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Autore: Kite    19/12/2009    3 recensioni
I migliori amici di sempre. La ragazza che è riuscita a dividerli.
Ed Emily, il quarto lato di questo rettangolo sbilenco.
Solo loro.
Solo quattro, miserabili codardi.
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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capitolo due;
neighbors


« Emily! Giù le zampe dalla torta, tesoro! » intima Polly Cartwright, con le mani sui fianchi ed un arcigno cipiglio di rimprovero tutto dedicato a quella screanzata di sua figlia.
« Ma mamma! » protesta quella, in tono diplomatico « A che scopo cucinare una torta se poi non si può mangiare? Non ti pare un controsenso? Non è logico! »
« Tesoro la torta verrà mangiata, non temere. Solo non da te » la rassicura la madre, scompigliandole affettuosamente i capelli.
« Ed a chi altri potrebbe toccare un simile onore? » s'informa la giovane, sinceramente interessata alla questione.
« Ai vicini! »
« Che vicini? » Emily deglutisce e un campanello d'allarme prende a suonargli la macarena dentro la testa.
« Quelli della casa accanto, cara. Sono persone squisite, sai? Questa mattina ho incontrato Phil... » Polly esita un secondo, interdetta ed inspiegabilmente imbarazzata « Ahm... Il signor Green, voglio dire... Ecco... ci ha invitate a cena sai? »
« Ah, mamma! » la fanciulla storce il naso « Non voglio cenare dai vicini! »
« Tesoro, su! Lo sai che Phil... il signor Green ha due figli? Un maschietto ed una femminuccia, non è una cosa adorabile? » Polly sospira con aria sognante.
« E con questo? » Emily, non capisce in che maniera la cosa possa riguardarla. Allaccia con fare sostenuto le braccia sul petto ed attende che la madre espliciti i suoi piani diabolici.
« Nulla, solo che – pensavo – il giovanotto ha più o meno la tua età, magari potete diventare amici! Philip dice che è un così caro ragazzo! »
Oh, certo. Un caro ragazzo! Un idiota guardone e sfigato, semmai! Al sol pensiero del figlio dei vicini ad Emily le si accappona la pelle, figurarsi se le viene in mente di diventare amica di un tipo come quello! « No, mamma, impossibile! »
« Su, tesoro! Non fare la difficile! »
« Nemmeno se il destino del mondo fosse nelle mie mani e da questa cosa dipende la sorte dell'umanità intera! Non soccomberò al tuo diabolico volere! Non mi sacrificherò solo perché ti sei presa una stupida cotta per questo cavolo di signor Green, mamma! Mai! Mai! »
« Non mi sono presa nessuna cotta, io! » mormora Polly, più per convincere sé stessa che altro.

« Ti odio sai, sì? Quando tu sarai vecchia e io ricca e famosa ti rinchiuderò in un ospizio! »
« Amore sorridi, da brava »
Sono queste le ultime parole che le due damigelle riescono a scambiarsi prima che la porta della casa accanto venga spalancata dal fantomatico signor Green. Prima d'allora Emily lo ha visto solo di sfuggita ed ora che ci si trova faccia a faccia dove ammettere che sua madre ha gusto. Alto, con le spalle larghe, mento da supereroe ed un fascino brizzolato da far impallidire George Clooney. Ah, se solo avesse una ventina di anni in meno!
Alle spalle dell'aitante adone stagionato sta la sua simpatica progenie. Una fanciulla sugli undici anni infiocchettata dentro un completo rosa confetto ed il maniaco ninfomane numero uno.
Emily incrocia i suoi occhi solo per una frazione di secondo, ma quel tempo è sufficiente perché le sue guance prendano fuoco ed il cuore in petto le faccia un triplo salto mortale con avvitamento. Abbassa lo sguardo e prende a fissare le mattonelle. Sono marroni e decisamente più innocue.
« Che piacere rivederti Polly! Questa deve essere la tua ragazza! » il signor Green afferra Emily per le spalle e la stritola in un abbraccio spappola-fegato. « Che bello conoscerti finalmente Emily! Emily, giusto? » la nostra annuisce, sorridendo un po' forzatamente. Odia il contatto fisico. « Lei è la mia bambina, Candy. Saluta Candy! » Candy fa una specie di inchino e le porge una mano, che lei stringe debolmente. « E questo è il mio Johnny! Scommetto che avete un sacco di cose in comune voi due! Su Johnny, saluta! » Johnny accenna una smorfia di benvenuto e prende a fissarsi le scarpe.
Emily nota con un certo sollievo che è imbarazzato quasi quanto lei. Ben gli sta a quel villano!

Gli unici che sembrano divertirsi sono Polly e Philip.Ridono, ridono come matti, quei due.
« Johnny perché non porti a letto tua sorella e poi fai un po' di compagnia a Emily mentre io faccio vedere a Polly la mia collezione di farfalle nel capanno in giardino? »
Johnny grugnisce mentre, senza nemmeno attendere risposta, il padrone di casa e la sua ospite si sono dileguati alla volta dei loro studi entomologici. Il giovane afferra la sorella che si è accasciata, in una posa molto comica, sopra il tavolo, con la testa spalmata dentro la torta di Polly e la trascina nella sua camera. Poi, prima di tornare nell'altra stanza, fa un respiro profondo. Emily è seduta e sta scrutando con tenace perseveranza il contenuto del suo bicchiere. È comunissima acqua, ma pare che lei la trovi irresistibilmente interessante.
Johnny si schiarisce la gola per avvertirla che è tornato. Ma lei non si muove di un millimetro.
« Così... » inizia il giovane, che non ne può più di quel silenzio, « tu dici che quello era un modo in codice per avvertirci che sono andati a fare sesso sfrenato nel capanno? »
Emily ride. Non che la battuta sia particolarmente formidabile, solo che quando è a disagio si mette a ridere per qualsiasi cosa. « Può essere » gracchia, la fanciulla, ancora con un mezzo sorriso sulle labbra.
A Johnny piace vederla ridere. È carina. Ha i capelli rossi e le lentiggini.
« Già, bè, dovrebbero darci il buon esempio, quei due. Insomma non si conoscono da nemmeno due settimane! » si lamenta con teatralità il ragazzo.
« Già » approva Emily « Di questo passo chissà dove andremo a finire! »
La fanciulla sente di detestarlo. Insomma, con che faccia tosta osa rivolgerle la parola?
E sente di detestare anche la sua cordialità. Avrebbe benissimo potuto restarsene risolutamente zitta e invece no! Deve per forza sorridergli in quella maniera stupida. Perché è certa di star sorridendo in una maniera stupida, vergognosamente stupida. Però non ne può fare a meno. Le labbra, per quante lei si sforzi di tenerle imbronciate, sembravano possedere un'inquietante volontà propria e malgrado tutti i suoi sforzi continuano a distendersi ed inarcarsi all'insù.
Stupide labbra.
Johnny si schiarisce di nuovo la voce. « Scusa » dice all'improvviso. Quasi nemmeno di rende conto di averle pronunciate quelle parole tanto in fretta gli sono sgusciate fuori.
Emily lo guarda. « Sì, per l'altro giorno, sai... » preferisce essere vago, su quella parte. « Non volevo... ehm... »
« Oh. » la giovane non se lo aspettava proprio. « Non fa nulla. Cioè, non è colpa tua... » certo che è colpa sua, stupida, stupida Emily!
« Dove abitavo prima era un posto abbastanza desolato, non c'erano molte case nei dintorni, quindi... ecco... non mi sono mai posta il problema delle finestre... »
Si guardano.
Non è chiaro chi sia il primo dei due a scoppiare, fatto sta che nemmeno due secondi dopo si trovano a ridere a crepapelle.



K I T E S A Y S;;

Sono tornata, siori e siore, sono tornata!
Innanzitutto sappiate che scrivere questo capitolo è stato terribile, non tanto per l'ispirazione, quella c'è ancora e spero resterà con me per tanto e tanto tempo. È stato terribile perché l'altro giorno, mentre giocavo a pallavolo, credo di essermi storta qualche falange ed ora la mano mi fa un male boia çòç
Ouch! çòç
Va bè, passiamo alle cose serie u_u
Grazie a chi ha messo la storia fra le seguite e grazie a chi l'ha messa fra le preferite *_*
Vi amo *_*
E grazie in particolare a RachEl CullEn, che ha commentato. Ti stimo tantissimo, chérie! *_*
Fatemi sapere che ne pensate, zuccherini, mi raccomando u_u
Arrivederci pupazzi di neve <3


  
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