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Autore: Camille_Paul    28/12/2009    3 recensioni
Mary Blanche è una principessa francese di sedici anni che presto si ritroverà a lasciare la sua patria per trasferirsi, a tempo indefinito, a New York, una città che odia altamente perchè spesso paragonata alla sua Parigi. In un momento di Follia, di alta follia, dopo il ballo in suo onore, incontrerà per caso, Jason, un ragazzo che alle prime visioni sembra una persona fredda ma con un passato cupo alle spalle.Il ragazzo è nato e vissuto nelle fredde strade di New York City. I due si ritroveranno vincolati in una profonda fiducia reciproca che li porterà molto lontano, ma al destino, non si sfugge, A VOLTE... "Siamo entrambi in piedi, l'uno di fronte all'altro. - Cosa sono quei segni sulle tue braccia? - Vedi Blanche, questo significa vivere in strada. Tu non hai neanche un graffio e sai perché? Perché l'oro in cui sei nata non taglia - A quella risposta mi sembra di morire, perché è vera" "Lo vedo spogliarsi davanti a me e in quel momento voglio solo lui" "Quando mi risveglio davanti a me c'è un ragazzo seduto su una sedia, intento a sbucciare un mandarino, con uno sguardo maligno e malizioso, e mi guarda sorridendo" Spero di avervi almeno un po' incuriosito! Entrate...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mary Blanche 2
Capitolo 2: Arrivo a New York

Ciao a tutte! Prima del capitolo vorrei ringraziare le 2 che mi hanno messo nelle preferite, che sono Elly 11 e giulia0209, che ringrazio molto e l'unica delle seguite, sara96_98.
Rispondo a Elly 11 : Cara Elly, la storia è narrata ai giorni nostri. Mi dispiace di non averlo messo in evidenza. Spero che adesso abbiate capito!
Sono molto contenta di questo mio "record"! Un bacio a tutte! E spero che continuiate a seguirmi! Baciooo!
Eccomi qui. Guardo fuori dal finestrino dell'aereo privato di mio padre. E non posso stare sullo stesso aereo con i miei genitori. Neanche. Tutto questo mi fa soffrire e vorrei scappare, ogni tanto. Il volo dura più di dieci ore, forse uno dei voli più lunghi della mia vita. Le mie due amiche continuano a parlare di cose poco importanti, mentre la tristezza cerca di scaricarsi addosso a me.
<< Non essere così triste, Mary Blanche >> mi dice Clara, capendo il mio dolore. Lei lo capisce perfettamente.
<< Già! Stiamo andando a New York! E' fantastico! >> esclama Agatha. Lei è sempre stata una piuttosto mondana. So perfettamente che nessuno potrà mai capire il mio dolore, ma ci provo: tentar non nuoce.
<< Sono triste perché non voglio lasciare Parigi, lasciare il posto in cui sono nata...dove ho sempre vissuto... >>
<< Principessa, ci tornerete a Parigi! >> mi dice Clara, con un sorrisone enorme. Il cambio dal "tu" al "lei" è molto significativo e capisco il perché: è arrivata la Signorina Celestine.
<< Certo che ci tornerete...se quel vecchio bacucco del ministro ve lo consente >> mi dice Celestine, che intanto si è seduta accanto a noi. Scoppiamo in una leggera risata.
<< Principessa >> inizia Celestine, accarezzandomi i capelli << New York vi piacerà, ne sono sicura >>
<< Io invece no! Mi piacerà sempre e per sempre Parigi... >>. Sono un po' testarda, devo ammetterlo.
<< Altezza, se posso permettermi...come fate a giudicare una città se non ci siete mai state? >> mi chiede Celestine. Devo per forza avere ragione io.
<< Bhè >> inizio, ma a questo punto la conversazione sarebbe stata inutile e assolutamente imbarazzante. Ha ragione lei. Devo dare una possibilità a New York e ai suoi abitanti. Per forza. Come loro daranno una possibiltà a me.
<< Celestine >> la chiamo. Deve saperlo.
<< Sì', Principessa? >>
<< Ha ragione lei: darò una possibilità a New York >>
<< Mi fa piacere che pensi questo, Altezza >>
<< Ne sono contenta >>. Lo sono davvero? Nel senso...è traumatico cambiare casa, cambiare reggia nel mio caso, anche per pochi mesi. Ed è impossibile dimenticare una città come Parigi. Paris. La mia piccola Parigi, metaforicamente parlando.
Per tutto il resto del viaggio dormo. Dieci ore e passa a guardare fuori dal finestrino non ci sto, scordatevelo.

<< Principessa? >>. Una voce maschile mi sta chiamando. E' Jim che mi sveglia.
<< Mi dispiace svegliarla, vostra altezza, ma siamo arrivati a destinazione >>
<< Non si preoccupi, caro >>. Guardo fuori dal finestrino. E' alba. L'ho sempre amata: la nascita del sole e i colori che solo lei sa portare. L'adoro troppo.
Le mie due guardie del corpo mi scortano fuori dall'aereo e fuori c'è il finimondo: tutta New York City!! Non ho mai amato le folle inferocite ma a questo punto....sembra davvero il fini mondo. Ci sono fotografi e giornalisti. E se vengo male in foto? Ahahha, chi se ne frega?? Meno male che so perfettamente l'inglese da quando ho sette anni, se no sarebbe un dramma.
<< Sua Altezza, da questa parte >> mi dice un fotografo e cerco di mettermi dal mio lato migliore, sotto lo sguardo attento delle mie guardie del corpo, che cercano di far stare lontani tutti sti uomini inferociti. Ne sono grata. Molti fotografi mi fanno foto ma non riesco a parlare con nessun giornalista. In queste situazioni non mi è permesso per nessun motivo. Nessuno. Ci facciamo largo tra la folla, composta anche da gente qualunque, venuta solo per salutare la nuova arrivata. Sono molto felice di questa cosa. Dopo una mezz'oretta (credetemi, è stato difficile), riescono a infilarmi in macchina e a portarmi via. Il palazzo reale è molto distante, devo ammettere. E' bellissimo, ma mai quanto quello in cui sono nata e cresciuta a Parigi.  
<< Principessa >> dice il Ministro, appena entrati. A me e alle mie damigelle ci fa salire le scale e siamo obbligate a seguirlo. << Principessa, questa sarà la sua camera >> e mi indica una stanza dalla porta bianca. Entro. << Per quanto riguarda voi due >> lo sento continuare, ma ormai ho già chiuso la porta. Ammiro la mia nuova stanza. Ci sono dipinti alle pareti, c'è una statua raffigurante la dea Venere, dea della bellezza e dell'amore, secondo i greci e i romani. Mamma mia, ho sempre ammirato la cultura di quel tempo. Sento bussare. Mi avvicino alla porta.
<< Avanti >>
<< Principessa >>. E' Celestine.
<< Mi dica >>
<< Bisogna cambiarsi >>. Uffa. Quante volte mi devo cambiare al giorno? << Le preparo i vestiti >>
<< Assolutamente >> rispondo, sbuffando. Lei fa finta di niente, malgrado mi abbia sentito. Pazienza. Devo protestare. A chi? Non lo so. Come? Non ne ho idea. Lo farò, però!
Mi siedo sul mio letto a baldacchino, morbidissimo. Le coperte sono rosate, un colore che amo molto. Chi le ha messe ha buon gusto. Guardo Celestine frugare nelle mie valigie.
<< Che cosa abbiamo in programma, oggi? >> chiedo. Mi sorride beffarda.
<< Sta mattina e sto pomeriggio niente: il viaggio è stato molto stressante per tutti. Lei, se lo desidera, potrà avventurarsi nel suo nuovo palazzo >>
<< Grazie, signorina. Allora, come mai mi fa cambiare? >>
<< Per motivi di igiene. Lei, però, non sa che cosa ci sarà stasera! >>
<< Che cosa? >>
<< Un ballo in suo onore! Alle 20 e 30 precise! >>
<< Mamma mia! Che splendore! >>. Sono molto emozionata.
<< E magari potrà conoscere qualche nuovo simpatico giovanotto >> mi stuzzica. Oh, mamma!
<< La smetta! >> le dico, anche io scherzando.
<< La lascio vestire. Ci vediamo presto >>
<< A presto >>
Oh. Mamma. Mia. Un ballo! Nel mio nuovo palazzo. Bhè, certo, sono abituata da sempre ai balli, ma questo, questo sembra il più speciale di tutti. Il più bello. Chissà chi ci sarà! Quante persone incontrerò. Quanti ragazzi super bellissimi vedrò! Con chi ballerò! Oh, mamma. Con un po' di contegno, mi svesto e mi rivesto con i vestiti preparati in precedenza. Il vestito si presenta come un vestito bianco, un po' stile Bon-bon corto fino alle ginocchia e sotto delle scarpe con il tacco bianche. Posso portare solo ballerine con un piccolo tacco oppure proprio scarpe con il tacco. E' una follia. La vita è attraversata da una fascia molto larga, color crema. Il bello di essere principesse è questo! Il guardaroba. Mi butto a letto, leggendo qualche bel libro. Mi addormento poco dopo.

Ciao a tutte! Lo so che è ancora molto noiosa la vicenda ma presto verranno i colpi di scena e tutto il resto. Bisogna portare pazienza! Un bacio a tutti!!
  
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