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Autore: Nami_Loves_Ruki    28/12/2009    5 recensioni
A me, come sempre, nessuno ha chiesto il parere. Non che io sia contrario, anzi, però gradirei avere voce in capitolo, dato che la casa è anche la mia e Takanori non è esattamente quello che si può definire un tranquillo e docile inquilino. Ma credo che dopo aver sopportato Aoi per ogni singolo giorno degli ultimi quattro anni, sarei pronto a tutto. Anche ad avere un petulante Ruki che scodinzola per casa.
Genere: Demenziale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Uruha-
[Strawberry]

 

Ripensando alle parole che ha detto ieri Ruki mentre sorseggiava il suo caffè, inizio a credere che sia qui solo per dimostrare a Reita che gli mancherà la sua presenza in casa, mica perché ha veramente piacere a stare qua con me.

Stanotte è stata dura riuscire a prender sonno, perché lui non riusciva a prender sonno e continuava a rigirarsi tra le coperte. Aoi non si muove neanche di un millimetro nel letto.

E stamattina in cucina c’era solo un forte odore di caffè, invece di essere mischiato al profumo del tè alla fragola che beve Yuu.

Sarà dura abituarsi a Takanori.

E sarà estremamente difficile che non prenda anch’io l’influenza come lui.

<< Uruha, hai visto? Sta nevicando >>

Ruki, rannicchiato sul divano con una pesante coperta sulle spalle, mi distrae dai miei pensieri facendomi posare lo sguardo fuori dalla finestra.

Alla vista dei fiocchi di neve che scendono lentamente, mi viene ancora più freddo.

<< Preparo un tè caldo. Lo vuoi, Taka? >>

Annuisce e starnutisce.

Metto l’acqua sul fuoco e quando inizia a bollire la verso nelle tazze con lo zucchero e una bustina di tè a testa.

Ruki mi ringrazia con uno strano mugugno quando gli porgo la sua tazza.

<< E’ al limone il tuo, va bene? >>

<< Si, si… perché, il tuo com’è? >> -mi chiede mentre si sporge per annusare il mio tè- << Bleah! Ma il tuo è alla fragola! >>

Si, ho fottuto una bustina di tè a Yuu perché mi mancava troppo questo buon odore.

<< Non ti piace, Ruki? >>

<< No, per niente >>

Dovrò aspettare che torni Aoi in casa per sentire questo profumo anche di mattina.

 

-Ruki-
[Fever]
 

Il telefono di Uruha sta squillando.

<< E’ Kai >> -mi informa- << Che faccio? >>

<< Rispondi! >> -lo sollecito- << Ma non dirgli che ho l’influenza >>

L’ultima cosa di cui ho voglia oggi è ricevere una ramanzina da Kai.

<< Moshi moshi? >> -comincia- << Si, si tutto apposto… certo, certo.. ok te lo saluto, ciao >>

Chiude la conversazione a appoggia il cellulare sul tavolino.

<< Takanori >> -incomincia dopo un lungo sospiro- << Io spero davvero per te che ti passi febbre, raffreddore, mal di gola e quant’altro entro una settimana, altrimenti buona fortuna con Yutaka quando gli dovrai spiegare che lunedì alle prove non ci puoi essere >>

Porcaccia.

<< Massì…. Vedrai che mi passa… >>

<<…Vedrai che la passi a me >> -conclude-

Si rimette a sedere di fianco a me mentre io mi avvolgo ancora di più nella coperta.

<< Ho mal di testa >> -annuncio- << Posso prendere una pastiglia? >>

<< Più tardi… l’hai presa poco fa! >> -rispondi sdraiandoti nella parte di divano libera-

<< Uffi… Non possiamo passare il tempo in qualche modo? >>

<< Guarda la tv >>

<< Non c’è niente >> -dico mentre afferro il telecomando per accertarmi che sia ancora così-

Sono stufo. È da stamattina che non faccio altro che starnutire, soffiarmi il naso, impasticcarmi, stringermi nella coperta e cambiare canale. E, soprattutto, lamentarmi.

Mi sdraio addosso a Uruha in cerca di coccole, anche se non gli deve fare molto piacere vista l’alta probabilità di beccarsi anche lui quello che ho io. Ma, tanto, stando tutto il giorno in casa assieme non cambia molto.

<< Vai a riposare, Ruki >> -dice, mentre mi accarezza i capelli-

<< Non ne ho voglia >>

<< Ma qui prendi freddo! >>

<< Ma se ci saranno trenta gradi! >> -sbuffo- << E va bene… >>

Svogliatamente raggiungo la camera. Chiudo la porta, mi rintano sotto le pesanti coperte e cerco di prender sonno.

 

-Uruha-
[Soup]

Ho passato un’inutile giornata davanti alla tv, facendo zapping tra programmi dozzinali.

È quasi ora di cena e non so che preparare… magari ordino una pizza. No, Taka è meglio se mangia qualcosa tipo una minestra, una zuppa, qualcosa di caldo e schifoso, adatto a chi ha l’influenza. Lo so che con le ultime forze rimaste mi urlerà dietro che quella roba non la vuole.

Vabbè, gliela preparo lo stesso. Io posso anche non mangiare, tanto non ho fame.

<< Che cucini? >>

Mi volto verso l’entrata della cucina e vedo Takanori che sbadigliando si strofina gli occhi.

<< Ah, ti sei svegliato… >>

<< Insomma… Mi sono anche fatto una doccia ma sono ancora mezzo addormentato… >>

<< Io sto preparando una minestra… >>

Intanto, si è avvicinato ai fornelli e ora sta guardando schifato dentro alla pentola.

<< Ma perché, Kou? Perché mi fai questo? >>

<< Perché sei malato, piccolo >>

Sbuffa, come è solito fare, e se ne va in salotto. Pensavo peggio.

Sento che accende la tv su un qualche canale musicale, poi credo che abbia lanciato il telecomando sul tavolino, dal rumore che ha fatto. Non ce la fa ad essere delicato. Non riesce neanche a stare tranquillo e sereno per un attimo, stare comodo sul divano può risultargli complicato. Questo pomeriggio continuava a fare avanti e indietro in cucina a bere un bicchier d’acqua, giusto per muoversi un po’. L’unico momento in cui è riuscito a stare fermo per più di due minuti è stato quando gli ho fatto un po’ di coccole.

Decido che è ora di preparare la tavola. Lascio che il brodo cuocia e afferro la tovaglia dal cassetto. Mi volto verso il tavolo e mi blocco ad osservare un esserino nero che se la zampetta allegramente su quest’ultimo.

Un ragno. Io odio i ragni.

L’essere schifoso si ferma. Mi fissa. Lo fisso. Indietreggio di mezzo passo per afferrare un tovagliolo e farlo passare a miglior vita, ma ricomincia a muoversi. Mi blocco di nuovo. È meglio se mi sbrigo a togliere quel coso dal tavolo se no chi lo sente Takanori.

<< C’E’ UN RAGNO SUL TAVOLO! >> -ecco, appunto-

<< Me ne sono accorto >> -lo avviso-

<< Toglilo, toglilo, togliloooooo!!! >> -urla attaccandosi al mio braccio-

Faccio fuori l’animaletto a otto zampe e lo ripongo nel suo luogo di riposo ultimo: il sacco del spazzatura.

<< Fatto, tolto >> -avverto Ruki che mi sta ancora appiccicato, non che mi dia fastidio-

<< Che schifo…. Sei sicuro di averlo ucciso? Non è che mentre ceniamo salta fuori? >>

<< Ma ti pare? >>

<< Mangiamo in salotto? Anzi no, in camera che è più lontana >>

<< Eh, si, in balcone! >>

<< Perché, hai un balcone? >>

<< No, Taka e mangiamo in cucina >>

<< E io dovrei mangiare dove si è posato quel ragnaccio?! >>

<< Li avrai anche mangiati in vita tua! >>

<< Io non mangio ragni! >>

<< Di notte, idiota >> -lo informo- << Ti saranno entrati in bocca…. >>

<< Bleah, che schifooooooo!!! >>

Non dovevo dirglielo. Se c’è una cosa che disgusta Takanori sono i ragni.

<< Mi è passata la fame >> -mi comunica-

<< Hai solamente trovato una scusa per non mangiare la minestra! >> -lo accuso mettendomi le mani sui fianchi-

<< Non è vero >> -e fa una faccia da cane bastonato-

<< E allora mangerai in salotto >>

<< In camera >>

<< Va bene… >>

Alla fine le ha sempre vinte lui.

Verso un po’ della sua cena in un piatto e prendo un cucchiaio. Stando attento a non rovesciare il brodo mi dirigo in stanza seguito da Ruki. Ma si può che deve mangiare in camera perché ha visto un ragno in cucina?

Si siede sul letto e faccio per passargli il piatto, ma poi ci ripenso, perché non ho per niente voglia di cambiare le coperte, dato che di sicuro ci rovescerebbe sopra la pietanza. Quindi mi siedo anch’io e poggio il piatto sulle gambe.

<< Mangia >> -dico, porgendogli il cucchiaio-

<< Per forza? >>

Basta un mio sguardo per fargli afferrare il concetto.

Manda giù poco convinto la prima cucchiaiata. Con una faccia frustrata mi supplica:

<< Ti prego, basta >>

<< Ma se non ne hai mangiato! >>

<< Io odio questa roba, non mi piace >>

Detto questo, posa il cucchiaio nel piatto.

<< Dai, ancora un po’… >> -lo incito riportandogli la posata colma di brodo alla bocca-

Con una fatica assurda riesco a fargli ingurgitare ancora qualche cucchiaiata.

Mi alzo dal letto e vado a prendergli la pastiglia e un bicchiere d’acqua in cucina. Poi torno in camera.

<< Prendi >>

Gli porgo il medicinale e successivamente l’acqua che beve fino all’ultimo sorso.

<< Grazie… >>

Gli do un bacio sulla fronte e faccio per andare in bagno.

<< Dove vai? >> -mi chiede-

<< Vado a farmi la doccia >>

<< Torna presto… Mi sento solo qui e poi fa freddo… >>

Annuisco, sorrido e vado in bagno.

Taka fa tanto l’irascibile e lo scontroso, ma in fondo è un coccolone.

 

 

 

************************************

Note dell’autrice:

Sì, lo so, ci ho messo secoli per aggiungere questo capitolo… era pronto da una vita ma il mio computer ha deciso di non accendersi più e l’ho dovuto portare da un tecnico che per fortuna mi ha salvato tutti i dati (santo subito).

Quindi, non è colpa mia ç.ç *faccino dolce* …e poi stavo anche scrivendo altro (una multi band che se vi va di leggere ho appena pubblicato ^^)

Grazie a chi ha messo la ff in preferiti e seguiti, a chi legge e commenta! ^w^

^^Noemi loves u^^

   
 
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