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Autore: Genesis_Candeor_Diamond    23/12/2009    3 recensioni
e se la vita di tutti i giorni ti sparisse da sotto i piedi senza mai più ritorno....
Vi ho incuriosito leggete e Commentate... un' altra storia fra sasuke e il nuovo personaggio.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio, Sasuke Uchiha
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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- Questa storia fa parte della serie 'Your voice is my light.'
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La vita di una normale teenager … forse non più.

La vita di una normale teenager … forse non più.

 

 1° capitolo

 "Ciao a tutti mi chiamo Naruko, il mio cognome non è molto importante e comunque è già tanto se vi ho detto il mio nome, quindi se non volete morire, vi conviene non fare domande e ascoltare perché questa storia è veramente un qualcosa di assurdo. Ma ora bando alle ciance e ascoltate prima che mi secchi e non vi racconti nulla, visto che sono di cattivo umore oggi per un motivo che non vi dirò, va bene?"

"Perfetto! Allora, iniziamo questa storia che è meglio!!"

                                 ******************************

Sono sempre stata una ragazza normale, con una vita monotona e ordinaria, abitavo in una modesta città della Sicilia: Ragusa. La vita scorreva con i suoi alti e bassi c’erano le giornate spensierate, quelle noiose, quelle stressanti, quelle in cui se non tenti un tentato suicidio ora non lo tenti più. In parole povere una barba, soprattutto se come me eri una ragazza piuttosto timida e che tende a isolarsi, per non parlare robusta. Ero una ragazza robusta, non troppo ma con seri problemi d’autostima, abbastanza alta, capelli castani lunghi, occhi castani, studentessa di 3° liceo, età 17 anni, insomma la normalità. Si certo! Tutto fino a quel giorno …

Stavo aspettando che quella dannata campanella dell’ ultima ora suonasse per potermene andare a casa a pranzare molto probabilmente da sola poiché i miei erano a lavoro, ma poi mi ricordai che dovevo andare a prendere mio fratello Silvio alla scuola elementare e quindi appena la campanella suonò mi precipitai alla velocità della luce salutando tutti i miei compagni e correre ai posteggi per prendere la moto. Si certo io uscivo all’ 13:05 e mio fratello alle 13:30 ma quel giorno ci sarebbe stato molto traffico per via che oggi prevedeva pioggia e quasi tutti si erano fatti accompagnare dai genitori, io ovviamente essendo sempre stata una raggazza molto pigra non me la volevo fare a piedi poi, visto che dalla mia scuola a casa mia c’ erano più di 2 km e farmi tutta quella strada da sola e seccante e stancante il doppio, incurante del tempo ho deciso di prendere la mia moto nuova ancora manco usata,poiché era un 125 e io avevo preso da poco la patente A.

Mi apprestai ad entrare nel parcheggio il cielo minacciava pioggia, ma forse se mi fossi sbrigata non ne avrei incontrata. Speranza alquanto vana infondo me lo sarei dovuto aspettare con le botte di culo che ho era ovvio che appena mi mettessi in strada si sarebbe messo a piovere,no? Cercai di fare più attenzione possibile per evitare si scivolare, ma quando mi ritrovai davanti una fila interminabile e invalicabile anche per una bicicletta mi dovetti fermare. Mi distrassi un attimo per vedere l’ orologio e per poco non scivolavo , erano già le 13:29, Silvio sarebbe uscito praticamente ora e io ero ancora a circa 10 minuti dalla sua scuola e stava praticamente diluviando, conoscendolo, stupido com’è si metterà sotto la pioggia e rimarrà solo e a quel punto qualche farabutto potrebbe prenderlo e fargli del male o forse… ooooohhhhhh basta sto incominciando a parlare come quella super mega apprensiva di mia madre, al massimo si potrà prendere un raffreddore, bhe! Capita era inverno,no?

Mi accorsi che il traffico non si muoveva di un millimetro così mi guardai in torno e vidi una stradina stretta, ma larga abbastanza per una moto, allora pensando che magari mi avrebbe, si fatto allungare un po’ la strada ma almeno mi sarei mossa. Solo in quel momento mi accorsi di aver già preso quella stradina senza che me ne accorgessi e cercavo di pensare se avessi mai preso prima questa strada ma una cosa mi sconvolse ancora di più poiché ripensavo che quel percorso io lo facevo da ben 3 anni e quella viuzza non c’era mai stata e ne ero certa ma non mi preoccupai pensando non sarei mica uscita dalla città avrei trovato sicuramente qualche sbocca in qualche via principale, ma questo non accadde mi sembrava di percorrere da minuti interminabili quella via e allora mi accorsi di non aver incontrato ancora nessuno e che non ci fosse nemmeno un’ abitazione ma solo spessi e alti muri in pietra. Mi accostai per guardare l’ orario e per poco non mi venne un colpo erano le 13:50 e mio fratello era ancora solo e sotto la pioggia da più di 20 minuti. Decisi di telefonare a mio padre o mia madre per digli se sapessero dove mi fossi andata a cacciare ma il telefonino mi diede segnale morto.

"Cazzo! Ma dove mi sono andata ad infognare! Ma porca miseria a casa, sempre se ci ritorno a casa prima di morire assiderata, mi aspetterà una ramanzina con i contro fiocchi"

Optai per fare dietro front , ma trovai un impedimento che non ci doveva essere, cioè come era possibile che dalla parte da cui ero arrivata ora ci fosse un muro che mi faceva ben intuire che ora potevo andare solo avanti. Rimisi in moto e partii ma fui costretta a rifermarmi, poiché davanti a me iniziava un tunnel decisi di accendere gli abbaglianti, lì dentro era buio pesto, e una volta presa di coraggio sperando che alla fine del tunnel ci fosse lo sbocco per una via conosciuta.

Era tutto buio e angusto avevo freddo ed ero zuppa per la pioggia, e avevo molta fame infatti era dal pranzo del giorno prima che non mangiavo.

Tutto accadde in un secondo e non seppi come mi ritrovai a cadere in un fosso, nella mia mente stilavo già il mio testamento, quando improvvisamente sentii una voce che  mi diceva che mi avrebbe protetto e mi chiedeva perdono per la vita sfigata che mi aveva riservato e mi diceva che mi avrebbe ridato il mio vero io e  la mia vera forma, l’ unica cosa che ricordo dopo quella voce femminile, calda e protettiva fu solo un fascio di luce, poi il buio più nero.

Nell’ oscurità in cui mi trovavo sentii improvvisamente delle voci per lo più maschili ,una era forte e squillante dal tono piuttosto strafottente, un’ altra era quasi un sussurro pacato, mentre l’altra era la più chiara e decisa, profonda e calda, soave e sensuale, insomma ne rimasi subito affascinata e cercai di seguire questa voce nel tentativo di ritornare a galla.

Aprii lentamente gli occhi per evitare che la luce mi accecasse ma mi sorpresi nel costatare che era notte, registrando questo scattai a sedere del tutto sveglia e urlando

"oh no ! ma dove sono? Che è successo? Silvio sarà rimasto tutto il tempo ad aspettarmi, e qualcuno lo avesse preso, oh mio Dio, che faccio? Che faccio?"con le mani ai capelli mi guardo intorno notando che sono circondata da tre ragazzi forse più o meno della mia età, noto che non sono in ospedale ne a scuola ne da nessuna parte possibile da trovare a Ragusa ma più provabile in uno dei miei anime preferiti. In cominciai a tremare ma non dalla paura quei tizzi non mi facevano nessuna paura, ma era per il freddo allora abbassai lo sguardo e vidi che ero a petto nudo e che ero coperta solo dal reggiseno e qualche benda che stringevano ivi c’ erano le costole che solo ora a mente lucida costatavo dovessero essersi inclinate,visto il dolore, ma l’ urlo che gettai non era per il dolore …

"Razza di pervertiti, depravati, schifosi figli di puttana. Che volevate farmi?"

"Si calmi signorina le abbiamo solo curato le ferite e cambiata dagli abiti zuppi, ma non si preoccupi non noi ma la nostra compagna di squadra Karin, che in questo momento è andata a prenderle gli abiti che ormai si saranno asciugati. Dovrebbe arrivare fra poco"

Guardai il ragazzo con degli improvabili capelli arancioni,che avevo visto solo negli anime e mi tranquillizzai, soprattutto perché poco dopo giunse la compagna di nome Karin di cui mi parlava. Mi rimisi i miei abiti ovviamente non con i ragazzi in camera, ma mi accorsi di una cosa nel mio corpo, nel mio aspetto rimirandomi nello specchi, cioè che il mio riflesso era “leggermente” cambiato.

                 ***************************

BE ECCO UNA NUOVA FANFIC, LO SO CHE ANCORA NON FINITO L'ALTRA COMUNQUE IN  CASSAFORTE NE HO MOLTE ALTRE.

COMUNQUE CHISSA COME ALDRà A FINIRE QUESTA STORIA .BE SE DEVO ESSERE SINCERA NON LO SO NEANCHE IO... EHEHEH-_-"!

SASU: Come non lo sai neanche tu ma che razza di autrice sei?

**me piange per la brutta critica**

NARUTO: Sasuke-teme sei sempre il solito perchè devi essere così?                                                                                                          
**me si stringe forte forte a naruto**                                                                                                                                                                
 NARUKO:T-T Sasu è cattivo con me!!!                                                                                                                                                   
 SASU:Vabbene scusa, forse ho esagerato, però guarda la storia non è neanche iniziata e già mi dai del depravato, pervertito. Prima almeno divertiamoci!*-*                                                                                                                                                                              
**mi guarda con malizia**                                                                                                                                                                         
 NARUKO:Non ora magari nella ff più avanti!                                                                                                                                           

 SASU:Okayyyyyyyyy!!!!!!

 NARUTO:Vabbe al prossimo capitolo quando non lo so  di preciso diciamo quando la vena creativa di nacchan si risveglia. MI ASPETTO TANTI COMMENTI!!! CIAOCIAO!! °u°

   
 
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