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Autore: _montblanc_    24/12/2009    1 recensioni
- Nooo- volevo gridare- Fermati, non farlo!- , ma un singhiozzo soffocò le mie parole.
Piano piano, le pale dell'elicottero iniziarno a girare.
Mentre saliva in alto lui mi guardò.
Mi vide piangere, piangere per lui.
Il suo sgardo si fece carico di disperazione, ma mi sorrise.
Era un sorriso dolce, come solo lui sapeva fare.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi l'ispirazione è tornata e questo non è l'ultimo capitolo!!!
Grazie a kiarina95, ti lascio al chappy adesso...baci^^
Capitolo 10:
L'aria fresca mi accarezzava il viso scompigliandomi i capelli.
Era così bello potersi godere finalmente un po' di pace...
Dopo l'arrivo di mia madre la polizia aveva incominciato a farmi domande a rotta di collo...
Quando finalmente la polizia decise che con me poteva bastare ero sgusciata via nel terrazzo.
Probabilmente erano passati dieci minuti da quando me n'ero andata.
Mi stiracchiai le braccia e appoggiai la testa sul parapetto.
Mi brontolava lo stomaco.
Da quanto tempo non mangiavo?
Mistero...
Inclinai la testa di lato: sembrava passato un'eternità da quando avevo incontrato quell'assassino.
Pensare a lui, mi faceva ancora un po' di paura...
Ma non era quella la cosa che mi preoccupava di più...
La domanda che mi vorticava in testa era: dico o non dico di Carlo?
La mia testa mi diceva che avrei dovuto confessare tutto alla polizia e dimenticarmi di lui...
Il mio cuore invece mi diceva di stare zitta e continuare come se non fosse successo niente...
-Oddio...- sussurrai accorgendomi del dilemma che mi assillava.
Ragione e cuore.
Gli stessi motivi che avevano causato tutto quello che era successo oggi...
Che avrei dovuto scegliere io?
Sbuffai...io odiavo scegliere...
Di solito se non sapevo cosa prendere tra una maglia viola e dei pantaloni neri compravo tutti e due, per non riavere ripensamenti.
Ma, adesso, era un po' diverso.
Si palava di un uomo.
Ovvero, l'uomo che amavo alias l'uomo che aveva chiesto ad un assassino di uccidere i preferiti...
In quel momento la porta si aprii facendomi sobbalzare.
Mi voltai e il mio cuore perse un battito.
Eccolo...l'uomo che riempiva i miei pensieri.
- Ciao...- feci io con il fiato corto.
- Buonasera- disse lui.
Mi sentii avvampare e ritornai a guardare il cielo.
- Mai dare le spalle al nemico...- mi disse la mia coscienza.
- Non mi farà del male...- sussurrai.
Non aveva proprio senso che mi uccidesse ora, insomma...aveva avuto un sacco di possibilità di farlo oggi.
- Come si sente?- mi chiese avvicinandosi alla ringhiera.
- Bene, la gamba ormai non mi fa più male...- risposi con le tempie che mi bruciavano- Lei?- chiesi.
- Sono un po' acciaccato ma non mi lamento...- disse ridendo.
Gli sorrisi.
Non riuscivo a capacitarmi che un uomo tanto dolce come lui potesse fare una cosa del genere.
Ci fermammo tutti e due a guardare le macchine che passavano nella strada sotto di noi.
Sentivo il mio cuore che batteva.
-Un momento!-pensai- Probabilmente non era lui insieme al rapitore, con la botta in testa che avevo preso, di sicuro mi ero immaginata tutto!-.
Sapevo che infondo in fondo anche io pensavo che questo mia ragionamento non stava su, ma mi piaceva crederci.
Mi schiarii la gola.
-Allora, il nuovo Papa non è ancora stato scelto?- domandai tanto per tirar fuori un argomento di cui parlare.
-Non ancora purtroppo, ma sarà questione di poco- spiegò – Però…- iniziò.
-Però?- chiesi curiosa guardandolo.
-Però sembrerebbe che…- s’interruppe- mi hanno chiesto di rientrare in Vaticano per incoronarmi Papa- fini.
-C****!!!- pensai.
Sorrisi cercando di ripetermi la frase”Bisogna essere felici, se la persona che si ama è felice!”.
-Wow, ma è meraviglioso- dissi- Avremo un Papa giovane per la prima volta-.
Sorrise anche lui.
-C****, c****,c**** e m****- continuavo a pensare.
Stavo per prendere a testate la ringhiera quando lui iniziò a parlare. -Lo sai, già da quando ero piccolo sognavo di entrare a far parte della Chiesa…- mi raccontò guardando il cielo.
-Fantastico…- pensai ironica.
-Perciò io non ho mai…non ho mai…- iniziò stringendo il parapetto.
-Non ha mai?- chiesi.
-Pensato ad una ragazza…- mormorò.
  
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