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Autore: Veggie12775    25/12/2009    4 recensioni
Storia ambientata dopo il quinto romanzo. Non tiene conto degli avvenimenti del sesto e del settimo libro ma ci sono alcuni riferimenti. Harry è disperato per la morte del suo amato padrino Sirius Black e Hermione, desiderando aiutare l'amico decide di tornare indietro nel tempo di quattro mesi per evitare che ciò avvenga ed utilizza un incantesimo trovato in un libro antico nella sezione proibita della biblioteca ma commette un errore e finisce vent'anni indietro nel tempo dove fa la conoscenza del giovane Severus Piton di cui s'innamora. I personaggi potrebbero risultare un po' OOC
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Severus Piton
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO VENTI



“Severus!” gridò Hermione avvicinandosi all’uomo.
Il preside però la trattenne e le disse: “Fermati, Hermione, è pericoloso.”
“Ma professore, è Severus! Credevo di averlo perduto per sempre invece è tornato!” ribattè la ragazza che non aveva occhi che per l’uomo che amava.
“Sì, ma a questo punto forse era meglio se fosse rimasto dov’era” ribatté l’anziano preside.
“Che cosa?” chiese lei, scioccata dalle sue parole.
“Ah, ah, hai sentito, Severus? Il caro, vecchio Albus avrebbe preferito che tu marcissi ad Azkaban senz’anima piuttosto che diventare mio fedele servitore! Che uomo crudele, non trovi?” chiese Voldemort beffardo.
“Ha perso comunque l’anima se ora ubbidisce ai tuoi ordini, Tom! Il Severus che conoscevo non avrebbe mai permesso che tu e i tuoi scagnozzi entraste di soppiatto a Hogwarts, avrebbe fatto in modo che noi fossimo preparati.”
“Già, sono ben consapevole che fin dall’inizio è stato un doppiogiochista e la prova l’ho avuta quando ha salvato la piccola Sangue Marcio e quell’insulso di Paciock dall’attacco di Bellatrix a Hogsmeade mesi fa ed è per questo che ero deciso a sbarazzarmi di lui, ma quando sono entrato ad Azkaban per liberare i miei fedeli Mangiamorte e l’ho visto lì, proprio mentre stava per essere sottoposto al Bacio del Dissennatore, ho capito che il caro Sev poteva essermi ancora utile e stavolta mi sarei assicurato della sua assoluta lealtà, non trovi che abbia fatto uno splendido lavoro, Albus?”
“La Maledizione Imperius?”
“Oh no, qualcosa di molto, molto più potente di un’Imperius, una magia oscura che nemmeno tu conosci e da cui nessuno potrà mai liberarlo. Severus obbedisce ciecamente ai miei ordini e non c’è niente che tu o qualcun altro possiate fare per liberarlo.”


Hermione ascoltò impietrita le parole di Lord Voldemort, incapace di credere che il suo Severus fosse perso per sempre.
Era sfuggito al Bacio del Dissennatore, non poteva aver perso la sua anima in un altro modo.
No, il suo Severus era lì davanti a lei e tutto si sarebbe risolto.
“No, non può essere vero! Severus non può obbedire agli ordini di un essere malvagio come te!” urlò Hermione.
“Ah, ah ne sei davvero convinta, piccola Sangue Marcio? Severus, dì a questa ragazzina chi è il tuo padrone.”
“Il mio padrone sei tu, mio signore, io ubbidisco solo ai tuoi ordini” rispose Severus con voce monotona.
“Severus, non è vero! Risvegliati, amore” lo supplicò Hermione sfuggendo alla presa di Silente per abbracciare il suo amato professore.
Lui, però, l’allontanò da sé con disprezzo e disse: “Non mi toccare, schifosa Sangue Marcio.”
Hermione rimase scioccata dalle sue parole ingiuriose, Severus, il suo amato Severus ora la disprezzava come mai aveva fatto in vita sua.
Certo, lei sapeva che tutto questo era opera dell’incantesimo di Voldemort, tuttavia sentirsi dire dalla persona che più amava al mondo quelle orribili parole l’aveva scossa profondamente.
Albus l’afferrò poi fece cenno a Ginny perché la portasse al sicuro e la giovane Weasley prontamente ubbidì, mentre Hermione non disse più una parola, troppo sconvolta dagli ultimi avvenimenti.
La tensione nella Sala era altissima poi Voldemort fece cenno ai suoi Mangiamorte e si scatenò il pandemonio.
Gli incantesimi più oscuri e potenti vennero lanciati ed alcuni andarono a segno mentri altri furono respinti.
Ben presto la battaglia si espanse per tutto il castello e produsse morti e feriti da entrambe le parti.
Bellatrix si batteva con estrema ferocia contro sua nipote Tonks, figlia di sua sorella Andromeda, nata dall’unione con un Babbano e per questo entrambe ripudiate dall’orgogliosa e antica famiglia Black.
Bellatrix riuscì a ferire seriamente la ragazza e stava per darle il colpo di grazia quando Remus si frappose fra le due ricevendo il potente incantesimo al posto di Tonks.
Anche Remus era ormai in fin di vita e Bellatrix, sia pur infuriata per l’insuccesso del suo precedente incantesimo, aveva un sorrisetto di trionfo perché pregustava la sua vittoria imminente.
“Bene, ora potrò liberarmi in un colpo solo sia della schifosa figlia Mezzosangue della mia cara sorella che del lurido e disgustoso lupo mannaro” disse Bellatrix con la sua risata da folle.
Harry, impegnato a fronteggiare Voldemort, aveva assistito alla scena e avrebbe desiderato correre in aiuto di Remus e Tonks ma era troppo lontano e non avrebbe mai fatto in tempo…
La terribile maledizione però fu respinta da Neville che iniziò a combattere con coraggio contro la terribile strega.
“Che cosa credi fare contro di me, stupido moscerino?”
Il ragazzo non rispose ma continuò a fronteggiare la donna e alla fine riuscì a disarmarla.
Bellatrix era rimasta spiazzata dall’abilità di Neville ma anche con la bacchetta del ragazzo puntata contro il cuore continuò a mantenere il suo sorrisetto di scherno.
“Cosa credi di fare ora, ragazzo? Non avrai mai la forza di uccidermi.”
Neville però con tutta tranquillità pronunciò la terribile Maledizione Senza Perdono e l’odiosa Mangiamorte si accasciò morta ai suoi piedi.
“Mai sottovalutare un avversario, signora Lestrange! Crede che non avessi abbastanza odio in me dopo ciò che lei aveva fatto ai miei genitori? Con la sua morte le loro menti non torneranno quelle di prima ma almeno saranno vendicati” disse Neville guardando la donna morta che aveva causato la perdita della sanità mentale dei suoi genitori.
“Ben fatto, Neville!” gridò Harry compiaciuto.
“Maledetto moccioso, come hai osato uccidere una delle mie più fedeli Mangiamorte? Dopo che avrò sistemato Potter mi occuperò anche di te, ragazzo” gridò Voldemort con rabbia.
Con la rabbia i suoi colpi diventarono ancora più forti e potenti e Harry faticava a respingerli.
“Harry!” gridò Neville, preoccupato per l’amico.
“Non pensare a me, porta Tonks e Lupin al sicuro da Madama Chips.”
Il ragazzo ubbidì e mentre si spostava con la coppia priva di sensi, Ron coprì la sua ritirata fino all’infermeria dagli attacchi dei Mangiamorte.


“Presto giungerà la tua fine, Potter” disse Voldemort aumentando sempre più la velocità dei suoi attacchi.
Harry continuava a respingerli ma sempre con maggior fatica e un incantesimo l’avrebbe di certo colpito se Silente non fosse intervenuto e avesse deviato il colpo.
Voldemort digrignò i denti per la rabbia poi chiamò Piton in aiuto.
“Severus, occupati del caro Albus mentre io mi libero di Potter una volta per tutte.”
“Sì, mio signore” rispose il giovane professore.
Severus, quindi, iniziò a duellare contro Silente mentre quest’ultimo tentava solo di difendersi, non volendo far del male al giovane uomo che nel corso degli anni aveva amato come un figlio.
“Perché non mi attacchi, Albus?”
“Ragazzo mio, non potrei mai farti del male, io ti voglio bene come se fossi il figlio che non ho mai avuto.”
“Ah, ah, davvero commovente, Albus! Eppure poco fa non hai detto che sarebbe stato meglio se il caro Sev fosse morto ad Azkaban?” chiese Voldemort.
“Già, è questo l’amore paterno, signor preside? Ma in fondo non me me stupisco visto che anche il mio vero padre mi dimostrava l’amore con le botte” disse Severus.
Alle sue parole, un lampo di rammarico accese gli occhi azzurri di Albus che ricordò fin troppo bene la sofferenza che Severus aveva patito nel corso della sua vita.
Prima l’infanzia con un padre Babbano violento e ubriacone che picchiava lui e la madre, colpevoli di avere poteri magici che lui non capiva, poi l’adolescenza a Hogwarts dove subiva le angherie dei Malandrini che lo ridicolizzavano davanti a tutta la scuola…
“No, non mi guardare con quegli occhi pietosi, io non voglio la pietà di nessuno!” gridò Severus con rabbia, attaccando l’anziano preside con sempre maggior ferocia.


Nel frattempo nell’infermeria Madama Chips si occupava del feriti con l’assistenza di Hermione e Ginny.
Le due ragazze sussultarono di sorpresa quando videro Neville portare Tonks e Remus nell’infermeria.
Madama Chips corse subito a dare un primo controllo ai due per fare una diagnosi sulle loro condizioni.
“Come stanno?” chiese Ginny.
“Sono piuttosto gravi entrambi anche se le condizioni di Remus appaiono peggiori.”
“Ma se la caveranno, non è vero?” chiese Hermione.
“E’ difficile dirlo ora ma farò il possibile” rispose l’infermiera.
Mentre la donna si occupava dei due feriti, Ron entrò di corsa e disse: “Presto vieni, Neville, dobbiamo aiutare Harry e Silente perché sono in gravi difficoltà.”
“Contro Voldemort?”
“E Piton. Sta combattendo come un indemoniato contro il preside” rispose il ragazzo.
Neville seguì l’amico e anche Ginny si mosse dietro di loro, sorda alle proteste di Madama Chips.
“So che avevo promesso di restare qui, ma non posso più indugiare, il mio Harry ha bisogno di me.”
Mentre l’infermiera sbraitava contro l’incoscienza di Ginny, Hermione pensava alle parole di Ron.
Severus ora ubbidiva solo a Voldemort e tentava di uccidere Silente, l’uomo che in tutti quegli anni aveva considerato un padre, che gli aveva dimostrato fiducia quando tutti avevano dubitato della sua lealtà all’Ordine della Fenice.
Una volta libero dall’incantesimo di Voldemort, Severus sarebbe stato distrutto sapendo ciò che aveva fatto.
No, lei non poteva permetterlo.
Prese dalla tasca del suo bel vestito da sposa, ora tutto rovinato, una delle fotografie che il preside le aveva dato in cui era ritratto Severus da ragazzo la sera del ballo nel passato prima che lei fosse ricondotta nel 1996.
“Farò di tutto per farti ritornare in te, amore mio” disse la ragazza posando con dolcezza le labbra sull’immagine del suo adorato professore poi, approfittando di un attimo di distrazione di Madama Chips, uscì dall’infermeria.
Date le sue condizioni, non era in grado correre ma cercò di sbrigarsi a raggiungere la Sala Grande dove si stavano svolgendo i duelli fra Voldemort e Harry e fra Albus e Severus.
Dopo un tempo che le parve interminabile, Hermione finalmente arrivò nella Sala Grande e vide gli scontri in atto.
Ron e Ginny stavano cercando di aiutare Harry ma con scarsi risultati perché Voldemort aveva chiamato in suo aiuto i coniugi Malfoy mentre Neville era impegnato contro Draco, chiamato per distogliere l’attenzione del giovane Grifondoro dallo scontro fra Silente e Piton.
“No, Severus, ti prego basta” gridò Hermione vedendo che Piton aveva condotto il preside in un angolo e gli stava puntando la bacchetta alla gola.
“E tu che diavolo vuoi, ragazzina? Non temere, fra poco arriverà anche il tuo turno.”
“Avara…” iniziò a dire lui ma Hermione gli si buttò addosso per impedirgli di pronunciare la Maledizione Senza Perdono prima che fosse troppo tardi.
Entrambi caddero a terra e nella caduta dalla tasca del vestito di Hermione uscì la fotografia di Severus da ragazzo.
Albus notò la fotografia e si accorse che brillava stranamente di una magia sconosciuta e potente e si rese conto che quella poteva essere la chiave per liberare Severus dall’incantesimo oscuro di Voldemort.
Puntò la sua bacchetta sulla fotografia e il giovane Severus si materializzò.
“Hermione? Oh, mio dio, Hermione, cosa ti è successo?” chiese il ragazzo vedendola a terra insieme al professore.
Lei riaprì gli occhi e rimase sorpresa vedendo il ragazzo davanti a sé.
“Severus? Ma come?”
“E’ stato il tuo amore a rendere la fotografia piena di magia, io l’ho solo aiutato ad uscire dall’immagine” spiegò il preside.
“Sì, ma…” iniziò a dire lei, non capendo a cosa potesse servire l’umanizzazione dl ragazzo della fotografia.
Il quell’istante il professor Piton si rialzò da terra e osservò confuso il ragazzo davanti a sé.
Quest’ultimo si avvicinò e porse la mano a Hermione per aiutarla a rialzarsi e lei accettò il suo aiuto, solo che nel momento in cui gli diede la propria mano si rese conto che quella del ragazzo non era solida e che ci si poteva passare attraverso.
Il giovane Severus, quindi, non era reale ma un fantasma del passato?
“Tu chi sei?” chiese il professor Piton al ragazzo.
“Io sono Severus Piton e tu come hai osato far del male alla mia Hermione?”
“Che cosa? Ma è impossibile! Qualcuno ha usato la pozione pulisucco per spacciarsi per me” accusò Piton guardando con astio Silente che nel frattempo aveva aiutato Hermione a rialzarsi.
“No, nessuno ha usato la pozione pulisucco altrimenti sarebbe stato identico a te come sei ora mentre quel ragazzo è il tuo passato. Guardalo Severus, guarda com’è vestito. Hai indossato quel vestito solo una volta, ragazzo mio, la sera della festa di Natale del 1976 e hai ballato con la dolce fanciulla che amavi” disse il preside.
Il professore ascoltò le sue parole e per un attimo la sua espressione si addolcì come se stesse afferrando delle sensazioni piacevoli del passato ma all’improvviso diventò più cupo che mai con un alone nero attorno a sé.
Infatti, Voldemort, combattendo contor Harry a pochi metri di distanza, si era accorto di ciò che stava accadendo e aveva rafforzato la sua magia oscura su Piton.
“Ah, ah, i tuoi patetici tentativi sono inutili, Albus! Non riuscirai mai a liberare Severus dalla mia magia perché io sono il mago più potente di tutti i tempi.”
“Non hai ancora vinto, Tom!” ribattè l’anziano preside guardando il giovane Severus uscito dalla fotografia.
“Mio giovane Severus, tu sei l’unico che può liberare te stesso dal controllo di Voldemort. L’amore di Hermione ha impresso una potente magia nella tua fotografia che mi ha permesso di farti uscire e ora tu dei aiutare te stesso.”
Il ragazzo guardò il preside poi l’altro se stesso e capì ciò che doveva fare.
Si avvicinò a Piton ed entrò in lui e per alcuni minuti la magia nera di Voldemort lottò contro il potere dell’amore di Hermione che si era materializzato grazie al ragazzo della fotografia poi l’uomo crollò a terra, privo di sensi.
Hermione si avvicinò a lui insieme a Silente mentre Severus riapriva gli occhi e si posava una mano sulla fronte per schiarirsi le idee.
“Sev… Severus?” chiese lei quando l’uomo si rialzò in piedi.
Costui non le rispose e passò davanti a lei e Silente per avvicinarsi a Voldemort.
“Stai bene, Severus?” gli chiese il Signore Oscuro.
“Certo, mio signore. Non sono mai stato meglio di così” rispose lui.
“Ah, ah, hai visto, Albus? Io sono il mago più potente del mondo e i tuoi discorsi sull’amore sono solo baggianate! L’amore non è stato in grado di liberare Severus dal mio incantesimo e ora mi sbarazzerò di Potter così dimostrerò che il sacrificio della sua stupida madre Sangue Marcio è stato completamente inutile. L’unica cosa che conta è la mia smisurata potenza ed io sarò il padrone del mondo! Bene, mio fedele Severus, vogliamo fare piazza pulita di questa orrenda gentaglia?”
“Naturalmente, mio signore” rispose Severus con tono impassibile.
Alle sue parole, Hermione scoppiò in lacrime.
Infatti, quando Silente aveva detto che l’immagine magica del ragazzo del passato avrebbe aiutato Severus a liberarsi dell’incantesimo di Voldemort era stata fiduciosa ora invece aveva davanti agli occhi il fallimento e la magia oscura si era rivelata più forte dell’amore.



MIEI FEDELI LETTORI, VI FACCIO TANTI AUGURI DI BUONE FESTE E SPERO CHE QUESTO NUOVO CAPITOLO VI SIA GRADITO.
CI STIAMO AVVICINANDO ALLA FINE DI QUESTA FANFICTION DI CUI MANCANO SOLO DUE CAPITOLI ALLA CONCLUSIONE E VOLEVO CHIEDERE UN FAVORE A CHI FRA VOI E’ BRAVO A DISEGNARE.
QUALCUNO POTREBBE FARMI QUALCHE DISEGNO RELATIVO AGLI AVVENIMENTI PIU’ SIGNIFICATIVI DELLA FANFICTION?
COME AL SOLITO RINGRAZIO CHI DI VOI VORRA’ LASCIARMI QUALCHE COMMENTO SU QUESTO CAPITOLO.
PER CECILIA95: HO LETTO LA TUA FANFICTION ISPIRATA ALLA MIA E TROVO CHE SIA CARINA E SPERO CHE ANDRAI AVANTI A SCRIVERE ALTRI CAPITOLI PERCHE’ SONO CURIOSA DI VEDERE COSA SUCCEDERA’ A HERMIONE E SEVERUS E SE LEI RIMARRA’ NEL PASSATO O SARA’ COSTRETTA A TORNARE INDIETRO.
COMUNQUE, TI RINGRAZIO PER L’ONORE CHE MI HAI FATTO TRAENDO ISPIRAZIONE DALLA MIA FANFICTION!
  
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