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Autore: Beeble    03/01/2010    3 recensioni
1700. Due giovani. Due segreti. L'irruzione dell'Amore...e un pizzico di magia... Due cuori che si incontrano e si attraggono... non c'è ostacolo che tenga, non c'è vento che sradichi tutto... Una storia romantica, d'avventura e che spero vi possa trasmettere qualcosa...
Genere: Romantico, Avventura, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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VII – Ore 8.00: Corte Reale

 

“…Se non basterà ancora vi troverò.

Statene certa …”

 

Stamattina equitazione e poi pittura.

Per lo meno avrò qualcosa a cui pensare: voi.

Non è che sono ossessionato... o forse sì... un po'...

D'un tratto mi viene l'ispirazione per scrivere una poesia...

Metto la mano in tasca e, scostando l'orlo della giacca che arriva a mezza coscia prendo il mio taccuino.

Lo sfoglio fino a giungere alla prima pagina vuota; una ventata fresca mi giunge sul viso... sorrido.

Passano i miei schizzi col carboncino, del mio cavallo, di Bernard, di un tramonto...

Qualche poesia con parecchie cancellature.

Pagina vuota.

Mi appoggio alla staccionata.

E tutto ciò che ho dentro come la corrente di un fiume scivola nella mia mano, sulle mie dita, fino alla punta del carboncino che lascia delicatamente una sua parte su quella fine grana bianca.

 

Solco le stelle per raggiungervi

e vi penso mentre cavalco,

vi penso mentre dipingo

e vi penso mentre scrivo

questa poesia...

ed esce il sole.

La pazzia è la più dolce

malattia:

che mi porti via

se amare è follia.

E ora vi penso

e se non basterà,

di nuovo vi inseguirò.

 Se non basterà ancora

vi troverò.

Statene certa.

 

Mi accorgo che ho bisogno di prendere aria, nei polmoni; ho trattenuto il respiro fino ad ora...

Rintasco taccuino e carboncino.

Guardo l'orologio agganciato alla mia cintura.

Sono ancora in perfetto orario per la lezione di equitazione. Meglio così.

Entro nella stalla e saluto l'insegnante con un inchino formale, lui ricambia.

Eccolo lì, il mio cavallo nero come la notte, nero come la pece, nero come le mie ali...

Salgo in sella senza indugio, vado a cavallo da quando avevo sei anni e ormai io e Jean François siamo cresciuti insieme praticamente.

Ormai Karl, l'insegnante mi da solo qualche piccola dritta.

Parto al trotto perché Jean si abitui, poi partiamo al galoppo per la campagna... è una sensazione unica e i miei capelli, non troppo lunghi stanno tutti indietro...

Quasi come volare, è strano ma, penso se a voi piace cavalcare e se a voi piacerebbe volare...

Che pensieri assurdi...

Sento di essere sempre diviso in due nel mio intimo: una parte è il re che c'è in me, potente, costrittore, violento, senza pietà.

L'altra parte odia questa prima e viceversa.

La seconda è la persona che c'è in me, sensibile, umile se necessario, indulgente e che cerca di non ricorrere alla violenza.

La seconda parte di me entra in contrasto anche con mio padre: “...come può essere un buon re indulgente?” mi sgrida sempre...

Non è un cattivo uomo ma i suoi padri gli hanno insegnato ad essere così come lui è e lui lo insegna a me.

Io non voglio essere un re come lui e se dovessi diventare come lui non vorrei diventare re.

 

***

 

Sono accaldato, nella mia stanza, ho avvisato Louis che non sarei andato a proseguire il mio dipinto e mi sono ritirato nella mia stanza.

Avevo bisogno di darmi una ripulita e non so… mi sento stanco… spero di non essermi preso nulla volendo ieri sera… almeno di solito non  mi ammalo anche se fuori fa freddo…

La servitù mi sta preparando il bagno caldo che ho chiesto così mi preparo.

 

***

 

Mi ritrovo a specchiarmi con i capelli bagnati ed un asciugamano avvolto in vita… è quasi mezzogiorno… ma non ho fame…

Mi osservo: muscoli nella norma, il mio petto non è ricoperto completamente di peluria come quello di molti uomini, o almeno non ancora… visto che ho solo vent’anni…

I miei occhi e miei capelli sono quasi dello stesso colore: castano scuro.

Solo guardandoli da vicino riesco a vederne delle venature di un verde molto cupo.

 

***

 

A pranzo non ho mangiato molto perché mi premeva molto raggiungere Louis

Ho bisogno di rivedervi.

Ed ho trovato il modo.

 

Louis, devo dipingere una donna…” entro nella stanza annunciandogli ciò.

“Volete una modella dunque?” mi chiede guardandomi un po’ stupito.

“No, Louis… ce l’ho in mente la donna che voglio disegnare…”

“Non ditemi che volete regalare un dipinto a madame Susanne…?”

“No!” rispondo con un po’ di stizza. Quella donna è odiosa.

Poi cerco di rimediare… “No, cioè non è lei che ho in mente…”

Cerco una soluzione… “È una donna che ho visto in sogno…”

Louis annuisce affascinato.

“Finalmente vedo la passione per l’arte nei vostri occhi, esprimetela pure…” mi sorride.

Perfetto.

Il titolo del quadro mi balza alla mente come se l’avessi sempre saputo…

Come se da sempre avessi dovuto disegnarlo.

 

Cercami in un sogno, perché non potrei essere altrove… o almeno così credo.

 

______________________

Grazie a Synie che mi segue…. grazie mille per i compliments  ^-^

Grazie a GinevraLovesArmand, figurati, anche a me succede di non avere tempo, grazie per la recensione, i complimenti e la carica!!

  
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