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Autore: Accidentally    28/12/2009    0 recensioni
Ed avanza.
Un passo, un altro... E un altro ancora.
E la neve torna a coprire quel viale alberato.
Il ciclo si chiude e ricomincia. Sempre.
[...]
One-Shot scritta durante la notte in un momento d'ispirazione. Buona lettura.
SweetSins
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cammina. [Fino all'eternità] - NVU

*Note dell'autrice*


Questa One-Shot è stata scritta nel bel mezzo della notte, quindi mi auguro che non sia troppo indecente.

E' la prima volta che approdo nella categoria “Generale”, quindi sono un po' intimorita dai lettori, a dir la verità. Spero che gradiate, comunque.

Questa “cosa” è dedicata a una mia carissima amica, che mi ha aiutata tantissimo con un suo video che mi ha ispirato molto. [Posso mettere il link o è pubblicità occulta? Non è pubblicità occulta, vero, vero? Allora metto, diciamo, cosa dovete inserire su YouTube se avete voglia di vederlo: InuXKag – May I di piccolakaggy95].

Che altro devo dirvi, signori? Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, soprattutto mi piacerebbe ricevere critiche, così che io possa migliorare.

Quindi...

Buona lettura.

SweetSins





Dedicata a Kaggy95, perché sei così dolce che ogni volta che ti parlo mi fai tornare il sorriso, perché sei adorabile e ti considero un po' come una sorella maggiore, perché ti considero una vera amica anche se non ci siamo mai viste di persona, perché, semplicemente, sei la mia Nee-chan.





- Un passo, un altro... E un altro ancora. {Fino all'eternità}




Cammina.
Un passo...
Un altro...
Un altro ancora.
Cammina in quel mondo che non ha una fine, che non ha un inizio.
Non sa dire dov'è quel mondo tanto bello quanto infame, tanto dolce quanto crudele.

Cammina perché è l'unica cosa che può fare.

In quel vialetto alberato si guarda intorno. Vede la neve coprire la terra e i rami ormai spogli. Sorride.

E' una bambina, quella che cammina.

Vuole tornare a casa, o forse andar via. Non lo sa. Non sa nulla.

Forse è troppo piccola per capire cosa c'è là fuori, forse è troppo piccola per camminare tra la neve, in quel vialetto alberato, forse è troppo piccola per continuare quel percorso che sta cercando di tracciarsi.

Forse.

Ma lei va avanti, testarda: un fiocco di neve, soffice come la sua pelle, le cade sulla punta del nasino ghiacciato. Sorride, ingenua.

Il freddo non l'intacca. Non ancora. No.

Forse è abbastanza forte per cominciare a camminare, la bambina.

Ed avanza.

Un passo...

Un altro...
Un altro ancora.

E' una ragazza, quella che cammina.

Avanza allegra in quel viale alberato. Sorride guardando i fiori sbocciare sui rami, gli occhi le brillano.

Cammina perché ha voglia di farlo.

Ha voglia di camminare in quel mondo che non è proprio una favola, in quel mondo che non è sempre giusto e felice.

Ma il freddo non è riuscito ad intaccarla ed è primavera.

Tutto comincia, tutto fiorisce, tutto cambia.

Il suo mondo è ancora un gioco, anche se s'illude d'essere grande, e quindi ha voglia di camminare.

Forse sta giocando ad un gioco pericoloso, forse rischia di scottarsi col fuoco, forse dovrebbe fermarsi e tornare indietro, senza continuare per il percorso che si è tracciata.

Forse.

Ma lei va avanti, testarda e gioiosa: qualcuno le si para d'avanti, le mette un fiore tra i capelli. Sorride, felice.

Gli occhi le brillano guardando davanti a sé. Guardando chi è al suo fianco in quel percorso.

Forse ha capito qual è l'inizio di quel mondo tanto strano, che ancora non conosce bene. Forse l'ha capito, la ragazza.

Ed avanza.

Un passo...

Un altro...
Un altro ancora.

C'è una donna che cammina.

Il volto maturo è segnato da qualche ruga e sotto i suoi occhi c'è un alone scuro, ma a lei non interessa.

Percorre quel viale alberato osservando i rami ricoperti di fiori ormai sbocciati del tutto, osservando il sole picchiare sulla terra rendendola ancora più calda di quello che sembra.

Cammina perché sa che deve farlo, perché non ha alternative, ma sa che è giusto così.

Deve andare avanti in quel mondo che non è perfetto. In quel mondo in cui le cose di valore non vengono riconosciute, in quel mondo che spesso punisce chi non se lo merita, in quel mondo popolato da persone che non riconoscono più niente all'infuori di loro.

Ma lei sa che è così che va la vita. E' così che la Terra gira e continua il suo circolo.

La primavera che è passata ha cambiato il suo mondo.

Forse si sta facendo troppo male, forse dovrebbe rinunciare, forse dovrebbe fermarsi a riposare, forse dovrebbe smettere di continuare ad avanzare con insistenza in quel percorso che ormai è definitivo.

Forse.

Ma lei va avanti, testarda e gioiosa e incerta: una piccola mano stretta alla sua la tira un poco, richiamando la sua attenzione. Sorride, materna.

L'improvvisa decisione le si legge nello sguardo leggermente emozionato e stringe di più la piccola mano nella sua, mentre l'aria calda dell'estate le solletica il volto.

Forse ha capito il motivo del suo percorso, ancora non completamente tracciato. Forse ha capito per chi deve camminare, la donna.

Ed avanza.

Un passo...

Un altro...
Un altro ancora.

Un'anziana signora cammina con passo lento.

L'età segna il suo volto gentile e stanco, ma ancora illuminato da quell'ingenuità che l'ha sempre marcato.

Gira lo sguardo ad entrambi i lati del vialetto alberato contando le foglie colorate che si depositano a terra insieme alle altre compagne, sente il vento fresco scompigliarle i capelli che hanno perso colore.

Cammina perché è diventato semplice, perché è l'ultima cosa che le è rimasta da fare.

Ma non è triste. Affatto.

Cammina in quel mondo che ha imparato a conoscere con tutte le sue sfaccettature, quel mondo che forse un po' una favola lo è davvero, con tutte le storie che vi sono all'interno, con tutte le persone che respirano, ridono, piangono, vivono. In quel mondo che ha bisogno solo di crescere, come tutti. In quel mondo che non sa dov'è, ma che è una casa per tutti.

E lei, con quello sguardo che ancora ha tanto da vedere e da capire, sente che prima o poi tutti comprenderanno quella casa strana e imperfetta, a volte non troppo accogliente, ma che ci guiderà tutti in una via e ci donerà il sorriso.

Forse dovrebbe desiderare di più, forse dovrebbe essere egoista, desiderando di tornare indietro e cambiare quel viale alberato, forse dovrebbe cambiare strada, smettere di andar dritta e smettere di continuare ad avanzare nel solito percorso che ormai si è quasi concluso.

Forse.

Ma lei va avanti, testarda e gioiosa e incerta e soddisfatta: l'uomo che le è al fianco le mette un fiore non ancora appassito tra i capelli, le carezza il volto. Sorride, ingenua, felice, materna e ancora bambina.

Forse ha capito qual è la fine di quel mondo tanto pazzo, ma non teme nulla.

Forse può davvero terminare il suo percorso che si è costruita con chi l'ama. Forse ora può vedere la fine di quel viale alberato, la bambina. E la ragazza. E la donna. E l'anziana signora.

Ed avanza.

Un passo...

Un altro...
Un altro ancora.


E la neve torna a coprire quel viale alberato.

Il ciclo si chiude e ricomincia. Sempre.


E un'altra bambina comincia a camminare in quell'innevato viale alberato, senza conoscere il mondo e avanzando a testa alta.

Un passo...

Un altro...

Un altro ancora.


Fino all'eternità.

  
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