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Autore: Geneve    22/12/2009    1 recensioni
Pensieri, parole, stralci di vita abbandonati sulla strada. It's comedy and tragedy. Una raccolta, un viaggio introspettivo sulle note dei Green Day insieme ai personaggi creati dalle loro canzoni.
Genere: Romantico, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Sono qui con la tua lettera fra le mani, Whatsername.
Fuori piove, come il giorno in cui ci siamo conosciuti
Non ricordo il tuo nome, ma ricordo te
ricordo i tuoi occhi, che tu dicevi sempre essere dei comunissimi occhi castani
ma io non li ho mai visti soltanto come dei comunissimi occhi castani.
C'era tutto in quegli occhi cara Whatsername.
Ricordo il modo in cui mi parlavi, ricordo il modo in cui ti mettevi il rossetto di fretta, ti rivestivi e te ne andavi
sembravi fiera, ma lo so quanto male provavi, a sentirti così.
A fuggire.
Ma perchè sei fuggita lo stesso alla fine? Di errori ne ho fatti tanti è vero, ma tu piccola mia?
Non ne hai forse fatti tanti anche tu?
Forse potevamo ricucire le ferite insieme.
Ricordo il giorno in cui mi hai detto di essere stata a letto con un altro
col tuo solito sguardo da donna forte, che non accetta repliche.
Ma mentre me ne andavo li ho sentiti i tuoi singhiozzi da bambina, che mi hanno spezzato il cuore più di qualunque gesto o parola.
Non ho mai visto le tue lacrime, non mi hai mai permesso di asciugartele.
Tu non sei una bambolina vuota, non sei un giocattolo, non sei una squallida puttana.
Perchè hai sempre sminuito te stessa a questo modo?
Spero che ora tu stia meglio, ma per me è ora di uscire di scena piccola mia.
Per un ultima volta stringo quella lettera
come se in essa ci fossi tu, e ricordo la sensazione di stringerti fra le braccia
ricordo il profumo della tua pelle su di me, ricordo il sapore delle tue labbra.
E anche se non posso ricordare il tuo nome, non ho dimenticato nemmeno un minuto passato con te.
Sono passati tanti mesi da quando te ne sei andata, anni forse.
Dove sei ora? E si sta bene lì?
Cosa fai ora? E con chi?
Il 20esimo secolo è passato oramai
e tu dove sei? Io sono qui. In bilico. Immaginando i nostri figli correre insieme in questo mondo malsano
su prati sintetici, serate chimiche e pomeriggi elettrostatici
fra videogiochi, media e eroi inesistenti.
Ma io di figli non ne ho a questo mondo.
Il 21esimo secolo è in declino. E ti confesso che lo sono anche io. Lo sono ancora. Ma dimmi che tu hai spiegato le ali sul serio
dimmi che hai spiccato il volo, dimmi che stai bene e starò meglio anch'io.
Ma tanto lo so già, che non mi risponderai mai.

Ho appena trovato il tuo numero di telefono, era nel cassetto dei calzini. Sorrido un po'. Come è potuto finire lì?
E come ho fatto a non vederlo mai?
Lo leggo nella mia mente fino a impararlo a memoria e non vedo l'ora di chiamarti. Ma tu mi risponderai?
Prendo in mano il telefono.
è vecchio ma a me non importa. Non lo uso nemmeno il telefono.
Non me ne faccio nulla della tecnologia.
Guardo il calendario.
Ora lo so che giorno è, e perchè tu mi vieni alla mente così insistentemente.
Sono passati 5 anni dal giorno in cui hai lasciato la città.
E io sono ancora qui, nello stesso appartamento in cui abbiamo consumato tutta la nostra rabbia e tutto il nostro amore..

Mi ero svegliato presto quella mattina, si percepiva nell'aria qualcosa che andava nel modo sbagliato ma pensavo fossero le reminescenze di un brutto sogno.
Tastai il letto con la mano ma tu non c'eri. Il silenzio avvolgeva la stanza. E poi una porta che si chiudeva con uno scatto.
Il portone al piano inferiore.
Inizialmente non avevo capito che quella era stata l'ultima notte insieme.
Mi precipitai giù dalle scale, volevo chiederti di restare ancora un momento.
Volevo chiederti di venire a cena fuori con me, una cosa un po' inusuale per due persone come te e me.
Quando aprii la porta ti intravidi. Eri appena salita su un pullman.
Mi lanciasti un bacio con la mano. E nonostante la distanza dalla tristezza dei tuoi occhi capii che te ne eri andata. Provai a fermare il bus, ma non ci riuscii.
Provai a chiamarti, ma non mi rispondesti.
Urlai e colpii il muro. Ma non servì a nulla. Mi sanguinava la mano, ma non importava.
Volevo te. Solo te.
Ma tu me l'hai sempre detto che non eri quella giusta per me.
Ma non l'hai mai capito che eri quella che volevo davvero.

Compongo il numero. ...749. Click.
Suona. E se mi risponderai cosa dirò?
Mi basta anche solo sentire la tua voce un'altra volta.
Ma so che non è vero, non mi basta. E so anche che è stupido chiamarti perchè magari dopo 5 anni l'avrai cambiato il numero.
Tuu.
Tuu.
- Pronto? -
Una voce! Qualcuno ha risposto! Ma non sei tu.. è una voce maschile. Resto un attimo spiazzato.
-Ehm - mi schiarisco la voce - salve, stavo cercando...- il suo nome non vuole uscirmi dalla gola.. - Whatsername-
- Chi scusi? Penso che lei abbia sbagliato numero...-
Ma mentre risponde io sento una voce femminile che dice "caro? Chi è?" e sembra prprio la Tua voce.
Ma tu non dici caro. Non l'hai mai detto. Ora lo fai?
Riattacco perchè non so più cosa dire.
E getto lo sguardo sulla lettera che mi hai lasciato sul comodino quando te ne sei andata.
Everyone left you
E sono davvero solo.
You're not the Jesus of Suburbia
The St. Jimmy is a figment of
Your father's rage and your mother's love

Neanche loro ci sono più. Non ci sono mai stati. Loro non esistono.
I can't take this town
I'm leaving you tonight

Prendo la pistola, quella che ti faceva tanto paura, sì, ce l'ho ancora.
1,2,3....20 colpi sparati a vuoto nell'aria, 20 colpi per questo viale dei sogni infranti.
E uno diretto alla mia testa.
Addio.


Jimmy.



Geneve's Corner:
Ok allora premetto che i personaggi di questa fanfiction non mi appartengono, ma appartengono ai Green Day. E quanto scritto non è a scopo di lucro.
Ovviamente ho rimodellato secondo le mie idee e le mie esperienze personali i personaggi, potrei finirla qui, ma pensavo di farla continuare... Ogni fine in fondo non è altro che un nuovo inizio.
Bè ora non dirò più nulla. Solo un saluto e un grazie a chi leggerà e a chi recensirà (se ci sarà qualcuno).
Geneve.
  
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