Ed
eccoci con il secondo «episodio» di questo breve
intermezzo.
Ho avuto molto a che pensare sull’atmosfera che avrei voluto
rendere: cercavo
qualcosa di differente dal solito, personalmente ho scritto
più di quanto avrei
voluto a riguardo di questo personaggio e il mio grande incubo
è quello di
andare ripetermi XDD...
@ Rein94: Grazie, spero anche
questo
capitolo possa piacerti ^^ Ehh, se L non fosse morto la trama ci
avrebbe perso
– un personaggio troppo grande
per
sopravvivere, non trovi? ;D
@ Ninetta: È sempre
bello trovare
una nuova lettrice *O* Ti avverto in anticipo che questa è
la shot che meno ho
gradito in quanto è un tema che io stessa ho già
trattato, quindi decisamente
poco originaleX3 Mi auguro però tu possa apprezzare <3
@ Mitsuki19: Ohh, amore mio, era
tutto calcolato la tua approvazione mi rende immensamente
felice *kufufu*,
ti salterei addosso XDD
@ Pierrot: *Balla sul tavolo* La
colpa della posizione è mia, avrei dovuto applicarmi di
più °O° Grazie per il
tuo parere, sempre maledettamente di parte XD Non ti amerei se
così non fosse
*nono* Ciao Matt <3
@ BloodNyar: Saaalve, collega
adorata. Io ti odio perché non so mai come risponderti XD,
un’autrice che
ammiro e che dice cose tanto stupide e nonsense mi spiazza *__* Dai,
sopravvivi
all’influenza che ogni tua recensione è miele per
il mio povero cuore <3
Buona lettura.
Durante
la stesura
– «Tears
don’t fall
(Acoustic)», Bullet For My Valentine.
Citazione – «Leave
out all the rest»,
Linkin Park.
Mi piace la signora trattata
così, mi piace
decisamente XDD.
Don’t resent me.
Misa
non apprezzava l’estate.
Anzi,
a dirla tutta, la odiava dal profondo del cuore.
Estate
era un altro anno che finiva, estate era l’avvicinarsi del
suo
compleanno.
In
estate Misa-Misa invecchiava – era giovane e ancora tanto
carina!, però
invecchiava.
La
signorina Haruka le diceva sempre che non avrebbe dovuto comportarsi
così,
una ragazza così solare avrebbe dovuto dimostrarsi sempre
gentile e sorridente;
la manager le chiedeva di fingere almeno per i riflettori, aveva
un’immagine da
difendere e Misa-Misa era molto professionale!
Per
questo, quando sapeva di essere a portata di telecamera, faceva
apprezzamenti riguardo gli shorts visti il giorno prima in una vetrina
oppure
chiedeva una mezz’ora in più di pausa per potersi
crogiolare al sole – portava
sempre con sé una crema ad alta protezione per non rovinare
la propria pelle né
trovarsi «orrendamente abbronzata a strisce».
Eppure
non le piaceva, avrebbe continuato a non piacerle.
Caldo
e sudore, sudore e pori dilatati, pori dilatati e pasti saltati, pasti
saltati e caldo.
I
rari attimi di riposo da quella noiosissima e fastidiosissima routine
erano
quegli splendidi temporali che duravano un’ora al massimo.
Pioggia,
pioggia, un paio di lampi qua e là, fresco dappertutto,
Misa-Misa è
contenta. E anche il mondo, sia chiaro.
«Chissà
che pacchia essere dio», mormorava fra sé mentre,
la preziosa borsa
lasciata al riparo, camminava, correva sotto quell’acqua
ancora più preziosa.
Si
sentiva meravigliosamente bene, bagnata, fresca, spaventata.
Piangeva
con il cielo. Si lasciava cadere a terra e piangeva forte, urlava un
dolore che non provava, non provava! – finché ci
fosse stato Raiko-kun con Misa-Misa,
perché mai avrebbe dovuto sentir dolore?
Il
temporale poi cessava, e con esso il dolore di Amane.
Odiava
l’estate un po’ di più perché
adesso le sarebbero bruciati gli occhi
fino al successivo pomeriggio.
Però...
«Non
avercela con me, Estate».