Anime & Manga > Inuyasha
Segui la storia  |      
Autore: Arwen_Undomiel    28/06/2005    3 recensioni
Un soffio di vento…un sibilo fine e silenzioso, che solo gli alberi sanno accogliere e capire fino in fondo. Un soffio di vento…più deciso e soffice, che anche gli altri viventi possono sentire, per poi lasciarsi trasportare via, dalla loro fantasia…
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nuova pagina 1

Prima del racconto…

 

Precisazione spaziale temporale (nd:Arwen Undomiel)

 

Siccome nel racconto, non ho avuto modo di inserire correttamente la descrizione della casa, e della stanza di Serena, ve la riporto ora, in modo molto sintetico e conciso, tanto per darvi un’idea di come si presentava, per chi non fosse interessato, consiglio di proseguire alla vera e propria storia.             Allora: il letto era posto accanto ad una porta che dava sul balcone, accanto ad essa era posto un comò antico, di legno, composta da qualche cassetto e uno specchio rovinato dal tempo; accanto al comò, nell’angolo più angusto della stanza si trovava un comodino sempre in legno, sul quale era posta la televisione più vecchia e grossa che esisteva al mondo, Serena si arrabbiava sempre con ella, perché non riusciva mai a cambiare canale con il telecomando, così le toccava alzarsi ed usare i comandi manuali, in oltre era piena di nastro adesivo; accanto a questa reliquia di televisore si trovava l’armadio, il quale era posto davanti al letto. Sull’armadio erano attaccati ogni sorta di poster, dal “Signore degli Anelli” a “Harry Potter” , insomma, un vero disastro artistico; dopo l’armadio, sull’altra parete, si trovava la porta che conduceva ad un lungo corridoio che si diramava a sua volta, in altre stanze, fino a raggiungere la cucina-sala.

 Dopo questa ,piccola, precisazione della casa e della stanza della protagonista, vi auguro buna lettura!!

 

 

 

                            Daydream

 

 

Un soffio di vento…un sibilo fine e silenzioso, che solo gli alberi sanno accogliere e capire fino in fondo.  Un soffio di vento…più deciso e soffice, che anche gli altri viventi possono sentire, per poi lasciarsi trasportare via, dalla loro fantasia…

  “ Che bella giornata che è oggi… Mi ricorda… l’Epoca Sengoku… “ pensò Serena, appoggiata alla ringhiera del proprio balcone. << Peccato che quell’Epoca non esiste, o perlomeno…non in Italia e non con chi dico io… >> mormorò infine la ragazza, risvegliandosi dal tepore di quei pensieri fantastici.

<< Serena?! >>

<< Si…mamma? >>

<< Vieni a preparare tavola! Io vado a prendere papà ! >>

<< Ok, arrivo… >>

Ma Serena non si mosse dal balcone. Si era seduta a terra sulle piastrelle, rosse, consumate dal freddo e dal caldo delle stagioni passate. Davanti alla ragazza, le sbarre grigie cercavano di coprirle, la visuale di quello strano paesaggio, a lei così famigliare, ma che quel giorno, era diverso… così strano, così unico… così magico.

Chiuse gli occhi, e fece un profondo respiro. Serena si ritrovò nell’Epoca Sengoku, davanti ad un albero secolare…era stupendo. Il vento sibilava dolci sussurri tra le fronde del Goshinboku. La ragazza sospirò nuovamente, e si voltò nei suoi fantasiosi pensieri, e vide una sagoma…

<< Serena!? >>

<< Sì ?! >>

<< Io vado ! >>

<< Sì… >>

<< Prepara tavola ! >>

<< Sì… >>

<< Adesso! >>

<< Sì… ! >>

La dodicenne si alzò, ancora assopita dalle sensazioni piacevoli, che poco prima aveva assaporato. Con fare pacato, rientrò in camera, e si osservò allo specchio. Serena non si piaceva assolutamente; odiava il suo aspetto, poiché le ricordava un grosso maialino paffutello: aveva lunghi capelli castano chiaro, occhi verdi, labbra sottili e rosee,e un naso perfetto, visto frontalmente, ma di profilo presentava una leggera gobbetta, che la ragazza odiava. Nonostante tutto questo, non si piaceva più che altro, per la sua corporatura, che era grossolana e soffice. Serena voleva essere come Kagome, o perlomeno magra come lei…se lo fosse stata, forse avrebbe avuto più successo con i ragazzi…

Lasciò perdere il proprio riflesso, abbandonandolo allo specchio. Raggirò il letto ed uscì dalla stanza…

Raggiunta la cucina Serena, aprì lo sportello di legno, al di sopra del lavandino, e ne estrasse quattro piatti marroni, che posò sul tavolo lì accanto, poi si voltò e ripercorse lo stesso tragitto, verso i cassetti posti accanto al frigorifero , ne aprì uno e prese le posate …

 

******

<< Vado di là … >> annunciò Serena, dopo cena.

<< Cosa vai a fare in camera tua? >> chiese il Padre, incuriosito dall’improvvisa decisione della figlia.

<< Vado a vedere il film… qui, non posso vederlo. Mamma e Angela, devono vedere i cartoni animati >>

<< Ah, ok… adesso vado anche io di là a riposarmi >>

<< Ma Gianni, sono appena le nove! >> lo rimproverò scherzosamente la Madre.

<< Giusto papà, stai qui a guardare i cartoni animati ! >>

<< No, no… io dormo, Serena stai pure tu … so che li vuoi vedere >> sorrise il padre alla ragazza che lo ricambiò con una linguaccia, per poi raggiungere la propria camera da letto.

Serena accese la televisione, ma non aveva voglia di vedere il film: così, alzando lo sguardo, vide la propria collezione di fumetti, e decise di darle un occhiata. Afferrò i suoi numeri preferiti e, accomodatasi sul letto a gambe incrociate, aprì il primo volume. “InuYasha” era davvero la più bella storia che ella abbia mai letto. Riusciva a coinvolgerla, in modo straordinario, ma l’attrazione più particolare, era la storia d’amore tra i due protagonisti: Kagome e InuYasha, i quali a volte erano disegnati abbracciati, in un momento di simpatica tenerezza. Erano proprio quelli i momenti che preferiva Serena. Osservando i due abbracciati, poteva sentire l’odore nullo del ragazzo, immedesimandosi in Kagome, e le sue braccia attorno ad ella, regalandole un senso di protezione, che solo lei riusciva ad immaginare, in oltre amava ridisegnare quelle sensazioni, quegli abbracci, per farli sentire ancora più suoi.. Chiuse il fumetto e ne aprì un altro, l’immagine era simile: sempre Inuyasha e Kagome abbracciati ma questa volta in un’altra posizione. Serena avvicinò a sé il giornale, come per raccogliere ogni minimo particolare di quel disegno…

 

Ad un tratto la figura si fece sfuocata, e le pareti della camera svanirono, insieme a tutti i suoi mobili…

 

La ragazza sentì freddo e caldo insieme…

 

 una sensazione di assopimento la invase…

 

 la testa cominciò a girare…

 

 le immagini di Kagome e InuYasha  si facevano sempre più vicine…

 

 

vicine…

 

 

  vicine…

 

  vicine…

 

vicine…

  vicine…vicine…

fino a quando Serena non vide altro che i loro contorni neri e sfumati…

 

 Non c’è l’ ha faceva più a resistere…

 

la dodicenne infine, chiuse gli occhi smeraldini…

 

vagando in un oblio fatto di sensazioni piacevoli e irrequietezze infinite…

<<   ANF ANF Stai bene? >> chiese una voce maschile.

  Serena annuì ancora tra il sonno e la veglia…

Una sagoma le era accanto, ma non riusciva a capire chi era… tutto sembra così… così…sfuocato. La ragazza sentì la testa dolere , ancora più di prima…

 

Ancora una volta… tutto sfumò…

 

diventando ancora una volta tutto confuso…

 

…ed,infine, ancora una volta…

 

… buio…

 

 

Daydream –capitolo 1/3 – continua

 

Ps. Questa ff come potete notare dalle ultime parole di congedo verrà suddivisa in 3 capitoli... spero che questo inizio sia di vostro gradimento... commentate, per favore, grazie in anticipo !

 

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inuyasha / Vai alla pagina dell'autore: Arwen_Undomiel