Jesus Of Suburbia – Green Day.
Rinoa
correva per il giardino del
Garden, raggiunse i suoi compagni con il fiatone.
-
Perché non mi avete aspettata? –
-
Rinoa torna dentro – Le intimò
Squall.
-
Ma dove state andando!?!? –
-
In un posto in cui non puoi venire!
– continuò lui, duro.
-
Ma, perché sei così cattivo? –
-
Vai dentro Rinoa, lasciaci in pace
–
Lei
non capiva, arretrò di qualche
passo. Gli altri non si erano nemmeno girati a guardarla.
Una
lacrima le scese lungo la
guancia. Si voltò e corse via dentro il grande edificio.
-
Forse sei stato un po’ troppo duro
Squall – disse Quistis pensierosa.
Squall
si preoccupò, stava piangendo.
Avrebbe dovuto farsi perdonare in serata, assolutamente.
-
Non c’era altro modo, avrebbe
continuato a fare domande all’infinito sennò!
–
Rinoa
si era chiusa in camera a
piangere. Perché era stata trattata così? In
fondo aveva solo chiesto di poter
andare con i suoi amici. E non aveva ricevuto nemmeno una spiegazione.
Cosa
gli era preso poi a Squall così
improvvisamente? Non era mai stato così duro con lei.
Il
tramonto arrivò presto e Rinoa era
ancora in camera rannicchiata sul letto.
La
porta si spalancò improvvisamente,
si era scordata di chiudere a chiave.
Fecero
irruzione nella stanza i suoi
amici tutti sorridenti. Squall non c’era.
-
BUON COMPLEANNO RINOA! – si
ritrassero contro le pareti.
Dalla
porta si fece avanti Squall
serissimo. Andò in contro alla mora e le prese una mano.
Quando
lei si poté guardare notò che
un anello a forma di testa di leone le stava perfettamente incastrato
all’indice. Uguale a quello di Squall.
-
Buon compleanno Rinoa – Disse lui
guardandola negli occhi.
-
è, è uguale al tuo –
sussurrò lei.
-
Ora sei un leone – Proclamò il
ragazzo accennando un sorriso.
Poi
si abbracciarono.