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Autore: Summerbest    23/12/2009    4 recensioni
La città non sempre è un posto tranquillo, infatti pullula di vampiri, streghe e altri esseri soprannaturali. Di conseguenza noi umani dovremmo difenderci, giusto? E se per una volta la risposta a questa domanda non fosse “si”?
In questa fanfic intendo narrare dalla parte dei “cattivi”, perché anche loro reagiranno in qualche modo agli attacchi, giusto?
Per farla breve, ho intenzione di presentare alcuni “cattivi” ed alcuni “umani” che in seguito... beh se volete scoprirlo dovete leggerlo^^
PS: se leggendo questa trama avete giudicato male la storia, vi prego di darle un’altra possibilità leggendola, please^^
Genere: Dark, Azione, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve! Scusate l’enorme pausa, ora finalmente sono in vacanza ed ho tempo per aggiornare =) buona lettura^^
Rispondo ai commenti:

Per Gaea: hahaha povero Dylan xD buona lettura^^

Per trullitrulli: scusaaaaaa, sono fusaaa, mi dispiace ç__ç la battuta stile Twilight l’ho modificata, non me ne ero proprio accorta -.- le citazioni si riferiscono all’intera storia, non solo al capitolo^^ già, si va a due a due^^ buona lettura^^

Per DarkViolet92: grazie^^ buona lettura^^

XOSummerbestXO


Transformation






"Intrappolato in una spirale in pendio di dolore,
Ricordi orripilanti,
la tua vita ti passa accanto in un lampo,
Non c’è rimasta vita per te da vivere,
Hai avuto la tua parte e altro."



[da “Transmigration Macabre” degli Arch Enemy]
* * * *

La porta si aprì, mentre Sands fece cenno a Joshua di entrare. L’uomo si guardò intorno, sentendo la libertà svanire non appena lo sconosciuto chiuse la porta alle loro spalle. Il luogo in cui l’aveva condotto ricordava vagamente un laboratorio, vista la quantità di oggetti particolari posti accanto ad enormi libri.
<< posto accogliente >>
Commentò Josh, con una lieve punta di ironia nella voce. Sands gli si accostò, iniziando a far spazio nel tavolo davanti a loro. Prese alcune cose e le spostò in un angolo, tornando poi a prestare attenzione all’uomo.
<< hai deciso? >>
Gli domandò Sands, raggiungendo un armadietto ed iniziando a frugare tra le boccette di vetro contenute nel mobile. Josh rimaneva fermo sul posto, senza sapere cosa rispondere.
<< hai deciso cosa diventare? >>
Sands ripeté la domanda, specificando cosa intendesse. Josh era confuso, il suo istinto gli diceva saggiamente di scappare, ma era anche conscio di non sapere un modo per fuggire da quella stanza. Indietreggiò verso la porta, restando pietrificato in quel posto non appena Sands si voltò verso di lui, notando il suo misero tentativo di fuga. Scosse la testa, facendo cenno a Josh di avvicinarsi.
<< non fare lo stupido, torna qui.. Sai benissimo che non riuscirai a fuggire >>
Quelle parole resero ancora più vivo il suo triste presentimento: era in trappola. Rassegnato compiette qualche passo in avanti, mentre Sands appoggiava sul tavolo una delle boccette prese dal mobile di prima.
<< visto che non mi sai dire cosa vuoi diventare.. sceglierò io per te >>
Josh si sentì in dovere di ribattere.
<< io non voglio diventare un bel niente, sono umano e resto così! >>
Esclamò, fissando preoccupato la boccetta che veniva aperta con attenzione. Sands annuì, per nulla toccato da quelle parole.
<< dicono tutti così.. io credo che voi umani non abbiate davvero le idee chiare su cosa volete essere, diventare.. >>
Mentre parlava, Sands aprì un cassetto, estraendone una siringa. Josh impallidì, tornando ad indietreggiare. Finì per sbattere contro qualcosa di duro, era convinto si trattasse di un mobile, ma quando si girò si ritrovò faccia a faccia con uno dei demoni Slyth, era convinto fossero soli.
<< non è che non mi fido di te, è solo una precauzione per fare più in fretta >>
Sands spiegò il motivo della presenza del demone. Pronunciò qualcosa in una lingua a lui sconosciuta, la stessa che aveva usato tempo prima con lo stesso demone. La frase misteriosa si concluse con un “legalo” molto chiaro.
<< no >>
Mormorò Josh, venendo comunque ignorato. Il demone lo prese per le spalle, gettandola su di una sedia. Bloccò mani e piedi con delle catene, mentre la bocca viene chiusa con un semplice strofinaccio bianco.
<< la bocca chiusa è solo perché i tuoi lamenti mi urtano profondamente, anche se urlassi per tutto il giorno nessuno verrebbe comunque a salvarti >>
Disse Sands, l’ago andò ad aspirare il liquido contenuto nella boccetta. Un colore tendente al nero venne risucchiato nella siringa.
<< rilassati Josh, è solo una puntura >>
Beffeggiò l’uomo, che ora si dimenava sulla sedia terrorizzato. Lo Slyth lo tenne fermo con ancora più forza.
La siringa si avvicinò pericolosa, mentre Sands scoprì il braccio di Josh. L’ago diminuì la sua distanza dalla pelle libera dell’uomo, fino ad andare a conficcarsi all’interno. Il liquido nero percorse la sua strada lasciando la siringa per andare nel corpo di Josh. Fino a che tutto il liquido non venne consumato, e Sands levò l’ago dal braccio, fissando compiaciuto l’uomo che confuso si guardava attorno.
Dopo una bella dormita sarai come nuovo…

* * * *



Non stava sbagliando strada, ne era sicura, ancora pochi passi ed eccola che raggiunge le segrete. Un tanfo nauseabondo di paura e morte raggiunse le sue narici. Come un leone alla ricerca della sua preda si avviava nel corridoio, incontrando vari umani, tutti in preda alla disperazione, e nessuno era quello che cercava.
<< controllalo, chiamami quando si risveglia >>
La porta si aprì, da lì apparve Sands. Fissò con attenzione e curiosità la sconosciuta davanti a lui, il suo abbigliamento particolare lo portava a pensare che non si trattasse di un umana.
<< ciao >>
La salutò con voce melliflua. Allungò la mano, pronto a fare la sua conoscenza, ma la donna non la strinse, rimanendo a fissarlo con sospetto. Sands sorrise, capendo di aver davanti una combattente, lo stava valutando come preda?
<< come mai sei qui? Cosa ti porta nei sotterranei? Il clima di amore e pace del piano superiore non ti piaceva? >>
Domandò, senza ricevere nessuna risposta. Guardò stranito la ragazza.
<< sai parlare? >>
La donna annuì, e da ciò dedusse che riusciva anche a sentirlo.
Però lei continuava a non rispondere, non si fidava degli sconosciuti, dargli troppe informazioni poteva risultare uno svantaggio nei suoi confronti. Preferì continuare a non proferire parola.
<< non sei una persona di molte parole.. che ne dici se facciamo una visita di sopra? Io da solo non posso salire, ma con te.. non avrò problemi >>
La donna si lasciò incantare da quella voce, senza opporre resistenza quando Sands prese la sua mano e la condusse fuori dai sotterranei. Ebbe solo un attimo di esitazione, quando nella stanza dalla quale era appena uscito lo strano tipo era convinta di aver scorso la sua preda, forse però si sbagliava. Quindi lasciò che le sue convinzioni rimanessero in un angolo, seguendo Sands.

* * * *



<< ancora nessuna traccia del tenente Collins? >>
L’uomo dalla divisa nera ed il distintivo appuntato sul petto disse alla donna con cui stava parlando di attendere, mentre si voltava verso colui che gli aveva appena posto la domanda.
<< stiamo ancora intervistando le ultime persone con cui ha parlato, la macchina che da verso il bosco ci lascia pensare che si sia diretto verso il vecchio castello, ma non ne siamo ancora certi >>
Illustrò le sue scoperte il poliziotto, tornando poi a conversare con la donna di prima.
Greg Thomas ne era sicuro, ciò che era accaduto al tenente Collins aveva a che fare con qualcosa di soprannaturale. Quel poliziotto non avrebbe mai potuto davvero aiutarli a ritrovare Joshua, gli conveniva rivolgersi al suo superiore, nella speranza che loro stessi facessero qualcosa.
<< ehm, signore? >>
Richiamò l’attenzione di uno dei membri anziani della loro organizzazione.
<< si? >>
Greg prese un respiro, sperando di non risultare troppo sfrontato nel chiedere l’intervento dell’organizzazione.
<< la polizia non riuscirà mai a trovarlo, sono sicuro si tratti di un rapimento o comunque qualcosa che ha a che fare con l’altro mondo >>
Sussurrò, stando ben attento a non farsi udire dai poliziotti. Il suo superiore annuì, dandogli ragione.
<< sono d’accordo, stavamo già pensando di mandare una truppa a controllare il bosco ed una a visitare il vecchio castello, il tenente Collins è un membro importante dell’organizzazione, dobbiamo ritrovarlo al più presto >>


   
 
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