Ciao ragazze!
Innanzitutto un augurio
perchè arrivi un 2010 carico di serenità,
felicità... e soprattutto tanto
amore!! Se già presente nelle vostre vite, che si mantenga
vivo... se no, che
arrivi e che sia travolgente!!
Il capitolo di oggi è il
penultimo. L'anno nuovo, una cosa certa la porterà, la fine
di questa storia.
Che è stata, come avevo detto e volevo, molto romantica!
Però se siete arrivate
sino a qui, vuol dire che ne eravate coscienti e che non vi
è dispiaciuto...
essere inguaribili romantiche insieme a me!
Ci tengo a dirvi che al
capitolo di oggi sono molto affezionata... l'ho scritto con il
cuoricino che
batteva forte. Vediamo se riuscirò a far battere i vostri
mentre lo leggete.
Perchè l'amore fa battere
forte il cuore, ragazze, di questo ne sono sicura. Sia che porti
passione,
paura, gelosia, eros... l'importante è che lo faccia
battere!!
Un caro saluto.
Laura.
Qualcosa non tornava.
Qualcosa di decisamente caldo, morbido, avvolgente.
Lei possedeva un gatto,
Grattastinchi, ma non aveva l'abitudine di salire sul suo letto.
Decisamente
no!
Eppure, il peso che
avvertiva sul suo stomaco, era reale. Cosa mai poteva essere?!
Oh - mio - Dio!
Quella "cosa"
stava decisamente muovendosi. Anzi, per l'esattezza, la stava
stringendo. Contro
qualcosa di altrettanto caldo, morbido... vivo!
Oh - mio - Dio!
Hermione aveva aperto e
richiuso gli occhi così velocemente, da doversi chiedere se
fosse reale ciò che
aveva visto.
Ancora! La stretta si era
fatta più possessiva, ora le circondava la vita, tanto che
era riuscita a farla
girare su un fianco.
E si era ritrovata ad
aderire ancora meglio contro quella cosa che era calda, morbida... viva!
Aperti e richiusi. Niente,
la visione era stata la medesima.
Oh - mio - dio!
Un mugugno soddisfatto,
una mano che aveva accarezzato la sua schiena, lenta, seguendo quasi la
linea
della sua colonna vertebrale, risalendo verso la nuca, perdendosi nei
capelli
scompigliati dal sonno.
Aveva riaperto gli occhi,
ma non aveva visto altro che ancora la visione di prima. Chiusi.
Perchè le
sembrava che tenerli aperti contribuisse a far battere ancora
più forte il suo
cuore.
Un piede, si era
intrufolato tra i suoi. E aveva preso a risalire lentamente lungo la
caviglia,
lungo il polpaccio. Poi era ridisceso. In una carezza che le aveva
procurato
brividi intensi lungo la schiena.
Non era un mugugno il
suono che stava accompagnando ora la mano, sempre persa nei suoi
capelli, nel
gesto di avvicinare il suo viso ad un altro. No, no. Era decisamente un
gemito... roco! Un gemito che lasciava intendere quanta voglia ci fosse
di
compiere quel gesto.
Hermione sentiva che il
suo cuore non avrebbe retto.
Aveva fatto l'errore di
riaprire gli occhi.
E questa volta ad
attenderla c'erano altri due occhi spalancati.
Pieni di... di qualcosa
che le aveva fatto schizzare definitivamente il cuore in gola.
Il braccio intorno alla
vita aveva rafforzato leggermente la presa, la mano aveva avvicinato
leggermente di più il suo viso.
Aveva richiuso gli occhi
nel momento in cui le labbra di Fred si erano posate sulle sue.
Nel momento in cui un
altro gemito roco, si era spento nel bacio che adesso stava vivendo.
Un bacio in cui c'era
passione. Un bacio in cui c'era molta passione.
Un bacio che mai avrebbe
pensato di ricevere e ricambiare. Abbracciata, quasi avvinghiata a lui,
in un
letto.
Dopo una notte in cui
aveva fatto fatica ad addormentarsi.
Dopo una notte in cui
aveva fatto strani sogni.
Dopo una notte in cui
aveva fatto strani sogni il cui protagonista era proprio Fred Weasley.
Dopo la notte più agitata
che mai avesse passato, c'era questo risveglio.
C'erano quelle braccia che
la facevano sentire come se fosse un tesoro prezioso da non lasciarsi
sfuggire.
C'erano quelle labbra, ad
aderire alle sue, come se fosse acqua nel deserto.
C'era quella lingua, ad
assaporare la sua, come se fosse aria da respirare, necessaria per
vivere.
Era solo un bacio, ma era
anche tutto questo.
Hermione lo percepiva
distintamente. Mentre anche lei aveva fatto scivolare le mani sul
torace di
Fred.
Mentre sentiva martellare
furiosamente anche il cuore del ragazzo.
Mentre sentiva che non
avrebbe mai voluto interrompere quel contatto.
Toc.Toc.Toc.Toc.
Questa volta il gemito era
stato suo. Quasi vagamente se ne era accorta. Era salito spontaneo,
dispiaciuto
a quel bussare insistente.
Toc.Toc.Toc.Toc.
Ancora. E le labbra di
Fred erano rimaste sulle sue. Ma non la stavano più baciando.
Toc.Toc.Toc.Toc. Seguito
da un "Ragazzi? Siete svegli?"
Un sospiro, non suo.
Sfuggito a due labbra che non erano più sulle sue.
Aveva aperto gli occhi. E
aveva incontrato di nuovo quello sguardo, che parlava di un desiderio,
di una
voglia ben precisa, che l'aveva fatta arrossire. Non solo di imbarazzo.
E
questo l'aveva turbata ancora di più.
L'aveva indotta a
distogliere il suo, a guardare oltre, verso la finestra. Per notare che
doveva
essere mattino inoltrato a giudicare dalla luce che filtrava dalle
persiane.
- Ragazzi!? Ehi, pigroni!
Sono le dieci passate! Se non ci sbrighiamo, il battello
partirà senza di noi!
Battello? Poteva mai
interessarle un battello, quando il suo corpo voleva solo non dover
sciogliersi
da quell'abbraccio?
- Ehi, io conto fino a
cinque, poi entro!
Fred l'aveva guardata
ancora un attimo, un battito di ciglia. Poi aveva sorriso. Senza
però lasciarla
andare.
- Adesso siamo
svegli, Emily. Il tempo di prepararci e vi raggiungiamo...
Una risata aveva accolto
queste parole.
- Bene! Allora tra
mezz'ora, non un minuti di più, giù nella hall!
Ah... vestiti casual, ragazzi!
Ma nessuno dei due stava
più ascoltando. Troppo presi ad ascoltare altro... il
battito del loro cuore.
Domande mute, espresse da occhi ambrati. Risposte altrettanto mute in
occhi
azzurri.
Nessuna magia era apparsa
più speciale ad Hermione, come quella che adesso sembrava
unire lei e Fred.
Una magia che nessuno dei
due sembrava in grado di gestire, di affrontare... solo di viverla.
Attimi, secondi, si
stavano dilatando in un tempo che sembrava diventare infinito. Come se
fossero
in una dimensione tutta loro.
Parlare impossibile.
Sarebbe equivalso ad interrompere quella corrente tra loro.
Li avrebbe indotti l'uno a
riassumere l'atteggiamento sornione ed amichevole, l'altra la solita
aria
imbarazzata ed impacciata.
Ma il mondo esterno
sembrava congiurare contro di loro.
Toc.Toc.Toc.Toc.
Questa volta il bussare
arrivava dalla porta esterna. Forse avrebbero anche potuto ignorarlo,
se non
fosse coinciso con una voce estranea.
- Servizio in camera.
Che proprio non si poteva
ignorare. Così Fred l'aveva sciolta dalla sua stretta.
Lentamente, riluttante,
ma l'aveva pur lasciata andare.
Per Hermione era stato un
vero e proprio abbandono. Si era girata a pancia in giù ed
aveva nascosto il
viso nel cuscino.
Come se bastasse per
soffocare quei sentimenti che si agitavano prepotenti in lei.
Come se bastasse per
soffocare quella vocina che, insistente, continuava a ripeterle che non
poteva
più fare finta di niente.
- Buongiorno signori. La
colazione.
Un rumore di porcellane
aveva accompagnato la voce estranea.
- Con i saluti della
signorina Bloyd. Buona giornata.
Rumore di passi discreti
che si avviavano verso la porta. La porta stessa che si apriva e si
richiudeva.
Tornando a lasciare lei e Fred soli.
E adesso? Hermione si
chiedeva come avrebbe potuto guardarlo negli occhi dopo quello che era
appena
successo.
La sensazione di essere
osservata l' aveva indotta a sollevare appena il viso.
E ancora una volta era
rimasta spiazzata.
Quegli occhi azzurri erano
all'altezza dei suoi. Sorridenti, caldi.
C'era anche un bicchiere,
con dentro quello che sembrava succo di frutto.
- Non è succo di zucca...
ma credo possa andare bene lo stesso per iniziare la giornata.
Fred, accucciato accanto
al letto, le stava fornendo il modo di uscire da quella situazione.
Ancora una volta era lui a
dimostrarsi più sicuro, più pronto,
più... più razionale!
Oh -mio - Dio!
Come era arrivata a
pensare che Fred potesse essere più razionale di lei! Forse
perchè negli ultimi
dieci minuti non era riuscita a fare un pensiero coerente. Forse
perchè negli
ultimi dieci minuti il suo cuore non aveva mai smesso di battere
furiosamente.
Forse perchè non poteva essere razionale
che lei pensasse di essersi
innamorata di Fred in una sola settimana!
Oh - mio - Dio!
Meglio calmarsi. Si era messa seduta ed aveva
accettato il succo di
frutta.
Meglio non complicare
le cose. E nel prendere il bicchiere
era stata ben attenta a non sfiorare le dita del ragazzo.
Meglio fingere che non
fosse successo niente. E si era
messa a bere.
Fred si era rialzato. Si
era diretto al carrello e aveva afferrato una brioche.
- Il primo turno lo faccio
io stamattina...
Ed aveva addentato la
brioche.
- Così tu hai il tempo di
fare colazione con calma...
Ad Hermione non era
sfuggito il vero significato di quella frase.
Così tu hai il tempo di
calmarti.
Così tu hai il tempo di
riflettere.
Così tu hai il tempo di razionalizzare
quello che è successo.
Fred era scomparso in
bagno. Lei si era alzata per versarsi del caffè.
Nero, bollente. Come
quello che aveva bevuto ieri mattina alla Tana.
Prima che arrivasse Fred.
Prima che mettesse a confronto i due fratelli: il gemello e Ron. Prima
che si
accorgesse che non era mai stata davvero innamorata
di Ron.
Sbam! Questo pensiero
l'aveva colpita adesso con più forza. Come aveva fatto a
capirlo?
La risposta era semplice,
ma nello stesso tempo complicata.
Complicata e sconvolgente.
Sconvolgente e irrazionale!
Perchè erano le sensazioni
che stava provando con Fred ad averglielo fatto capire.
Niente a che vedere con
ciò che aveva provato per Ron. Un bacio, come quello che si
erano appena
scambiati lei e Fred, non c'era mai stato tra lei e Ron.
Oh - mio - Dio!
Ma come faceva ad
essersi innamorata di Fred?
Mentre una voce, come una
dolce cantilena, illustrava le bellezze di Parigi che si potevano
ammirare
lungo la Senna.
Hermione, ancora una
volta, stava pensando che il suo lato curioso ed interessato, era
andato
decisamente in vacanza.
Per lasciare spazio solo
al suo lato... oh - mio - Dio! Al suo lato irrazionale ed
innamorato!
Aveva aperto immediatamente
gli occhi e cercato la causa di tutto ciò.
Fred era sempre seduto
poco lontano, intento a parlare con Robert ed Emily. Chissà
di cosa?
Lei si era isolata,
fingendo una leggera emicrania. In realtà voleva stare un
pò da sola.
Era diventata anche
bugiarda. Oltre che irrazionale ed innamorata!
Il nuovo giorno, o forse
già la sera prima, aveva visto la nascita di una nuova
Hermione.
Che non riusciva a
capacitarsi di come fosse... basta! Basta pensare quella cosa! Si era
già detta
che l'aria di Parigi, probabilmente, le stava
giocando un brutto tiro! E
allora...
E allora come aveva
fatto a trovare così irresistibilmente erotico il bacio di
Fred?!
Erotico? Ma da quando lei
utilizzava determinate parole? Da quando un aggettivo simile si era
insinuato
nel suo vocabolario?
Da stamattina! Da
quando Fred l'aveva stretta contro di lui, da quando...
Oh - mio - Dio!
- Herm, tesoro, ci hanno
appena informato che il pranzo verrà servito tra cinque
minuti... cosa pensi di
fare? Te la senti di mangiare qualcosa?
Aveva spalancato di colpo
gli occhi. Perchè la voce di Fred era molto vicina... lui
era troppo vicino!
Era seduto accanto a lei,
adesso. E in piedi, un'espressione semi-preoccupata, c'erano anche
Emily e
Robert.
- Hermione se non ti senti
bene, possiamo anche rientrare immediatamente... forse, stare in barca
peggiora
il tuo mal di testa. Magari se rientrassimo in albergo, potresti
riposarti un
pò...
Come? In albergo?
L'immagine di quel letto l'aveva fatta schizzare in
piedi.
- No, no... in realtà va
molto meglio! Un pò d'aria mi ha fatto bene... anzi, vi
dirò, mi ha fatto
venire anche un pò d'appetito!
Non aveva osato guardare
Fred, anche se aveva "sentito" che stava sorridendo. Che avesse
intuito che direzione avevano preso i suoi pensieri? Come avrebbe fatto
a
fingere che non fosse... che non fosse cosa?
Lo aveva guardato, un
briciolo di coraggio Grifondoro l'aveva spinta ad affrontarlo.
- Andiamo?
E aveva fatto di più, lo
aveva preso per mano. Per convincersi che toccarlo non avrebbe
suscitato in lei
nessuna emozione.
Bugiarda!
Pessima, pessima idea.
Fred l'aveva stretta immediatamente, ricordandole dove fosse posata
quella mano solo qualche ora fa: sulla sua nuca, mentre l'avvicinava
per
baciarla.
Quel bacio erotico che
non riusciva a razionalizzare!
- Prima ha chiamato
papà...
Nel frattempo un gentile
cameriere li stava facendo accomodare al loro tavolo. Erano scesi
sottocoperta,
in una sala ristorante, dove stavano prendendo posto anche gli altri
passeggeri.
- ... ha detto che ci
aspetta per le sei. Prima che inizi la cerimonia d'apertura.
Così, Hermione,
potrà farti vedere quei libri di cui ti ha parlato...
Libri? Che libri? Lei si
rendeva solo conto che Fred aveva appoggiato il braccio sulla spalliera
della
sua sedia e con un dito stava giocherellando con i suoi capelli.
Oh - mio - Dio! Non
poteva trovare erotico anche quello! Ma stava
impazzendo?!
- Davvero sei così
appassionata di libri, Hermione?
Cosa poteva rispondere a
Robert? Che fino a ieri sera - o meglio pomeriggio - lo era stata, ma
che
adesso si era appassionata a qualcos'altro? O meglio... a qualcun'altro?
No. Di certo non poteva.
- Sì, Robert. I libri sono
sempre stati una mia grande passione. Passo giornate intere in
biblioteca...
Bugiarda... passeresti
ore intere a letto!
No, così non poteva
andare. Decisamente doveva fare in modo che Fred smettesse anche solo
di
toccarle i capelli!
- Scusate, devo andare un
attimo...
Si era alzata. Con una
scusa. Bugiarda e irrazionale. Hermione Granger che si rifugia
in bagno!
Aveva raggiunto la
toilette e si era sentita sollevata. Assolutamente
irrazionale la cosa!
- Hermione...
No! L'aveva seguita! E
solo come l'aveva chiamata... erotico... no, la
pronuncia di un nome non
poteva assumere quella sfumatura...
- ... credo di non
sbagliare nel pensare che qualcosa ti turba... e credo di non sbagliare
nel
pensare anche cosa sia...
Irrazionale. Che lui stia deliberatamente usando
quel tono di
voce... è Fred Weasley!
Il ragazzo a cui ha
sequestrato caramelle vomitose durante il suo anno da Prefetto!
Il ragazzo a cui ha detto
chiaramente che se non la piantava di prenderla in giro,
perchè aveva paura di
volare, lo avrebbe trasfigurato in una scopa!
Il ragazzo a cui ha
affidato una lettera, in un momento di disperazione, in cui spiegava a
Ron che
quel Natale non sarebbe andata alla Tana per non
vederlo, perchè lo amava ancora troppo.
Insomma, era Fred,
l'altra metà dei gemelli Weasley. I famigerati,
inaffidabili, immaturi gemelli
Weasley!
- Io penso che ne dovremmo
parlare...
Oh - mio - Dio!
Le si era avvicinato
ancora. Ora avvertiva la sua presenza - molto fisica -
dietro di lei.
E lei ricordava ancora
quel braccio che le cingeva la vita, l'attirava più vicina...
Praticamente era scappata
in bagno. Chiusa in quello spazio angusto, le cose erano peggiorate.
Perchè il ricordo di quel
pomeriggio nella sala da the di M.me Piediburro si era affacciato.
L'inizio della fine.
In quel bagno
l'aveva trascinata Fred, per poi smaterializzarsi. La prima
volta che
l'aveva presa per mano.
Oh - mio - Dio!
Era già alle prese con il
ricordo delle prime volte!
La prima volta che mi
ha baciato con passione...
Allora era veramente
stupida! Lei, che prendeva solo OOP... stupida! Eppure si sentiva
così ora...
- Hermione... secondo me,
così, rendi tutto più difficile di quanto non
sia...
Difficile? Allora era veramente stupida!
Già, perchè era così
presa a fare i conti con se stessa, che non aveva pensato a lui.
Lui, forse, non era nella
sua situazione!
Lui era Fred Weasley, il
famigerato, l'inaffidabile, l'immaturo...
Eppure stamattina il
suo cuore batteva altrettanto furiosamente... eppure stamattina era
stato LUI a
baciarla... eppure stamattina...
Troppi "eppure"
da analizzare chiusa in un bagno, con lui dietro la porta.
L'aveva riaperta. E se lo
era trovato di fronte.
Bello. Erotico...
ancora! Hermione, fai qualcosa! Qualsiasi cosa, ma falla!
- Scusa... penso tu abbia
frainteso... stamattina quando mi sono svegliata e... bè...
sì... insomma...
anche tu ti sei svegliato... e...
E mi hai baciato con
una passione che ha risvegliato in me desideri che non immaginavo di
poter
provare proprio con te...
- ... e c'è stato quello
che c'è stato... bè... io in realtà...
io... credevo fosse Ron!
Oh - mio - Dio! Che cosa? Adesso
era veramente impazzita!
- Ron?
Azzurro ghiaccio. Ghiaccio
che le era arrivato dritto al cuore.
- Sì... cioè... io forse
stavo sognando di lui... e sai... tu... gli occhi... i capelli...
Ancora più ghiaccio in
quell'azzurro. Le sembrava che stesse invadendo tutto il suo corpo.
Lasciandola
completamente immobile.
Ma cosa stava facendo?
Perchè gli stava dicendo quelle cose? Erotico... ecco
perchè... innamorata...
ecco perchè... irrazionale... ecco perchè...
- Fred...
Aveva fatto un passo
indietro, come per farla passare.
- Raggiungi pure gli
altri... io arrivo subito...
Anzi, voleva che passasse.
Voleva che se ne andasse. Stamattina l'aveva trattenuta, ora
la lasciava
andare...
- Okay...
Codarda. E bugiarda. E
irrazionale. E stupida.
E spaventosamente
innamorata. Ecco, appunto, spaventosamente. Paura di amare.
Niente libri a spiegarti
come fare, cosa dire, cosa pensare.
Lei, razionale, in
balia dell'irrazionale.
No. Sbagliato.
Lei, Hermione, in balia
di lui, Fred.
Ma non era più lui. E
lei lo sapeva.
Adesso lo sapeva bene. Ora
che si era scoperta innamorata di lui.
- Hermione! Fatti
abbracciare! Quanto tempo...
Un abbraccio paterno, a
cui rispondere con calore. Un calore che si era sforzata di
tirare fuori da
tutto quel ghiaccio che l'aveva invasa e che non se ne era
più andato.
- Sig. Bloyd... sono
contenta anch'io di rivederla, finalmente!
L'aveva allontanata per
ammirarla.
- Sei in splendida forma!
Devo pensare che sia tutto merito di questo giovanotto? Il fidanzato
misterioso...
Aveva rivolto uno sguardo
amichevole a Fred. L'ora delle presentazioni. Verità,
dietro ad un cumulo di
bugie. Lo amava, ma lo nascondeva.
- Io non c'entro nulla...
Hermione è sempre stata bellissima.
- Bravo giovanotto...
bravo... vedo che sai già come far felice una ragazza... ma
lascia che mi
presenti. Harold Bloyd...
- Fred Weasley...
Una risata argentina era
subentrata mentre si stringevano la mano.
- Papà... quanto sei
formale! E' il fidanzato di Hermione, non uno dei tuoi noiosissimi
clienti!
Giovanotto... ormai non lo usa più nessuno!
Fred aveva sorriso.
- Veramente, Emily, lo usa
anche qualcun'altro... per esempio mio padre... vero Hermione?
Arthur Weasley. La
Tana. Lui. Lei. Gli altri. Come avrebbe fatto?
- Vero.
- Senti papà... è adesso
che vuoi mostrare quei libri ad Hermione, giusto?
- Certo. Hermione, sono
convinto che rimarrai entusiasta. Sono tutte opere originali. Pensa che
mi ci
sono voluti anni per collezionarli. Ma ne è valsa la pena...
sai che ho anche
il manoscritto originale dei Sonetti di Shakespeare?
Niente. Il vuoto.
Doveva riscuotersi, o sarebbe andata sempre peggio. Quella serata
sarebbe stata
eterna.
Emily aveva preso
sottobraccio Fred.
Irrazionalmente gelosa!
- Allora, voi andate pure
dai vostri libri... io accompagno Fred al buffet. Robert è
disperso con un
tizio che frequentava Oxford insieme a lui... e io ho una sete pazzesca!
- Emily! Non cambierai
mai... potresti farmi contento una volta e mostrare un pochino
più di
interesse!
Fred aveva sorriso. Non
a lei, ma ad Emily! Per la sua espressione buffa. Irrazionalmente
gelosa.
- Papà, un'altra volta
giuro! Ora ho troppa sete!
E con una risata si era
portata via Fred. Non prima che lui l'avesse guardata. Non
prima che lui le
avesse chiesto di trattenerlo.
- Pronta Hermione? Stai
per entrare nella stanza delle magie... dove tutto può
diventare possibile...
anche consultare dei testi preziosissimi ed unici...
Un'altra stanza.
Un'altra cosa preziosa ed unica. La loro magia. Lei e Fred.
Il Sig. Bloyd la stava
conducendo lungo corridoio illuminati, lungo le pareti quadri, arazzi,
statue.
Solo ieri sarebbe
impazzita. Ma stasera. Stasera impazziva
perchè lui era lontano da
lei. Ghiaccio tra di loro. E lo aveva voluto lei. Soltanto lei.
- Eccoci.
Una porta a vetri. Un
codice. Ed eccola nella stanza delle magie.
Non è questa la vera
magia.
Tre teche di vetro.
Aperte. Dentro tre libri preziosi. Il Sig. Bloyd la stava conducendo
verso
quello al centro. Shakespeare.
I libri parlano
d'amore, ma non lo insegnano. L'amore a volte bussa e fa paura. Molta
paura.
- Che ne dici?
- Emozionante.
Mai quanto due occhi
azzurri.
- Ci tenevo davvero tanto
che tu lo vedessi... so che sei in grado di apprezzarlo quanto me.
- Davvero fantastico.
Credo di non riuscire ad esprimere...
Esprimere tutto l'amore
che sento. Imprigionata da una stupida razionalità.
Perchè non dovrei essermi
innamorata di lui in una settimana?
- Allora... cosa ne dici
di dargli un'occhiata da vicino?
- Davvero potrei...
Potrei fregarmene del
fatto che lo conosco da sei anni, ma che me ne sono innamorata in una
settimana?
- Certo! Dico sei venuta
fino a qui! A Parigi...
"A Parigi io ed
Hermione potremmo innamorarci"... lei sicuramente sì.
Innamorata.
Irrazionalmente innamorata. Di lui.
- E ci sono momenti in cui
è meglio rimanere soli...
Rimanere soli. Lui e
lei. Stamattina avrebbe voluto solo quello.
- per godere appieno
qualcosa di veramente prezioso.
Veramente prezioso.
Veramente unico. Veramente amore. Veramente erotico.
Troppi
"veramente" per non approfittare di quello che le offriva l'ignaro
Sig. Bloyd: la possibilità di rimanere un pò da
sola.
- Davvero posso?
Visionarlo da sola?
Le aveva sorriso.
Nessun sorriso le
sarebbe più sembrato un vero sorriso. Nessuno come il suo.
- Certo! Ho piena fiducia
in te!
Fiducia. Fiducia.
Fiducia. Fiducia. Devi avere fiducia in me, Hermione, non ti metterei
mai in un
guaio.
La fiducia gliela aveva
accordata. E lui l'aveva messa in un guaio. In un grandissimo guaio.
Le aveva permesso di
innamorarsi di lui. Lo aveva reso facile. Spontaneo.
- Puoi tranquillamente
utilizzare quel leggio. E' lì apposta.
- Grazie.
- Allora ti lascio un pò
sola... ci vediamo tra un pò. La sicurezza sa che sei qui.
Non preoccuparti di
nulla.
Non preoccuparti di
nulla. Devi avere fiducia in me, Hermione, non ti metterei mai in un
guaio.
E adesso lei da quel guaio
come ne usciva? Da quella tempesta che le si era scatenata dentro? Che
lui
aveva scatenato!
Aveva preso il libro. Lo
aveva posato delicatamente sul leggio. Poi lo aveva aperto a caso.
Come se potesse trovare
così la risposta che cercava.
Quello era un libro che
parlava d'amore. Doveva pur esserci una risposta!
colto da paura dimentica il suo ruolo,
oppur come una furia stracarica di rabbia
strema il proprio cuore per impeto eccessivo,
anch'io, sentendomi insicuro, non trovo le parole
per la giusta apoteosi del ritual d'amore,
e nel colmo del mio amor mi par mancare
schiacciato sotto il peso della sua potenza.
Sian dunque i versi miei, unica eloquenza
e muti messaggeri della voce del mio cuore,
a supplicare amore e attender ricompensa
ben più di quella lingua che più e più
parlò.
Ti prego, impara a leggere il silenzio del mio cuore
è intelletto sottil d'amore intendere con gli occhi.
"Schiacciato sotto il
peso della sua potenza..."
Quella era l'unica frase
che ben si adattava al suo stato d'animo.
Lei era schiacciata
dalla paura. Paura di amare. Paura di lasciarsi andare. Paura di non
riuscire
più ad essere razionale.
- Maledizione, Fred
Weasley, perchè dovevo innamorarmi proprio di te?
Non appena aveva pronunciato
quelle parole, si era sentita scottare il polso. Quello, ovviamente,
dove c'era
il braccialetto.
Hermione non aveva fatto
in tempo a preoccuparsi che il calore potesse aumentare, provocandole
un vero e
proprio dolore.
Perchè il braccialetto si
era aperto, e come al rallentatore, lo aveva visto cadere a terra.
Si era aperto. Il
braccialetto si era aperto. Il braccialetto... il desiderio di Fred...
quando
si avvererà tornerai libera...
Lo aveva fissato. E poi se
ne era accorta. L'ultima lettera. Una E che brillava rossa.
Rosso: il colore
dell'amore, della passione, della gelosia...
Si era chinata per
raccoglierlo.
Lo aveva preso ed aveva
sfiorato quella lettera scarlatta.
Una sensazione nota.
Magia, vera. Un viaggio veloce, breve.
Una lettera scarlatta,
un desiderio, una passaporta.
Hermione si era ritrovata
all'aperto. Sotto un cielo stellato. Rischiarato dalla luna piena.
Un lago, un pontile. Lei
che ancora stringeva tra le mani il braccialetto.
Una brezza frizzante, che
le aveva provocato un brivido.
Non solo di freddo.
Una giacca le aveva
ricoperto le spalle.
Lui. Il suo profumo.
Una lettera scarlatta, un desiderio, una passaporta.
- Sei arrivata... il tempo
sembrava non passare mai...
Lo stesso cielo. Lo
stesso lago. Lo stesso pontile.
- Undici mesi, tre giorni,
17 ore, venti minuti circa che ti aspetto...
Quella notte, seduta sul pontile, stava
riflettendo
sull'amore, quando era arrivato lui.
Lei non dormiva perchè
stava razionalmente pensando all'amore. L'amore si poteva cercare, non
era lui
a trovarti.
Lui non dormiva perchè
stava irrazionalmente pensando all'amore. L'amore non si poteva
cercare, era
lui a trovarti.
Razionale ed
irrazionale si erano incontrati quella notte, su quel
pontile.
Razionale ed
irrazionale erano tornati ad incontrarsi in questa
notte.
Per amore.
Quell'amore che lui non
aveva cercato e che era arrivato proprio su quel
pontile.
Quell'amore che lei
aveva cercato, senza trovarlo, se non proprio su questo
pontile.
Una linea sottile che
corre nel tempo tra una notte di un anno prima e la notte che vivono
ora i
protagonisti.
Stesso cielo, stesso lago,
stesso pontile. La differenza è scandita dagli aggettivi
dimostrativi che
spiegano come l'amore sia arrivato in un tempo diverso per Hermione e
Fred.
Spero vi sia piaciuto.
Per capire che luogo sia,
perchè erano lì una notte di un anno fa e
perchè è proprio lì che sono tornati
grazie al braccialetto... bè dovrete aspettare il prossimo
capitolo!
L'ultimo - sigh, un pò mi
spiace! - dove tutto sarà spiegato e dove vedrete come
andrà a finire tutta la
storia.
E del braccialetto?
Avreste mai pensato che si sarebbe trasformato in una passaporta allo
scattare
del desiderio?
Perchè non ho dubbi che
sul desiderio espresso da Fred, voi aveste già un'idea ben
precisa di quale
fosse!
Aspetto i vostri
commenti... fatemi sapere se tutto l'insieme vi è piaciuto!
LUNANERA75:
sai che è
reciproco... tu mi ringrazi sempre per capitoli che ti fanno sognare...
io per
disegni che mi fanno sognare! Il tuo Fred, dato che ormai Hermione
è una
certezza, era perfetto! Grazie ancora, Mary. Un bacione.
Dispiace anche a me - e
credo si sia capito - che la storia sia quasi finita... ma
tornerò! Se ti piace
il pairing fred/hermione, sentirai ancora parlare di me!!! Eh!eh!eh!...
Ciao e
a presto!
Per quanto riguarda
Hermione non è "cotta"... direi che ormai è
"stracotta" e
pronta per essere servita in tavola!! Eh!eh!eh!... ciao e a presto!!