Ciao a tutti
e scusate la lunga attesa NON
che mi
fossi dimenticato della FF o che fossi rimasto a corto di idee.. al
contrario
ne ho avute molte, ma c’era qualcosa che mancava, qualcosa
che non riuscivo a
scrivere, ma che era molto importante come anello di congiunzione tra
il
vecchio e il nuovo Alla
fine sono
riuscito a comporre quel che desideravo
Mai avrei creduto che questa storia avrebbe raggiunto un
simile
successo: mi sono affezionato ad essa e provo dispiacere
all’idea che un giorno
lontano essa finirà Spero che la seconda fase sia di vostro
gradimento e che vi
piaccia questo piccolo regalo di Natale
Alex
Quel
pomeriggio Shinji fece a Misato una strana richiesta: mamma, non
è che mi
faresti il bagno?
La donna
rimase un po’ stupita, ma accettò
NON
che avesse problemi a vedere Shinji nudo, ma il fatto che lui non
facesse nulla
e si lasciasse semplicemente lavare le aumentò i dubbi
Dopo che
ebbero finito, il ragazzo non volle neanche rivestirsi, ma le
domandò, con un
‘aria triste: “Grazie per avermi dato il tuo
calore, ma non è che mi terresti
abbracciato per un po’, così, nudo come
sono?”
MIsato (tra
sé) “Ma che cosa vuole? Dove vuole arrivare?
Però Sigmund mi ha detto che…
meglio fare come dice e vedere”
La donna lo
strinse a sé e per alcuni minuti Shinji non fece e disse
nulla, godeva solo
l’abbraccio poi si sciolse e si rivestì
Con molto
tatto Misato chiese: “C’è qualcosa che
non va Shin-chan? Sai che a me puoi dire
tutto”
Il ragazzo
le fece uno sguardo profondamente triste, tanto che la madre temette
che si
mettesse a piangere, così gli si avvicinò e gli
accarezzò i capelli: “Se è
troppo presto non dirmi nulla, c’è tempo”
Shinji:
“Non
so cosa fare”
MIsato:
“In
che senso?”
Shinji:
“Vorrei piangere, eppure so che non voglio essere il piagnone
di un tempo e
tante altre cose non vanno”
MIsato:
“Per
le lacrime, come ha detto Sigmund, non dimenticare le parole finali di
Gandalf
nel Signore degli anelli: non dirò non piangete,
perché non tutte le lacrime
sono un male Devi
saper piangere, senza
esagerare come una volta, ma devi saper piangere
Con un po’ di pratica e crescita interiore vedrai che ci
riuscirai”
Shinji
sembrò sollevato e prese la mano della madre, ma la donna
non si fece
illusioni, sentiva che vi era altro all’orizzonte, ben
più grave e lo
incoraggiò a parlare: “Dimmi cosa sono le altre
cose che non vanno?”
Due lacrime
scesero dalle guance del ragazzo e
Misato finse di non notarle: “Forse ti sarò
sembrato uno scostumato, ma volevo
provare, almeno una volta, cosa significhi essere nudo innanzi alla
propria
madre: ormai ti considero come tale”
Capello di
porpora avrebbe voluto abbracciarlo, ma si trattenne per non
interrompere
quella difficile confidenza
Shinji:
“Eppure non mi sento sereno, non riesco ancora comprendere
cosa sia una figura
materna Tu e zia Ritsuko a cui sono legatissimo e Maya mi danno molto,
anche
Asuka come sorella fidanzata,
ma non mi
sento a posto”
Misato:
“Ci
vuole tempo perché tu recuperi il tuo profondo vuoto, non
avere fretta”
Shinji:
“Mi
stringi un po’?”
Misato
ubbidì e dopo un lungo silenzio il figlio
proseguì: “Io voglio molto bene anche
a zia Ritsuko e Maya, morirei per loro
ma mi sento strano, so cosa significhi rischiare la vita,
eppure ora mi
sembra così diverso tra rischiare per
l’umanità e rischiarla per delle persone
Sono confuso, perché so che se morissi tu ne soffriresti,
eppure non posso non
morire per loro”
Misato era
stupita di come stesse maturando e iniziò tastando il
terreno, con un moderato:
“Infatti l’amore funziona così, io
stessa morirei per Kaji anche se voi ne
soffrireste e viceversa morirei per voi anche se lui ne soffrirebbe Si
spera di
non dover giungere a tanto, ma se non fossi disposto ad andare fino in
fondo
non ameresti fin dal principio, sarebbe un rapporto a metà,
per non dire falso”
Il ragazzo
preferì non rispondere nulla e si rivestì, per
poi dire alla fine: “Ti
ringrazio per tutto, ormai mi è facile chiamarti mamma,
anche se so che ho
ancora molto da camminare per poter essere libero”
Misato:
“Non
devi preoccuparti Shin-chan, il vuoto che hai dentro è
grande, non avere
fretta”
Rimasta
sola, Misato si sedette al tavolo a riflettere, con le mani sotto il
mento
Indubbiamente il figlio si era comportato stranamente e avvertiva che
aveva
anche altre cose da chiedere, ma non a lei Era preoccupata, ma sapeva
che
Sigmund avesse previsto quella mossa e aveva detto di lasciarlo fare
mhhh chissà
dove Shinji si stesse realmente
dirigendo