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Autore: Vale11    24/12/2009    2 recensioni
Sono quattro giorni che passo indenne dalla casa del Cancro, la quarta casa del santuario protetta da DeathMask. Ormai non appare più con il suo mezzo sorriso sghembo come fa quando sente passare qualcuno, gli occhi rossi pronti a forarti la testa. Da quando è partito per una missione per conto di Atena nessuno l’ha più visto. C’è addirittura chi si augura che ci sia rimasto.
Genere: Romantico, Triste, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cancer DeathMask, Ophiuchus Shaina
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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Niente odore di caffè stamattina, entro nella quarta casa e mi sembra più disabitata del solito. Dovrò regalargli un poster.

Si, e di cosa?

Lasciamo perdere.

Mi affaccio per controllare che non gli sia preso il pazzo e sia corso ad allenarsi e lo trovo ancora addormentato, forse a questo giro riuscirà a dormire meglio… sarà il caso che gli prepari la colazione prima che decida di pensarci da solo, più se ne sta fermo meglio è.

Metto i piatti puliti della cena di ieri sera al loro posto e carico la caffettiera, la piazzo sul fornello. Siamo due italiani qui, dopo un po’ il caffè greco tende a sfinirti.

Anche se personalmente cerco di evitare di berlo ogni volta che ci riesco.

Mentre aspetto che il caffè esca decido di andare alla ricerca del mio nastro, visto che non è più nel libro, ma non lo trovo.

Sparito.

Glielo chiederò quando si sveglia.

“Non di nuovo”

Eh?

“Ho fatto qualcosa?” gli chiedo affacciandomi alla porta della sua stanza. Lo trovo a sedere con una mano sul viso che mi fissa con tanto d’occhi.

“Che ci fai qui?”

Mi stringo nelle spalle. “Il caffè”. Annuisce con una splendida espressione da orata lessa. Scappo a preparare il caffè prima di dover pulire da capo tutta la cucina, ma quando torno da lui con due tazze in mano è ancora seduto con la stessa mano sul viso “Stai bene?” “A-ha” gli passo la tazza sotto il naso e ci mette dieci secondi buoni prima di connettere e prenderla, la circonda con le mani e la usa per scaldarsele, la fissa.

Sorrido “Brutto sogno?” Si volta per guardarmi “Come?” “Angelo, stai bene?”

Non registra il fatto che l’abbia chiamato Angelo. Forse non registra nemmeno la domanda. Prende un sorso di caffè e tira su aria. “No, in realtà no. È sempre il solito sogno. Dovrei esserci abituato.” Se fosse una persona normale continuerebbe il discorso, ma mi lascia a rodermi nella curiosità. Che non sia normale non questa gran novità. Finisce il caffè e appoggia la tazza.

“Grazie per il caffè. Era buono.” Si volta e si sdraia di nuovo.

Lo fisso con gli occhi che mi scappano dalla testa.

“Senti me, non sei tu vero? Ti hanno sostituito stanotte con un alieno. È arrivato Saga, l’hai fatto imbufalire e ti ha fatto il lavaggio del cervello. Hai sbattuto la testa in una colonna. Ti ho messo qualcosa di strano nella cena senza accorgermene e questi sono i postumi. Hai…” “Shaina!” Ops.

L’ho fatto arrabbiare di nuovo. Forse. Se fosse una donna non voglio sapere in che stato sarebbe durante quella simpatica settimana di dissanguamento.

“Che hai?” “Non ho niente” mugugna “Sul serio. Lasciami stare” “Ok…fammi controllare il tampone e poi ti lascio in pace” annuisce alzando il braccio e liberando il fianco.

Gli sciolgo le bende con calma, e sto per togliere il tampone quando mi dice “Non è divertente morire sai?” resto con la mano a mezz’aria fra il nulla e la sua pelle “Scusami?” Immagazzina aria a disagio “Ho 24 anni. Sono già morto due volte. Se contiamo la giratina di qualche minuto all’inferno tre. E sempre nello stesso modo” parla con gli occhi chiusi.

Questo non è il DeathMask che conosco. O meglio: questo non è DeathMask, questo è Angelo. L’essere umano dietro la cattiveria di facciata. Un po’ da da pensare.

“Un grosso buco nero. E per due volte ci sono finito dentro da vivo e quando sono arrivato in fondo ero…so un accidente cos’ero. Ma chissà poi perché te lo sto raccontando” Lo ascolto in silenzio senza il coraggio di intervenire, quando apre gli occhi ha disegnato sul viso un sorriso fragile.

Sicuramente gli alieni l’hanno sostituito stanotte.

“E lo sogno sempre. Spesso. Quasi sempre. Si insomma, ci siamo capiti. Stanotte si.” Riacquisto capacità di movimento e gli pulisco la ferita, sta migliorando visibilmente. “E’ per questo che dormi male?” “Diciamo che contribuisce” annuisce, poi gli viene da ridere.

“Mi spieghi che accidenti c’è di così divertente?” “Il fatto che te lo stia raccontando. Non è solo divertente, è paradossale”

“Smettila”

Mi fissa senza capire.

“Non c’è niente da ridere, è un sogno terrificante. Mi fa venire i brividi, e figurati che non sono nemmeno io a farlo.” Stringo le labbra, mi viene quasi da piangere dalla rabbia. “Tu…tu fingi sempre che non te ne freghi nulla di niente, che tutto ti passi addosso senza che ti cambi qualcosa. Sei un attore coi controfiocchi. Però non è vero…io fino a qualche giorno fa credevo tu avessi la profondità di un cucchiaino, ma non è così. Mi fai così rabbia!” finisco di infiocchettargli il fianco e resto ferma accanto a lui aspettando che mi stacchi la testa con un morso. DeathMask lo farebbe. Angelo forse no.

Quando alzo la testa mi ritrovo due occhi rossi che mi fissano stupiti, credo sia la prima volta che mi guarda così. “Perché ti preoccupi tanto?”

Touchè.

“Lascia perdere”

“E sia”

Si sdraia sulla pancia senza smettere di fissarmi, è come se si aspettasse che dal mio cervello parta un’esplosione nucleare da un momento all’altro. Al momento sarebbe possibile in effetti.

“Sei il primo essere umano con cui riesco a parlare di queste cose. Non so quanto ti faccia piacere, ma mi pareva giusto dirtelo.”

Gli occhi mi diventano due padelle. Ma dimmi te che mattinata strana, non so se essere felice o riempirlo di gomitate nelle gengive. Ora quella con l’espressione da orata lessa sono io.

Ghigna.

“Scantati genio, illuminami su come ricominciare a comunicare con Aphrodite prima che scenda giù e finisca di ammazzarmi”

Si siede e lo vedo. Ecco dov’è era il mio nastro, lo porta legato al polso.

---

Domani è Natale. Sono già terrorizzata. Se non aggiorno più sappiate che sono scappata in Alaska a vivere in mezzo ai lupi.

 

Sakura: Aphrodite non può farlo fuori, altrimenti mi mancherebbe il protagonista della storia! :D E comunque sia lui che Manigoldo nel manga non fanno altro che morire, quindi cercherò di evitarlo.

Sagitta: Quando si vive da soli vedendo un essere umano una volta ogni morte di papa credo che i libri siano un buon diversivo. Non so, io vedo bene DM  a leggere qualcosa di Irvine Welsh... tu che ne dici? Per il resto... Aphrodite è un po' isterico, o per lo meno me lo immagino tale. Comunque mi hai dato un'idea per andare avanti con la storia, mi ero impantanata, non finirò mai di ringraziarti :D

 

 

  
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