Dopo quella vicenda inusuale, Neji era tornato il solito ragazzo freddo.
Passarono mesi, e l'incontro di arti marziali non era ancora stato concluso.
Ora si era a cavallo del mese di Dicembre, il 24, di preciso. L'allenamento per quel giorno era stato spostato alle 17,30.
Ovviamente non c'erano altre lezioni, ma i ragazzi restavano comunque nell'unversità.

Hinata dormiva ancora, anche se erano le 9 in punto, quella notte era uscita con Naruto, e doveva trascorrere la mattinata con lui.
TenTen invece era uscita con Ino, che l'aveva nuovamente convinta ad accompagnarla a fare shopping Natalizio.

La corvina si alzò assonnata dal letto, e quando vide la sua sveglia sgranò gli occhi: non era da lei alzarsi così tardi!
Dopo essersi lavata e aver fatto colazione, il suo cellulare squillò. Lei lo afferrò subito e rispose: era Naruto.

-Na... Naruto, sei tu?
-Sì, sono io, Hinata! Come va?
-Bene... A te?
-Sì, anche a me! Che ne dici di venire al parco, c'è una sorpresa, io sono già qui!
-Va bene...

Dopodichè, chiuse il telefonino, si mise il cappotto e si incamminò verso il solito parco a tre isolati da lì. Ci andavano spesso, insieme, e ora non poteva fare a meno di pensare quanto fosse innamorata di lui, non evitando di arrossire. Era quasi arrivata. Già si vedeva una testa bionda che avanzava verso di lei.
-Hinataa!! ce ne hai messo di tempo, eh?
Lei non rispose, non le sembrava di essere stata così lenta. Ma un gesto così inaspettato di lui la fece sobbalzare. Le aveva bendato gli occhi.
-Ora mi devi seguire, fidati, rimarrai stupefatta!
-Ok...
Il biondino fece avanzare la ragazza, tenendole la mano dolcemente, come se fosse molto fragile. Ad un certo punto si fermò, e levò la benda dagli occhi della mora.
Questa li riaprì piano, per abituarsi alla luce del sole.
Un paesaggio innevato le stava davanti, era bellissimo, tutto quello che aveva sempre sognato, o quasi.
-Na-Naruto... I-Io...
-Non dire niente... Bello, vero?
Lei annuì.
Si sedettero su una panchina.
Naruto l'abbracciò, facendola sussultare, ma poi si adagiò tra quelle braccia forti.
Rimasero così per molto tempo, troppo, infatti si erano entrambi addormentati, e sicuramente ofnuno era presente nel sogno dell'altro.
Quell'abbraccio valeva più di un "Ti amo", Hinata aveva ricevuto il più bel regalo di Natale, anche se quella era ancora la Vigilia.

17,25. Spogliatoi femminili della palestra.
TenTen si stava sistemando il Karate-Gi, la sua cintura marron era molto piccola, rispetto alle precedenti.
-Cavolo, ma come si fa?!- esclamò contro il pezzo di stoffa bruno. Se l'attorcigliò stretto alla vita, quello era l'unico modo, però così mettera in risalto il suo fondo-schiena.
-Peggio di così non può andare...
Ma aveva torto: il suo sensei Gai Maito era venuto in un'orribile tuta verde, e così anche Rock Lee.
-Ciao, TenTen! Hai visto la nuova tuta? E' più bella, più comoda e più pratica!- esclamò Gai.
-Oh... Mi fa piacere..- sorrise sorniona lei.
Oltre a quei due, nella palestra, vi erano anche Neji e Kiba.
L'allenamento fu come al solito: riscaldamento, Kata, Kihon, ...
Alla fine dell'ora, lo Hyuuga era deciso a continuare lo scontro mai finito.
-Osu!- pronunciarono all'unisono i due, eseguendo un misurato inchino in avanti.
Nessuno si decideva ad attaccare, il silenzio regnava nella stanza. Ma TenTen, non si trattenne più, non era una tipa tranquilla e paziente che sa aspettare tanto. Il ragazzo evitò prontamente i suoi attacchi, tranne uno, una rotazione, che lo sorprese alquanto. Era una tecnica tanto simile al suo Juken, ma qualcosa, la rendeva diversa. Sicuramente il motivo era che la castana, aveva uno stile di combattimento tutto suo, e su ogni tecnica metteva la sua firma.
Questo colpo non l'evitò. si laciò cadere bruscamente al suolo, ma facendo lo sgambetto alla sua avversaria. Le si mie sopra, e le chiese
-E ora, che fai?
TenTen aveva esaurito i suoi assi nella manica e, in quella posizione, non poteva far altro che arrossire. Ma poi le venne in mente un'idea, lui voleva qualcosa di sorprendente, no? E lei gliel'avrebbe dato. Infatti gli baciò le labbra, e lesse sgomento in quelle iridi chiarissime.
Neji, però, non voleva essere da meno, e la baciò, ma appassionatamente, facendo sorprendere lei, questa volta.

Quello fu veramente un regalo inaspettato, per tutti e due.

Fine