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Autore: Eikochan    20/12/2009    2 recensioni
Il Giglio e le sue amiche. Incontrastate dominatrici della scuola: belle, atletiche, carine e ricche. Tutto quello che si può volere dalla vita? O no?
Peccato che la loro vita perfetta si sgretoli pian piano tra le loro mani. La storia di come riusciranno a far fronte ad amori impossibili, tradimenti, gravidanze indesiderate, la reputazione, l'alcol e le cattive amicizie.
Crescere non è mica una cosa da tutti i giorni, vivere nemmeno! Un'altra fanfiction AU scolastica. Me questa (spero) tratterà temi originali, e diversi dalle altre. Dategli una chance!
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Ino Yamanaka, Karin, Shikamaru Nara, Temari
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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MALEDETTI MANDARINI!

 

La campanella della ricreazione era appena suonata. Temari, pacchetto di sigarette in tasca, si avviò per l’affollato corridoio alla ricerca della 4-S. Naturalmente al suo passaggio tutti si spostavano, sorrise sentendosi un po’ Mosè in mezzo al mar Rosso, salutò un paio di persone e arrivò di fronte alla classe di Ino.
Dentro c’erano solo Shikamaru, Ino e Naruto; si fermò sulla soglia.
“Ino.. vieni giù a fumare con me?” le urlò dalla porta “Da sola mi deprimo…”  aggiunse a mo’ di spiegazione.
Gli occhi azzurri di Ino si alzarono dal foglio su cui stava febbrilmente scrivendo e con un gesto eloquente le fece segno di avvicinarsi.
“Tem.. non posso devo copiare ancora i compiti di matematica e Shikamaru non me li vuole dare!”
Classico da Ino: aveva già sette materie insufficienti.*  
Poi sottovoce, attenta a non farsi sentire chiese un favore all’amica.
“Ti prego, porta via quel altro” indicò Shikamaru che sonnecchiava con la testa sul banco “che mentre lui se ne sta fuori io gli copio i compiti e poi rimetto tutto al suo posto. Non se ne accorgerà mai.”
Temari sbuffò. Toccava sempre a lei il lavoro sporco.
“Shikamaru. Hai una sigaretta?”
“Si, ma non per questo te la offro, Sabaku.” Gli rispose, la testa appoggiata sul banco.
“Dai Nara. Vieni anche tu a fumare che mi deprimo se no!”
E fece gli occhi dolci; certo Nara era uno scansafatiche alla decima potenza ma alla fine preferiva una sigaretta con la Sabaku piuttosto che stare a sentire gli urli isterici dell’altra bionda: Ino.
“E va bene, sei una seccatura però!”
“Lo so” e facendogli la linguaccia lo prese per il polso trascinandoselo fuori dalla classe, mentre l’amica si tuffava sul quaderno di Shikamaru.

 
Poco più tardi erano seduti su una panchina, il sole temperato striava i capelli biondi di Temari con dei riflessi dorati, Shikamaru si perse in quei fili d’oro e si ritrovò a fissarli, incantato.
“Che c’è?” sorrise la bionda.
“Niente niente..” subito distolse lo sguardo rivolgendo la sua attenzione alle poche nuvole che adornavano il cielo: era troppo sereno per lui.
All’improvviso passò un gruppo di ragazzine e Temari, veloce come il vento, tolse il suo sincero sorriso per cambiarlo con un’espressione di indifferenza e superbia.
“Perché fai cosi?” Shikamaru socchiuse un occhio e guardò in faccia la ragazza.
“Cosi come?”
“Quando arriva qualcuno metti subito una maschera di superbia e strafottenza che viene voglia di cancellarla con la candeggina.”
Rise di quella metafora cosi strana ma efficace, poi si rabbuiò per un attimo.
“Vedi, io sono una Flo. E le Flo sono altezzose, superbe e indifferenti, è lo stereotipo delle regine della scuola e noi accontentiamo ciò che gli altri si aspettano da noi. Vedi, in ogni organizzazione, c’è bisogno di capi che comandino, è una condizione intrinseca della società.. e nella Konoha High School quelle siamo noi. E se questo cambiasse verrebbe fuori il caos primordiale.”
“Ma che senso ha far finta di essere stronza e superba se in verità non sei te!” Davvero Shikamaru non capiva, alla faccia della sua intelligenza, quella era davvero una contraddizione che non riusciva a capire.
“E’ il prezzo da pagare per essere una Flo.”
“E a che scopo essere una Flo?”
“Bè..” ci pensò un po’ su. “Insomma le Flo sono l’emblema della bellezza, dello status sociale e la maggiore aspirazione di ogni ragazzina, e in fin dei conti, sei onorata di essere stata scelta tra tante. Vedi io sono entrata a far parte delle Flo in seconda superiore, mi ha scelta Hana Inuzuka, l’ex-Giglio, senza che io mi fossi proposta. Avevo quattordici anni, era un grandissimo onore e me ne andavo in giro tronfia per i corridoi, già assaporavo l’idea di essere la prossima Giglio” sorrise rivangando i ricordi passati.
Stava per aggiungere qualcos’altro ma suonò la campanella, e velocemente si alzò.
“Ciao Shika. Ci vediamo.” E scappò via, veloce come la luce.
Il moro chiuse di nuovo gli occhi e si rilassò cinque minuti prima di seguire i passi della Sabaku. Di una cosa era certo: non avrebbe mai capito le donne.

 

'*·~-. ̧ ̧,.-~*' ̄ ̈'*·~-. ̧ ̧,.-~*'

 

Arrancava nel vicolo buio maledicendo la sua degenera madre. Ancora sentiva le sue urla nelle orecchie.
“Shikamaruu! Vai a prendere il latte.. e veloce!”. Inutili le sue proteste; si era convinta di fare un dolce per l’indomani e le mancava il latte cosi ora si ritrovava, con una fame da lupi, a camminare per i vicolini bui alle dieci di sera. L’avrebbe denunciata a chi di dovere, poco ma sicuro: era sfruttamento di minori questo! 
La sua pancia brontolò; si ricordò dei mandarini che aveva preso e si auto convinse che sua madre non si sarebbe arrabbiata se ne avesse mangiato uno.
Svoltò a destra; la scorciatoia che passava per l’ospedale avrebbe accorciato la strada di cinque minuti buoni, tirò fuori la retina contenente gli agrumi e l’aprì, incautamente. In meno di mezzo secondo l’asfalto introno era ricoperto di mandarini rotolanti.
“Maledizione!” iniziò a recuperarne più ne poteva; li raccolse quasi tutti tranne un paio, finiti irreparabilmente in una macchia d’olio.
Non ne poteva più di quel giorno, si stropicciò gli occhi.. rischiava di addormentarsi a momenti. Un pensiero dettato dalla stanchezza gli attraversò la mente: forse poteva introdursi nell’ospedale, fingersi malato e rimanere il a dormicchiare. Si voltò a guardare il piazzale dell’edificio, forse in un inconscio tentativo di realizzare la sua stupida idea.
Notò una ragazza che parlava conciata al cellulare, sotto la luce del neon; la riconobbe subito, i biondi capelli raccolti in quattro buffi codini erano riconoscibili ovunque. Indeciso sul da farsi la guardò da lontano, sembrava davvero scazzata e probabilmente era meglio lasciarla in pace; aveva una vaga idea di com’era Temari da nervosa..sentiva ancora male al naso, ripensandoci. Stava per andarsene quando vide la ragazza spegnere il cellulare, fermarsi mezzo secondo e lanciarlo per terra con una forza impensabile. L’apparecchi si ruppe in mille pezzi spargendo pezzi di vetro e metallo da tutte le parti.
Vedendo l’esplosione di ira della bionda Shikamaru fece davvero per andarsene ma poi si accorse che Temari si era accucciata per terra, la testa rivolta all’asfalto e le spalle che tremavano leggermente: stava piangendo.
Non poteva ignorarla, non si spiegò il perché, ma sentì il bisogno di andare li: era troppo buono probabilmente, si disse.
In ogni caso riprese in mano la borsa della spesa e si affrettò a raggiungere la ragazza, che non si era ancora accorta della sua presenza.
“Temari!” la chiamò; non voleva di certo spaventarla comparendo alle sue spalle.
Come se una scossa l’avesse colpita si alzo in piedi, si asciugo gli occhi velocemente e senza farsi vedere e si girò, mettendo su la solita aria da dura.
“Ciao Shika.” Il suo aspetto da “Flo” era però rovinato dagli occhi rossi.
“Stai bene? Che è successo?”
“Niente.” Rispose velocemente, troppo velocemente perché non fosse una bugia.
“E cosa ci fai all’ospedale? Un giro turistico?” sarcastico. Troppo sarcastico.
La ragazza si guardò intorno, in un comportamento tipico  di chi si sentiva con le spalle al muro; lo guardò negli occhi e subito abbassò i suoi, mentre le lacrime che prima tentava di reprimere scendevano più incontrollabili che mai.
“I-io . .e cco..”  le stille salate le inondavano gli occhi e più si ripeteva che era una stupida, che piangere in pubblico, per di più davanti a un ragazzo era la cosa peggiore da fare, e più le lacrime scendevano rabbiose e sconsolate sulla pelle liscia.
Shikamaru guardò quella ragazza piegata sotto il peso di cose più grandi di lei, che gli piangeva davanti agli occhi. Gli si strinse il cuore.
“Vieni dai. Andiamo a prendere un caffè e poi mi spieghi”.

 
Poco dopo erano seduti sulle sedie della sala d’attesa, Temari si era calmata.
“Ora mi dici che succede?”
“Bè ecco. Diciamo che Gaara è rimasto coinvolto in una rissa con dei tipi tremendi e è caduto, o meglio lo hanno spinto, ed ha sbattuto la testa conto un muretto. Deve ancora svegliarsi.”
Shikamaru la guardò: suo fratello era addormentato in una camera d’ospedale dopo aver sbattuto la testa, ci credeva che stava male!
“Ma Kankuro?”
“ Kankuro è fuori città con dei suoi amici, e non gli prendere il cellulare. Ho provato a chiamare anche Ino ma non ha risposto nemmeno ai messaggi.” E notò che la voce era diventata improvvisamente più tagliente. “Karin è andata a passare il weekend nel suo paese natale, a trovare sua nonna, e non riesce a tornare prima di domani mattina.”
“Ah.. La prossima volta chiamami senza problemi, sperando ovviamente che non ci sia una prossima volta.” Parlò senza pensarci, prima di rendersene conto.
La Sabaku lo guardò storto, un sorriso malizioso mischiato a un occhiata sorpresa.
“Insomma.. a questo punto possiamo dirci amici no?” aggrappandosi agli specchi sentì il caldo fluire sul collo e per distrarre la ragazza disse la prima cosa che pensava.
“Con chi parlavi al telefono prima, comunque?”
Brutto argomento evidentemente: la bionda aveva abbassato gli occhi di nuovo.
“Mio padre.” Disse in un appena udibile sussurro. “L’ho chiamato per dirgli di Gaara e pensavo venisse a trovarlo dato che si trova appena fuori città ma evidentemente ha troppo da fare con le sue amanti per preoccuparsi di suo figlio. Ha detto che non c’era bisogno che venisse, che potevo cavarmela benissimo da sola.”
Finì il suo discorso adirato e, senza pensarci, appoggiò la testa sulla spalla del moro guardando il vuoto con occhi vacui.
In quel momento il cellulare di Shikamaru prese a suonare, diffondendo nella sala silenziosa un musica rock a tutto vuole, subito rispose: non voleva che lo cacciassero.
“Pronto mamma?”
“Dove ti sei cacciato, figlio disgraziato!” l’urlo di sua madre arrivò alle orecchie della Sabaku che rise tra se e sé.
“Mamma, torno a casa tardi. Sono con una mia amica.”
“Se per le cinque non sei a casa ti diseredo. E vedi di non farmi diventare nonna con la tua amichetta capito?!” e sbattè giù il telefono mentre Shikamaru arrossiva fino alla punta delle orecchie. Ora Temari rideva apertamente.
Il moro la guardò negli occhi e scoppiò a ridere pure lui.
Si ripresero cinque minuti dopo, tornando seri mentre un’infermiera avanzava a passettini veloci e ticchettanti nel corridoio.
“Signorina Sabaku?” si rivolse a Temari con aria professionale e distaccata, mentre la ragazza tratteneva il respiro. “Lieta di informarla che suo fratello si è finalmente svegliato e che gli esami non hanno rivelato danni gravi, però dovrà restare sotto osservazione per una o due settimane.”
“Grazie.” Disse semplicemente, riprendendo a respirare. “posso vederlo?”
“Certo signorina.” E si alzò mentre Temari la seguiva. Shikamaru restò seduto.
“Vieni o ti devo mettere un razzo nel …” si fermò lasciando sottintendere la frase.
“Ma dai è una questione di famiglia.” Protestò il moro.
“Mi sentirei meglio se venissi con me.” Lo guardò con quegli occhi azzurri.
“E va bene.” Rassegnato la segui verso la stanza del fratello.

 

 

NOTE AUTRICE:

Povero Gaara ç.ç
Insomma piccolo capitolo incentrato sul rapporto Temari e Shikamaru; anche se devo ancora vedere se diventerà realmente una Shika/Tem.. ho in mente altre avventure per questi due. (:

 (*) diciamo che in questo frangente Ino ha preso spunto da me.. sigh. Già sette materie!

 

RISPONDIAMO ALLE RECENSIONI:

Meg 89: no certo che una tua nuova recensione non mi dispiace, i consigli sono sempre ben accetti *.*
Accidenti.. maledette sviste xD ecco cosa succede ad aggiornare la sera tardi da stanchi ..
Comunque si come ho accennato Ino, Temari e Karin hanno tutta una loro introspezione che nei primi tre capitoli ho lasciato MOOOLTO superficiale perché, appunto, volevo svilupparla nel corso della storia.. in quanto per me le persone non sono sempre quello che fanno vedere agli altri.
La Deidara/Karin… si, non è una coppia che ho visto spesso nel sito, ma io non li vedrei male assieme  ^^ anche se lui fa il bastardo. Stupido bombarolo xD ma no dai poverino! >.>
Comunque spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, non succedono molte cose in se, mi serviva per approfondire un po’ Temari.
Baci Eiko.

Sarataverna: ma grazie dei complimenti cara ^^ mi fa piacere che ti piaccia (uh! Giochi di parole!), continua a seguire e fammi sapere se ti piace anche questo capitolo (:  Eiko.

Hachi92: Allora diciamo che, come risposto nella recensione del capitolo prima a Meg89, Ino e  le altre sono volutamente descritte cosi, o meglio chiarisco: i primi capitoli sono incentrati su un introspezione molto superficiale  dei personaggi che verranno poi approfonditi nel corso della storia. I primi capitolo descrivono come loro si comportano con gli altri, essendo Flo, ma soprattutto come gli altri le percepiscono.
Comunque mi potresti dire dove vedi gli elementi riguardanti il modo narutiano? Penso di essermeli persi per strada (in caso chiedo amabilmente scusa)… comunque si è una AU come è specificato nelle note ed è pure OOC in quanto Ino non è cosi nel manga, naturalmente; come non lo sono né Temari né Karin, essendo AU ho voluto cambiare i caratteri, ma come già detto l’introspezione dei personaggi, le motivazione che li portano a compiere determinati atti saranno descritte più avanti: fa parte della storia.
PS: insomma dai, non è che Ino si è spogliata davanti a Kiba del tutto.. semplicemente si è cambiata velocemente d’abito; Ino e Kiba sono stati ex e lui sa tutto di lei, e l’ha anche vista in condizioni più intime diciamo. Non lo vedo proprio come un comportamento da sgualdrina.
Ah e io non ho nulla contro le biondi- occhi azzurri.. anzi, pagherei per avere capelli biondi e occhi azzurri e un fisico come Ino, e non le considero affatto sgualdrine di classe C.
Il nome “Giglio” è stato dato nel corso degli anni a queste regini e per tradizione si “tramanda”, diciamo.. il Giglio sotto intende la “posizione di prestigio” possiamo dire del capo delle Flo.
Comunque se ne hai voglia segui la ff in quanto si evolverà il comportamento di Ino, tuo personaggio preferito, e delle altre (non dimentichiamocele se no si offendono).
Eiko.

 
Ringrazio anche midnightx5 per avere messo la storia nei preferiti ^^.

 
Alla prossima!

Eiko.

   
 
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