Capitolo cinque
Hear You Me
Pov Scorpius
Lasciata Rose
all’entrata del dipinto, mi diressi a grandi falcate verso la fonte dove
proveniva l’ostilità, sentivo sul mio corpo brividi sgradevoli e
dietro la nuca i peli si erano rizzati come se si fosse formato del ghiaccio.
In fondo al corridoio del settimo piano, una figura indistinta si
allontanava dal posto dove proveniva una negatività carica di odio e rancore:
aleggiava ancora nell’ambiente un essenza dolciastra che mi dava la
nausea, in modo indefinito, opprimendomi d’angoscia.
Con il cuore
che batteva veloce per l’adrenalina, rincorsi l’ombra che fuggiva,
sembrava non toccasse suolo. Girato l’angolo scomparve. Chiunque
fosse sparì, come smaterializzato - il ché era impossibile,
all’interno della scuola ci sono sigilli imposti dalla preside -. Perlustrai i
corridoi in lungo e in largo un paio di volte, cercando qualche passaggio
segreto di cui ero all’oscuro, ma purtroppo non c’erano indizi che
mi portassero a pensare che ci fossero scorciatoie o vie di fuga.
Innervosito dal fatto,
andai in Sala prefetti con grande ritardo rispetto all’orario prestabilito. Legend mi attendeva in piedi vicino al tavolo, dove
gli altri colleghi avevano consegnato le pergamene.
-
Hai idea di che ore sono? Siete gli ultimi che consegnano…ma dove
è la Weasley?- chiese con voce irritata.
-
Si é sentita male. Ho pensato fosse meglio accompagnarla sua Casa per non
rischiare una ricaduta. È ancora debilitata.- risposi nervoso.
-
Non m’importa della salute della Weasley, Malfoy. Sò solo che ho
passato il tempo ad aspettare i tuoi comodi e che non hai preparato il
resoconto della ronda.- disse velenoso.
Lo spocchioso arrogante
osava fare il superiore! - Ti assicuro che la pergamena
sarà pronta tra breve… non immaginavo che ti
mancassi, Legend. Sei stato gentile a preoccuparti
ma … vedi, preferorei che al tuo posto si fosse
preoccupata Kim Young. Tendo a preferire le ragazze.
La frecciata arrivò
dritta colpendolo in pieno. La Caposcuola Tassorosso era
la ragazza di cui era interessato.
–
Come ti permetti Malfoy! Sono un
Caposcuola, ti sono superiore di anni ed esperienza. Non transigo
errori o dimenticanze riguardanti i doveri scolastici.
-
Ti ripeto, che il resoconto della serata sarà pronto nel minor tempo
possibile! Puoi tornare alla tua Sala Comune, mi occuperò personalmente di
chiudere la Sala Prefetti. Non vorrei rovinarti le tue ore di sonno,
altrimenti avrai le occhiaie e la tua perfezione verrà messa a dura
prova.- dissi fissandolo con disprezzo come solo i Malfoy erano
capaci di fare.
-
Sarà meglio per te Scorpius!- sibilò
e uscì sbattendo la porta dietro di se.
La mia competizione
con Legend si estendeva chiaramente oltre
il campo di Quidditch. Non mandava giù che lo
scorso anno i Serpeverde vinsero la Coppa delle
Case contro i Corvonero con pochi punti di
distacco.
Presi a compilare
controvoglia la pergamena messa a disposizione per la mia ala di sorveglianza:
nulla di anomalo nelle ore di ronda, ma una presenza estranea al
di fuori dell’orario di guardia nei corridoi del settimo piano. Il giorno
dopo qualcuno si sarebbe mosso per scoprire di cosa si trattava,
ma anch’ io avrei fatto le mie indagini in privato.
Andai nei sotterranei ed
entrai nella mia stanza. Mi spogliai della divisa ed andai a letto. Accantonai la sensazione sgradevole che provai seguendo
quella creatura, perdendomi nei ricordi piacevoli che riguardavano la mia
ragazza. Si, finalmente potevo definirla la mia ragazza.
La
serata risultò una vittoria su tutta la linea. Avevo confessato
il mio amore, ero riuscito ad aprire il cuore alla donna che era
tutto il mio mondo. Il primo bacio…i nostri
baci, un crescendo di calore che divampava. Lei, calda e passionale, baciava
come se fossi stato il suo stesso respiro…la sua lingua
ghermiva la mia con tale foga da lasciarmi sbalordito. Mi mordicchiava
le labbra come se volesse approfondire il bacio ancora, e
ancora. Se avessi dato retta al mio istinto l’avrei presa e
trascinata via con me, per tutta la notte: diventando un essere unico con lei,
fondendomi dentro di lei, baciando la sua morbida pelle, esplorando ogni
suo anfratto, perdendomi nei suoi occhi d’ambra, sentire le sue mani delicate
mentre l’avvolgo in un caldo abbraccio. Per fortuna o sfortuna, il buon senso mi
fece trasalire nell’ essere avventato. Si meritava di meglio, ci saremmo amati con
il tempo e avrei conosciuto ogni parte di lei, ogni suo
punto più sensibile, sentendo il suo piacere intorno a me, la sua anima
entrarmi dentro.
Mi eccitai come mai
prima di allora, al solo pensiero di Rose. Dopo qualche minuto, le tensioni dei
giorni passati, la stanchezza prese il sopravvento, di lì a poco
ero morto per il mondo, cadendo in un sonno senza sogni.
*****************
Il mattino dopo, entrai
nella Sala Grande. Come sempre, il mio sguardo vagò verso il suo tavolo. Era
circondata dalle amiche, riuscivo solo a intravedere la sua
chioma. Mi sedetti al solito posto.
Come un falco sulla
preda, Narcissus si avvicinò posandomi una
mano sulla spalla: -Ciao amico. Hai notato? Stamattina c’è una strana atmosfera
al tavolo dei Grifoni.
-Già,
le ragazze del quinto sono su di giri – convenni - é successo
qualcosa?
-La
Weasley. Non ha il suo solito sorriso
spensierato, sembra sotto un incantesimo Confundus.
Le compagne le chiedono che cosa abbia ma sembra che risponda a
monosillabi. L’unica che se la gode di gusto è la McCain, guardala!
Aveva ragione. Quando si
girava verso Rosie faceva un sorriso
compiaciuto, poi guardava me di sottecchi, ridendo e continuava a fare colazione.
Deve aver saputo. Essendo la sua migliore amica era inevitabile che non le
sfuggisse un minimo cambiamento da parte sua. Sorrisi di rimando. Non
mi dispiaceva che si sapesse di noi due.
Zabini mi fissò per
un lasso di tempo abbastanza lungo. Io con indifferenza mangiavo
senza far trapelare il mio stato d’animo, facendo finta di niente. Dall’altro
lato si sedette Albus salutandoci come ogni
mattina.
-Non
ci posso credere. Per Salazar, il nostro Scorpius è riuscito
nel suo intento! – urlò improvvisamente Narcissus.
Mi guardava come
se fossi stato una star.
-
Abbassa la voce. Sei impazzito! Che vuoi dire?- feci lo gnorri.
-
Non darmela a bere, cugino. Ti conosco. Ieri sera deve essere accaduto qualcosa
con la Weasley. Avanti puoi dirmelo,
finalmente non fai più parte verginelli?
- Verginelli? Zabini! da
quando sei un esperto in relazioni?
-
Da quando ho notato che tira una strana aria tra te e Rose! Lei è diversa, tu
non guardi come al solito nella sua direzione: sembri sempre un assetato
alla sorgente… e adesso sorridi addirittura! Deduco che tra
di voi sono volate scintille stanotte. Sbaglio?
Non potevo dargli torto.
Mi sentivo diverso. Ero diverso. Fu come se mi fossi liberato da uno
dei miei tanti macigni che mi opprimevano.
-Sai, Zabini? A volte sembri una delle zie di mia madre, che
mette il naso negli affari altrui- risposi prendendolo in giro.
-Se non
mi vuoi rivelare nulla… chiederò direttamente
dalla seconda fonte. Sai che posso essere persuasivo con le ragazze!
-Non oserai
spero!
-Mettimi
alla prova e vedrai!- mi sfidò con un ghigno beffardo.
Albus si alzò
improvvisamente, lasciando il cibo a metà, dirigendosi verso l’uscita della
Sala. Non riuscii a capire che cosa gli fosse preso, non proferì parola nemmeno
una volta durante il nostro battibecco. Zabini ed
io ci guardammo, pensando di aver esagerato. Ci incamminammo verso
Sala Pozioni, la prima lezione del giorno.
Recuperato i libri dalla
mia stanza - distanziava poco dall’aula- ritornai nei corridoi dei
sotterranei. Vidi Rose all’entrata della classe. McCain vedendomi
arrivare varcò la soglia, lasciandola sola. Mi avvicinai, e mi
regalò un sorriso da mozzandomi il fiato.
-
Sei in ritardo Signor Prefetto.
-
Un Malfoy non è mai in ritardo.
-
Sono gli altri che arrivano in anticipo!- dicemmo ad un isono,
si mise a ridere; avevo imparato a conoscerla in quegli anni trascorsi assieme,
ogni suo modo di essere.
Le porsi la mano e lei
intrecciò le sue dita con le mie,come la sera prima, senza riservo né
timidezza, come se lo facessimo da sempre.
- Come hai trascorso
la notte? Spero che tu sia riuscita a dormire.
- Oh
si. Ho dormito come una bimbina.- rispose- E
tu? Hai avuto problemi a causa della mia assenza con il
Caposcuola Legend?
- Niente
di preoccupante, è andato tutto liscio.- Non dissi in che cosa mi ero imbattuto
nei corridoi e proseguii come se nulla fosse.
-
Sarà meglio entrare o penseranno che vogliamo saltare la le lezioni.-
la mia diligente Rose mi richiamava al dovere.
-
Sai, l’idea non mi dispiacerebbe affatto. Con i nostri voti possiamo
permetterci di perdere qualche ora.- Sorrisi e con un braccio le cinsi la
vita, attirandola a me. Fece un leggero risolino. Mi cingevo a depositarle
un bacio sulle labbra.
-
Scusate. Ma devo entrare in classe. E anche voi!- Albus ci stava fermo davanti, con lo sguardo torvo che
balzava da me a Rose.
Ci allontanammo e lui
vi passò in mezzo, diretto verso la porta dell’aula di Pozioni. Potter doveva
darmi delle spiegazioni riguardo i suoi modi acidi di primo mattino.
Sospirando ci guardammo,
feci passare per la soglia prima Rose poi entrai. In mezzo a quei
vapori, il prof. Lumacorno disponeva
degli ingredienti sul suo tavolo per creare la pozione della settimana, il
resto della classe era ordinata nei loro rispettivi tavoli con i calderoni
pronti all’uso. Narcissus quando ci vide
entrare sorrise malizioso e mi fece un cenno con il pollice all’insù: un
modo Babbano di assenso, a quanto mi
spiegò Rosie tempo addietro.
-La
Pozione della Verità, mie cari ragazzi, o Veritaserum,
costringono chi la beve a dire la verità. La lingua si scioglie e il
povero mago, contro la sua volontà è costretto a non mentire: creando
questa pozione dovrete stare attenti alle esalazioni, anch’esse abbastanza
potenti come la stessa, ma meno efficaci. Ho disposto gli ingredienti sul
mio tavolo. Sta a voi realizzare il prezioso liquido dal colore rubino.
Ci vorrà tempo per prepararla a dovere, infine passerò davanti ai
calderoni per constatare le vostre opere. Buon lavoro a tutti.-
Con il libro di Pozioni Avanzate in mano mi
cingevo a scegliere gli ingredienti. La procedura era complessa rispetto a
quelle dell’anno prima: bruchi dorati dell’Irlanda, foglie di menta piperita,
succo di melograno, uova di Ashwinder,
corna tritati di unicorno, ali abbrustolite di Doxi.
Polverizzavo e mescolavo perfettamente sul tavolo di lavoro, deponevo gli ingredienti
dentro il calderone mescolando con cura, la fiamma era bassa per non
rovinare le essenze. In aula si stava formando il vapore della pozione, l’odore
era gradevole grazie alla menta, mi faceva sentire stranamente
tranquillo. Accidenti! Il professore aveva ragione. Dovevo cercare di non
inalare quegli odori. Non avevo nessuna intenzione di rendere
partecipi gli altri dei miei segreti.
Albus, accanto a me era
nervoso, mescolava il calderone facendo uscire gocce di liquido
vischioso, imbrattando anche i libri che poggiavano sul piano di lavoro.
-Hei Al, datti una calmata. Si può
sapere che hai? Ti sei alzato dal letto con il piede sbagliato?
-Oooh il grande Malfoy
mi chiede che cosa abbia? Va bene ti accontento. Ho che mi hai rotto le
palle! Avrei preferito non aver sentito i pettegolezzi di Zabini su mia cugina. Non deve nemmeno
nominarla, e tu stai attento a quello che fai con Rosie o
te ne pentirai!- mi puntò il dito sul petto per poi strattonarmi
la divisa, sfidandomi.
Con estrema lentezza e
distaccato dissi:- Levami le mani di dosso o sarai tu a pentirti delle conseguenze,
ritrovandoti senza un dito-.
Albus si ritrasse
stralunato, si voltò uscendo dalla classe, sotto gli occhi impressionati degli
studenti e del professore.
- Sig. Potter!
Dove va?- disse Lumacorno sorpreso dal
suo strano atteggiamento.
-
Professore, vado a recuperare Potter e lo riporto qui.- dissi.
-
Si, Sig. Malfoy. Lo faccia
ritornare in aula, o sarò costretto a dargli una “T” nel compito.
Seguii Albus fuori dall’aula. Mi diressi nella nostra Sala
Comune, nel dormitorio, ma non c’era. Ricordai, che i primi mesi
del primo anno di scuola, Albus aveva
un posto particolare dove si nascondeva. Andai nel passaggio segreto
dietro i quadro di Ethelred il Sempre-Pronto,
entrando poi nell’ala ovest. Salii in cima alla torre ed entrai nella Guferia. Le assi di legno del vecchio pavimento
scricchiolavano sotto i miei piedi. Era lì, in piedi dando da mangiare
delle noci di carne a Vlad, il mio gufo
reale. Sapeva che ero presente ma non si girò, accarezzava le piume
del petto di Vlad.
-Ero
certo di trovarti qui…
Silenzio
- Lumacorno vuole che torni in classe, devi continuare
la pozione.
- …Non mancherò. Ho solo bisogno di sbollire il nervosismo.
Prima di partire da Londra avevo comprato queste noci nell’Emporio del Gufo, non volevo
che andassero a male.
- Albus. Potrei sapere, se è lecito, a cosa è
dovuto questo comportamento? Non ti ho mai visto in questo stato…di stronzaggine!
-
Noto con stupore che i gerghi Babbani
fanno parte del tuo vocabolario di Sanguepuro! Sono
impressionato.- Esagerava di proposito. Sapeva che non sopportavo essere
apostrofato come un mago Purosangue.
-
Ho avuto degli ottimi insegnanti e tu sei tra quelli.- risposi trattenendomi
per non insultarlo.
Si girò
avvicinandosi a passo veloce, gli occhi si erano fatti delle fessure. Era
più alto di me e dovetti sollevare la testa per guardarlo in faccia.
Riuscivo a sentire il
suo stato d’animo: contrariato, dispiaciuto, triste.
- Scorpius. Ti avverto, se solo proverai a far soffrire Rose,
se la renderai infelice o tradirai la sua fiducia, ti starò addosso. Sarò tuo
nemico a vita! Tengo a mia cugina più di quanto credi. Se la
farai piangere te la faccio pagare cara, è una promessa! Niente magia, ne bacchette,
ma a mani nude, ti farò a pezzi!
-E’
una minaccia, Albus? Non sopporto che qualcuno lo faccia o
che mi dia ordini, soprattutto un amico come te. Ti
consiglio di abbassate il tono; posso capire, che ti stia a
cuore Rose ma io la amo. Hai capito bene, sono innamorato di lei e non farei mai nulla
che possa affliggerla, in nessun modo. Hai la mia parola.
Mi fissava come se mi
vedesse per la prima volta. Le mie parole erano sincere e pensai che
pure Albus se ne rendesse conto.
-Ti credo...
anche se avrei preferito da parte tua un Voto Infrangibile.- i
suoi occhi scintillarono e capii che dentro di lui c’era una vena
di pazzia. Ma chi ero per giudicare?
-
Siamo ancora amici?- mi porse la mano in attesa.
-
Ovvio, ma la prossima volta che avrai un atteggiamento del genere avvisami,
così non sarò costretto a farti rinsavire a forza di pugni, amico! Ti fa un
brutto effetto l’esalazione della pozione di oggi. - risposi
stringendogli la mano.
-
Si, dovrei tapparmi il naso con una delle mollette che usa Lily per i
capelli.- convenne.- ma anche tu non scherzi…hai
dichiarato che ami Rose.
-Aah.
Stai zitto Potter.- sorrisi.
Ci incamminammo a
ritroso verso i sotterranei, il resto della giornata proseguì serenamente.
****************
Quel pomeriggio, dopo le
lezioni, trovai Rose in biblioteca. Finalmente ero libero di trascorrere
del tempo con lei, prima dell’inizio delle nuove selezioni di Quidditch.
Quando mi vide
sorrise e fece cenno di avvicinarmi.
-Scorp! Questo fine settimana andrò a Hogsmeade. Mio zio ha aperto una filiale di “Tiri
Vispi Weasley” anche qui. Ora capisco
perché James era così indaffarato. Mio padre mi ha mandato un
gufo dicendomi che sarà in paese per organizzare gli oggetti
nella nuova bottega. Vuole che vada a trovarlo.- prese un lungo
respiro - Magari…dopo, noi due potremmo andare
nel nuovo locale che hanno aperto gli ex giocatori di Quidditch. È situato vicino al Piede di Porco, si chiama il “Valhalla”, dicono che è arredato con riferimenti
mitologici e ci sono delle fate dei boschi che leggono il futuro…sempre
se ti va.
Si fece silenziosa
all’improvviso. Sorrisi guardandola arrossire.
-…Scusa, quando sono nervosa parlo sempre più del
dovuto.
- Perché sei
nervosa? Per caso ti metto a disagio?
-
No. ...e che non so come comportarmi…è tutto così… nuovo!
-
Per me è lo stesso. Non ho mai avuto una ragazza…-
Il viso di Rose si tinse
di un color porpora.
-…Sono la tua ragazza, allora?
-
Sei la mia ragazza.- Mi piaceva dirlo ad alta voce, possedevo qualcosa di
sincero, senza compromessi.- Quando sono con te mi sento felice.-
aggiunsi.
- Ma capiterà
così a tutti? Ogni momento che passa sento di volerti sempre accanto…guardare il tuo viso, toccarti…
e baciarti.
- Nonostante la
tua timidezza te la cavi bene con le parole. Queste frasi dovrei pronunciarle io,
nei tuoi confronti.-
Avvicinai il viso al
suo:- Quando sei assorta nello studio…- le posai un
bacio sul candido viso.- Imbronciata…-
un bacio sulla mascella. - Allegra…- un bacio dietro
l’orecchio.- Triste…- mi avvicinai alle labbra
donandole un casto bacio- sei e resti sempre bellissima nella tua
innocenza e spensieratezza.
-Oh…Scorp…
Ansimava profondamente e
i suoi occhi si fecero velati. Sentivo i suoi pensieri, uguali ai miei, volevo
donarle il piacere che
desiderava. Che io desideravo.
-… Sbaglio o sta cominciando a fare caldo
tra questi scafali?- chiesi a poca distanza dalla sua bocca.
-Si, decisamente caldo…- convenne, con la voce affannosa e tremante.
Chiusi gli occhi per
baciarla di nuovo. Ma la mia attenzione si spostò verso una presenza che stava
arrivando nella nostra direzione. Seguii il mio primo istinto. Senza pensarci
due volte, presi Rose per un braccio trascinandola via con me. Non
ebbe nemmeno il tempo di chiedere che cosa stessi facendo
che ci ritrovammo a sgattaiolare tra i reparti della biblioteca: il reparto
della invisibilità, quello di letteratura sui draghi. L’unica via d’uscita
era aprire le porte della sezione proibita. Sentivo i passi dietro di noi che
si avvicinavano, non era Madama Chips, ne ero
certo, lei era una strega anziana, non avrebbe potuto starci dietro così
velocemente. Sfoderai la bacchetta sussurrando Alohomora per poi
entrare varcando la soglia del reparto.
Mi appoggiai con le
spalle alla porta richiusa, tenevo Rose fra le braccia, la sua schiena poggiava
sul mio petto. Rimasi in attesa, sperando che chiunque fosse non
entrasse per scoprirci. Sembra stupido scappare come dei ladri per avere
udito dei semplici passi, ma la nostra posizione di prefetti e il non
aver percepito prima chi fosse, mi spiazzava. Facevo troppo
affidamento su i miei sensi, trascurando il resto.
- Scorpius, mi vuoi spiegare perché ci siamo nascosti come
dei criminali? Finiremo in grossi guai se ci scoprono qui dentro!
- Sssh. Zitta. Qualcuno è proprio dietro la porta.- per non
continuare a parlare le misi la mano sulla sua bocca.
[…]
Passarono dei lunghi
secondi senza che sentissi alcun rumore, poi si aggiunsero altri
passi frettolosi.
-
Professoressa! Finalmente l’ho trovata.- era il Caposcuola Legend. Accidenti. Ci stava seguendo una docente.
- Sig. Legend. Non deve correre come un primino senza regole, si ricordi che deve
dare l’esempio agli altri studenti.
-
Mi scusi prof.ssa Cooper, ma avevo fretta di trovarla per
riferirle una notizia.
La Cooper ci stava
seguendo, con il mio dono non riuscii a sentirla. La sua alta protezione
rendeva invisibile la sua presenza. Era degna della sua fama, come
avevo letto sulla Gazzetta.
-Va
bene. La ascolto Sig. Legend.
- Devo
avvisarla che da stasera arriveranno ad Hogwards degli Auror dal Ministero. Presiederanno per un periodo
indeterminato tutte le notti nelle ronde in giro per il castello, a causa
di un avvistamento irregolare nei corridoi del settimo piano.
-“Avvistamento
irregolare”?- chiese la Cooper.
-
Si, uno dei prefetti la notte scorsa ha scritto nel suo resoconto, di avere
visto qualcosa di forma umana che si allontanava nei corridoi. L’Ufficio
Regolazione, stamattina ha mandato degli Investigamago per
constatare se ci fosse qualche indizio. Affermano che c’era
davvero qualcosa che poteva essere classificato tra le Creature Oscure.
-
Interessante. Grazie di avermi riferito le novità. Un ultima
cosa, Sig. Legend. Chi era il prefetto che
ha fatto la segnalazione?
-…Malfoy, Miss. Scorpius Malfoy.
-
Il Sig. Malfoy. Davvero uno studente diligente
e attento, non c’è che dire…può
andare Sig. Legend. Grazie del riferimento.
- Ma…i nostri turni serali? Dovremo lavorare
insieme agli Auror?- il tono della voce di Legend divenne pieno di speranza. Era sempre in
cerca di fama e gloria, poteva essere la sua occasione per farsi notare al
Ministero.
-
No. Gli Auror si muovono da soli. Dopotutto
è il loro lavoro. Tutti i prefetti saranno liberi dagli impegni notturni fino a
nuovo ordine che verrà impartito direttamente dal Primo Segretario
del Ministro della Magia-.
La Cooper era
informatissima, come se lavorasse presso il Ministero da anni.
-
Capisco... Buona sera Professoressa.
Legend si allontanò
ma la Cooper non seguì il suo esempio, rimase al suo posto.
- Malfoy. Che prefetto diligente...- ripeté ridendo
delle sue parole e sentii come se graffiasse la porta dietro di me. Aveva
intuito che ero nascosto la dentro oppure stava facendo delle deduzioni
personali ad alta voce?
Finalmente si allontanò
anche lei, i passi si fecero sempre più lontani per udirli. Tirai
un sospiro di sollievo. Nel frattempo Rosie
si era appoggiata sul mio petto. Riuscivo a sentire il suo cuore agitato.
-
Se ne sono andati?
-
Si, siamo fuori pericolo, possiamo uscire e ritornare nei nostri
dormitori. Come tu stessa hai sentito, stasera non avremo i
nostri
consueti turni.
- Se devo
essere sincera, mi dispiace…
-
Ti dispiace?
-
Si, mi dispiace non passare la serata insieme…
- Hei. Devi smetterla di anticipare sul tempo i miei pensieri.-
La strinsi più forte tra le braccia, lasciandomi andare e inspirando il profumo
dei suoi capelli. Si girò di fronte di me, lentamente. Le sue mani
scivolarono sul mio petto. Mi chinai e seguii sfiorandola con il naso la linea
del collo. Gemeva leggermente, affondando le unghie sulla mia camicia. Il bacio
che ci scambiammo fu diverso dai precedenti. Fu travolgente, la
assaggiavo, mi insinuavo con la lingua dentro la sua bocca con
estrema dolcezza, godendo di ogni secondo del suo contatto. Emisi un suono
profondo e senza rendermi conto la mano scese ad accarezzarle il petto, le
strappai un gemito e le nostre labbra si staccarono per poter immettere
ossigeno nei polmoni.
-
La.. tua mano…
-
Scusa. Non volevo metterti a disagio-
-Non
sono a disagio…e che non me lo aspettavo, tutto qui-
affondò il viso sul mio petto come per nascondersi.
-Un
giorno, succederà che faremo l’amore… Rose.- fui con me stesso, volevo fare l’amore con lei.
Rose strabuzzo gli
occhi e non sapeva che dire. Dovevo assolutamente allentare la situazione…ero andato troppo oltre.
- Hai notato che ci scambiamo baci nei posti più
particolari della scuola?- mi guardai intorno e iniziai a ridere di
cuore per sciogliere la tensione che la mia dichiarazione le
aveva provocato.
-…Hai ragione, la nostra storia dopo tutto non si
può definire meno che noiosa e monotona. Scegli sempre i luoghi più
assurdi per scambiarci
tenerezze… I bravi ragazzi non fanno di queste cose.
-Ti ho
dato l’impressione di essere un bravo ragazzo? Sono pur sempre un Serpeverde, non tentarmi piccola Grifondoro.
-
Altrimenti, che fanno le Serpi?- stava sfidando il mio autocontrollo,
guardandomi languidamente e passandomi le mani tra i
capelli.
-
Fanno molto di più.- la sollevai alla mia altezza, mi girai e la spinsi, con il
peso del mio corpo sulla parete, tenendola per la vita. Ci baciammo
con ardore, le lingue si cercavano affannosamente. Sentii la mia erezione
mentre poggiava sul suo ventre. Anche lei la sentì, infatti
smise di baciarmi per guardarmi negli occhi. Entrambi senza fiato,
la lasciai andare
per riportarla a terra, facendola scivolare volontariamente sul mio corpo.
-…Ora sai l’effetto che provochi
quando mi sei accanto.- dissi con voce rauca dall’eccitazione.
Non parlò, ma nello
sguardo mi sembrò di intravedere… un filo di
soddisfazione?.
Sciolsi il mio abbraccio
per darle modo di ricomporsi. Feci lo stesso ma non potevo ancora uscire
dalla biblioteca come se nulla fosse: -Dammi un minuto Rosie. In queste condizioni mi è impossibile.- le
turbe ormonali erano ormai al limite della ragionevolezza.
-
Oh mi dispiace. Posso fare qualcosa?- chiese in modo innocente.
Sorrisi. Pensai che mi
stava tentando ma non avrei rispettato il giuramento di poco prima:- Potresti
allontanarti un po’? Il solo vederti mi risveglia la voglia di… “ continuare a baciarti”.- o di saltarti
addosso dovrei affermare.
-Oh…forse è meglio che vada in Sala Grande per la cena e tu
ci raggiungerai…quando sarai apposto, hemm… si, ecco…ok.- farfugliò.
-
Ottima idea. Rose… Ritornando al discorso
precedente, la mia risposta e si. Andremo insieme al Valhalla, spero di
non incontrare delle Valchirie. - le feci l’occhiolino.
- Penserò
io a proteggerti da loro. Tu sei il mio guerriero.
- Perciò,
tu sei la mia Dea protettrice…
Prima di lasciarci le accarezzai le labbra con il pollice. Rose
le schiuse al mio passaggio, lasciandosi andare. Mi mancò il fiato ed una
scossa mi pervase il corpo.
Rosie…stai mettendo a dura prova…il mio controllo.- la gola si fece secca e
non riuscii ad aggiungere altro.
Con riluttanza si
allontanò, sorridendo maliziosa.
-Ho
sempre sostenuto che la tua vera Casa doveva essere Serpeverde,
sei un angelo tentatore principessa… Prima mi hanno
chiesto di recarmi al campo per scegliere con il capitano i nuovi giocatori…devo cercare di essere concentrato per le selezioni… almeno ci proverò. Ci
vediamo a cena.
Presi la mano di Rose
posandole un bacio sul dorso, prima che lei sgattaiolasse dalla porta,
sospirando. La sua presenza era il mio respiro.
Aspettai il tempo
necessario e uscii dalla sezione proibita per dirigermi a destinazione.
Ripensando
alla Cooper, ero certo che sapesse che mi nascondevo dentro la sezione
proibita, altrimenti non avrebbe graffiato di proposito la porta
e pronunciato ad alta voce il mio nome. La prossima mossa stava a lei. Mi
avrebbe punito o avrebbe fatto finta di nulla per poi magari
ricattarmi in qualche
maniera? I miei dubbi aumentavano. Ormai non sapevo più cosa pensare di Avalon Cooper.
Angolo dell’amica di piuma
.
In questo capitolo ci
sono molti riferimenti a varie serie di libri:
-Morto per il mondo- il titolo
del quarto libro che è stata tratta la serie di True Blood
-I bravi ragazzi non fanno di queste cose- dal film “il diario di Bridget Jones”,
quando lei bacia Mark sotto
la neve.^^
Ora passiamo ai ringraziamenti:
Ringrazio
coloro che mi seguono e
che mi hanno inserito tra i preferiti anche senza recensire