Volevate
un capitolo strappa lacrime? Eccolo qui. Vi devo dire che in questo capitolo ci
ho messo anima e cuore quindi spero che a voi piaccia come è piaciuto a me.
Questa volta non ho inserito nessuna canzone. Ho dato libero sfogo alla mia
depressione che ultimamente mi affligge ed ecco qui i pensieri di colei che ha
perso l’uomo che ama…a voi, come sempre, l’ardua sentenza.
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11°
capitolo - Your imprints in my mind ( le tue impronte nella mia mente)
Rimango
immobile sul letto per non so quanto tempo. Improvvisamente,però, mi comincia a
mancare l’aria. Mi rivesto ed esco, senza meta.
Sembro
un automa. Cammino, ma non sento i miei piedi ,so solo che loro si muovono verso
una meta a me sconosciuta.
Le
voci della gente mi disturbano. Quel continuo vociare. Non lo sopporto. Mi volto
e seduti ad una panchina, vedo una coppietta che si sbaciucchia. Sorrido, Ryan
odiava baciarsi davanti a tutti. Diceva che non aveva bisogno di provare al
mondo i suoi sentimenti. L’importante che lui sapeva cosa provava.
Il suo
sguardo di disgusto continua a rivivere ogni volta nella mia mente, come un film
che si ripete, ora, dopo ora, minuto dopo minuto, attimo dopo attimo.
All’improvviso
non sento più il parlottare della gente. Il silenzio che mi circonda è come
una coperta che mi conforta. Guardo il posto in cui i miei piedi mi avevano
condotta. La spiaggia è davanti a me. Non c’è nessuno.
Lui
amava venire qui. Non credo che sia una coincidenza che io sia qui. Mi tolgo le
scarpe e comincio a passeggiare.
Sulla
sabbia sono visibili ancora delle impronte che proseguono sino al bagnasciuga.
Una timida speranza in me pensa che siano le sue. La cancello subito dalla mia
mente.
Ricordo ancora quando la tua aria
da “so tutto io” mi dava enormemente fastidio. Io, che riuscivo a capire
sempre tutti, con te, invece, non riuscivo. Sembravi così distante da tutti.
All’inizio credevo fosse un modo di comportarsi, come per dire che tu eri
superiore. Mai avrei pensato che dietro a quell’aria forte e autoritaria,
poteva celarsi un bambino cresciuto troppo in fretta. Un ragazzo diventato
troppo presto uomo per i tragici imprevisti della vita. Da allora ti vidi con
occhi diversi. Non con la compassione che credevi, ma con ammirazione. Ti
osservavo da lontano quando ti sedevi sulla sedia vicino alla cucina e rimanevi
lì per ore a fissare il vuoto pensando a chissà che. Ammiravo tutto di te. Ti
guardavo
sentendomi anche in colpa. Mi sentivo in colpa perché tu eri cresciuto
così in fretta, mentre io, pur avendo 15 anni, ero rimasta per certi versi una
bambina.
Poi, un giorno, come se mi fossi
svegliata solo allora da un lungo letargo, mi sono accorta che quello che
provavo per te ero di più di semplice ammirazione. Era più di una amicizia.
Scoprii di amarti. A ripensare a come reagii quel giorno mi viene da ridere.
Sembravo una pazza isterica. Però, ricordo, che quel giorno il mio
atteggiamento ti fece ridere. La tua bocca che ride è impressa nella mia mente.
Mi accorsi di essere importante, perché , io la Strawberry buona a nulla,
riusciva a far ridere di gusto Ryan Shirogane. Solo io ci riuscivo e questo me
lo ripetevi sempre, anche se non sempre con parole gentili, ma ne ero abituata.
Sapevo che quello era il tuo modo di dire “grazie”.
Non sei stato capace di grandi
dimostrazioni d’amore. Ma non perché non volevi, ma perché ti piaceva tenere
le tue emozioni per te e per me. Dicevi sempre che quello che provavi giorno per
giorno ti serviva per affrontare il giorno successivo. Forse fu proprio questo
che mi spinse a lasciare Mark, che era diventato il Cavigliere Blu per
proteggermi, per te. Avevo bisogno, più che una guardia del corpo, di un
ragazzo da amare. L’ ho trovato, ma come una stupida lo abbandonato. La mia
favola è finita. Ormai gia scorrono i titoli di coda. Non ci sarà per noi un
“e vissero felici e contenti”. Questo racconto non avrà un lieto fino. Non
per me.
A pensare a quello che ti ho fatto
passare mi sento un verme. Non meritavi di essere trattato in quel modo.
Spero che tu un giorno, ricordando
questa situazione, sorrida, magari con una ragazza che possa capire i
tuoi desideri e magari condividerli. Spero che tu capisca il motivo per cui ho
fatto quello che ho fatto. Perché so che una parte di te crede in me. Mi basterà
vederti felice. Ed io sarò felice. Guarderò questi giorni bui come un
investimento. Ricorda solo una
cosa: io ti ho amato, ti amo e ti amerò, per come sei. Non crearti problemi di
inferiorità perché sei unico e speciale, mentre di stupide ragazzine come me
c’è ne sono migliaia. Non devi più pensarmi. Dimenticami e vivi la tua vita
con il sorriso sulle tue meravigliose labbra guardando con spensieratezza il
mondo da quelli incredibili occhi blu. Ricordando che nel mondo c’è una
ragazzina che grazie a te è diventata una donna, che ti ama.
Intanto un ragazzo dalla chioma
dorata era imbambolato a fissare la finestra di quella casa…
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piaciuto? Il prossimo, vi ricordo
che sarà l’ultimo capitolo, o il penultimo…bho! Comunque siamo agli
sgoccioli, ma ho deciso che farò un seguito, dopo però aver scritto la mia ff
su Orphen. Recensite !!!!!!!!!!!!!