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Autore: chaplin    21/12/2009    5 recensioni
Quello era Paul McCartney, sicuro!
Carly Spencer e' una fan degli anni Sessanta e Ottanta - e soprattutto dei Beatles - che vive nel ventunesimo secolo, in mezzo alle mode che governano la mente della generazione degli anni Zero (i pantaloni aderenti, i soliti cantanti di MTV, etc). Il suo personale sogno di poter vedere tutti e quattro i Beatles uniti e' un sogno che, ovviamente, non si avverera' mai (almeno nella sua attuale vita). Ma un giorno... La mia prima fic sui Beatles, spero vi piaccia :D
Genere: Generale, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, George Harrison, John Lennon , Paul McCartney , Ringo Starr
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Rubber Soul.'
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“Avanti, piccolina, saluta il tuo nuovo fratello...”
“Ciao.. nuovo fratello...”
La signora Poetry sorrise, intenerita. Anche il ragazzo sorrise, salutandola in silenzio.
“Il tuo nuovo fratello si chiama Ringo.”
“Ciao.. Ringo...”

*


21 dicembre 2009
“Maddai, Carlyyy! Che fregatura assurda!”
Carly rimase in silenzio. Kelly sbuffo': ecco, l'ho persa ancora.
SVEGLIA CARLETTA!
Carly non fece in tempo ad urlare dallo spavento. Tolse le cuffie dalle orecchie per poi mugugnare, in segno di lamento.
“Kelly! Ho sonno, ho bisogno di riflettere e mi sento tanto, tanto fatta.”
“Si', sei fatta eccome: di Beatles! Comunque sia, e' una fregatura assurda!”
Carly fece una smorfia e spense l'iPod.
“Cos'e` la fregatura?”
“Lo studente nuovo! Alla fine viene una studentessa!! Si chiama Meghan Starkey, ha sedici anni e frequenta la tua stessa classe!”
Carly inarco' un sopracciglio, Meghan Starkey? Il cognome le era familiare. Ma in fondo non era nulla, alle elementari aveva un compagno di banco che si chiamava Jordan Starkey, doveva essere abbastanza normale avere un cognome cosi'.
“Mm, chissenefrega! Notizie sul professore?”
“Per ora nessuna! Dicono pero' che insegna storia, quindi...”
“Avro' l'onore di conoscerlo per prima..” e si butto' sulla spalla dell'amica. “Kellyyy! Secondo te, qualcuno mi droga di nascosto, come con Mozart?”
“Che c'entra Mozart, in questo momento?” la guardo' perplessa Kelly.
“Niente, appunto!” e si mise ad imitare un pianto disperato.

Il nuovo professore di storia contemporanea e letteratura era esile, con gli occhi azzurri e i capelli scuri e mossi.
Camminava per i corridoi con aria nervosa, cercava di ricambiare i saluti degli altri docenti con fretta e di non arrivare in ritardo alla sua prima lezione. Non aveva mai fatto l'insegnante e, probabilmente, non ne aveva mai avuto l'intenzione. Avrebbe insegnato in quella scuola per guardagnarsi un po' di soldi, per far felice Meggy.
Era il piu' giovane tra gli insegnanti, aveva solo ventidue anni, e questo lo metteva fortemente a disagio. Il direttore gli dava spesso affettuose carezze sul viso, sulla testa e un po' ovunque, e la prima volta che si erano incontrati gli aveva mollato una pacca affettuosa sul sedere.
Viva la confidenza.
Si tiro' su con il naso – aveva il raffreddore – e apri' la porta dell'aula.
Gli studenti erano gia' li', in attesa dell'arrivo del tanto atteso nuovo prof. Sembravano tutti gli stessi: le ragazze spettegolavano tra di loro, tutte vestite e truccate con accuratezza, i ragazzi erano li' a parlare su questo e quello, la maggioranza aveva i capelli fissati con il gel in modo osceno e portava degli occhiali da sole, sebbene fosse inverno.
“Salve...” disse lui, schiarendosi la voce.
Gli studenti, appena lo videro, andarono a sedersi ai loro posti.
Alcune ragazze bisbigliavano tra di loro guardandolo, altri se la ridevano con gusto.
Ma come cazzo e' vestito?, senti' lui, dall'altra parte dell'aula. Non ci fece caso.
Il solito prof sfigato... Ehi, parla piano, ci sente! e risatine.
Il professore sbuffo'. Ridete, ridete pure.
“Bene, ragazzi, io sono il vostro nuovo professore. Vorrei iniziare con le presentazioni. Io mi chiamo Richard e ho ventidue anni. Se volete potete...”
“Prof prof!” chiamo' una voce acuta, femminile.
“Ehm... si', che c'e`?” chiese, verso una ragazza bionda e truccata come una bambola.
“Spencer dorme!” indicando un banco all'ultima fila, vicino alla finestra. E altre risate.
Il professore, prima di andare verso il banco indicato, controllo' sul registro. Gli risultavano due Spencer, uno di nome e l'altro di cognome. Si avvicino' cauto al banco, aggrottando la fronte: continuava a capirci di meno.
Una ragazza castana, con una felpa a collo alto a righe rosse e grigie, ronfava beatamente, con il viso rivolto verso la finestra.
“Carly.. Spencer? E' sveglia...?” chiese.
“Ah!”
Carly si sveglio', spaventata dalla voce del professore. I compagni si misero a ridere. Eppure, era una voce che aveva gia' sentito da qualche parte.
Quando vide il viso del professore, spalanco' gli occhi marroni e rimase a bocca aperta.
Oh my god: ho trovato il batterista dei Beatles.
Il presunto professor Starr sorrise divertito dall'espressione della ragazza, e ritorno' in cattedra.
Gli erano sempre stati simpatici quelli che dormivano durante le lezioni, in fondo.
Fece un sospiro e si sedette sulla cattedra, mentre vide in lontananza la ragazza di prima, Carly Spencer, visibilmente scossa. Continuava a capirci di meno, come prima.
“Comunque, stavo dicendo... Errh, si'! Sono Richard Starkey, ho ventidue anni, suono la batteria e cerco un gruppo in cui suonare... se ne avete uno presente, non aspettate a parlarmene! E... potete chiamarmi Ringo! Almeno, cosi' mi chiamano tutti! In fondo... professor Ringo non suona tanto male.. comunque sia! Ora e' il momento delle presentazioni ufficiali! Allora, chi vuole cominciar..”
Venne interrotto dal rumore della porta che sbatteva. Era entrata una ragazza bionda, con gli occhi marroni e il viso pallido.
Carly alzo' il viso, per curiosita'. Ma non si era ancora completamente ripresa dallo shock di aver visto Ringo Starr a pochi centimetri dal suo viso, che la guardava.
La ragazza appena entrata non la conosceva, doveva essere la famosa Meghan Starkey. Che fosse la figlia del professor Starr?
Il professor Starr sembrava agitato, la ragazza lo fulminava con gli occhi.
“Questa e' la mia classe, penso.” disse, con tono scortese, verso il professore.
“Errh.. devo vedere se il tuo nome risulta nel registro... come ti chiami?”
La ragazza apparve molto disgustata.
“Lo sai come mi chiamo, Ringo.” e si sedette sul primo banco libero, piu' lontano possibile dalla cattedra.

In ordine: Paul, John... John, Paul e George tutti assieme... e Ringo.
Carly cercava di ragionare.
Ora aveva incontrato tutti e quattro i Beatles, si sentiva il dovere di far conoscere Ringo agli altri, anche se l'avevano gia' conosciuto in un altra vita... Ma cerco' di non pensarci troppo.
Quando ando' verso il bagno, senti' dei singhiozzi provenire da dietro la porta di un gabinetto.
Lei apri', sperando che non ci fosse una ragazza che pisciava, e fu sorpresa di trovare Ringo Starr che piangeva in silenzio, stringendo quelle che sembravano essere bacchette.
Carly non capiva perche' piangesse. Ma neanche perche' fosse nel bagno delle ragazze.
“P-prof? Si sente bene?”
Lui alzo' gli occhi, cercando di nascondersi il viso, e sorrise, trovando davanti a lui la studentessa addormentata di prima, con la sua felpa rossa e grigia. Che vergogna, ho la camicia bagnata.
“Accidenti, ha gli occhi gonfi... Non deve piangere, sa? Certo, questa scuola e' un macello nelle relazioni sociali, ma non si deve mettersi a piangere, d'accordo? Ora le do un fazzolettino e lei si calma, mostrando ai miei compagni quanto e' figo!” e strappo' un pezzo di carta igienica.
Il professore rise, quella ragazza era davvero strana, ma gli ispirava simpatia. Eppure somigliava cosi' tanto a Meggy, nel suo modo di parlare agitato.
Carly fu felice, vedendo che lo aveva fatto sorridere. Ci sperava, cosi' avrebbe potuto parlargli con calma sui tre musicisti che abitavano davanti a casa sua. E neanche immaginava che lo avrebbe incontrato cosi' presto, da solo.
Lo lascio' asciugarsi le lacrime e soffiarsi il naso con calma. Quando alzo' nuovamente gli occhi verso di lei, le rivolse un'espressione malinconica.
“Grazie davvero per.. il fazzolettino. Avevo bisogno di piangere, scusa.. Spencer.”
“Mi chiami Carly, prof... ma non davanti ai miei compagni, non voglio che pensino che siamo... in confidenza, ecco!”
“Allora tu mi chiami Ringo.” disse.
“Va bene... Ringo.” faceva fatica a pronunciare il nome del batterista. “Perche'... piange?”
Ringo stette zitto per un attimo, poi rispose, insicuro.
“Per... Meggy.”
“Meggy?”
“Meghan Starkey, la nuova arrivata. E' mia sorella.”
“Ah...” e diamine, Carly aveva pensato fosse la figlia. In effetti figlia sedicenne a ventidue anni...
“Mi tratta cosi' da quando ci siamo trasferiti qui... Io non voglio che mi odi...” e si sciolse in un altro pianto agonizzante. A quel punto anche Carly cercava di trattenere le lacrime.
“Non pianga... le ho detto che non deve piangere! A questo punto mi deprimo...! Lei... non la odia! Questo e' sicuro!”
“Invece si'.”
Carly si volto'. La stessa ragazza di prima, guardava la scenetta con disgusto.
“Se prendi confidenza con le ragazzine sei un poppante, Ringo.” e se ne ando'.
Lui affondo' la testa tra le gambe per non guardare la sorella, e si mise a tremare. Carly si morse le labbra. Era troppo doloroso vederlo cosi', non si sarebbe mai aspettata una scena simile.
“Basta con i piagnistei! Questo pomeriggio mi aspetta davanti al portone della scuola, che le presento un paio di amici che possono aver bisogno di una persona che suoni la batteria! Ora vado!”
E corse via. Quando fu lontana, strizzo' gli occhi, che lacrimavano involontariamente.

*


21 dicembre 2009 – ore 14:10
“Allora mi ha presa sul serio!” gioi' Carly, quando vide Ringo seduto sulla panchina, che l'aspettava. Aveva ancora gli occhi rossi, forse se li era strofinati con le mani.
“Gia'... mi sono accorto che sei stata attenta alle mie parole, in classe, comunque...”
“Si'... sul gruppo! Allora, R-Ringo, mi segua che la porto subito li'!”
“Hey Carly!” urlo' una voce.
Oddio. Paul McCartney che gridava il suo nome, affacciato da una Ford malconcia.
“Chi e' il tuo amico?” le chiese, allegro, avvicinandosi con la macchina.
“U-un b-batterista!” Carly balbetto'. Era l'effetto che McCartney aveva su di lei, piu' o meno.
Ringo arrossi'. Batterista...
“Fantastico, come facevi a sapere che ce ne serve uno? Sai, recentemente ne abbiamo allontanato uno e non troviamo nessuno che sia bravo...”
“Chi e' questo allocco?” disse una voce da dentro. Paul mise un attimo la testa dentro per dare una gomitata a John, che rideva, e si rivolse nuovamente ai due.
“Sentite, dietro abbiamo ancora spazio. Ma fate attenzione a non spaventare George... Ve ne prego.”



Ed ecco il nuovo capitolo! :D come promesso: Ringo XD
Volevo che comparisse come professore, la mia mente pervertita perversa e' un po' cosi' o_o la scena in cui piange ho cercato di descriverla al meglio.. Non volevo farlo piangere (t.t), ma ho dovuto, senno' non avrebbe incontrato Carletta mia u_u La sorella e' stata inserita alla caso (come tutto, ormai XD) e non c'entra niente con i Beatles, mi sembra che si capisca XD comunque sono abbastanza soddisfatta che il capitolo precedente sia abbastanza piaciuto, avevo fatto un paio di errori con l'html u__u XD
Comunque, ringrazio per i commenti e ringrazio chi legge :)

Zazar90: Gia', che bella visione *_* la pizza di George avra' un “ruolo importante” nella storia XD
Clafi: Beh, oppio che pure io voglio fa' il bagno con Paul (eeeh) XD felice che la scena dell'idromassaggio sia piaciuta! Ed e' vero: a Milano nevica *_* spero non si vada a scuola domani.. XD
The Night Before 1965: Eh eh, tutti vogliono fare l'idromassaggio coi bitols XD
Laban: alla fine lo studente (o meglio, studentessa) c'entrava qualcosa... ma piu' il prof XD spero che il capitolo non abbia deluso le aspettative!

Ora... vado a studia' XD spero vi sia piaciuto, il capitolo :)
  
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