Uscì dall’appartamento velocemente come se avesse una belva alle calcagna, l’ultima volta che aveva osservato quella macchina in azione gli era gelato il sangue nelle vene.

Ricordò con che semplicità l’Alastor aveva sollevato da terra Yu Lan , gli era bastato un attimo per porre fine alla sua vita ma impresse maggiormente in mente con che fredda determinazione lui impartì l’ordine.

Scese le scalinate con velocità crescente e non si fermò finché non oltrepassò il portone, fuori le persone continuavano a camminare come se non fosse avvenuto nulla.

<< Cosa ci faceva quell’AS a casa di Sousuke? >> si ritrovò a chiedersi in un sussurro.

Guardinga osservava intorno a se con circospetto, quando c’erano gli Alastor era presente anche lui.

Non poteva dimenticare quanto gli avesse fatto quella volta quando con un losco stratagemma l’aveva baciata a tradimento, nella sua mente iniziò a vorticare quello che era successo e le guance e le orecchie divennero rosse come peperoni.

< Come la prenderebbe Sousuke? > si chiese preoccupata, quando erano tornati da Hong Kong aveva parlato a lungo con lui raccontandogli ciò che era avvenuto durante la sua assenza ma aveva volontariamente saltato quel pezzo.

Gli tornarono in mente le reazioni che aveva avuto in circostanze simili, di come la prima volta salito a bordo dell’Arbalest aveva combattuto contro Gauron e avesse polverizzato il Venom con il Lamba Driver. L’era bastato descrivergli cosa gli avrebbe fatto quel pazzo per farlo andare su tutte le furie e annientare il nemico.

Iniziò a dirigersi verso scuola osservandosi in giro, tutti i vicoli che oltrepassava erano guardati con fare circospetto come ad aspettarsi un attacco improvviso. Ogni vicolo buio presentava migliaia di occhi metallici fissi su di lei com’era successo nella camera di Sousuke, quando provava a mettere meglio a fuoco l’immagine scopriva che in realtà non fosse altro che una tubazione troppo sporgente oppure una bottiglia vuota.

< Sto diventando una fissata anch’io? > si ritrovò a chiedersi agitata, ricordava come Sousuke ogni vicolo buio lo osservasse con particolare attenzione con la mano pronta a estrarre prontamente la pistola.  

< Devo stare calma, tanto ci sarà anche Wraith a controllarmi no? > pensò facendo un sorriso forzato, in fondo Kaname gli era debitrice nei suoi confronti per averla portata a Hong Kong alla ricerca di Sousuke.

Ormai era vicina alla scuola, svoltato l’angolo sarebbero mancati pochi passi per raggiungere il cancello della Jindai.

Si guardò intorno prima di girare l’angolo per assicurarsi di non essere seguita, una mamma con il suo bambino in carrozzina aspettava il segnale verde dal semaforo per attraversare la strada mentre dall’altra parte un giovane ragazzo con la sigaretta in bocca si teneva stretto a una ragazza che ricambiava l’abbraccio, diede un’ultima occhiata ai due ragazzi immaginandosi la medesima scena con lei protagonista e sognante svoltò l’angolo ormai sicura di essere vicina alla sua destinazione.

 In testa immaginava la scena precedente con persone differenti, al posto del ragazzo Sousuke mentre l’abbracciava aspettando il semaforo, qualcosa che in cuor suo sperava avvenisse al più presto.

Sognando ad occhi aperti non vide la persona di fronte a lei, una figura incappucciata ferma quasi come la stesse aspettando, andando a scontrarsi contro di essa.

Si ritrovò a portare le braccia dinanzi a lei in modo meccanico per scusarsi con quello sconosciuto,  aveva staccato momentaneamente il cervello camminando senza realmente guardare dove mettesse i piedi , si scusò frettolosamente tenendo gli occhi chini sulle sue scarpe imbarazzata e cercò di superarlo senza mai alzare lo sguardo.

<< Ti sei già dimenticata di me? >> chiese con una nota di sarcasmo nella voce la figura incappucciata, un sorriso gli increspo le labbra e con le mani tirò giù il cappuccio liberando la sua lunga chioma argentea.

Quella voce la riconobbe immediatamente, non poteva dimenticare facilmente ciò di cui quell’uomo era capace, si bloccò immediatamente e con estrema lentezza si voltò ad osservarlo sperando di aver solo sognato.

Si mise subito in posizione difensiva pur sapendo chiaramente che qualora avesse voluto attaccarla con gli Alastor non avrebbe avuto neanche la minima speranza di difendersi.

<< Tranquilla non sono venuto a farti del male, voglio solo parlarti! >> gli disse sorridendo vedendo chiaramente la paura riflettersi negli occhi di Kaname.

Lo guardò in quei occhi grigi cosi simili a quelli di Sousuke ma che nello stesso istante erano tanto diversi, contenevano quella malizia che negli occhi di Sagara non se ne scorgeva traccia e una grande intelligenza impregnata di malvagità.

<< Che cosa ci faceva quell’Alastor a casa di Sousuke? >> l’aggredì Kaname improvvisamente alzando il tono della voce quasi divenendo un grido, lo avrebbe fronteggiato come aveva fatto in passata ma questa volta avrebbe tenuto la guardia alzata per impedirgli qualsiasi colpo basso.

Una piccola risata da parte sua fece accrescere la rabbia che montava su Chidori, quel tipo la mandava su tutte le furie ma qualcosa gli diceva di stare attenta perché quel ragazzo sebbene dimostrasse avere la sua stessa età lo paragonava ad una tigre bianca, bella ma altamente letale.

<< Ti preoccupi per il tuo ragazzo? >> chiese beffardo accrescendo la rabbia di Kaname, lei per risposta contrasse la mandibola in segno di nervosismo crescente. << Non ti preoccupare per  lui, non gli verrà fatto alcun male almeno non per ora! >> continuò a parlare guardandola dritta negli occhi, quegli occhi castani che ardevano e se avessero potuto uccidere l’avrebbero annientato ad una velocità sorprendente tanto che i suoi Alastor a confronto potevano essere paragonate a lumache ultratecnologiche. 

<< Che cosa vorresti dire? >> chiese rabbiosa Chidori, soprattutto l’ultima frase non gli era piaciuta per niente e il tono calmo ma pieno di sottointesi non le permettevano di assimilare ciò che lui voleva far capire a lei.

<< Semplicemente sono venuto per fare un accordo con te! >> gli rispose come se fosse la cosa più naturale al mondo, poiché cercare di conquistarla non aveva sortito gli effetti sperati avrebbe cambiato piano e volente o nolente l’avrebbe portata dalla sua parte.

Una folata di vento la fece tremare e un orribile presentimento iniziò ad insinuarsi nella sua mente, quella gente era senza morale ma lui sembrava differente dagli altri o almeno questo sperava.

<< e che accordo vorresti fare con me sentiamo! >> disse fingendo una spavalderia  che non le apparteneva, la paura la stava tormentando ma doveva farsi vedere tranquilla e decisa per  impedirgli a lui di utilizzare questo suo momento debole contro di lei stessa.

<< Semplice, vieni con me ed in cambio ti assicuro che non torcerò neanche un capello al tuo prezioso Sergente!>> finì la frase con enfasi pesando bene l’ultima parola pronunciata, lei invece aveva gli occhi spenti con lo sguardo smarrito in chissà quali pensieri.  

Lui le si avvicinò lentamente e lei rimase immobile persa ancora nei meandri della sua mente, Leonard chinò la testa vicino alla sua e portò la bocca nei pressi dell’orecchio di Kaname bisbigliandogli qualcosa per poi sparire in un vicolo lì vicino.