Il
grande giorno
Finalmente,
il grande giorno era arrivato. Alice
aveva organizzato una festa così sfarzosa, ma allo stesso
tempo sobria che, al
confronto, il matrimonio di Bella e Edward impallidiva. Tutti i
presenti, i
Cullen e i licantropi di entrambi i branchi, erano vestiti in maniera
elegante
e non eccessiva.
La
sala era decorata con palloncini dai colori
avorio e un grande tavolo occupava la parete sulla sinistra, dove si
poteva
trovare una vasta gamma di dolci e quattro torte. C’era molta
abbondanza di
cibo, visto che i licantropi erano famosi per il loro appetito.
Infatti, Edward
li invidiava. Una cosa che gli mancava del corpo di Jacob, era il fatto
di
poter gustare altre cose oltre il sangue, ma non l’avrebbe
mai ammesso. Gabriel
era ancora ospite in casa Cullen e lui non voleva dargli il
suggerimento di
poterlo scambiare di nuovo.
Ma
un problema si presentò a pochi minuti
dell’inizio: Jacob si rifiutava di uscire dalla stanza da
letto di Alice e
Jasper.
“Forza,
Jacob! Sono arrivati tutti!” si lamentò
Alice, bussando alla porta.
“No!
Alice, io conciato in questo modo, non esco!”.
“Jacob
Black, non puoi fare la proposta a Nessie in
bermuda!”
“Sembro
un pinguino!” urlò Jacob.
“Chissà
se i pinguini sono buoni quasi quanto gli
orsi?” chiese Emmett, che stava passando in quel momento in
corridoio.
Alice
ebbe una visione, per poi scuotere la testa
verso suo fratello.
“No!
Ti vedo al polo sud e non sei affatto
soddisfatto, dopo che hai quasi sterminato la popolazione dei pinguini.
Se
proprio devi andare al Polo, caccia l’orso polare!”.
“Grazie,
sorellina. Al nostro prossimo viaggio di
nozze, dirò a Rosalie che vorrò andare
lì!” esclamò raggiante Emmett.
“Così
diventerà la Barbie Regina dei Ghiacciai!”
sbottò Jacob, ancora barricato dentro la camera.
“La
Regina dei Ghiacciai sfonderà la porta, se non
esci all’istante!”.
Rosalie,
che era salita per vedere che fine avesse
fatto quell’orso di suo marito, sentì il commento
Jacob e raggiunse gli altri
vicino alla porta.
“Che
cosa sta succedendo qui?” domandò, poco dopo.
“Il
cucciolo si vergogna” rispose Emmett e le
circondò la vita con un braccio.
“Forse,
si troverebbe a suo agio in una mostra
canina” ipotizzò lei, ridendo.
“Divertente!
Barbie, queste battute te le scrive
qualcuno? Perché se la risposta è sì,
se fossi in te, lo licenzierei!”.
“Sbaglio,
ma è leggermente nervoso?” chiese Emmett e
tossì per soffocare la risata che gli stava salendo sulle
labbra. Adorava
ascoltare i litigi di Rosalie e Jacob, ma non l’avrebbe mai
confessato, neanche
sotto tortura.
“Ovvio
che sia nervoso! Deve fare la proposta! Non
so cosa darei per avere una visione!” disse Alice, scuotendo
la testa.
“Perché
non chiedi a Gabriel di chiamare sua
sorella?” chiese Rosalie, inarcando un sopracciglio.
“Gabriel,
ormai, l’abbiamo perso”.
La
voce di Jasper li raggiunse e, quando si
voltarono, lo videro avanzare verso di loro.
“In
che senso?” disse Emmett con un sorriso.
“Lui
e Seth sono riusciti a scassinare la cassaforte
con dentro gli alcolici. Infatti, sono salito su per dire a Alice che
la festa
sta prendendo una piega imprevista!”.
“Oh,
no. Quanto odio non poter vedere i mezzosangue”
piagnucolò Alice, ma si riprese all’istante.
Avevano un problema più urgente.
“Jacob!”
tuonò. “ Esci subito!” e riprese a
bussare
con più forza.
All’improvviso,
delle grida e dei saluti salirono
fino a loro. A quanto pareva, erano arrivati Edward e Bella, con
Renesmee.
Jacob,
che era appoggiato alla porta, impallidì e la
sua decisione di rimanere chiuso là dentro si fece
più forte. Gettò un’occhiata
allo specchio di fronte a lui e scosse la testa. L’anello,
che teneva nella
tasca interna, divenne sempre più pesante e si
ritrovò a invidiare Edward. Lui
non aveva avuto tutta quella pressione addosso quando si era
dichiarato, ma non
poteva neanche rimanere lì per sempre. Anche se Alice e
Jasper tenevano molto
alla loro stanza, non avrebbero aspettato ancora a lungo prima di
distruggere
la porta.
Si
rialzò e fece un respiro profondo. Si voltò verso
la porta, fece scattare la serratura e uscì, andando
incontro ai suoi futuri
parenti vampiri.
Quando
questi ultimi lo videro, ebbero delle
reazioni diverse. Jasper ed Emmett scoppiarono a ridere, Rosalie fece
una
smorfia e Alice batté le mani raggiante.
“Sei
splendido!” disse lei, sistemandogli il bavero
della giacca.
“Sembro
un becchino” si lamentò Jacob, ritirandosi
dalle grinfie della piccola vampira.
“I
morti non mancano” scherzò Jasper, e Jacob si
ritrovò a sorridere a suo malgrado.
“Forza,
scendiamo. Prima che i lupi diano inizio
alla festa senza di noi” propose Emmett e offrì il
braccio a Rosalie. I due
iniziarono a scendere, mentre Alice e Jasper attendevano Jacob.
“Andiamo”
disse lui in tono funereo e stava per fare
avviarsi, quando il bracco di Jasper lo fermò.
“Posso
aiutarti, se vuoi?” si offrì il vampiro
biondo.
“No,
grazie. Voglio restare lucido” disse Jacob con
tono sorpreso.
“Andrà
bene” fece Jasper.
“Lo
spero” borbottò Jacob e si avviò
giù per le
scale.
La
sala era affollata. I licantropi stazionavano
vicino al tavolo ingombro di cibo, mentre i vampiri li osservavano
divertiti
dalla parte opposta.
Jacob
rischiò di cadere, quando vide che erano stati
invitati anche quelli del clan di Denali. Alice, leggendo la sua
espressione
sbigottita, gli mormorò all’orecchio:
“è
il compleanno di Nessie. In teoria, oggi fa
diciotto anni. Per favore Jacob, non andare in escandescenza e non ti
trasformare, non puoi capire la fatica che ho fatto a cucirti
quell’abito”.
“Ma
se l’hai confezionato in cinque minuti”.
“Dettagli”
rispose Alice e si allontanò, insieme a
Jasper.
Jacob
rimase ancora ai piedi delle scale, incerto,
ma molto presto fu raggiunto da Leah, anche lei seccata per essere
stata
costretta a entrare in un vestito nero e attillato.
“Leah!”
esclamò Jacob basito. “ Sei bellissima!”.
La
ragazza arrossì per un momento, per poi
riprendere la sua solita aria seccata.
“Anche
tu stai bene” rispose acida, scuotendo la
testa.
“Grazie”
ribatté brusco il licantropo.
I
due si guardarono intorno e scossero la testa
quando videro Seth e Paul cantare a squarciagola una canzone della
riserva, con
Emmett che cercava di seguirli.
“Pensavo
che Edward avesse nascosto le bottiglie”
fece Jacob e indicò il bicchiere stracolmo di vino di
Gabriel.
“Il
biondino” esordì Leah, “ ha chiamato sua
sorella,
che gli ha detto dov’era la cassaforte e gli ha descritto
anche il modo per
scassinarla”.
“Non
oso pensare a come si comporterà quando
diventeremo parenti” fece Jacob e i due tremarono
visibilmente.
“Sei
pronto?” domandò Leah.
“Sì”
rispose Jacob e, sorridendo, le offrì il
braccio che Leah accettò.
I
due fecero il loro ingresso e tutti si voltarono
verso di loro. Jacob notò gli sguardi divertiti e scherzosi
da parte dei suoi
fratelli, ma niente era al confronto rispetto a come lo stava guardando
Renesmee.
Non
la vedeva da giorni e il suo cuore iniziò a
battere molto velocemente, cosa che lo fece imbarazzare, visto che
tutti quanti
potevano sentirlo, tranne i pochi umani presenti.
Quando
Renesmee si accorse che Jacob stava
rispondendo al suo sguardo, la ragazza si voltò e si
allontanò rossa in viso.
Il licantropo non la prese come un buon segno.
“Calmo”
gli sussurrò Leah e, sorridendo, diede una
pacca sul suo bracco e andò a raggiungere sua madre e
Charlie.
Nel
frattempo, Edward e Bella stavano camminando
verso di lui, con un sorriso stampato sui loro volti d’avorio.
“Wow,
Jacob! Sei bellissimo!” disse Bella
abbracciandolo, e a Jacob non sfuggì la smorfia sul viso di
Edward.
‘Ancora
geloso?’
pensò il lupo sogghignando.
Edward
scosse la testa e alzò gli occhi al cielo.
“No.
Stavo solo notando che il tuo abito è molto più
bello del mio” rispose lui.
“Da
quando t’interessano queste cose?”
domandò Bella
divertita e incuriosita.
“Credo
che vivere insieme a Alice per un secolo, mi
abbia fatto capire l’importanza della moda”
ironizzò Edward, per poi prendere
una rosa bianca e appuntarla sulla giacca di Jacob.
“Così,
va meglio” fece soddisfatto.
“Grazie”
mormorò Jacob attonito.
“Di
niente, cucciolo. Mi permetti di dirti una
cosa?”
“Anche
se non te lo permettessi, lo diresti lo
stesso”.
Edward
fece il suo sorriso sghembo, anche se i suoi
occhi ambrati erano seri.
“Renesmee
è ancora molto spaventata da quello che
Gabriel ci ha detto qualche giorno fa e si aspetta che oggi succeda
qualcosa.
Adesso, io non so come vuoi affrontare la questione, ma procedi molto
lentamente e attentamente. Perché se dovessi rovinare il
compleanno di mia
figlia, ti posso assicurare che andrai contro… il mio
disappunto” spiegò
Edward, mentre Bella lo osservava leggermente nervosa.
“Quindi
non devo farmi dire di no” concluse Jacob,
inarcando un sopracciglio.
Edward
si limitò a sorridere.
“Adesso
ti offrirò l’occasione per prendere in
disparte Renesmee. Non la sprecare” lo minacciò il
vampiro, bonariamente.
“Grazie…
papà” sussurrò Jacob.
Edward
si fermò un istante e lo guardò sorpreso. Gli
strinse velocemente una spalla e si diresse di volata verso il
pianoforte.
“Jacob,
che ne dici di scortarmi verso mio marito?”
chiese Bella, prendendolo sotto braccio.
“Agli
ordini, Bells” disse Jacob ridacchiando.
“Andrà
bene” lo consolò, mentre si dirigevano verso
la parte opposta della sala.
“Tu
credi?”.
“Certo!
Siete fatti per stare insieme, come me e
Edward”.
“Secondo
te…” tentò di dire Jacob, “
riuscirò a
rendere felice Nessie?”.
Bella
non rispose subito e Jacob temette il peggio,
ma poi notò l’espressione dolce sul viso della
vampira.
“Tu
rendi già felice mia figlia. Da quando non era
ancora nata”.
“Ne
ho un vago ricordo” scherzò lui e scoppiarono a
ridere insieme.
Edward
era riuscito a portare il silenzio sulla sala
e si stava accomodando al pianoforte.
“Questa
è per te, mia piccola Renesmee” disse
commosso e guardò sua figlia.
Jacob
portò il suo sguardo su di lei e sospirò
beato. Era bellissima, come sempre. La ragazza se ne accorse, ma questa
volta
non scappò, anche se il rossore tornò a
diffondersi sulle sue guance.
Bella
strinse il braccio di Jacob e andò a
raggiungere Edward al piano. La musica cominciò ad aleggiare
nell’aria, con la
sua melodia dolce e struggente. Edward aveva impiegato giorni per
renderla
perfetta e sarebbe stato felice se quella sua piccola composizione
avrebbe
aiutato Renesmee, a essere più felice.
Mentre
le note si rincorrevano, Jacob camminò
lentamente verso Nessie, la quale osservava suo padre, rapita, tanto
che si
rese conto di avere il licantropo accanto quando sentì il
calore che emanava il
suo corpo.
“Jacob”
sussurrò.
“Ciao,
Nessie…” disse lui sorridendole solare.
I
due rimasero in silenzio, imbarazzati. Jacob colse
il cenno di Edward e capì che tra poco la composizione
sarebbe finita e sarebbe
arrivato il suo momento.
“Ti
andrebbe di fare due passi?” propose Jacob
serio.
Renesmee
stava per replicare, ma quando colse
l’espressione nervosa del licantropo, si limitò ad
assentire.
Edward,
al piano, iniziò a suonare la ninna nanna di
Bella e i presenti tornarono a parlare e a scherzare, solo il vampiro e
Bella
si accorsero di Jacob e Nessie che uscivano in giardino.
Il
prato davanti a casa era illuminato dal chiarore
della luna e lo sciabordio del ruscello, vicino a loro, creava
atmosfera.
Renesmee
fece qualche passo ma Jacob rimase a
fissarla.
“Non
vieni?” domandò lei confusa.
Lui
scoppiò a ridere e Renesmee si ritrovò a
seguirlo.
“Piccola
Nessie, che ne dici se facciamo una gara?”
propose lui.
“Una
gara?” ripeté la ragazza, socchiudendo gli
occhi.
“Hai
paura di perdere?” la sfidò e intanto pregava
che accettasse. Sapeva che, molto presto, tutti gli invitati alla festa
si
sarebbero avvicinati alla finestra per vedere la sua dichiarazione e
non se la
sentiva di farla davanti ad un pubblico.
“No,
sono sicura di vincere. Soprattutto perché tu
non puoi trasformati”.
“Che
cosa? Perché?” domandò spiazzato.
“Per
il vestito che ti ha cucito addosso zia Alice.
Non vorrai farla arrabbiare…”
Jacob
alzò gli occhi al cielo e sorrise.
“Non
credo che si arrabbierà questa volta…”
disse
lui con fare misterioso. “ Anche se lo distruggo, non
è la fine del mondo”.
“Peccato…”
sussurrò Renesmee abbassandolo sguardo.
“Perché?”
“Perché,
con quel vestito, sei … molto…
bello…”
rispose a bassa voce Renesmee, arrossendo.
Il
cuore di Jacob ruggì e si avviò cauto verso di
lei. Le appoggiò una mano sotto il mento e le
alzò delicatamente il viso.
“Io
non posso competere con la tua, Nessie”.
Renesmee
sorrise. I loro volti erano tremendamente
vicini. Jacob si disse che il momento giusto era arrivato e stava per
parlare,
quando sentirono un rumore fortissimo provenire dalla casa alle loro
spalle.
Questo ruppe l’incanto che si era creato.
“Io
lo ammazzo” gridò Bella e Jacob sapeva a chi si
stava riferendo. Gabriel ne aveva combinata una della sue.
Renesmee
si scostò da lui e Jacob dovette reprimere
l’impulso di abbracciarla.
“Allora,
questa gara… la facciamo, o no?” disse lei,
rossa in viso.
“Tutto
quello che vuoi”, fece lui, sorridendo.
“Il
punto d’arrivo è la nostra radura?”
“Sì.
Sei pronta, mostriciattolo?”.
“E
tu sei pronto, cucciolotto?”.
Jacob
annuì e iniziarono a correre. Renesmee lo
sorpassò
quasi subito e Jacob sorrise, quando la sentì ridere di
gusto. Lui tentò di
seguirla, ma si rese conto che non avrebbe mai potuto raggiungerla. Il
suo
istinto cavalleresco stava facendo capolino e poi, pensava, che se
l’avesse
fatta vincere, forse poteva avere più possibilità.
Raggiunse
il limitare degli alberi, si assicurò di
avere ancora l’anello in tasca e uscì
dall’ombra che gli offrivano i rami.
Renesmee
si era già seduta sul masso che si trovava
al centro della radura. Aveva il respiro affannato per la corsa e
stampato
sulle labbra quel sorriso sghembo che aveva ereditato.
“Hai
perso!” esclamò raggiante la ragazza.
Jacob
rise e rimase in piedi davanti a lei.
“Come
sempre, no?” ribatté lui.
“Eh,
già. Come sempre” sospirò Renesmee,
guardandolo
di sottecchi.
“Nessie,
io vorrei dirti una cosa…” esordì
Jacob, ma
lei fu rapida a interromperlo.
“Sono
ancora arrabbiata per via dello scambio. So
che è colpa di Gabriel, ma avrei preferito che tu me
l’avessi detto”.
“Ma
mi hai riconosciuto. Neanche Bella ha capito che
dentro di me c’era Edward!”.
“Davvero?”
domandò Renesmee incredula.
Jacob
assentì e Renesmee assunse un’espressione
pensierosa.
“Chissà
perché…”.
“Io
ho una teoria” disse Jacob.
“Del
tipo?”
“Forse
mi hai riconosciuto per via
dell’imprinting…”.
“Che
cosa te lo fa credere?” boccheggiò lei e
s’irrigidì.
Jacob
si diede dello stupido per aver deciso di
affrontare il discorso, ma alla fine la sua vita con Renesmee sarebbe
nata
grazie a quest’ultimo.
“Me
lo fa credere, perché tra noi c’è
sempre stato
un legame molto forte. E poi credo, che io ti abbia fatto capire quanto
tenessi
a te, anche se in quel momento ero nel corpo di
Edward…”.
“Avresti
dovuto dirmelo…” borbottò Renesmee,
abbassando lo sguardo.
“Nessie,
che cosa avrei dovuto dirti? ‘Ciao, Nessie,
anche se sembro tuo padre, sono Jacob. Sì, è
vero. Sono dentro a un vampiro, ma
non puoi capire quanto sia scomodo!’. Volevi che ti dicessi
questo?”.
“Non
questo” rispose Renesmee e lo fissò
intensamente.
“Allora,
cosa?”
“Dovevi
dirmi che tu ci tenevi a me!” urlò lei.
“Nessie,
ma è ovvio che io tenga a te!”.
Renesmee
si alzò e fece per andarsene, ma Jacob
glielo impedì afferrandola per un polso.
“Dove
vai?” gli chiese con tono affranto.
“Via!
Devo pensare…”.
Jacob
stava per lasciarla andare, ma poi si disse
che Nessie aveva già avuto abbastanza tempo per pensare.
“No!”
disse deciso aumentando la stretta, ma attento
a non farle del male.
“Lasciami!”.
“No!”.
“Jacob…”.
“Nessie,
devo parlarti. Non puoi evitarmi per
sempre. Prima l’ho permesso, perché quello che ci
ha detto a Gabriel, ha
spaventato anche a me. Ma non posso lasciarti andare via, adesso. Ti
prego di
ascoltarmi”.
Renesmee
annuì brevemente e Jacob la girò verso di
lui, appoggiandole delicatamente le mani intorno al viso.
“Io
non so che idea ti sei fatta su quello che io
provo per te, ma mi sembra giunto il momento di chiarirti ogni cosa. Lo
sai che
io ho avuto l’imprinting con te, ed è stata la
cosa più bella che mi sia
capitata in vita mia. Dopo tutte le sofferenze che ho provato,
l’ho accolto con
gioia assoluta. Il Destino è stato molto buono con me, per
avermi regalato la
persona più meravigliosa e bella che potesse
esistere…”.
“Jacob,
io... ” disse Renesmee.
“Aspetta,
ti prego. Non ho finito e sai quanto sia
difficile per me aprirmi in questo modo…”, la
interruppe Jacob, prendendo un
respiro profondo. “ Quando ho avuto l’imprinting,
ho deciso che avrei fatto
qualsiasi cosa pur di renderti felice. Qualsiasi. Anche diventare il
tuo
giocattolo preferito…”.
Jacob
sorrise e Renesmee ridacchiò timida.
“Ti
ho raccontato le favole, ti ho protetto come
avrebbe fatto un perfetto fratello maggiore e forse è stato
questo a
confonderti…” riprese il licantropo con emozione,
” ma tu devi sapere, che
quello che provo per te, è mutato negli anni. Io sono
totalmente e
incondizionatamente tuo. Sei tu che rendi la mia vita degna di essere
vissuta,
sei tu il motivo per cui mi alzo al mattino e sei tu il centro del mio
universo, ma non potevo obbligarti a scegliermi per colpa
dell’imprinting.
Desideravo che tu scegliessi me perché mi volevi, non
perché eri costretta. E
per questo motivo, che ultimamente, non mi sono comportato nei migliori
dei
modi. È vero, avrei dovuto dirti dello scambio, ma avevo
paura di perderti.
Forse, vedendomi sotto un aspetto diverso, avresti capito che io non
sono degno
di te…”.
“Jacob,
non ho mai pensato a una cosa del genere!”
sbottò Renesmee guardandolo dritto negli occhi.
“Aspetta,
ti prego” ripeté Jacob. “ Quando mi sono
ritrovato nel corpo di Edward e ho visto come tu, tentavi in tutti i
modi per
raggiungermi, il mio cuore ha iniziato a sperare che forse anche tu
provavi
qualcosa per me. Io sono stato uno stupido. Mi sono detto che dovevo
farmi
avanti prima. E poi tu mi hai riconosciuto. Ti rendo conto che nessuno
sarebbe
riuscito? Ti rendi conto di come mi sia sentito in quel momento? Avrei
potuto
toccare il cielo con un dito! Ma poi, dopo il racconto del biondino,
hai
iniziato a evitarmi e le mie paure sono tornate più forti di
prima. Io non sono
più sicuro su niente, ma su una così. Io ti amo,
Renesmee Cullen…”.
Jacob
chiuse gli occhi e stava per abbassare le mani
dal viso di Renesmee, quando sentì quelle della ragazza
trattenere le sue.
“Jacob…”
lo chiamò a bassa voce, “ guardami”.
Jacob
obbedì e vide sul volto di Renesmee un sorriso
appena accennato.
“Non
sei il solo che aveva paura… “ esordì
lei,
aumentando la stretta “ Anch’io credevo che tu
avessi cambiato idea.”
“Che
cosa?”.
“Jacob,
ti prego. È difficile anche per me” lo
rimproverò, emozionata. “ Pensavo che forse tu mi
avresti sempre visto come
la bambina che aveva bisogno di aiuto e non come la persona che avrebbe
potuto
condividere l’eternità con te”.
“Eternità?”.
“Sì,
eternità. Periodo di tempo troppo lungo?”
domandò lei ridendo appena.
“Mi
sembra accettabile” borbottò lui, ancora
incredulo di quello che stava accadendo.
“Comunque,
Jacob. Io credo di averti sempre amato e
i miei sentimenti sono mutati esattamente come hanno fatto i tuoi. E
poi credo
di averti scelto fin da quando ero bambina. Ti ricordi che, quando mi
leggevi
le favole, facevo sempre il tifo per il lupo?”.
“Sì,
molto bene…”.
“Non
ti sei mai chiesto il motivo?”.
Jacob
sorrise.
“Certo,
ma pensavo che facessi il tifo per lui per
non farmi dispiacere…”.
Renesmee
alzò gli occhi al cielo e si avvicinò di
più a Jacob.
“E
non ti sei mai chiesto il motivo, quando ti
dicevo che la principessa avrebbe dovuto decidere per il
lupo?”.
Jacob
tentò di parlare, ma la vicinanza con il volto
di Renesmee gli aveva bloccato le parole in gola.
“Sì,
me lo sono chiesto... ” riuscì a farfugliare.
“Capisci
quello che ti sto dicendo? Ti amo, Jacob
Black…” sussurrò Renesmee e
appoggiò le labbra su quelle di lui.
Jacob
fu preso alla sprovvista, ma molto presto la
sorpresa fu sostituita da un’emozione ancora più
forte. Strinse la vita di
Renesmee e la portò ancora più vicina a lui,
mentre il bacio, che tanto aveva
aspettato, diventava più profondo e coinvolgente.
Rimasero
a baciarsi per un periodo che entrambi
pensarono troppo breve, ma dovettero staccarsi riluttanti per calmare i
loro
respiri agitati.
“Nessie...
” mormorò Jacob sorridendo e appoggiando
la fronte sulla sua, con gli occhi chiusi.
“Jake…”.
Renesmee appoggiò la testa sul suo petto e
in quel momento sentì la scatolina sotto le sue mani.
“ Che cos’è?”.
Jacob
s’irrigidì e scosse la testa. Glielo avrebbe
chiesto in un altro momento, non voleva sfidare ancora di
più la fortuna.
“Niente”
rispose sorridendo.
“Jacob…”.
Renesmee gli aprì la giaccia, per poi
infilare la mano nella tasca e tirare fuori la scatolina blu.
Jacob
chiuse gli occhi in attesa della fuga di
Renesmee, ma la ragazza scoppiò a ridere.
“Non
ci credo…” disse tra le risate.
Jacob
sbuffò e si riprese l’anello. Stava per metterlo
via, ma la ragazza lo fermò.
“Devi
chiedermi altro?” lo sfidò sorridendo in
maniera sghemba.
“No”.
“Jacob…”
“Nessie, la sorpresa è rovinata. E
poi…”
“Guarda
che lo sapevo già” disse lei, con aria
superiore e un sorriso sulle labbra.
“Come?”
“Be’
zia Alice mi sembrava troppo entusiasta
nell’organizzare la mia festa di compleanno, così
mi sono fatta dire da Gabriel
e Seth cosa aveva in mente e loro mi hanno accennato
qualcosa…”.
“Io
li ammazzo…” sbottò Jacob furioso.
“Oh,
no. Ci ha pensato Leah! Certo che avremmo dei
grossi problemi con quei tre in futuro!” commentò
Renesmee, sospirando e
accigliandosi.
Ma
Jacob non stava pensando a quei tre. Renesmee
stava accentando la proposta? Aveva detto che loro due avrebbero avuto
dei
problemi in futuro, quindi non era più spaventata.
Jacob
fece un gran sorriso e prese la mano sinistra.
“è
un sì?” chiese aprendo la scatolina e tirando
fuori l’anello.
Renesmee
fece un bellissimo sorriso quando vide
l’anello nella mano scura di Jacob.
“
è meraviglioso” disse, ammirando il gioiello.
“Apparteneva
a mia madre…” disse Jacob e stava per
metterglielo al dito, ma la ragazza scosse la testa. Jacob
sentì il suo cuore
sprofondare e andare in pezzi, cosa che non sfuggì a
Renesmee.
“Non
credi che prima di darti la mia risposta, tu
debba chiedermelo?” disse lei, con tono neutro, tentando di
soffocare la
felicità.
“Giusto…”
fece Jacob. “ Nessie, vuoi trascorrere
l’eternità con me, come mia moglie?”.
Renesmee
fece finta di pensarci su. Lo guardò dritto
negli occhi e sorrise in maniera sghemba.
“Sì,
lo voglio…” rispose, mentre delle piccole
lacrime scorrevano lungo le sue guance.
Jacob
le mise l’anello con mano tramante e poi gli
bacio il dito, nel quale lo aveva messo.
“Ed
io voglio te…” mormorò lui, con voce
roca.
Renesmee
sorrise e fece due passi indietro.
“Non
ti sembra che le cose siano andate abbastanza
in fretta?”.
Jacob
rise di cuore e la abbracciò.
“Non
credo…”.
“Dai,
Jacob. Ci staranno aspettando!” esclamò lei,
sgusciando dalla sua presa.
Jacob
le offrì la mano e Renesmee la strinse. Le
diede un bacio a fior di labbra e iniziarono a incamminarsi verso la
grande
casa bianca, felici come non lo erano mai stati.
Ciao
e auguri a tutti! Scusate il ritardo, ma
finalmente sono passate le abbuffate di cibo. Credo che
andrò avanti di avanzi
per i prossimi tre o quattro anni. Comunque, che ne pensate del
capitolo? La mia
vena romantica è riuscita a emergere, infatti, il capitolo
è lunghissimo. Spero
che vi sia piaciuto e che vi abbia fatto ridere e divertire. Ho messo
il doppio
dell’impegno a scriverlo e credo che mi sia venuto abbastanza
bene. (evviva la
modestia).
Vi
rinnovo i miei auguri anche per l’ultimo dell’anno,
che il 2010 sia migliore rispetto al 2009.
Grazie
a tutti i nuovi che hanno aggiunto la mia FF
nei preferiti e nelle seguite, e anche a coloro che l’hanno
solo letta.
(è
molto probabile, che il prossimo capitolo sia l’ultimo.
Ma prima devo discuterne con il mio cervellino).
Angolo
risposte recensioni:
aleinad93:
Edward e Jacob sono meravigliosi insieme! Io li
adoro, se mai la Meyer decidesse di fare un seguito, spero che li
faccia andare
d’accordo. =) Grazie mille per i complimenti e spero che la
dichiarazione ti
sia piaciuta.
Saretta__Trilly__:
Oh Dei, grazie! Sono contenta di essere riuscita a
strapparti qualche risata, non puoi capire quanto sia difficile! Grazie
mille! E
secondo me, era anche ora che Edward si lasciasse un po’
andare e che abbia
perso la sua aria tenebrosa… ahahah…
noe_princi89:
Sono contenta! Grazie veramente tanto, non puoi
capire quanto mi faccia piacere sentirmi dire che sono brava a
scrivere! La mia
autostima, ogni volta, schizza alle stelle!
Half
Blood:
Grazieeeeeee…. Guarda, secondo me, Seth, Leah,
Gabriel e Alice sono micidiali insieme. Mi faccio delle grasse risate
ogni
volta che scrivo di loro e mi diverto come una bambina a Disneyland.
Per quanto
riguarda i futuri Black-Cullen li ho già in mente, sto solo
pensando ai poteri…
(ormai, ho finito la scorta). Per quanto riguarda Marcus, io lo adoro.
Dopo
aver letto la sua storia sul sito della Meyer, mi era venuto in mente
di
scrivere una FF, ma sarebbe stata molto difficile (forse in futuro...).
E poi
quando ho visto il film, ero felicissima quando l’hanno fatto
parlare! Ahahah!
vannaggio:
Carissima, ciao! Grazie mille per i complimenti! Quando
ho scritto la battuta di Tizio, Caio e Sempronio, mi sono dovuta
fermare per
riprendermi! Ahahah, ci rido sopra ancora adesso!
Per
le case editrici, è una storia molto
travagliata. Ho finito di scrivere il mio primo romanzo in agosto e
poi, dopo correzioni
e altro, l’ho spedito. Ho ricevuto tre offerte (una da parte
di una casa
alquanto famosa) ma purtroppo hanno chiesto il contributo! =(
Da
quello che ho scoperto, ormai tutte quante lo
chiedono, ma secondo me non è giusto. Il mio lavoro
è scrivere e il loro, è
quello di riporre la loro fiducia in quel qualcuno e rischiare.
Infatti, non so
più che fare, ma il fatto che abbia ricevuto offerte, vuol
dire che il mio
manoscritto merita! È questo l’importante!
rossy87:
Benvenuta! E grazie mille per i complimenti! Non
puoi capire quanto mi facciano piacere! =). Spero che anche questo
capitolo ti
sia piaciuto.
Ho
investito molto in questa FF, soprattutto da
quando mi sono resa conto che piaceva. Avevo una paura del diavolo a
postarla, perché
molte persone, affezionate alla saga, non amano molto questo genere di
sconvolgimenti!
Ma per fortuna che ci siete tutti voi! Grazie ancora!
GiuLy93:
credo che Jacob sia il licantropo più sfortunato
del pianeta. Sono capitate tutte a lui! Ma alla fine
imparerà ad adorare
Gabriel, Seth e Leah. Tremo al pensiero di come sarà la sua
vita in futuro! Ahahah…
Grazie mille!
Alla
prossima!