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Autore: Serena Van Der Woodsen    03/01/2010    2 recensioni
Ciao spero che vi piaccia la mia storia, parla della vita adolescenziale di Reneesme, che porterà allo sbocciare di un grande amore...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Renesmee Cullen
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Al sorgere del sole'
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ciao a tutti! eccovi un altro capitolo. vi piacerà, sopratutto a DarkViolet92! grazie a DarkViolet92 e noe_princi89 per i commenti! ho bisogno di un consiglio... dopo questo capitolo ne ho in mente un altro, ma poi non so cosa fare dopo. avevo pensato ad un salto temporale di un po' di anni, ma non so che fare... cosa mi consigliate? magari potrei concludere la storia e iniziarne un'altra come proseguimento saltando di un pò di anni???? oppure se avete idee di come continuare ditemele così metto in pratica! Grazie :D

Jacob’s POV

Mia moglie è ancora incinta! Sono felicissimo! Non potrei desiderare altro. Già Nelly è stata una bellissima cosa ed ora la famiglia si allarga ulteriormente! Penso che ogni genitore viva per i suoi figli e sua moglie o suo marito. Io al mattino mi alzo dal letto sperando che tutto ciò che sto vivendo sia vero e non un sogno, poi mi giro e vedo affianco a me Renesmee, e allora sorrido, perché so che la mia vita con lei accanto è perfetta. Come adesso, sta dormendo affianco a me con il suo pancione, nel quale c’è un altro frutto del nostro amore. Mi avvicino a lei e l’abbraccio poggiando le mani sul suo ventre gonfio. Il suo respiro comincia a farsi veloce e apre gli occhi. È il mio mondo. Quando c’è lei con me io sto bene, senza di lei la mia vita non avrebbe senso. Ho vissuto anni pensando che niente e nessuno fosse perfetto, e credendo che non fosse vero che esiste una persona che ti completa, ma ora mi devo ricredere. Lei mi sorride e io le bacio le labbra. Vorrei che quel sorriso non lo perdesse mai. Dalla sua pancia sento un colpetto. Si è mosso. Ormai siamo vicini, dovrebbe nascere a breve. Non vedo l’ora! Vedersi nello sguardo dei tuoi figli o vederci tua moglie penso che sia la cosa più bella che possa accadere nella vita.  

“Ciao amore” mi dice con la voce ancora impastata dal sonno.

“Ciao piccola” le rispondo. Lei mi sorride, poi si sistema con la testa nell’incavo del mio collo e io l’abbraccio. Restiamo così per molto tempo, io potrei rimanerci per sempre. Vedo la porta aprirsi e da dietro spuntare Nelly, ancora in pigiama con in mano un orsacchiotto di peluche.

“Amore” le dico “Vieni qui” aggiungo battendo la mano sul letto. Nelly è molto intelligente e vispa per la sua età. Ha un anno e mezzo e parla benissimo, e cammina come ne avesse cinque.

“Papà” mi dice mentre si sdraia accanto a me.

“Dimmi cucciolo” le dico.

“Ma mi vorrai ancora bene quando nasce il fratellino?” mi chiede preoccupata.

“Certo amore, io ti vorrò bene sempre, tu sei la mia bambina” le dico baciandole la nuca.

Nessie la abbraccia e la stringe forte a sé.

La piccola appoggia la testa sulla sua pancia e chiude gli occhi.

Bussano alla porta.

“Avanti” dice mia moglie. Dalla porta spunta Emmett.

“Hey famiglia felice, vestitevi, che oggi si va al mare!” ci dice euforico.

Al mare? Nelly si alza e comincia a saltellare sul letto continuando a urlare “Evviva, evviva!” le piace tanto il mare! Emmett entra in camera, la prende in braccio e la fa girare. Ridono e anche io e Nessie ci uniamo a loro.  

Ci prepariamo con costume e asciugamani pronti per il mare. Ovviamente il tempo è brutto, nuvoloso e coperto, ma almeno possiamo stare tutti insieme.

Qui non è come in America, che andavamo alla Push, dobbiamo prendere la macchina e andare in Liguria. Ma tanto ci mettiamo mezz’oretta con la guida di Edward. Appena scendiamo una spiaggia rocciosa si presenta ai nostri occhi.

È deserta, una discesa porta agli scogli e poi al mare. C’è uno spiano dove stendiamo gli asciugamani e mettiamo creme e protezioni alla piccola Nelly.

“Mamma, papà, venite a fare il bagno con me?” ci chiede.

“Veniamo amore” le dico io prendendola in braccio.

“Tesori cominciate andare voi, io arrivo con Alice tra poco”. Mi dice Nessie. È bellissima con il costume due pezzi azzurro e quella enorme pancia che non sembra anormale rispetto al suo fisico.

“Ok” le rispondo baciandola.

“Papà mi porti sulle spalle?” mi chiede mia figlia.

“Va bene!” le rispondo issandola su di me. È leggerissima e quasi non la sento.

“Allora principessa sei pronta al tuffo?” le chiedo.

“Si” dice lei.

“allora chiudi il naso e la bocca. Uno, due e tre” e mi lancio con lei in braccio. L’acqua è tiepida, ed io riemergo subito per non far soffocare Nelly.

“Ancoa ancoa” mi dice.

“Guarda che arriva la mamma e le facciamo vedere” le dico.

“Ciao mamma!” dice lei.

“Ciao amore” le risponde Renesmee che sta entrando con Bella, Rosalie, Esme e Alice. Sento un sonoro splash alle mie spalle, mi volto e vedo che sono Edward, Emmett, Jasper e Carlisle che si sono tuffati a bomba da uno scoglio.

“Voglio farlo anche io” dice Nelly.

“No tu sei piccola” le rispondo. Nessie sta nuotando verso di me. Mi supera e fa ciao con la mano a me e alla piccola.

“Non mi prendi” le dice, forse per distrarla.

“Nessie, non andare tanto al largo, sei incita” le dice mio suocero preoccupato, ma a lui si avvicina mia suocera e lo tranquillizza.

“Sei sempre il solito ansioso Edward!” gli dice.

“Venite qui, l’acqua è più calda” grida mia moglie. Io nuoto con Nelly fino a là. È vero l’acqua è più calda, ma solo in un punto, sembra che ci sia una corrente. Rimaniamo in acqua per una buona mezz’ora, fino a che Nessie, non comincia ad avere mal di pancia, dei dolori. Allora usciamo. Lascio a Rose la bambina e mi avvicino a lei.

“Come stai?” le chiedo preoccupato.

“Bene adesso, è stato solo un male passeggero” mi risponde. Sembra sincera, ma dopo poco il suo volto si tramuta in una smorfia di dolore.

“Hey, tutto bene?” le chiedo.

“Si benissimo, rilassati” mi risponde. Nei minuti successivi non si lamenta, ma ogni tanto il dolore le segna il volto.

“Vai a giocare un po’ con Nelly, che si sente sola” mi dice dopo un po’.

“No dai sto qui, con lei ci sono Esme, Alice e Rose” le dico.

“No vai per favore, lei vuole suo papà” mi dice.

“Vai Jake, sto io con lei” mi dice Bella. E così obbedisco.

 

Renesmee’s POV

Non so il perché, ma ogni tanto mi vengono dei dolori atroci alla pancia. Sono un po’ preoccupata, non voglio darlo a vedere, però devo parlare con Carlisle. Sono riuscita a mandare via Jake.

“Mamma, mi chiami il nonno?” le chiedo.

“Si certo, ti sei decisa a dire che non stai bene!” mi dice.

“Carlisle, vieni un attimo” sibila mia madre. Quasi nessuno la può sentire, ma lui sì.

In un batter d’occhio è davanti a me.

“Dimmi? Ti devo visitare?” mi chiede.

“Sì grazie, sento dei dolori ogni tanto” gli dico.

“Cosa succede?” chiede Jake, che nel frattempo aveva visto ed era venuto lì.

“Niente, solo un controllo” gli dico, mentre Carlisle mi preme la pancia.

“Ragazza stai per partorire” esclama.

“Come? Ma non mi si sono ancora rotte le acque” dico agitata.

“Invece sì, e già da una mezz’oretta, anche più. Probabilmente eri in acqua e non te ne sei accorta, se non vuoi far nascere qui tuo figlio dobbiamo sbrigarci.” Dice mio nonno.

Jake spaventato mi prende in braccio, da lì tutto accade velocemente e io sono già in macchina. Mio padre sta volando sulla strada, i dolori si fanno sempre più forti. Menomale che lo sanno, perché se no non riuscirei a trattenere delle grida come facevo in spiaggia. Non riesco quasi a respirare, vedo che siamo quasi arrivati a casa, è incredibile, ci abbiamo messo un quarto d’ora! Mi scaricano e come la volta precedente mio nonno organizza.

“Rose, Emmett e Jasper state con Nelly e fatela giocare. Edward se ce la fai stavolta mi aiuti, così come Bella, Esme ed Alice. Jacob anche tu vieni con noi che supporterai tua moglie”. Dice.

Jake mi prende in braccio e mi porta in casa. Rosalie, Emmett e Jasper portano Nelly al parco giochi, mentre mia madre, mio padre, Esme ed Alice si vanno a preparare.

“Jacob, portala di sopra, e stendila sul letto in camera mia e di Esme” dice Carlisle a Jake. Io non riesco a smettere di gridare. Il dolore è anche più forte dell’altra volta e ho la fronte tutta sudata. I capelli ormai sono tutti appiccicati alla fronte. Jake mi appoggia sul letto che è stato ricoperto da Alice con un lenzuolo. Mia madre mi fa aprire le gambe e mi mette sotto le ginocchia dei cuscini, poi mi tira su e me ne mette altri dietro la schiena. Mio padre mi asciuga la fronte mentre Jake ritiene la mano. Un’altra contrazione mi fa urlare. Esme mi sfila i vestiti e mi mette una camicia da notte comoda. Essere lì a gambe aperte davanti a tutti mi imbarazza un po’, ma non ho il tempo di imbarazzarmi. Adesso non ho neanche il tempo di respirare tra una contrazione e l’altra, siamo vicini, lo so.

“Ragazze è in travaglio, preparatevi” dice Carlisle. Io stringo forte la mano di mio marito e dall’altra parte il lenzuolo che si strappa. Il dolore è fortissimo e non so se riuscirò a resistere a lungo.

“Ok Renesmee, quando te lo dico spingi” mi dice.

“Si, come l’altra volta” dico io.

“Esatto”. Un’altra contrazione e un urlo.

“Ora” dice calmo.

I miei addominali si contraggono e io mi piego in avanti spingendo con tutta la forza che ho in corpo.

“Fermati” mi dice e io ritorno sdraiata.

“Vai” torno a spingere e un dolore atroce mi fa urlare a più non posso.

“Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh” grido. Jake mi bacia la fronte, mentre mio padre la asciuga con un panno. Gli occhi di tutti, tranne quelli di Jake si sono fatti neri, io sto perdendo molto sangue.

“Stop” mi dice. E io mi fermo buttandomi sui cuscini morbidi.

“Vedo la testa” dice mia madre “Ancora un piccolo sforzo amore”  mi dice. Il dolore è estenuante, vorrei insultarla, ma non se lo merita.

“Vai” mi dice Carlisle calmo. Jake mi stringe la mano più forte. Io contraggo i muscoli e spingo più forte che posso.

“Ahhhhhhhhhhhhh” urlo. Il mio grido è subito seguito da un altro, e da una pacca.

“Cos’è?” chiedo senza voce e forze.

“è un maschietto, complimenti” mi dice Alice. Un grido mi esce dalle labbra. Un’altra contrazione, ma perché, non era successo l’altra volta! Grido molto forte, fa male.

“Aspettate, ce n’è un altro!” grida Carlisle.

“Come un altro?” chiedo stupita tra le grida.

“Parto gemellare cara. Ancora un po’ di sforzo”. Dice.

Due gemelli. Oh che bello, ma io non ce la faccio!

“Sei pronta?” mi chiede.

“No” dico “Cioè sì” aggiungo.

“Vai” di nuovo spingo con tutta me stessa e la stanza riecheggia dei miei urli.

“Ferma” mi dice e io mi lascio cadere.

“Dai che ci siamo. Vai”

“Ahhhhhhhhh” e spingo fortissimo, il dolore che provo è il più forte della mia vita e mi sfianca.

“Ferma” mi dice. “Vedo le gambe e non è un buon segno, bisogna girarlo o morirà.” Aggiunge. Non può morire, non deve, è mio figlio.

“No nonno ti prego” grido.

“Ok cara, adesso tu spingi più che puoi, io con le mani lo girerò. Farà male, ti avviso”. Mi dice.

“Tanto peggio di così” dico io.

“Vai, più forte che puoi” mi grida. Io contraggo gli addominali e ogni singolo muscolo e spingo come non avevo mai fatto. Sento le mani di Carlisle dentro di me e mi fanno malissimo. I suoi occhi sono più neri della pece, ma non sembra se ne curi.

“Continua a spingere” mi dice. Io sto per svenire, il dolore è il più forte della mia vita. Sto distruggendo la mano di Jake e il lenzuolo ormai è andato. Le sue mani sono ancora dentro, e sento che stanno facendo ruotare la creatura dentro di me.

“Fa malisssssssimooooooooooooooo ahhhhhhhhhhhhhhh” grido mentre continuo a spingere.

“Ci siamo quasi, non mollare” mi dice. Le mie grida sono forti. Jake posa le sue labbra sulle mie stanco del mio dolore. Un po’ mi calmano, ma le mie urla non mollano e muoiono nella sua gola. Mi bacia con passione e mi allevia il dolore confondendomi.

“Ferma” mi dice Carlisle. Io mi butto sui cuscini e chiudo gli occhi.

“Ancora un ultimo sforzo piccola” mi dice.

“Vai” mi tiro su e spingo di nuovo, ma tutto sta diventando sfuocato e le voci si fanno lontane. Sento un grido e una pacca, poi la voce di mia madre: “è una femmina” dice.

Sempre più lontano sento mio nonno chiamarmi, ma non riesco a rispondere.

Poi anche Jake e gli altri mi chiamano, ma niente, l’ultima voce che sento è quella di Carlisle:

“Ha avuto un’emorragia, la stiamo perdendo”. Poi il nulla.

  
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