi questi cosi.- convenne Kei facendo lo stesso.

-Comodi?? Ma quando mai!-

Il ragazzo alzò gli occhi al cielo: -Fidati di quello che dico.-

-Oh, dimenticavo che tu fra prigione e sotto i ponti devi aver dormito in posti davvero scomodi!-

-Non ho mai dormito sotto un ponte.-

-Sì, come no.-

Kei annuì e si coricò di lato, verso di lei: -Ora stai un po' zitta, devo dormire.-

-Va bene, va bene.- la ragazza accostò la testa vicino alla sua, sentendo il respiro regolare dell'altro. -Buonanotte.-

Rimase zitta per ben dieci secondi, poi iniziò a sistemarsi meglio, a trafficare con la borsa, a scartare caramelle e a infilarle in bocca a Kei.

-No, questo no... stai un po' ferma!-

-Non ce la faccio, non ho sonno!-

-Non mi interessa!-

Una voce dai sedili dietro di loro li distolse dalle loro assurde attività:

-Sentite, fate quello che volete ma io sto cercando di dormire! State fermi!-

-Professoressa! Kei vuole dormire, è un maledetto vecchio. E io che ho anche portato chili di caramelle.- si lamentò Kaori sporgendosi e vedendo dietro di lei la Kanagi e Crawford, in poco allegra compagnia.

-Non ha così torto a voler dormire, Kaori.- rispose la donna sorridendo.

-Bah. Che palle.-

-Ti ammazzo, Shikawa.- bofonchiò Kei, occhi chiusi e in effetti abbastanza scomodo.

-Non sto parlando con te ora, Hiwatari!-

-Voglio dormire!!!!- sbottò, tirandosi su.

Kaori rise e gli salì in braccio: -Dedichiamoci ad attività alternative, invece.-

Gli diede un bacio all'angolo della bocca, e lui non si oppose.

Boris sospirò, girandosi dall'altra parte e cercando di resistere all'impulso di accendersi sei sigarette e fumarsele tutte assieme.

-Certo, continuate pure. Così vi arrestano.- intervenne secco Crawford.

-Guardate che i cessi degli aerei li hanno inventati per questo.- se ne uscì poco finemente la Kanagi, suscitando un'occhiata perplessa più o meno a tutto il circondario.


Mancava un'ora scarsa all'atterraggio, ed era ormai pomeriggio. L'entusiasmo di Kaori era scemato dopo poco, tant'è che fu la prima ad addormentarsi sul serio. E non si era ancora svegliata. Kei dovette scuoterla un paio di volte per accertarsi che fosse viva.

Ironicamente, fu proprio il ragazzo a non dormire nemmeno un secondo, non ci riuscì, così come Crawford che non sembrava così umano da "dormire in aereo".

Kei osservò Boris, in coma profondo, e non gli sfuggì l'espressione sul suo viso. Aveva ben poco di tranquillo.

-N... no... fanculo...- mormorò, muovendosi leggermente. Era agitato.

Kei non sapeva se ridere o se svegliarlo. Non faticò a capire che gli incubi, di cui era vittima da anni, doveva averli più o meno uguali anche lui. Anche se le sue reazioni risultavano discretamente comiche.

La Borg lasciava il segno, su questo non aveva alcun dubbio.

-Boris...- mormorò, scuotendolo appena. Non si aspettava che lui gli afferrasse il polso, sempre nel sonno, e glielo stringesse con una forza quasi disperata.

Kei strinse i denti, afferrandogli a sua volta l'arto. -Calmati, Huznestov...-

Crawford, sentendo movimento improvviso nel silenzio tombale che aleggiava nello scompartimento, si sollevò e li osservò da sopra il sedile.

-Che state facendo?- chiese, con un interesse puramente professionale.

-Nulla... è tutto a posto.- rispose Kei, scuotendo ancora Boris.

Ryo fissò l'alunno negli occhi, per poi cambiare discorso: -Inizia a svegliare Shikawa, stiamo per atterrare...-

Kei annuì, per poi tirare un colpo in testa a Boris che sgranò gli occhi, spaesato.

-Ehi!! Ti ammazzo!!!- gridò. Inutile dire che non fu necessario disturbarsi per svegliare tutti gli altri.


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La solita delicatezza di Kei e Boris u.u passo subito ai commenti.

Avly: Tesoro ç.ç grazie per l'affetto che mostri per questa fanfiction, mi fa davvero molto piacere! Riguardo al capitolo, diciamo che Hila non è ancora innamorata ma incuriosita. Come si svilupperà questo sentimento, lo vedremo!

Yuri continuo a dire che arriverà presto, ma alla fine la cosa slitta sempre! Però visto come si sono messe le cose, inutile dire che ancora uno o due capitoli e avrete il vostro Yuyu! Grazie mille per i commenti, ti aspetto al prossimo! Un bacio grande <3


Mizuki96: Medaglia d'argento per te!! Per l'innamoramento precedente ti rimando a quello che ho scritto ad Avly :D Volevate la gita? Eccola qua! XD Non piangere per Yuri, ti assicuro che non ci vorrà molto!! Baci cara! <3


Lexy90: La papera fuxia deriva da una traumatica esperienza personale O.o da matti, vero?! XD Sono contenta che ti piaccia il rapporto tra Yuri e Boris, si si!

Spero di non aver fatto troppo tardi con l'aggiornamento (anche se certi altri miei ritardi sono impareggiabili XD), grazie mille per la recensione! Un bacio!


Talia90: Eh si,alla fine si sono baciati u.u e come proseguirà il loro rapporto, si vedrà!

Come dici tu (hai azzeccato) Hila non è ancora innamorata, ma è inutile dire come finirà XD Baci!


Aphrodite: Lieta di averti fatto ridere! Oh, si, la papera di Nightmare before Christmas! Sai che non ci avevo nemmeno pensato! Uah ah!

Per il compleanno, sono pienamente concorde con il tuo pensiero!

Ehm per lo scontro tra Kei e Zane, per ora nulla di particolarmente degno di nota, ma chissà!

Non essere lusingata per essere tra i miei preferiti, sei una delle autrici migliori del fandom e te lo meriti! (Non che sia chissà che vanto essere tra i miei preferiti O.o anzi, sei tu che lusinghi me per esserne così contenta, non so se mi sono spiegata XD) Un bacione! <3


PICH_91: Ciao cara! Macchè ritardo! Immagino la scena di te che lanci una papera indietro a chi te l'ha regalata! Uah ah ah!! Piuttosto, non vedete proprio l'ora delle botte, eh? Siii, si massacreranno prima o poi! (Ho detto prima o poi, eh!).

Per quanto riguarda i dialoghi, anche rileggendo non li trovo "schematici". Almeno non nel senso che intendi tu. Il fatto è che faccio sempre attenzione a queste cose; non è sempre facile (nè necessario) dopo una frase, inserire "disse Hilary", "disse la ragazza" e così via. Questo va fatto quando c'è qualcosa di particolare che caratterizza il dialogo, o per far capire CHI stia parlando. Ti faccio un esempio. In un dialogo fra due personaggi viene male scrivere "Ciao" disse Kei. "Ciao" rispose Boris. "Come te la passi?" chiese il primo. "Potrebbe andare meglio" continuò l'altro.

Non ha molto senso precisare, visto che i personaggi sono solo due (quindi si capisce chi sta parlando) e non c'è nulla che caratterizzi la conversazione. Si appesantisce il tutto e basta. Invece se ci sono delle sensazioni da descrivere, lo si fa proprio perchè in quella frase detta c'è più del suo semplice significato. Quindi diventerebbe "Ciao" salutò Kei, poco coinvolto. "Ciao." fu la gelida risposta di Boris. "Come te la passi?" chiese il primo, anche se la cosa non gli interessava particolarmente. "Potrebbe andare meglio." continuò l'altro, vago.

Ecco, in questo caso ANDAVA detto che Kei non è coinvolto dalla conversazione, Boris meno che mai. Il che è dato da una particolare situazione in cui si trovano, ma se questa situazione non c'è, arricchire i dialoghi può essere inutile o perfino negativo.

Tu non mi hai detto di farlo sempre, tranquilla non ho travisato XD

Ma nell'esempio che mi hai fatto quel "disse Hilary" non lo metterei. Si sa chi sta parlando (Hilary gli offre qualcosa, essendo la padrona di casa) e si sa qual'è il rapporto tra i protagonisti della scena. La situazione è questa: i tre si ritrovano insieme, da soli, l'aria è tesissima e il tutto è per loro abbastanza imbarazzante. Il saluto fra di loro è molto secco, senza aggiunte e orpelli. Kei entra e l'unica cosa che fa è guardarsi intorno, Hilary non lo guarda e gli risponde, abbastanza freddamente. I dialoghi sono così perchè corrispondono a un momento particolare, e la loro essenzialità esiste apposta per dare l'idea (in questo caso) di un'aria tesa, e di tre teste che non pensano a qualcosa di particolare, da segnalare. In sostanza nella mia ottica non c'è niente da aggiungere, più di quello che già ho scritto. Spero di essermi spiegata decentemente XD

Scusa per il romanzo ma essendo una cosa studiata ci tenevo a spiegarmi. Non voglio nè che la storia diventi un copione, esagerando con "l'impoverire" i dialoghi, nè il contrario, arricchendoli troppo. Spero che tu sappia che aver dato una risposta chilometrica non significhi cogliere negativamente la critica, e che il mio pacifico monologo non ti abbia fatto passare la voglia di continuare a leggere! (Sono logorroica, che ci vogliamo fare?) Un bacio grande prof, ti voglio bene anch' io! <3


Lirinuccia: Ciao bella! Certo che sei ancora in tempo, figurati XD

Già, anche io detesto il modo con cui spesso vedo caratterizzata Hilary, anche perchè non penso che corrisponda alla sua personalità nell'anime. Lieta che tu ne sia soddisfatta!

Per quanto riguarda i dialoghi, da una parte ti rimando a leggere i pallosissimi tre chilometri di risposta alla cara Pich, dall'altra vorrei spiegarmi anche con te.

Le descrizioni sono calate perchè la situazione si è stabilizzata; Kei all'inizio veniva sballottato da un posto all'altro, vedeva molte facce, e così via. Allora c'erano molte più cose da descrivere. Ora invece va a scuola, ha una casa, ha "amici" fissi... questo inevitabilmente porta a una certa routine. Quindi le descrizioni si sono attenuate proprio per questo. Volendolo io stessa evitare, per non rendere noiosa la fic, ovviamente creo degli espedienti che mi permettano, appunto, di evitarlo, ma non sempre ci riesco ^^

Non vorrei che la mancanza di descrizioni sia interpretata come scarsa accuratezza, perchè ti assicuro che non lo è (lo dico perchè hai definito i primi capitoli "forse più accurati", così ho solo voluto specificare XD)

Inoltre vorrei chiederti un chiarimento; non vedo il legame della moltiplicazione di dialoghi con la loro perdita di incisività. Può esserci un capitolo in cui prevalgono i dialoghi, (anche più di uno) e pur essendo tanti possono essere lo stesso molto significativi. La perdita di incisività casomai può essere data da una mia disattenzione, ma essendoci stata attenta non dovrebbe essere per quello. Se un dialogo merita di risultare incisivo perchè importante, allora cerco di dargli incisività, altrimenti no XD Prova a farmi degli esempi, così capisco se quello che hai riscontrato sia derivato da un mio errore o dalla "non-importanza" del dialogo! Grazie per avermelo fatto notare, comunque.

Infine per quanto riguarda i luoghi comuni... come hai detto tu, sono presenti un po' in tutte le fic, ed essendo di solito caratteri della vita quotidiana, sono inevitabili XD

Tuttavia io credo di evitarli già, più o meno, soprattutto per quanto concerne gli esempi che mi hai fatto. Il protagonista è Kei, che, putroppo per lui, HA un passato tormentato (dobbiamo tenercelo così XD), e così l'ho voluto raffigurare. Kei non è innamorato di Hilary, quindi lui e Zane non se la litigano, è il secondo che è geloso della propria ragazza (E ha ragione, poveraccio!). Il compleanno... bè, almeno una volta all'anno tocca a tutti, non lo vedo affatto come un luogo comune. Senza contare che mi serve, perchè l'essere minorenne di Kei sarà un punto fondamentale in seguito.

La sfacciata di turno immagino sia Kaori XD ovviamente puoi vederla in un modo, e io non posso farti cambiare l'opinione che hai di lei, ma non è una sfacciata (altrimenti sarebbe già saltata addosso a Kei) e non ostacola nessuno, non essendoci ancora alcun amore da ostacolare.

Inoltre ancora non si sa quando Kei e Hilary ammetteranno i loro sentimenti, quindi su questo punto è meglio non pronunciarsi. E per finire, la gita scolastica è necessaria. Non serve per fare la sbronza della scolaresca, che fa impazzire il prof in gita, le fughe notturne dall'albergo o cose "fighe" del genere. L'esatto contrario, invece. Ma non voglio fare spoiler, quindi mi fermo qui! XD

Per quanto riguarda i luoghi comuni più in generale, riallacciandomi a quello che dicevo prima... la mia fic affronta anche argomenti difficili, ma parla molto di vita quotidiana (dopotutto di chiama Another Life), per cui elementi quotidiani (feste, gite, storie d'amore, risse, assemblee scolastiche, ancora feste e chi più ne ha più ne metta) sono ovviamente inclusi, sennò la fic non esisterebbe! Quindi oltre a questo mi è anche sembrata una critica al tipo di storia che sto affrontando, più che un consiglio su come andare avanti. A quel punto è il genere che non va bene, e non posso fare nulla ^^.

Spero di essere stata esauriente. Sono felice che la storia ti piaccia lo stesso, e ti ringrazio ancora per le critiche, perchè servono sempre. Ne faccio a chili anche io e le accetto volentieri, anche perchè mi danno modo di correggermi o di spiegarmi, come in questo caso. Un bacio grande, spero che ci sarai al prossimo capitolo! <3

  
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