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Autore: chaplin    30/12/2009    4 recensioni
Quello era Paul McCartney, sicuro!
Carly Spencer e' una fan degli anni Sessanta e Ottanta - e soprattutto dei Beatles - che vive nel ventunesimo secolo, in mezzo alle mode che governano la mente della generazione degli anni Zero (i pantaloni aderenti, i soliti cantanti di MTV, etc). Il suo personale sogno di poter vedere tutti e quattro i Beatles uniti e' un sogno che, ovviamente, non si avverera' mai (almeno nella sua attuale vita). Ma un giorno... La mia prima fic sui Beatles, spero vi piaccia :D
Genere: Generale, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, George Harrison, John Lennon , Paul McCartney , Ringo Starr
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Rubber Soul.'
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Incredibile. Josephine Denpster – incredibilmente – non era mai stata una grande fan dei Fab – a malapena riconosceva Yellow Submarine, incredibilmente -, eppure la cosa piu' incredibile (Ebbene si': ho finito le parole!) era che riusciva a stare in cucina ad aiutare George Harrison a lavare i piatti senza riconoscerlo. Ed era incredibile (va bene! la smetto!) che il signor Spencer stesse li', tranquillo, a bersi una birretta chiacchierando con John Lennon – una scena assurda. E pensare che un paio di anni fa' aveva detto che Imagine era una delle canzoni piu' belle che avesse mai sentito, con Disorder, sebbene non ricordasse mai il nome dell'autore.
Carly osservava incredula i propri genitori a proprio agio con i due Beatles, la zia non ci pensava troppo, mentre Paul stava in una sedia a parte, fingendo di leggere il giornale. Si', fingeva, perche' intanto tendeva l'orecchio verso zia e nipote.
“Sai, Carletta? Ti devo ringraziare moltissimo.” le disse a bassa voce.
“Per l'iPod, zia? Oh, non mi devi ringraziare, te l'ha dato mamma.. Poi dovevi aggiornarti!”
“Grazie, Carrie, mi stai dicendo che sono antiquata?” chiese Suzie, ridendo. “Comunque no, scimunita! Per..” e avvicino' la bocca all'orecchio della nipotina.
Paul strizzo' gli occhi, forse pensando che cosi' poteva sentire meglio, ma non riusci' comunque a sentire niente. Solo la nipote che sorrideva e abbracciava la zia affettuosamente e gli fruscii della sua felpa di cachemire sul vestito color crema.
In quel momento tutti e tre vennero letteralmente flashati da una macchina fotografica.
“John! E che cacchio!” esclamo' Paul, abbassando l'ormai futile giornale.
“Foto ricordo, che sara' mai? Mica vi sto mangiando!” e lascio' asciugare il polaroid appena uscito.
“Almeno dircelo...” borbotto' il bassista, irritato, e si mise ad arrotolarsi le ciocche della frangia.
“Un po' piu' di allegria, Paul!” disse George, da dietro, facendo prendere l'ennesimo colpo a Carly, “perche' domani e'...”
“...la Vigilia di Natale!” dissero i tre, in coro. Si', lo sapevano, soprattutto perche' la televisione lo ripeteva in continuazione.
Carly arrossi' di colpo, Suzie sorrise e la abbraccio'. Mentre John si era avventato in modo strano su George, ridendo come un pazzo e strapazzandogli la faccia – cercando di evitare di parlare sulle urla strazianti del nostro Georgie –, Paul riusci', difficilmente, a sentire le parole della zia.
“Carly, non essere timida: domani compirai sedici anni!”
24/12, appunto' Paul, sulla parte bianca del giornale, con una penna sotto mano.



24 dicembre 2009 – 8:30
Carly Spencer si sveglio' col malumore.
Mamma, papa' e Kelly a parte, oggi partiranno tutti con il solito “Buon Natale!”... fantastico..!
Mentre faceva colazione, gia' vestita, mamma Josie accese la radio sulla sua stazione preferita: in quel momento mettevano il Band Aid di Geldof che cantava allegramente Do they know it's Christmas?.
“Mammaaa... ti preeego...”
“Mmh...” sospiro' la madre, sorridendo, e mise da un altra parte. Videophone? Oh mon dieu.
“STOPPA, JOSEPHIIIIIINE!”
Carly guardo' scioccata il padre, il biscotto le cadde dalla mano, dentro il latte. Josie roteo' gli occhi, la solita scenata quando sentiva quella canzone, o quando sentiva semplicemente la sua voce. Lui guardo', con aria indemoniata, prima la figlia, poi la moglie e poi la radio, con la seria volonta' di spaccare quell'aggeggio che metteva quella merd...
“Sam, un po' di contegno: lo so che odi Beyonce', ma risparmiami le scenate da aquila, okay?” disse Josie, tirandogli la guancia.
“Quella non e' una canzone: e' un raggruppamento di orgasmi belli e buoni. - questa dichiarazione non gli risparmio' uno schiaffo dalla moglie per aver detto orgasmo davanti alla figlia – Nostra figlia, e con questo intendo anche la generazione d'oggi, non deve ascoltare robaccia come quella ma canzoni vere! Ecco perche' le abbiamo regalato The Wall per il decimo compleanno!”
“Ehm.. papi? Innanzitutto, Beyonce' e' brava: e' Lady Gaga ad essere una pazza. Poi ho preferito The Dark Side of the Moon a The Wall!” per poi aggiungere, “ah, poi un buon compleanno serio no eh?”
“Carletta, avevo intenzione di farti gli auguri piu' tardi!” e le rivolse il solito sorriso alla Clooney, il motivo per cui Josephine l'aveva sposato.
“Ah no, non ti scusi cosi'! E quel sorriso non me lo mostri piu', chiaro? Sono gia' indignata fin dalla mia nascita' perche' ho ereditato solo la demenza, da te! Magari avessi io quel sorriso! Avrei attorno a me un sacco di ragazzi.. o piu' probabilmente.. ragazze.” e si fece pensierosa.
“Alt, Carletta, non si parla cosi' al proprio padre!”
“Ma se ti parlo sempre cosi'!” ribatte' lei ridendo, schioccandogli un bacio sulla guancia.
Padre e figlia si volevano bene cosi', litigando. Le solite litigate mattutine che facevano sorridere la madre.
Din-Don. Suono della campanella.
“Chi puo' venire a quest'ora?” chiese Josie, inarcando un sopracciglio.
“Kelly, Lauren e Andi, penso...” disse Carly, con un sospiro.
“Comunque i tuoi amichetti avevano gli U2 come campanello! Che ne dici se inseriamo Another Brick in the Wall come campanello? Eh, Joe?”
“Sei irrecuperabile, Sam.” disse la madre, accarezzandogli la testa.
Carly di solito rideva quando mamma e papa' facevano cosi', ma quel giorno fece solo uno sbuffo. Di solito era contenta se le sue amiche la venivano a trovare, ma quel giorno sapeva come Andi e Lauren l'avrebbero salutata...
We wish you a Merry Christmas and a Happy New Year!” cantarono, in coro. Kelly invece sghignazzava.
“Ciao ragazze! E' davvero bello vedervi!!” esclamo' Carly, abbracciandole. Kelly si avvento' su di lei.
“Sai, come dice la tradizione, oggi facciamo l'ultimo shopping! I negozi saranno strapieni al pomeriggio, quindi...”
“...mia sorella ha avuto la perfetta intuizione di venire al mattino!” fini' la frase Lauren.
“Cosi' abbiamo i posti liberi al parcheggio.. ci aspetta in macchina.. il prof!” disse Andi, arrossendo.
Carly le sorrise, intenerita. Andi era una timida (timidissima) fan dei Coldplay, un po' meno dei Beatles sebbene apprezzasse alcune canzoni di McCartney. Il prof di biologia somigliava un casino a Chris Martin...
“Chi? Chris?” le chiese entusiasta, mentre Lauren sbuffava e Kelly rideva.
“...ehm, a-anche!” balbetto' Andi, “Ma c'e` anche quello di storia!”
“Ringo?!” Carly rimase stupita. Non si aspettava di vederlo.
“Si', lui!” intervenne Kelly, facendole l'occhiolino – visto che Andi rischiava di morire per mancanza d'ossigeno... “C'e` anche James..”
Fantastico, non e' che ora la mia migliore amica mi muore davanti? Maledetto James, Carly sospiro'.
“Ragazze, muovetevi!! Ritchie non aspetta!” urlo' una voce allegra dal forte accento inglese. Il professor Martin.
“S-si' professor Mart.. eeehm.. Ehi, Andrea! Come faceva di cognome?!”
“M-mi sembra...” mormoro' Andi, con voce fioca, “...Johnson.. una cosa del genere...!”
Kelly ripete', “Si', professor Johnson! Stiamo venendo!”
In macchina, in mezzo alla neve, si vide Ringo tirare una gomitata al professore, e il professor Martin/Johns corresse Kelly, ironico, ricambiando la gomitata: “Johns, professor Johns!”
“Si', insomma, quello che e'!” sussurro' tra se e se Kelly, scocciata. Carly le fece pat pat insieme a Lauren, quest'ultima le diede una pacca sul sedere.
“Ahia, Laurie!” esclamo' Kelly, l'altra le fece una linguaccia.
Cosi' Carly si chiuse la porta dietro e usci' insieme alle altre amiche, chiudendo nel frattempo la cerniera della giacca. Kelly tiro' una palla di neve alla sorella maggiore, e lei le lancio' un'occhiataccia. Andi era l'unica che camminava, le sue guance rosse avrebbero potuto sciogliere la neve. Le tre ragazze, cosi', salirono a bordo della jeep – fuoristrada dalle ruote giganti, con i posti dietro! - del professor Johns, che aveva acquistato in America.
Kevin Johns aveva promesso a Rings un giro con la sua jeep e gli aveva momentaneamente concesso di guidare per andare nelle case delle ragazze, con cui avevano organizzato l'uscita. A malincuore, Ringo abbandono' il posto dell'autista mettendosi accanto a Carly, vicino al finestrino. Vicino a Carly si mise Lauren, mentre Kelly e James rimasero soli nei posti dietro. Forse lo avevano tutti fatto apposta, ma Andi si dovette sedere accanto al suo amato professor Johns. Al pensiero, divenne rossa come i suoi capelli, ricci e rossi.
“Hey, R-Ringo!” esclamo' Carly. Diceva ancora a fatica il suo nome, ma aveva imparato a prendere confidenza.
Il professore le fece un gran sorriso. “Allora, Carly, buone feste! Come va?”
“Abbastanza bene! Tu?” disse Carly, ignorando il buone feste.
“Bene.. Mai stato meglio!” e rise.
“E... cos'e` successo ieri... alla fine?” chiese Carly, con cautela.
“Uhm.. niente, erano dei colleghi. Mi hanno parlato sulla situazione di una mia.. studentessa.” annuendo.
“Oh.” rispose Carly, con il sempre efficace monosillabo.
Girava nell'autoradio il CD natalizio di Mariah Carey. Il professor Johns canticchiava, mentre Andi gli faceva l'eco. Lauren stava in silenzio, a guardare il paesaggio innevato, cosa che amava fare d'inverno. Kelly e il suo fidanzatino James – il solito ragazzino con i capelli fissati con il gel, fissato anche lui ma con l'house music – si sbaciucchiavano, causando forti attacchi di nausea a Lauren. E dopo dieci agonizzanti minuti d'auto, tutti riuscirono ad approdare, miracolosamente, al centro commerciale.
Li' beccarono Paul, John e George.
“Ma ragazzi! Finalmente! Volevamo farvi 'na sorpesucci.” disse John, dimenticando la A in sorpresuccia.
Paul alzo' gli occhi al cielo. “John mente. Siamo venuti a comprare un po' di pane...”
“..un po' di pane?!” esclamo' George, che nel frattempo aveva abbassato la custodia della chitarra, “Ma non eravamo venuti per prendere birre e kebab?”
“Anche, Georgie. Ma soprattutto pane, perche' a me non piace il kebab..” chiari', una volta per tutte, Paul.
“Dicevi che ti piaceva, ieri.” si lamento' George.
Oggi no.” disse Paul, secco, chiudendo l'argomento.


24 dicembre 2009 – 20:45
Dopo essere stati in un ristorante di cibo messicano, a pranzo – visto che in quel momento nessuno voleva kebab –, il professor Johns se ne ando' facendo un'occhiolino a Andi, lei si sciolse in mezzo alla neve.
Alla sera, Carly, Kelly e Lauren, stavolta accompagnate dai rispettivi genitori, tornarono allo stesso ristorante messicano di prima, dove avevano deciso di mangiare – con il malcontento delle figlie, che poi svani' immediatamente quando si accorsero della persona che le aspettava.
Lennon era seduto su un tavolo – no, non su una sedia, sul tavolo – giocherellando con il coltello, mentre Ringo era seduto ai piedi del tavolo con la testa appoggiata sulla gamba di John. McCartney era seduto su una normale sedia, vicino alla finestra, esaminando con apparente curiosita' il menu'.
“Ancora voi?!” esclamo' John, stavolta sembrava meno “stupito” di prima. Ok, ci ha seguiti.
“Ancora voi?!” ripete' Kelly, facendogli la linguaccia. Carly neanche riusciva a capire come Kelly potesse essere cosi' a suo agio.
Paul sorrise alla vista degli arrivati, mentre Ringo ridacchio' e abbasso' la testa, guardandosi le ginocchia. In quel momento arrivo' improvvisamente una ragazza alta, con le cuffie.
“Alzati, maledizione, il pavimento e' sporco.” esclamo' lei, inorridita. La simpatica sorellina di Richard.
“Ok, Meg.” disse lui con tono rassegnato, per non aprire altre litigate, e si spolvero' il sedere.
“Dio, Rings, non davanti a me!” esordi', doppiamente inorridito della ragazza, John.
“Oh, scusa.” Ringo sghignazzo', mentre Meghan gli diede uno spintone.
“La smettiamo e ci sediamo su un tavolo piu' grande?” chiese Paul, con una smorfia.
“Non cosi' in fretta, Paulie.” disse John, tremendamente divertito – cosi', all'improvviso.
Ironia della sorte, in quel momento, la radio del ristorante mise una versione alternativa di Happy Christmas (War Is Over). Carly alzo' un sopracciglio, accorgendosi della strana situazione. Kelly invece fece un sorrisino complice. Meghan fece spallucce, e si sedette su un altro tavolo, seguita da Ringo. Nessuno sembrava accorgersene.
Kelly in quel momento si avvicino' all'orecchio dell'amica.
“Ehi! Secondo te dov'e` George?”
“Boh.. sara' in bagno! Spero...” balbetto' Carly.
“Uh! A proposito di bagno! Meglio se ci vado, prima di cenare!” disse, tra se e se, Kelly.
“Uffa, sei una noia a volte! Va bene, vai...” piagnucolo' Carly.
E mentre Kelly se ne andava in bagno, passo' accanto a lei il suo idolo, con un bicchiere di latte in mano.
Georgia, era ora!” attacco' John. George alzo' gli occhi al cielo.
“Ricominciamo con i nomi al femminile, Joan?!”
“No, senti, Joan e' anche un nome maschile... chiamami Jane.”
“Come vuoi... Jane.” lo accontento' George.
Cosi', tra un battibecco e l'altro, Georgia, Paula, Jane e.. Ringo, sgranocchiarono i nachos, nell'attesa del cameriere – anche se John sperava nella cameriera sexy meticcia di prima e Paul sperava nell'altra cameriera sexy, quella bionda. George voleva solo mangiare, perche' aveva una gran fame per non aver fatto merenda.
E Kelly non arrivava piu'. Non e' che e' caduta nel water?!, pensarono Carly e Lauren allo stesso tempo.
Quando arrivarono i piatti (enormi e stracolmi), Kelly non era ancora arrivata.
Carly beveva la sua soda con tranquillita' forzata. Lauren mangiava lanciando occhiatine prima al bagno, aspettando la sorella dispersa, poi a Meghan, che non toccava cibo. Ringo osservava preoccupato la sorella, bevendo la coca, mentre Paul e John discutevano su vari ignoti argomenti. George chiacchierava solare con la madre di Kelly.
“Sa, lei somiglia tanto al chitarrista preferito di nostra figlia...”
“Oh! Come si chiama questo chitarrista?” chiese, curioso.
“Ehm... non me lo ricordo, sinceramente.. ma siete omonimi, mi pare!” e sorrise.
“Uao..” borbotto', perplesso, George.
Lauren ingoio' il boccone, per poi sussurrare a Carly, con lo stesso tono acido di sempre: “Ma e' anoressica, questa?”
“Che ne so...” rispose a Lauren, senza troppo interesse. Quella ragazza le stava antipatica.
E in quel momento arrivo' Kelly da dietro, facendo un sonoro “buh!”, e Carly rischio' un'infarto serio. Nel frattempo, George era andato a chiedere una nuova forchetta, perche' gli era caduta per terra – colpa di John, diceva lui.
In quel momento la madre di Kelly e Lauren le disse che era tardi e che dovevano andare, lasciando Kelly a stomaco vuoto.

“Ehi, Carly, aspetta.”
Carly arrossi' e si giro', cercando di fare il miglior sorriso che le riuscisse.
Era sera, forse le undici di sera, ed era fuori, sola, insieme a Paul McCartney. Come nei film che si faceva in testa: sera, in mezzo alla neve, una luna nascosta dietro le nuvole, soli... uhm, non proprio. Mentre i genitori se n'erano andati, John chiamava ad alta voce Paul a bordo della Ford, mentre Ringo rideva e George stava in silenzio, sorridente, fumando una sigaretta.
“Razza di idioti...” borbotto' Paul, coprendosi il viso dalla vergogna, “Ehm.. volevo farti gli auguri.”
Di buon Natale? Si', grazie, ma non ne ho bisogno... disse Carly nella propria mente, seccata.
“...di buon compleanno.”
A quelle parole Carly rimase a bocca aperta. Lui le porse un pacchetto rosso.
“Questo.. e' per te.” e fece un gran sorriso. Carly stava per piangere dalla commozione, scarto' il regalo lentamente, ancora scioccata. Sotto la carta da regalo si nascondeva una scatola di.. spazzolino da denti a pile?
“Oh cazzo! Quello e' il regalo per mio nonno... mi stavo dicendo che dovevo fare pacchetti di colori diversi!” impreco' Paul, facendo finta di spararsi.
Carly rise. “Ah.. uao!.. comunque grazie lo stesso per il pensiero... Ma come..”
“Intuizione maschile,” disse Paul, per poi aggiungere, ridendo “e... prego?”
Carly trattenne una risata. Paul sicuramente mentiva, ma che importava? Era la prima volta che qualcuno le diceva direttamente buon compleanno senza passare ai soliti Merry Christmas.





Dunque, questo, anche se non sembra, NON e' un capitolo natalizio, altrimenti l'avrei scritto a tutta velocita' per il venticinque XDD mi sono presa qualche giorno per scrivere il capitolo e.. insomma, e' venuto cosi'! Ci sono molti riferimenti ad altri artisti rispetto agli altri capitoli e ci sono molte piu' comparse o_o ah avverto che e' probabile un altra lunga pausa, visto che da domani mamma e' in vacanza e non riusciro' a scrivere velocemente i capitoli U_U
Stavolta rispondo alle recensioni e mi scuso per la scorsa volta XD Grazie ancora per chi commenta e chi legge :)

Laban: Grazie per il commento :D e tranquilla che anche io certe volte lascio commenti frettolosi XD in quella parte avrei preferibilmente non specificato sugli attacchi di diarrea, ma vabbe' XD
The Night Before 1965: Contenta che quella parte ti sia piaciuta quella scena! *__* Pensavo suonasse un po' strana XD Grazie per il commento :D
Zazar90: John ha fatto e detto quello che probabilmente avrei fatto/detto io, in quella scena XD comunque rimani sempre meno pazza di me, sono io che cerco di trattenermi XDDD Grazie per il commento :D
Clafi: L'ho voluta riprendere dal punto di vista della zia, quella scena XD zia e nipote sono davvero sfortunate o_o La sorella la gestiro' meglio, vedremo che succede ;) Grazie per il commento :D
sofia126: Grazie per le recensioni lasciate :D Contenta che ti piaccia la storia *_*
Marty_youchy:. eh no', cosi' c'ho un personaggio in meno o_o XDD Grazie per il commento :D (ah, comunque la tua fic su George l'ho letta *_* davvero bella! *__*)

E buon capodanno a tutt' u_u *fugge* XD
  
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