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Autore: Feel Good Inc    27/12/2009    5 recensioni
Sangue… Sangue tra i tuoi artigli. È il tuo. Per la prima volta, il tuo. [...] L’unica tua speranza è la morte.
E la supplichi e la implori, mentre impazzisci.
[...] Le voci si fanno più inconsistenti, lontane e senza senso. Vrašta… Chi è Vrašta adesso? Non tu. Tu sei un Errato.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Vràsta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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erRato

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~ Choice: he taught ~

 

 

 

 

Le voci sono ancora lontane, ma non ci metteranno molto ad avvicinarsi. Le senti, senti che ti chiamano, che ti ordinano di tenere fede alla tua natura. E sai che non potrai impedirti ancora a lungo di ascoltarle. Non vuoi, non vuoi, non hai intenzione di piegarti, non stavolta.

stato lui ad insegnarti la volontà.]

«Ti ho portata qui perché tu mi uccida. Non volevo che mi ammazzassi davanti a Laio.»

 

Vicine, ora, sempre più vicine. Fanno male. Fa male dentro, sotto la pelle.

stato lui ad insegnarti il dolore.]

«Non posso…»

«Uccidimi!»

 

C’è terrore negli occhi viola fissi nei tuoi. C’è un orrore immenso, qualcosa che non hai mai visto prima, mai, neppure negli occhi delle vittime che hai trucidato a sangue freddo. È qualcosa che va al di là di ogni paura, di ogni rifiuto. Qualcosa che non dovrebbe esserci.

stato lui ad insegnarti la disperazione.]

«Tu hai salvato Laio, hai viaggiato con noi, hai cacciato per noi… Non posso…»

 

E adesso c’è qualcos’altro nel viola… Cos’è? Acqua? Lacrime?

Quella creatura sta piangendo per te? Sta piangendo per la tua sorte? Ma la tua sorte non ha importanza. Tu non vuoi vivere, non vuoi, non se questo significa tradire.

stato lui ad insegnarti il senso di colpa.]

«Non voglio uccidere Laio, non voglio uccidere… Ammazzami!»

 

Vicine, vicine. E non sono più solo le voci.

Rumore di spade, rumore di scoppi. La battaglia è iniziata. Lui è laggiù che combatte, e il suo prossimo nemico potresti essere tu. E non vuoi. E ti odi e odi lei perché non vuole ascoltarti, non vuole lasciarti morire.

stato lui ad insegnarti la differenza.]

«Uccidimi. Perché non vuoi farlo, dannata mezzelfo? Mi odi così tanto? Tra poco non sarò più me stesso!»

 

Ti chiamano. Gridano il tuo nome. Vrašta! Vrašta! Vrašta!

Non ascoltarli, Vrašta. Non ascoltarli, fammin. Non ascoltarli, Errato.

Sangue… Sangue tra i tuoi artigli. È il tuo. Per la prima volta, il tuo. Ti feriresti a morte, se solo potesse cambiare qualcosa, ma non ti impedirebbe di sentire le loro voci. L’unica tua speranza è la morte.

E la supplichi e la implori, mentre impazzisci.

stato lui ad insegnarti il bisogno.]

Poi, di colpo, negli occhi viola si illumina qualcosa. La mezzelfo scatta in piedi, chiude gli occhi e affonda la spada fino all’elsa nel tuo ventre.

Prima è il dolore, poi il sollievo.

Le voci si fanno più inconsistenti, lontane e senza senso. Vrašta… Chi è Vrašta adesso? Non tu. Tu sei un Errato. Tu sei libero.

stato lui ad insegnarti la libertà.]

Lei apre gli occhi, ti guarda. Vede il tuo sangue e rabbrividisce. Ma non ce n’è motivo. Lei ti ha salvato.

Sorridi.

stato lui ad insegnarti a sorridere.]

«Grazie…»

stato lui ad insegnarti a ringraziare.]

{ … }

 

Passi. Passi di corsa, passi intorno a te, passi che si allontanano. La battaglia continua, il male non è curato. Ma tu sì.

Non c’è molto che tu abbia potuto fare per lui, ma di certo non sarai tu a tradirlo ancora, non sarai tu ad uccidere il tuo amico.

stato lui ad insegnarti l’amicizia.]

Addio, Laio

 

L’ultimo tuo sguardo è per il cielo.

[È stato lui ad insegnarti a guardare il cielo.]

 

* * *

 

{ Lontano, nella foresta, Laio avverte qualcosa dentro di sé che si spezza.

Non può interrogarsi sulla fonte di quel dolore intrinseco, perché nello stesso istante una spada attraversa da parte a parte la sua schiena.

Si abbatte al suolo senza un lamento.

Non lo sa ancora, ma è un addio. }

   
 
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