Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: jomarch    23/12/2009    3 recensioni
Tre piccoli capitoli per raccontare di Ted e Lily, delle ansie, delle paure, della gioia dello scoprirsi innamorati. Storia partecipante al New Couples Contest.
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Luna Potter, Teddy Lupin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


I think I was blind before I met you

Ted's POV


Lils.

Quando ho iniziato a chiamarti così, vedevo la nonna sorridere, sotto i baffi. E non capivo perchè.

Non l'ho capito sino a quando non mi ha detto che suo cugino Sirius era solito chiamare così tua nonna.

Lils, lui solo la chiamava così. Io solo ti ho sempre chiamato così.

Curioso, no?

Sai, ad essere sincero non avrei mai creduto possibile innamorarmi di te.

Del resto, come avrei potuto? Come sarebbe stato possibile immaginarlo?

Tu eri e sei sempre stata la piccola di casa, la piccola Attila dai capelli rossi, dalla voce squillante che mi correva incontro travolgendo qualsiasi cosa le capitasse a tiro non appena mi vedeva varcare la soglia di casa.

Sai, ho sempre saputo di essere il tuo “Eroe” e me ne sono anche compiaciuto a lungo, me ne compiaccio tutt'ora, in realtà. Del resto è sempre stato così bello vedere il tuo sorriso emozionato, la tua espressione farsi via via sempre più incredula ogni volta che ti raccontavo qualcosa, al punto che creare nuovi aneddoti mai verificatisi così, tanto per stupirti, era diventata una delle mie attività preferite.

E' durata a lungo. Ogni tanto, se devo essere onesto, dura ancora oggi, sai Lils?

Ma la verità... la verità sai qual è, Lils? Lo vuoi davvero sapere?

La verità è che a volte mi inventavo le cose non solo per stupire ed accontentare te, ma anche per autoconvincermi di avere e di aver avuto un'adolescenza più avventurosa.

Non nego di non essermi fatto mancare niente, mi sono divertito ( e parecchio) durante gli anni di Hogwarts ripercorrendo le orme di quelli che furono i Malandrini, però, se potessi tornare indietro, forse vorrei esagerare.

Vorrei esagerare così come ha fatto tuo fratello James.

Vorrei aver avuto la sua faccia tosta nel mentire, nel “ricattare” te ed Albus affinchè lo copriste.

Vorrei essermi potuto chiudere nel mio silenzio così come ha fatto Albus,

Vorrei aver potuto urlare e gridare e sentirmi incompresa come hai fatto tu.

Hai capito adesso perchè ti difendevo sempre, perchè prendevo sempre le tue parti quando, pochi anni fa, i tuoi genitori erano disperati a causa dei tuoi frequenti attacchi di follia adolescenziale?

So che non è stato semplice per te, Lils. Quello che ti dico, non lo dico per prenderti in giro, so benissimo quanto sei sensibile, quanto davvero tu abbia sofferto in quegli anni, quanto non sia stato semplice confrontarti con i tuoi fratelli o le tue cugine che sembrava sempre fossero migliori di te.

Sto dicendo queste cose semplicemente perchè vorrei che sapessi che io avrei voluto fare di più, ma non ho potuto.

Non ho potuto perchè sentivo che la nonna contava su di me, quindi, anche volendo, non ho potuto vivere del tutto come avrei voluto.

Avrei voluto urlare più spesso, litigare, mostrarmi insofferente, ma vedi, un conto è urlare contro tua madre e tuo padre le ingiustizie del mondo, un altro è farlo contro tua nonna che ha solo te e si aspetta da te il meglio.

Hai capito adesso?

Eh già... dura la vita del povero Ted.

Povero, povero Ted.

Comunque... dov'ero rimasto? (“Prolisso come al solito, Ted” mi sembra quasi di sentirla, la voce di tua madre)

Dicevo che forse ho iniziato ad innamorarmi di te quando ti ho vista piangere per Andrew McLaggen, quattro abbondanti anni fa, quando ti promisi, tra il serio e il faceto, che ti avrei sposato io, se nessuno ti voleva.

Stavo ancora con Vic, a quei tempi. Ma forse stavamo insieme per abitudine, più che altro.

Perchè ci si aspettava che lo facessimo. Perchè... non lo so perchè. So solo che eravamo arrivati al punto di conoscerci così bene da essere due estranei. Strano concetto, a dire il vero.

E' stato doloroso lasciarsi. Troppo doloroso. E' stato come perdere una parte di noi stessi, Lils. Victoire ha fatto parte della mia vita da che ne ho memoria. Abbiamo condiviso tanto e troppo insieme.

Perderla mi ha distrutto, perchè sentivo di aver perso anche me stesso.

So che a casa erano tutti troppo preoccupati per me. Ma ripetevo che me la sarei cavata, che sarei riuscito ad andare avanti. Non so se fosse vero. Ma alla fine, piano piano, ne sono uscito.

Ogni giorno faceva meno male, come sempre capita.

Ogni giorno mi alzavo, aggrappandomi con le unghie e coi denti a quei ricordi passati: li volevo trattenere con me. Li volevo avere per sempre. Non volevo lasciarli andare: lasciarli andare significava lasciare andare anche Victoire.

Non volevo. Lasciar andare Vic significava lasciar andare anche me stesso.

E' dura ritrovarsi, Lils, quando si perdono tutti i pezzi.

A volte, proprio come dici sempre tu, serve qualcuno che ti aiuti a non sprofondare, a rimettere insieme i pezzi.

Tu dici che io l'ho fatto con te, io sono sempre più convinto che sia stata tu a farlo con me.

A rimettermi insieme, a farmi essere Ted. A farmi capire che ero cieco, prima di incontrarti.

Non ho capito subito che quel pomeriggio da Florian Fortebraccio avrebbe cambiato per sempre la mia vita, ma ringrazio di averti offerto quel gelato, dopo essere uscito dalla sede del Profeta.

Eri vestita in modo assurdo come sempre, forse avevi addosso qualcosa di viola, che faceva letteralmente a pugni con i tuoi capelli, avevi sulle spalle una sacca con mille fili, aghi e stoffe: i tuoi attrezzi per lavorare con Madama McClan.

Mi investisti di parole, raccontandomi quanto era bello il tuo lavoro, quanto non vedevi l'ora di avere nuove responsabilità che ti permettessero, un giorno, di arrivare anche a disegnare, cucire e vendere vestiti tuoi. Mi tormentasti con i tuoi dubbi, certa del fatto che io avessi tutte le risposte.

Non le avevo, Lils, ma mi salutasti decisamente più soddisfatta.

Non so cosa ti passò per la mente più tardi, quando ti presentasti a casa mia con quei muffin al mirtillo.

So solo che da quella sera il mio mondo ha ricominciato a girare e girare.

Ha iniziato a girare attorno alle tue risate ed ai tuoi crucci.

Ho iniziato a sentire di guarire. Vic scivolava via, leggera, lontana.

Ho potuto ballare, sorridendo al suo matrimonio.

Ho potuto guardarla giurare eterno amore a qualcun altro, mentre con la coda dell'occhio osservavo te.

Troppo piccola per me che ero come un fratello.

Troppo importante per me che non ti potevo più perdere.

E' stato difficile mandare all'aria il mondo con le sue convenzioni e poterti gridare che ti amavo.

Ma ho intenzione di farlo, Lisl.

Ho intenzione di farlo ora che ti vedo uscire dalla bottega di Madama McClan imbacuccata nella tua mantella nera, con la tua enorme cuffia di lana bianca a coprirti gli occhi e i capelli rossi diventati elettrici per il vento.

Ho intenzione di farlo, Lils, perchè sono stato cieco, fino a quando non ti ho incontrato.


  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: jomarch