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Autore: Laura_Harold_Westwick    19/12/2009    2 recensioni
la storia tra Mel e Linz ha sempre dovuto fare i conti con Brian. Lui,l'unico uomo che lei amava e avrebbe sempre amato. Ho deciso di scrivere questa fan fic perchè penso che a Linz sia successo più di una volta di fermarsi e riflettere su quello che sarebbe potuto accadere tra di loro se...beh,se i loro gusti sessuali si fossero incrociati...
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Brian Kinney
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lo guardava e sorrideva. Guardava ogni suo piccolo movimento. E non poteva fare a meno di sorridere. Perché tutto,ma proprio tutto in quel bambino le ricordava lui. I suoi occhi, la sua bocca, le sue guance, persino le sue orecchie. Tutto era uguale. Michael aveva ragione quando diceva che era come se gli avessero staccato la faccia. Era come avere un piccolo clone di Brian Kinney come figlio. “tesoro,che c’è?” La voce di Mel l’aveva risvegliata dal torpore dei ricordi. “Nulla amore, guardavo solo i bambini giocare. Crescono così velocemente! Ti rendi conto che fra 10 anni Gus stara quasi decidendo che università frequentare? Dio, al solo pensiero mi sento così vecchia!” “Linz hai detto bene,fra piu di 10 anni. Ha ancora un sacco di tempo davanti! Abbiamo ancora un sacco di tempo!” “tu ci pensi mai?” “a cosa?” “se sarà gay oppure no. Insomma, voglio che i nostri figli non debbano crescere nel terrore di essere giudicati per le loro scelte di vita…” “tesoro,amo i nostri bambini e l’unica cosa importante è sapere che saranno felici. E in salute. Non è detto che se saranno eterosessuali la loro vita sarà meno complicata.” “ricordiamoci però che se se Gus diventerà etero Brian darà la colpa a noi!” “e se diventerà gay sarà sicuramente merito suo! Con tutti quei vestiti firmati che già gli compra…” Non avrebbe dovuto parlare di lui. Perché era successo di nuovo. Quel buco nero nel petto. Quel vuoto nel cuore. Lo sentiva ogni volta che lo pensava. Ogni volta che la parola Brian finiva nei suoi discorsi. O nella sua mente. Non le mancava Pittsburgh. Non le mancava il suo vecchio lavoro. Forse sentiva la mancanza dei ragazzi, ma non era quello. Quel vuoto che non riusciva a colmare era solo a causa sua. E Melanie lo sapeva. Ma cercava in tutti i modi di non farglielo capire, di assecondarla. Ma quanto tempo ancora avrebbe potuto resistere? Aveva conosciuto Brian quando ancora era una ragazzina ingenua e sprovveduta. Non si era innamorata di lui ma sicuramente si era presa una bella cotta. Di quelle che fanno fatica ad andarsene. Quelle che ti rimangono sotto la pelle anche quando sei sicuro di avere incontrato la tua anima gemella. Avevano avuto brevi momenti di intimità, la maggior parte dei quali faceva fatica a ricordare a causa dell’alcol e della droga che prendevano. E lo aveva sempre saputo: lui avrebbe sempre e comunque preferito il cazzo. E lei,lei avrebbe scelto sempre la figa. ma c’era stato un momento,un piccolissimo istante in cui aveva pensato che tutto questo era possibile. Che forse avrebbero potuto stare insieme. Che forse non era poi così sbagliato amarsi. Non lo era. Non era sbagliato. Ma non doveva succedere. Non doveva essere quel tipo di amore. in quella stanza, in quel momento,molte cose sarebbero potute accadere. Forse tutto sarebbe cambiato. Ma era giusto contnuare a pensarci? Melanie non se lo meritava. Doveva smetterla di volere Brian nella sua vita. Lui c’era già. In un modo o nell’altro. “che ne dici se il prossimo week end ritorniamo a Pittsburgh?” Al suono di quelle parole si stava quasi per strozzare con i cereali. “Mel,cosa?” “sì,insomma,con il lavoro siamo libere,ai bambini farebbe bene un piccolo viaggetto e io ho voglia di rivedere Michael, Ben, Emm, Ted… e tu?tu non hai voglia di rivedere Brian? Gus continua a parlare di lui!" /////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// “Dio mio ma mangi?” “Grazie Melanie,è sempre bello rivederti. Ma detto da te comunque lo prendo come un complimento.” “Brian,Mel ha ragione. Sei magrissimo!” “non sono magrissimo. Sono magro. Sono in perfetta forma. “ Non era cambiato per niente. Non sarebbe mai cambiato. Always young,always beautiful. E anche se qualche ruga aveva cominciato a spuntare sul suo volto nessuno avrebbe mai pensato o detto che Brian Kinney stava invecchiando. “quindi…come mai voi 2 pazze lesbiche siete in città? Cercate altro sperma per allargare la famiglia?” “sempre elegante Brian.” “ho preso lezioni da te,madame.” Non avrebbero mai smesso di punzecchiarsi. Era il loro strano modo di volersi bene. Perché sì,loro si volevano bene. o almeno era quello che voleva credere. “ok sentite io vado a trovare i ragazzi, vi lascio un po da soli cosi tu Brian puoi parlare male di me e la mia dolce mogliettina puo difendermi.” “oh per questo non serve che te ne vai Mel. Posso sparlare di te anche in tua presenza.” La baciò e uscì dal loft. Ancora quel loft. “brian...so questo è il tuo adoratissimo loft ma non pensi che…forse….dovresti cambiare almeno il letto? fra un po di anni non riuscirai piu ad alzarti da lì!” “ah ah ah divertente. Spero che il giorno in cui non riuscirò ad alzarmi piu dal mio fottutissimo letto è perché avrò fottuto troppo.” “justin? Come sta?” “fa l’artista. Come vuoi che stia senza di me? È un frocetto perso e indifeso. vado da lui il prossimo week end.” “oh,quindi tra di voi…tutto procede per il meglio?” “diciamo che procede e basta. Tu piuttosto,come stai?” “bene,tutto come al solito.” “balle. Ti conosci fin troppo bene per sapere che c’è sotto qualcosa.perchè siete tornate?” “brian,dobbiamo avere un valido motivo per ritornare nella nostra città,dai nostri amici?” “Città e amici che avete felicemente abbandonato se non ricordo male per un’oasi di pace chiamata toronto.” “oh,non essere cinico. E poi Gus continua a parlare di te. Dovresti venire a trovarci pure tu. Così vedresti dove abitiamo,la vita che facciamo…” “no grazie. Di coppie felici ne ho già una qui e mi bastano loro.” “ma non ti manchiamo? Non ti manca Gus? Non ti manco…io?” Aveva abbassato lo sguardo. Anche a distanza di anni davanti a lui si sentiva in imabrazzo. E arrossiva. “certo che mi mancate. Ma siete voi che avete deciso di andarvene. Di lasciare non solo questa città del cazzo ma anche me. Ora non puoi pretendere..” “non pretendo nulla Brian! Avrei solo piacere che ogni tanto venissi a trovarci. Tutto qui.” “ah lindsay,rimarrai sempre la dolce e romantica ragazza del college. Mi piacevi per quello sai? E mi piaci ancora per questo.” La baciò sulla guancia. Rimase immobile in mezzo alla stanza aspettando il momento opportuno. Voleva chiederglielo. Voleva saperlo. “brian…” “sì?” “..stavo pensando…cioè…l’altra sera ripensavo al college e a tutte le cose che abbiamo combinato e mi chiedevo…” “cosa?” “quella sera,alla festa nella villa di claire hodgins…” “oh ricordo quella festa…cazzo,mi sono fatto fare uno dei pompini piu belli di tutta la mia vita! Scusa…dicevi?” “…quando siamo andati nella stanza dei genitori di Claire e tu mi hai detto…scusa,sono solo vecchi ricordi,lascia stare.” “quando ti ho detto che ti amavo?” “te lo ricordi?” “come se fosse ieri. Che cosa vuoi sapere?” “nulla. Era solo che poi siamo stati interrotti da Mike Fellon..” “Oh si,il ragazzo del pompino. E pensare che tutti lo credevano lo sverginatore del dormitorio!” “sì,beh ci ha interrotti e non ne abbiamo piu parlato.” “probabilmente perché non c’era piu niente da dire. Ti amavo. E ti amo tuttora. Sapevo che mia amavi anche tu ma sapevo anche che non saremmo mai potuti stare insieme. E’ per questo che te l’ho detto. E che te lo dirò fino a quando non saremmo due mummie imbalsamate e avremmo bisogno di una infermiera per farci cambiare il pannolone! Meglio un infermiere!” “brian sei disgustoso!!!!” “lo so!” Sentiva le sue braccia stringerla forte. Gli era mancato quell’abbraccio. L’abbraccio di un eterno amico. Di un eterno amore. “Wendy,non puoi volare senza di me,ricorda. Ma puoi essere felice. Ora e per sempre.” Era tutto ciò di cui aveva bisogno. Non voleva il Brian Kinney delle darkroom. Voleva il Brian Kinney eterno Peter Pan.
  
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