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Autore: Serena Van Der Woodsen    02/01/2010    5 recensioni
Ciao spero che vi piaccia la mia storia, parla della vita adolescenziale di Reneesme, che porterà allo sbocciare di un grande amore...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Renesmee Cullen
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Al sorgere del sole'
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ciao eccovi un altro capitolo. grz noe_princi89 e DarkViolet92 siete molto gentili, spero di non deludervi! qsto capitolo, così come il prox vi piacerà! :D  baci

Renesmee’s POV

La mia vita non potrebbe andare meglio di così. Ho un marito che mi ama, una figlia dolcissima, una famiglia che è molto legata a me, dei vicini fantastici, una casa da sogno e tanta felicità. Davvero non so se si possa vivere meglio di così. Una piccola macchiolina in tutto questo c’è. Il fatto che io contini a svenire. È molto strano. Il dottore dice che è per lo stress, ma io in questo periodo sono molto rilassata. Non riesco a capire. Non ho voluto dire niente a Carlisle e agli altri, anche se non so quanto riuscirò a tenerlo nascosto. Alice e Jasper mi hanno vista svenire una volta, e per fortuna che le altre ero da sola. Insomma, non tanta fortuna, perché becco sempre delle botte! Anche se i segni a me spariscono subito, perché guarisco molto in fretta. Comunque ora cerco di vivere ogni giorno al meglio.

“Amore?” mi dice il mio Jake, che sta giocando con Nelly..

“Dimmi” gli rispondo.

“Vieni a giocare anche tu!” mi dice. Io li raggiungo e incomincio a fare il solletico a mia figlia che ride come una pazza.

“Batta mamma!” dice lei. Rimango shockata. Ha parlato, e ha detto basta mamma. Le sue prime paroline! Mi fermo e guardo Jake, che sembra stupito quanto me. Ci guardiamo negli occhi e poi guardiamo la piccola. Non solo ha detto le sue prime paroline, ma ha anche parlato bene.

“Cosa hai detto alla mamma?” le chiede mio marito.

“Le ho detto di smettela” dice Nelly.

Jake mi guarda con la bocca spalancata. Ha fatto una frase di senso compiuto, e anche corretta! Come è possibile! Questa bambina mi stupisce ogni giorno di più. Non può saper parlare così bene a neanche un anno!

“Nelly, parla” le dico io. Lei va a rannicchiarsi tra le braccia di suo padre.

“Mamma, papà vi voglio begne” dice lei allungando le mani verso di me. Io mi avvicino e l’abbraccio. Jake abbraccia anche me e rimaniamo lì per un po’ di tempo uniti. Quando ci stacchiamo Nelly si rimette a giocare con le sue bambole.

“Amore chiamiamo Carlisle!” mi dice mio marito con un espressione a metà tra l’eccitazione e la preoccupazione.

“Ok” gli dico e mi dirigo verso il telefono. Vedo tutto annebbiarsi. Non adesso, non devo svenire davanti a Jake! Cerco di farmi forza e rimanere in piedi.

“Jake arrivo subito, chiama tu mio nonno”. Gli dico cercando di non guardarlo in faccia.

“Ok, ma che hai ti senti bene?” mi chiede preoccupato. Non riesco a rispondergli, quindi mi avvio più lontano possibile. Poi tiro fuori tutta la voce che mi rimane.

“Si sto benissimo devo solo andare in bagno!” gli rispondo. Poi entro in camera, le gambe si fanno sempre più molli ed in un attimo cedono. Il mondo intorno si fa confuso, io sono a terra e vengo risucchiata dal buio.

Non credo di essere rimasta incosciente per tanto, perché Jake non è ancora venuto a cercarmi. Mi alzo, forse troppo in fretta. Un conato di vomito mi assale. Corro in bagno e vomito l’anima. Mi lavo la faccia e i denti, e poi torno in salotto. Vedo mio marito con in braccio Nelly seduto sul divano.

“Hai chiamato Carlisle?” gli chiedo.

“Si certo. È già qui fuori, ma sei sicura di stare bene?” mi chiede. In quell’istante suona il campanello.

“Si certo. Vado io.” Gli dico cercando di sembrare più sincera possibile.

Apro la porta. “Ciao nonno” gli dico.

“Ciao amore” lui entra si toglie il cappotto e si dirige verso mi a figlia.

“Ciao Jacob, Nessy” dice lui.

“Ciao Carlisle” dice Jake.

“Ciao nogno” dice Nelly. Oddio eccola di nuovo che parla. È formidabile. Carlisle sarebbe il suo bisnonno, che ha trent’anni. Che cosa strana!

“Non mi avevate detto che parla. Da quando?” ci chiede stupito.

“Veramente da venti minuti. Ti abbiamo chiamato per questo, perché parla benissimo. Non che sia un problema, però è strano!” dico io avvicinandomi.

Mio nonno si rivolge a Nelly.

“Tesoro, come stai? Parla un pochino con me” le dice per incitarla.

“Ciao nogno, io sto begnissimo e tu?” dice lei soddisfatta.

“Spettacolare! A parte qualche pronuncia parla benissimo!” dice e poi torna di nuovo a rivolgersi a lei “Anche io sto bene piccola” le risponde sorridendo. Rimane tutto il pomeriggio a parlare con lei e poi verso sera arrivano anche tutti gli altri. Rimangono molto stupiti di sentire Nelly parlare così bene. E lei li intrattiene tutti, discorrendo del più e del meno come fosse una ragazza poco più piccola di me. A parte qualche pronuncia sbagliata parla molto bene, e usa un sacco di parole diverse. Carlisle dice che è una bambina molto intelligente e lo si capisce anche dagli occhi vispi.

“Nessie, non è che per stasera ci lasci portare a casa nostra la piccola? Vorremmo stare un po’ con lei, viziarla un po’!” mi chiedono Alice e Rose. Loro hanno un debole per Nelly, è la figlia che loro non hanno potuto avere. Sono un po’ riluttante all’idea di lasciarla dormire fuori casa, però di loro mi fido ciecamente. Non so che fare.

“Dai tesoro lasciala venire, ci sono anche io, e poi così tu e Jake passerete un po’ di tempo da soli” mi dice mia madre. Quella proposta mi alletta tantissimo, il fatto di stare da sola con mio marito.

“D’accordo va bene, però alle otto e mezza a nanna” dico rivolgendomi a Nelly.

“Va begne mamma, però anche tu e papà alle otto e mezza a letto!” mi dice lei. Tutti scoppiamo a ridere e io la prendo in braccio e la bacio. Salutiamo tutti, che se ne vanno. Mia figlia mi saluta con la manina da in braccio ad Emmett. Chiudo la porta e rientro in casa. Jake mi prende per i fianchi da dietro e avvicina la sua bocca al mio orecchio.

“Siamo soli amore mio” mi sussurra.

“lo so” gli sussurro maliziosa. Lui mi prende in braccio e si dirige in camera. Mi lascia cadere sul letto e poi si butta sopra di me. Comincia a baciarmi con passione. Le sue labbra calde si muovono avide sulle mie. Comincia a mordicchiarmi il labbro inferiore, poi la sua lingua accarezza prima le mie labbra, poi il mio palato ed infine si mette a danzare con la mia. Le sue mani bollenti mi percorrono la schiena. Mi sembra di andare a fuoco! Mi sfila il vestito che ho indosso e io rimango in intimo. Non lasciando mai la  sua bocca gli slaccio la camicia e la lancio via, poi passo ai pantaloni. Non riesco a togliergli la cintura, allora lui mi viene in aiuto, ma senza lasciare mai le mie labbra. Ora anche lui è solo in intimo. La sua mano scende e comincia a giocare con l’elastico delle mie mutandine. Poi entra. Mi sfugge un gemito. Le sue mani ritornano sulla mia schiena fino ad arrivare al gancio del reggiseno che si stacca con un clac, poi scendono sulle mie rotondità e le accarezzano. Anche io comincio ad accarezzarlo, poi scendo fino ai suoi boxer, e con una mano entro. Dalle sue labbra che sono sulle mie esce un gemito molto forte. Io tolgo la mano e lui comincia a baciarmi, prima il collo, poi scende ai seni, poi la pancia e sempre più giù. Prendo il suo viso tra le mani e gli bacio le labbra. Poi scendo con entrambe le mani nei suoi boxer e mentre lui geme io glieli sfilo. Lui fa lo stesso con me. Siamo nudi. Attorciglio le mie gambe al suo bacino e lui si unisce a me. Per la prima volta dopo un po’ di tempo non ci preoccupiamo di fare rumore, e la stanza riecheggia ansiti e grida. Proprio mente sto raggiungendo il piacere massimo lui mi sussurra all’orecchio “Ti amo” io che non riesco a trattenere i gemiti, quasi urlando gli rispondo

“Ti amo anche io” e poi ritorno a gemere. Continuiamo per molto, il piacere che provo è indescrivibile. Mi sento ardere ovunque, non c’è una parte di me libera dalle fiamme. La passione alimenta entrambi. Incomincio a sentire i miei e i suoi gemiti sempre più lontani e a vedere tutto sfuocato. Non posso svenire ora. I gemiti non mi escono più dalla gola e Jake si stacca da me spaventato. L’ultima immagine che vedo è lui preoccupato su di me, e poi più niente.

  
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