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Autore: Kit L Hawthorn    25/12/2009    8 recensioni
In effetti non si era mai soffermato a pensare a quello che facevano i suoi genitori durante la sua assenza (non che gli importasse, infondo) ma ora poteva perfettamente immaginarlo.
Suo padre, spaparanzato in poltrona in modo molto simile al suo, che leggeva beatamente il giornale, e sua madre…
Un forte tramestio proveniente dalla cucina lo distrasse dai suoi sogni ad occhi aperti, insieme a numerose voci concitate di elfi domestici. [Draco/Astoria]
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Astoria Greengrass, Draco Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alle mitiche, bellissime, meravigliose Starlets
(ed a tutte le stupende e fighissime Vic’s –perché sono così tante che non posso nominarle tutte xD)
A Ege perché le grandi menti pensano allo stesso modo
A Liv per i nostri messaggi clandestini durante le lezioni
A Cla, perché senza di lei non saprei con chi fanghèrlare di Hetalia
A Gre perché è la grafica migliore che si possa desiderare
A Simo perché è la mia mogliaH
A B… perché è come la Nutella: che mondo sarebbe senza di lei?
Buon Natale <3



Baking Cake ~






Il pomeriggio si trascinava pigro e silenzioso, nella residenza invernale dei Malfoy, circondata dai sempreverdi coperti di neve.
Draco Lucius Malfoy, sprofondato nella sua poltrona preferita, leggeva tranquillamente la Gazzetta del Profeta, beandosi del silenzio e del calore del caminetto.
Scorpius era ormai da tempo partito per il suo primo anno a Hogwarts, portandosi dietro anche i suoi chiassosi amici, e Draco non poteva non godersi la pace che aveva avvolto la sua villa.
Non che non sentisse la mancanza del figlio (cosa che, comunque, non avrebbe mai lasciato intendere a nessuno), ma era deciso a prendere tutto ciò che di buono poteva ricavare dalla faccenda.
Tanto più che anche Astoria sembrava aver preso l’avvenimento con tranquillità, nonostante l’ansia che l’aveva colta poco prima dell’1 Settembre.
In effetti non si era mai soffermato a pensare a quello che facessero i suoi genitori durante la sua assenza (non che gli importasse, infondo) ma ora poteva perfettamente immaginarlo, tolti i contenuti vietati ai minori di diciassette anni su cui preferiva sorvolare.
Poteva quasi vedere suo padre, spaparanzato in poltrona in modo molto simile al suo, che leggeva beatamente il giornale, e sua madre…
Un forte tramestio proveniente dalla cucina lo distrasse dai suoi sogni ad occhi aperti, insieme a numerose voci concitate di elfi domestici.
«Non si preoccupi, Padrona, niente di grave, niente di grave.»
«Sì, sì! Noi ci occupa di tutto, Signora Astoria.»
«Lasci fare a noi, Padrona!»
Draco scatto in piedi, mentre immagini di diverse calamità che potevano aver colpito la sua cucina, e soprattutto sua moglie, gli ronzavano per la testa.
Si affacciò alla porta e per un momento temette che qualcuno avesse sfondato il muro, lasciando entrare tutta la neve che premeva da fuori. Poi si accorse che lo strato bianco che ricopriva il pavimento non era neve, bensì farina, e che essa ricopriva anche i tre rugosi elfi domestici che si erano affollati attorno alla giovane donna bruna, che teneva ancora in mano l’involucro di carta.
«Astoria?!» la chiamò, Draco, ancora sulla porta della cucina. Lei alzò gli occhi, ignorando bellamente gli elfi domestici che tentavano di strapparle la carta della farina dalle mani, ed arrossì violentemente.
«Oh, Draco! Uhm… che ci fai qui?» domandò con il suo migliore tono innocente, facendo finta di non avere una macchia di farina proprio sul naso.
Draco riuscì a reprimere le risate, ma non potè impedire ad un ghigno di dipingersi sulle sue labbra. «Sai com’è… volevo assicurarmi che una squadra di Quidditch non stesse tentando di sfasciare la mia cucina.» disse, facendo un cenno agli elfi, che si dileguarono.
Astoria lo fulminò lo sguardo. Per quanto amasse quel suo sorriso strafottente, Draco sapeva perfettamente come irritarla, e non mancava mai di farlo in ogni occasione. T irò fuori dalla tasca della vestaglia la bacchetta, mormorò un “Gratta e netta” e la farina sparì, lasciando le superfici linde e luccicanti.
«Ora che hai appurato che nessuno sta distruggendo niente puoi anche andartene. » disse, piccata, riavvicinandosi al ripiano della cucina, dove giaceva un libro aperto dall’aria piuttosto sospetta.
Draco si avvicinò, fingendo di non aver sentito, e sbirciò il titolo del libro. Il suo sorriso non potè che allargarsi. «Sai, cara, temo di non poter seguire il tuo consiglio. Non sono proprio sicuro che tu hai fornelli sia meno pericolosa di un gruppo di energumeni armati di manici di scopa.»
Astoria sospirò profondamente, cercando di ritrovare la calma –sicuramente schiantarlo nel bel mezzo della cucina non sarebbe stato carino. E poi lei sapeva perfettamente come zittire Draco Malfoy senza ricorrere alla violenza.
Quando si voltò aveva sul viso il migliore dei suoi bronci. «Hai davvero così poca fiducia nelle mie capacità?» disse, in tono offeso, avvicinandosi pericolosamente. Draco, che di certo non si aspettava un attacco così ravvicinato, rimase spiazzato. Dietro quell’espressione angelica poteva quasi vedere il cervello di Astoria elaborare la migliore vendetta, eppure si trovava incapace di agire. Possibile che dopo tutti quegli anni di matrimonio non riuscisse ancora a non rimaner imbambolato di fronte a quegli occhioni verdi?
«Beh, visto che sei così malfidato… Puoi sempre rimanere e darmi una mano!» disse Astoria, allacciandogli le braccia al collo e sbattendo le lunghe ciglia scure. In tutta risposta, Draco sbarrò gli occhi.
«Che cosa?!» Va bene, poteva anche passare sopra a tante cose, se si parlava di Astoria, ma quello proprio no. Draco Malfoy e la cucina non erano due cose che non potevano essere nominate nella stessa frase.
Quella volta era fermamente deciso a non farsi abbindolare.

*



«Uhm… credo ci voglia un po’ più di farina!» cinguettò Astoria, fiondandosi nella credenza alla ricerca di qualche pacchetto sopravvissuto alla sua furia.
Nel frattempo Draco, con le mani bloccate nell’impasto colloso, la faccia sporca di farina, i capelli più spettinati di quelli di un Potter e l’orgoglio che gridava vendetta, si chiedeva come facesse Astoria ad incastrarlo sempre.
«Ehm… Astoria, non credi che le due centinaia di biscotti che abbiamo già fatto siano sufficienti?» chiese, con una vaga nota di panico nella voce e il pressante desiderio di dileguarsi da quella situazione.
Astoria fece capolino e gli rivolse uno sguardo incredulo. «Stai scherzando? Come pensi che ci rimarrà Scorps quando vedrà che non gli abbiamo nemmeno fatto una torta?» sospirò profondamente ed il suo sguardo si fece malinconico. «Penserà che ci siamo dimenticati di lui!»
«In effetti la torta è fondamentale! Come ho fatto a non pensarci prima…?» mugugnò amaramente Draco, lottando per liberarsi dalla pasta, che sembrava aver assunto vita propria. Sua moglie saltellò allegramente verso il forno per controllare la cottura dei biscotti. Era incredibile come fosse capace di diventare una persona completamente diversa, quando si trattava di Scorpius. Da pacata ed elegante che era, diventava iperattiva… e soprattutto iper-preoccupata.
Roba da mamme che non avrebbe mai capito.
Stava per dare forfait in modo molto plateale –magari decorato da qualche sana imprecazione- quando Astoria gli si avvicinò e gli diede un bacio a fior di labbra.
«Grazie mille dell’aiuto, tesoro, sono sicura che Scorpius ne resterà estasiato». Affermò, per poi aggiungere, con il sorriso allegro che diventava malizioso. «E quando avremo finito potremo anche trovare qualche altro modo di passare il tempo»
Astoria cominciò ad imburrare la teglia e Draco attaccò nuovamente l’impasto demoniaco, con rinnovata energia, mentre lei rideva sotto i baffi.
Uno dei tanti motivi per cui era diventata la Signora Malfoy era perché sapeva esattamente quali tasti premere.




Sere’s Corner ~
E finalmente ecco il regalo di Natale che vi avevo promesso ù_ù E’ una schifezzuola senza pretese, che mi ronzava nella testa da un bel po’, ma spero che vi faccia almeno sorridere ^^
Ed in più si aggiunge al progetto di B di invadere il fandom di Drastoria –ma forse non dovevo dirvelo? ;)
Devo dire che ne sono abbastanza soddisfatta, anche se –come direbbe Bec- non sta a me dirlo. Quindi mi sottometto al vostro giudizio! ^^
A proposito… penso che ora lei mi vorrà lanciare qualcosa per aver descritto Astoria con gli occhi verdi! *prepara le valige e parte per il Giappone*
Sayonara!
Sere <3 P.S. Storia pubblicata a mezzanotte precisa, come promesso *-*
  
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