SALVE
A TUTTI E BUON ANNO! SONO COSI’ FELICE DI
POSTARE QUESTO CAPITOLO, PERCHE’ MI E’ PIACIUTO
TROPPO SCRIVERLO, ANCHE SE LO
SCRITTO LA NOTTE TRA IL 30 E IL 31, INIZIANDO ALLE 23.30 E FINENDO A
L’1.40. E’
STATO TEMPO BEN SPESO *.*
INSOMMA,
C’HO MESSO TUTTA ME STESSA NEL SCRIVERE
QUESTO CAPITOLO, QUINDI SPERO TANTISSIMO CHE POSSA PIACERE ANCHE A VOI.
ANCORA
UNA VOLTA BUON ANNO A TUTTI (E VISTO CHE CI
SIETE RACCONTATEMI COME E’ ANDATA IL VOSTRO CAPODANNO) E
BUONA LETTURA!
Capitolo
10
27
ottobre 1996
Si
trovava
faccia a faccia con la sua nemesi, mentre ancora stava rimuginando su
cosa lo
aveva spinto a un gesto tanto violento e improvviso.
Mi
hanno portato via i miei genitori, mi hanno
portato via il mio padrino, ora vogliono anche la mia coscienza o cosa?
È talmente
ovvio da sembrare quasi stupido: Malfoy fin dall’inizio era
sotto gli ordini di
Voldemort. Vogliono distruggermi da dentro; questo bastardo si
è preso la mia
fiducia, così poteva sapere tutto di me senza il minimo
sforzo. Eppure è stato
da sciocchi scrivere quella frase, in questo modo si è fatto
scoprire! Se fosse
stato proprio questo il suo scopo? Forse aveva già preso le
informazioni che
cercava… io però non gli ho detto niente di
importante, ora che ci penso…
-
Sfregiato, sei impazzito forse? -. Era stata la voce di Draco a
riportarlo alla
realtà.
-
Non fare
il santarellino con me, Malfoy –
-
Cos’è,
ti sei arrabbiato perché non ti ho ringraziato di avermi
salvato la faccia? –,
poi, sottovoce disse a Theodore di andare a chiamare il Prof. Piton. Il
ragazzo
corse subito via senza dire nulla.
-
Basta!
–.
Il
moro
non ce la faceva a sopportare più una parola di quella
viscida serpe; si
sentiva deriso in pieno per l’ennesima volta da quello che
sapeva essere un
Mangiamorte.
-
Potter,
giuro che certe volte mi verrebbe da ucciderti quando ti vengono questi
attacchi di pazzia –
-
Mi ero
fidato di te, nonostante sapessi chi fossi. Ti ho aiutato e come un
idiota mi
sono lasciato coinvolgere –.
Il
giovane
biondo non disse una parola, per quanto era confuso; non riusciva
veramente a
capire a che cosa si riferisse quel grifondoro con gli attacchi
isterici.
Partì
un
incantesimo dalla bacchetta di Harry,ma Draco lo parò con
prontezza.
Il
grifone
non si diede per vinto, e così iniziò a lanciare
Schiantesimi uno dietro
l’altro; al contrario, la serpe non fece nulla, rimanendo
sempre sulla
difensiva.
Andarono
avanti così per qualche minuto, distruggendo qua e
là pezzi di muro e facendo
cadere quadri che stavano garbatamente imprecando contro i due
combattenti.
-
Ora
basta voi due! Non siamo all’asilo! –
esordì una voce maschile.
I
due
studenti interruppero lo scontro, alla vista del professor Piton.
L’uomo levò
la bacchetta, e con un gesto secco rubò quelle dei
litiganti.
-
Queste
per ora ve le sequestro, intanto andiamo nella mia aula dove sarete
debitamente
puniti –.
Harry
grugnì per la frustrazione, seguendo con malavoglia e con un
pizzico di timore
i due Serpeverde.
A
Nott era
stato praticamente ordinato di restare in Sala Grande a cenare con
tutti gli altri,
per cui si ritrovarono solo loro tre a girare per la scuola.
Quando
“finalmente” arrivarono a destinazione,
cioè nella classe di Difesa contro le
Arti Oscure, Piton li rinchiuse dentro, con la minaccia che se non
avesse
trovato tutto come aveva lasciato, li avrebbe fatti lavorare con Gazza
per tre
mesi. Naturalmente quando uscì, l’uomo
portò con sé le bacchette dei due
studenti.
Harry
sedeva su di una sedia vicino alla porta, mentre Draco si era
appoggiato a un
banco con braccia e gambe incrociate. Il silenzio era pesante e
palpabile.
Il
moro
non riusciva a stare un attimo fermo su quella sedia, poiché
l’altro continuava
a lanciargli occhiate, prima cariche di rabbia, poi, a un tratto,
sempre più
curiose.
Dopo
dieci
lunghissimi minuti, Malfoy parlò:
-
Mi
spieghi che cavolo vuoi da me? –
-
Voglio
che tu stia zitto.–
-
Tu sei
scemo, Potter. Forse tutte quelle cadute dalla scopa non ti hanno fatto
tanto
bene –.
A
sorpresa
Harry non rispose, fulminato dal tono con cui il suo compagno di scuola
aveva parlato:
quasi amichevole.
Draco
se
ne accorse e subito distolse lo sguardo, mettendo su un’aria
“truce” e
guardando un noioso lampadario.
-
Perché
continui a far finta di non capire? – chiese a un tratto il
grifone.
-
Potrei
anche smetterla, se solo sapessi di che diavolo stai parlando
– rispose
acidamente l’altro.
Di
nuovo
la rabbia stava prendendo il controllo su Potter; davvero non riusciva
a
sopportare quella faccia tosta.
Così
il
ragazzo si alzò muovendo due passi verso l’altro,
che non mosse un dito.
-
Non ti
scaldare troppo, Sfregiato, che magari mi svieni e di certo non
sarò la tua
infermierina –
Certo,
non
aveva la bacchetta in mano, ma era cresciuto tra i Babbani, per cui
Harry
poteva ucciderlo con le sue stesse mani: sarebbe stato pure
più appagante.
Vedendo
che l’altro non accennava a risedersi, Draco si
staccò dal banco, avvicinandosi
poi di poco all’altro. Ora due metri li separavano.
-
Credo di
aver capito perché lo hai fatto. Tu volevi solamente
sfogarti un po’, perché
magari ti senti frustrato a non aver ancora concluso qualcosa nella tua
vita. Ti
senti impotente, vero? E l’unico modo per sentirti bene
è magari sfogarti con
chi ti ricorda di più Voldemort. Dimmi se sbaglio. Allora
cosa aspetti, dammi
un pugno, sfogati… ecco, lo sapevo, ho ragione, ma tu sei
ancora un ragazzino
che si atteggia a fare il grande; non sai fare nulla con la tua testa.
Hai
sempre avuto Silente dalla tua parte che da sempre ti ficca in testa le
sue idee, non le tue. Di tuo,
veramente,
cosa c’è in te, eh? Sei un patetico represso, non
sei ness... –.
Un
pugno
aveva appena bloccato il suo discorso; Harry aveva bruciato le distanze
e aveva
caricato un gancio che fece sbattere Draco contro il banco che gli
stava
dietro.
La
mano di
Potter stava incominciando a pulsare per il dolore del colpo, mentre
l’altro
stava saggiando il suo naso che sentiva rotto e sanguinante. Per sua
fortuna
perdeva solo sangue.
-
Ora che
ne pensi del represso? – disse il moro con un ghigno tra il
compiaciuto e la
sfida.
Il
biondo
lo fulminò con lo sguardo, poi lo caricò
buttandolo a terra. I due sbatterono
contro il muro, ma si alzarono e continuarono imperterriti
l’azzuffata. Si
tiravano pugni, calci negli stinchi e altro.
I
due
ragazzi si stavano sfogando finalmente, e ora non c’era
nessuna Hermione o Ron
o Theo o altri a poterli fermare.
No,
ora
erano solo loro due con il loro dolore.
La
foga
iniziale stava con calma scemando, lasciando il posto a un senso di
vuoto e
irrequietezza che fece perdere l’equilibrio a entrambi.
Nessuno dei due aveva
la forza per combattere, per cui caddero a terra, uno sopra
l’altro, ansimanti.
Erano
distrutti da tutte quelle botte e la testa aveva preso a girargli
freneticamente, impedendogli di rimettersi in piedi.
Harry
era
steso sulla schiena, mentre Draco gli era sopra, leggermente spostato a
destra;
i loro toraci si alzavano e si abbassavano ritmicamente, entrando in
contatto.
Mai
erano
stati così vicini. Si guardarono negli occhi, si scrutarono
a fondo riuscendo
finalmente a comprendere che non erano poi così diversi.
Erano entrambi delle
marionette, ma erano unici.
Il
biondo
si accasciò stancamente alla destra dell’altro e
rise debolmente delle loro
labbra gonfie e spaccate, dei loro piccoli e ancora poco visibili
lividi. Rise
del dolore fisico che finalmente aveva sopraffatto quello psicologico.
-
Meglio
di una scopata – esordì a un tratto Draco.
Harry
lo
guardò allibito, sorpreso da quella sua
volgarità; poi cominciò a ridere,
finché non gli fece male la mascella, finché non
dovette tenersi la pancia con
le mani e non sentì che doveva andare in bagno.
Anche
l’altro si accodò a lui. Sembravano due amici.
Poi
Malfoy
iniziò a raccontare piccole pillole della sua vita, e lo
stesso fece Harry,
finché non intavolarono un vero e proprio discorso.
Dopo
molto, il biondo chiese all’altro se per caso lui non fosse
la piccola
undicenne. Il grifone all’inizio non disse nulla, poi gli
spiegò, non senza
fatica, come mai avesse cominciato il diario, perché avesse
continuato la
corrispondenza e come mai si fosse così arrabbiato.
-
Che
situazione. Il mio peggior nemico è l’unico che
riesce a capirmi – disse il
serpeverde con un ghigno.
Potter
sospirò rumorosamente, provocando uno sguardo interrogatorio
all’altro; subito
gli spiegò tutto.
-
Ora cosa
pensi di fare, Malfoy? –
-
Draco –
-
Ah… ok… Draco.
Ora che abbiamo scoperto ognuno
le nostre carte, come faremo? Si vede da un miglio che, mi fa ancora
strano
dirlo, siamo gli unici che a quanto pare riescono a capirsi tra di
loro. A me
darebbe… fastidio far cadere tutto nel dimenticatoio
–
-
Possiamo
sempre continuare a scriverci, però io continuerò
a chiamarti “piccola
undicenne”. Metti caso ci scoprissero, non mi va di mettere i
nostri veri nomi
–
-
Be’, io
sinceramente non so come chiamarti... – confessò
vergognoso il moro.
-
Mmm… che
ne so… - i due rimasero per qualche momento in un
“intellettuale silenzio”.
A
un certo
punto Harry alzò lo sguardo, e la prima cosa che vide furono
i capelli
biondissimi dell’altro; gli fecero tornare in mente il
momento in cui aveva
scambiato il loro riflesso con quello del Boccino d’Oro.
-
Boccino!
–
-
Che
cosa?! –. Draco era seriamente preoccupato per la
sanità mentale dell’altro: -
Che razza di nome è “Boccino”?
–
-
Ehm… -
farfugliò il moro. Con un po’ di coraggio
raccontò dell’aneddoto.
Malfoy
però non rise, e quando l’altro alzò di
nuovo lo sguardo sul biondo, vide che
questi era leggermente rosso in viso, quindi notevolmente imbarazzato.
La
serpe
tossì un paio di volte, poi diplomaticamente
accettò il soprannome senza fare
storie.
-
Scusa se
te lo faccio notare, ma ci hanno completamente dimenticati qui?
– chiese a un
certo punto Draco.
-
E’ vero.
Ora che ci penso ho fame! –
Per
loro
“fortuna” li vennero a tirare fuori da
lì solo dopo le 21, quando ormai gli
altri avevano finito di mangiare.
Il
preside
però fu clemente con loro e fece preparare il tavolo dei
Grifondoro e dei
Serpeverde per una sola persona a testa. Per via dei gonfiori dovuti
alle
botte, Mastro Gazza fu messo di guardia affinché si
accertasse che non ci sarebbero
stati altri scontri.
I
due
ragazzi si lanciarono per tutta la cena occhiatine divertite, mentre
ammiravano
il custode della scuola addormentarsi in piedi.
E
così
poterono parlare usando il labiale: i due si diedero appuntamento a tre
giorni da
lì nella Stanza delle Necessità, alle
Soddisfatti
di se stessi, i due studenti tornarono nelle rispettive camere, con 50
punti in
meno nella clessidra delle loro Case, e pronti ad affrontare le mille
domande
dei propri amici.
CHE
VE NE PARE? ASPETTO TREPIDANTE LE VOSTRE
OPINIONI!
SNAPELY:
TRANQUILLA, ANCORA NON E’ ARRIVATA LA FINE PER LA NOSTRA
CARA CORRISPONDENZA! COME TI E’ SEMBRATO QUESTO CAPITOLO?
COMUNQUE HARRY NON E’
PI COSI’ LUNATICO, E’ SOLO DAVVERO REPRESSO. UN
BACIONE E A PRESTO!
DILETTA: MI
DISPIACE, MA DA COME HAI FORSE LETTO HARRY HA SPIFFERATO
TUTTO! CHE TI DISPIACE? VA BE’ DAI… COMUNQUE ANCHE
TU SCRIVI… MA COSA DI
PRECISO? SONO CURIOSA ^^ UN BACIONE E BUON ANNO NUOVO ^^ CIAOOO
SHIHO93:
COSA TE NE PARE? LO ASPETTAVI, ED ECCOLO QUA ^^ TANTI AUGURI
E A PRESTO CARA!
GINNYPOTTER93: NON
TI PREOCCUPARE PER I COMMENTI, LO SO CHE MAGARI A VOLTE
SI E’ TROPPO IMPEGNATI, DAI! COME TI E’ SEMBRATO IL
CAPITOLO? VEDI, SI SONO
RICONOSCIUTI, MA NESSUNO HA LASCIATO SCAPPARE NESSUNO ;)
UN
BACIONE ENORME… E BUON ANNO!
HERMY4EVER: CON
LE VACANZE STO MOLTO MEGLIO, GRAZIE! ALLORA, VOGLIO
ASSOLUTISSIMAMENTE LA TUA OPINIONE SU QUESTO CAPITOLO! COMUNQUE
SI’, ME LO
AVEVI GIA’ DETTO CHE (SECONDO TE) DESCRIVO BENE I PERSONAGGI,
MA ANCORA UNA
VOLTA TI RINGRAZIO, FA DEVVERO MOLTO PIACERE SENTIRSELO DIRE ^^ INOLTRE
A ME
PIACCIONO I TUOI TESTAMENTI, QUINDI NON TI PREOCCUPARE E SCRIVI QUANTO
TI PARE!
UN ABBRACCIO FORTE FORTE, PASSA UN FELICE ANNO NUOVO E A PRESTO!
JACKYE_CHAN: NON
POTREI MAI DIMENTICARMI DI VOI ç.ç PER CHI MI HAI
PRESO?! HARRY E’ REPRESSO, NON MI STANCHERO’ MAI DI
DIRLO xD CHE TE PARE DI
QUESTO NUOVO AGGIORNAMENTO? TI PIACE? SPERO SEMPRE DI SI’
ç.ç UN BACIONE
SBAVOSO E A PRESTO! BUON ANNO NUOVO!!
SYNOA:
GRAZIE MILLE PER IL COMMENTO, SPERO CHE ALCUNE DELLE TUE
DOMANDE ABBIANO TROVATE RISPOSTA E CHE TU NE ABBIA ORA DELLE NUOVE ;)
PASSA UN
BUON CAPODANNO, MI RACCOMANDO! UN BACIO ANCHE A TE!
BLACKSMILE:
ODDIO, MI HA SPAVENTATA IL TUO COMMENTO ALL’INIZIO, LO SAI?!
LA PROSSIMA VOLTA PENSA AL MIO POVERO CUORICINO! SCHERZO, SCRIVI TUTTO
QUELLO
CHE VUOI, PERCHE’ HO MOLTO APPREZZATO ^^ A PARTE IL FATTO CHE
MI FAI FARE
SEMPRE UN SACCO DI RISATE! 1- CON TUTTI QUEI PUNTI TI REGALO ME STESSA
:D CHE
TE PARE? ACCETTERESTI? 2- xD MA LO SAI CHE NON AVEVO CAPITO
ALL’INIZIO COSA
SIGNIFICASSE “DRANO”?! DEVO DIRE GRAZIE ALLA
MODALITA’ PROF. SPRITE PER I
RAGGUAGLI!! EHEHEH… UN BACIONE ENORME, FORTE E IN
PIU’ UN BELL’ABBRACCIO… TI
AUGURO BUON ANNO NUOVO… E ASPETTERO’ PAZIENTE LA
TUA REAZIONE A QUESTO CAPITOLO
^^
ROMI:
GRAZIE MILLE PER IL COMMENTO E IL “COMPLIMENTI”.
SEI DAVVERO
GENTILE ^^ SPERO CHE DOPO L’”ODDIO” DELLO
SCORSO CAPITOLO, TU SIA RIMASTA
SODDISFATTA DI QUEST’ALTRO! PER QUANTO RIGUARDA QUELLA COSA
CHE MI HAI FATTO
NOTARE, MI DISPIACE, PENSAVO DI AVERLI LEVATI TUTTI, MA SUCCEDE QUANDO
COPIO IL
CODICE HTML… PENSA CHE MI SONO MESSA LI’ A
CANCELLARLI UNO PER UNO… MA UN
DISSIDENTE E’ RIUSCITO A SFUGGIRMI! MANNAGGIA! UN BACIONE,
AUGURI PER IL NUOVO
ANNO… E CIAO!!
ORA
GRAZIE E BUON ANNO NUOVO A CHI HA MESSO LA STORIA
TRA LE PREFERITE
O LE SEGUITE!!
CIAOOOOO!!!