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Autore: Milla Nafira    03/01/2010    1 recensioni
Dal cap. 11:
-Ti avevo detto che sarei venuta stanotte-. Rispose la ragazza. -Avevo capito, pensavo solo che saresti venuta un po’ prima-. Disse il biondo, mentre entrambi andavano verso il balcone della Torre. -Sai, volendo, ti potrei togliere diversi punti-. -Stronzo…-. Fece lei, sorridendo dolcemente, pur sapendo che lui stava scherzando e avvicinando le sue labbra a quelle del ragazzo. -Rispetto a stamattina, quando dicevi che non potevamo nemmeno essere amici, abbiamo fatto progressi…-. Le mormorò Draco in un orecchio, non appena si staccarono. Passò qualche minuto, in cui i due si tennero stretti stretti sotto le stelle, senza parlare, Jennifer con la testa poggiata sulla spalla di Draco, i lunghi, lisci capelli scuri che scivolavano lungo il suo braccio. Lui la guardò: era fantastica, così. Niente divisa della scuola, niente stemma e colori del Grifondoro, che la rendevano così distante da lui, semplicemente jeans e maglietta. Malfoy pensò a come sarebbe stato se fosse stata sempre così: niente Grifondoro, niente Serpeverde, senza Hogwarts, senza rivalità tra famiglie, e soprattutto senza una cazzutissima guerra che andava distruggendo, devastando anche anime innocenti “…come sua zia!”. Pensò a come sarebbe stato se la sua morte non fosse già stata decisa, se avesse avuto davanti a sé ancora tutta una vita, se loro due fossero stati due semplici ragazzi innamorati. --- la mia prima fic: se vi piace, COMMENTATE!!!
Genere: Generale, Romantico, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Draco Malfoy | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Lacrime di speranza'
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Capitolo 14-Te lo dico sottovoce… amo te!

Era piena notte, e Jennifer dormiva a pancia in su nel suo letto, vicino a quelli di Hermione e Ginny. Dormiva profondamente, in un sonno senza sogni, anche se quando si era addormentata la sua mente era tutt’altro che vuota.

-Jennifer, ehi, Jen, svegliati!-. La Grifondoro si sentì scrollare e svegliare da una vocina femminile.

-Uh, eh, cosa?-. Riuscì solo ad emettere mugolii mentre attraverso i suoi occhi appannati la figura da Calì Patil si delineava alla luce della luna. Chissà come cacchio faceva quella a restare sveglia tutta la notte gironzolando per il castello con qualche ragazzo…

-Che c’è?-. Chiese Jennifer preoccupata non appena fu sufficientemente conscia da mettere insieme una frase di senso compiuto.

-Ci sono visite per te!-. Annunciò Calì con l’aria eccitata di chi ha uno scoop sensazionale.

-Eh?-. Jennifer parve non capire.

-Ti aspettano, fuori dalla Sala Comune-. Spiegò esasperata Calì.

Jennifer si chiese chi fosse il pazzo che a quell’ora della notte venisse a cercarla nella sua Sala Comune. Ad essere sincera, un’idea ce l’aveva, ma le sembrava incredibile che quell’orgoglioso d’un Serpeverde la cercasse per scusarsi. Si alzò comunque dal letto per andare giù delle scale, tra sbadigli e imprecazioni verso chiunque la svegliasse a quell’ora della notte.

Arrivata al quadro della Signora Grassa si guardò attorno e vide un bambino piccino e biondo che la guardava. Non prese neanche in considerazione l’idea che fosse lui a cercarla e continuò a guardarsi attorno.

-Ehy, tu…tu sei Jennifer vero?-. Azzardò timidamente il bambino.

-Sì-. Rispose lei stranita.

-Be’…sono Tyler McDonald, sono del Corvonero del primo anno-. Disse lui. Jennifer, pur non volendo essere scortese, gli rivolse uno sguardo che stava a significare “E a me?”.

-Ti ho vista oggi in Sala Grande-. Continuò il piccolo. -Sei bellissima, e mi sono innamorato dei te-. Il ragazzino diventò tutto rosso e Jennifer fece una faccia a metà tra lo sconcertato e il disperato: ci mancava solo un bamboccio che la svegliava nel cuore della notte per dirle che era innamorato di lei, pazzesco!

-Ehy, nanetto-. Una voce ben più profonda e matura fece sussultare sia la ragazza che il bambino. -Se non vuoi ritrovarti ricoverato d’urgenza al San Mungo ti conviene andartene alla svelta-.

Il ragazzino, in pigiama, deglutì. -Cosa vuoi, Malfoy?-. Intervenne Jennifer, gelida. -Te la prendi con i bambini adesso? Piuttosto, che ci fai TU qui?-.

-Be, Jennifer…Dirie- si corresse immediatamente ricordandosi della presenza di quel marmocchio. -Si dà il caso che io sia un Prefetto e che quindi possa cazzeggiare per tutto il castello all’ora che mi pare con la scusa di mantenere l’ordine-. E ghignò. Un ghigno sicuro, da stronzo, un ghigno che alla Grifondoro fece sentire le farfalle nello stomaco. Ma cercò di contenersi.

-Si, ma sai, caro prefetto, si dà il caso che io SIA nel mio dormitorio-. Fece Jennifer. -Be’, tecnicamente davanti al mio dormitorio, ma questo non c’entra niente…-. Blaterò la ragazza, in cerca di qualcosa di sensato da dire.

-Comunque ero venuto per scusarmi con te, Jennifer-.

-Eh?-. Disse Jennifer, incredula, sbarrando gli occhi.

-Eh?-. Disse il bambino, scazzato perché non se lo cagava più nessuno.

-Eh?-. Disse Calì, con un gran sorriso, nascosta dietro la porta ad origliare.

-Vattene Calì!-. Le gridò Jennifer.

Draco cominciò a ridacchiare vedendo la Patil che se ne andava e Jennifer che praticamente dava i numeri con tutto quello che sta succedendo mentre lei era ancora nel dormiveglia.

-Che c’è di tanto divertente?-. Fece Jennifer corrugando la fronte, e pensando che forse le scuse di poco prima se le era solo sognate.

-Già è vero!-. Fece Tyler, dando ragione a Jennifer, sostanzialmente senza capire un cazzo di quello che stava succedendo e annuendo vivacemente.

-Senti, coglione, sparisci!-. Urlò Draco al bambino. Al piccolo cominciò a tremare il labbro inferiore e scoppiò a piangere. Jennifer pensò che non riusciva a capire chi tra i due era più bambino e inginocchiandosi per arrivare al livello di Tyler provò a consolarlo, anche perché pure lei non vedeva l’ora che il piccoletto se ne tornasse a dormire per poter parlare in pace con Draco.

-Non piangere…Tyler-. Fece uno sforzo per ricordarsi il suo nome e cercò di tirar fuori un po’ di dolcezza nell’asciugargli le lacrime.

-Mi ha detto una parolaccia!-. Urlò il bambino tra le lacrime, probabilmente anche spaventato da Malfoy.

Jennifer sospirò disperata. -Sì, ma non ti preoccupare-. Cercò di mantenere la calma mentre parlava col bambino. -Ora tu va a dormire, e io gli dico che non ti deve più dire parolacce-. Draco ghignò silenziosamente nel vedere Jennifer che tentava disperatamente di calmare Tyler ma, soprattutto, di mandarlo via.

-E se lui me ne dice ancora lo sgridi, e gli dici di non dirmene mai più!-. Piagnucolò il bambino.

-Sì, e poi mi metti anche in castigo-. Ghignò il ragazzo biondo imitando il tono piagnoso di Tyler. Jennifer lo fulminò con lo sguardo, ma intanto il ragazzino aveva smesso di piangere e si stava avviando verso il suo dormitorio.

-Ciao, Jennifer, ci vediamo domani, sei bella come una stella anche mezza addormentata e in pigiama!-. Fece Tyler andandosene.

-Strano ma vero, quel bamboccio piagnucoloso ha ragione-. Disse Draco.

Jennifer sentì il cuore che le si bloccava nel petto: non avrebbe mai creduto che Draco potesse dirle qualcosa di così dolce. Cioè, non l’aveva proprio detto, ma era dolce lo stesso!

-E comunque, mi dispiace per quello che ho detto-. Jennifer lo fissava incredula: era la seconda volta che si scusava nel giro di pochi minuti. -Non m’importa se l’hai fatto con altri ragazzi-. Le disse guardandola negli occhi. A dire la verità, gli importava, ma gli importava di più di lei, e l’amava anche se lui non era stato il primo.

-Sei l’unico che mi ha fatta venire-. Disse Jennifer in un sussurro, quasi con le lacrime agli occhi. -Quindi forse anche io con gli altri non ho fatto l’amore, ma è stato solo sesso-. Draco abbracciò la ragazza che amava, carezzandole i capelli scuri mentre lei, appoggiata al suo petto muscoloso coperto solo da un’attillata t-shirt nera, si rendeva conto di essere un bel pezzo più bassa di lui.

I due si sedettero sui gradini della scala di fronte al quadro della Signora Grassa, che dormiva.

-Jennifer-. Iniziò Draco, e sembrava serio. -Tu lo sai che stando con me rischi la vita, vero? Perché quando i Mangiamorte e l’ordine scopriranno che noi stiamo insieme, non gliene fregherà un cazzo se siamo due ragazzini-.

-Non dovrà succedere per forza-. Disse la Grifondoro, mentre le lacrime, ormai incontrollate, le rigavano le candide guance.

-Sì, invece-. Le rispose Draco. -Anche se riuscissimo a scappargli, dovremmo passare la vita a nasconderci e scappare, e ti capirò se non sei disposta a questo. Io lo sono, ma è anche giusto che tu non tenga a me quanto alla tua vita-.

-Ma tu sei la mia vita-. La ragazza guardò Draco con gli occhi che le brillavano mentre piangeva. Il biondo la guardò prima di baciarla tenendole una mano nei capelli.

Poi la prese per mano, e la condusse nella stanza delle necessità, dove c’era il letto della volta precedente. Draco cominciò a spogliarsi, mentre Jennifer si sdraiava su letto. Il ragazzo, senza maglietta e con la cerniera dei jeans slacciata, salì a sua volta sul letto e, mettendosi a gattoni sulla sua Jennifer le mise una mano sotto il reggiseno.

-Mi sa che se quel moccio setto di prima ci vedesse piangerebbe come una fontana-. Fece sarcastico il bel biondo, alludendo a Tyler. -Ah, a proposito-. Aggiunse. -Mentre passavamo davanti al dormitorio del Corvonero ho usato un Serpensortia e gli ho mandato un serpente-. Ghignò. -La prossima volta ci pensa due volte prima di mettersi contro di me-.

-Ma sei scemo?!?-. Jennifer scattò su urlando.

-Ma si, non ci pensiamo…-. Fece Draco con noncuranza, infilando una mano negli slip della sua ragazza.

-Ma non pensiamoci, de che??-. Gli gridò Jennifer. -Pensa se qualcuno lo scopre!-.

-Ne parliamo dopo una bella scopata?-. Il solito ghigno. Jennifer dovette sforzarsi parecchio per resistergli.

-Ma mi è passata la voglia!-. La voce le tremava, nel tentativo di mostrarsi sicura, perché la voglia non le era certo passata, ma non voleva farlo dopo che Draco aveva evocato un serpente per spaventare un bambino!

-Ehy, che è, guarda che scherzavo quando dicevo di mettermi in castigo se gli dicevo parolacce….e poi, mica gli ho detto parolacce!-. Fece il Serpeverde col solito sorriso irresistibile. Jennifer evitò di rispondergli, consapevole del fatto che non sarebbe riuscita a resistere ancora a lungo. Draco non insistette oltre.

-Almeno dormiamo insieme?-. Le chiese dolcemente, per quanto riuscisse ad essere dolce lui. Jennifer annuì con la testa: wow, voleva dormire con lei anche senza fare sesso!

Draco la strinse a sé mentre, sotto le lenzuola, si addormentava. Jennifer lo guardò dormire, con i capelli biondi scompigliati sulla fronte e a sua volta si strinse a lui: che tenero, così indifeso, mentre dormiva. A vederlo così, non era già più arrabbiata per la storia del serpente: Draco era troppo adorabile…

Gli si avvicinò e lo baciò sulle labbra, sperando di non svegliarlo. Il biondo aprì piano un occhio alla volta e sorrise, non ghignò, proprio sorrise, nel vedere Jennifer che lo baciava. Rendendosi conto che la notte era appena iniziata e che loro erano completamente nudi, cominciò a baciarla sul collo sdraiandosi sopra di lei.

-Però, è durata poco la punizione-. Commentò col solito ghignetto prima di entrare dentro di lei.

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Hello!

Intanto grazie ai 480+ k hanno letto questa storia e in particolare a

x SeryChan x che commenta sempre i miei capitoli, grz 1000 e mi dispiace di non riuscire ad aggiornare spesso, ma la scuola mi sta facendo morire, e ora ho approfittato dll vacanze di natale per scrivere il capitolo!

Volevo cmq ricordare a quelli che leggono che, dato che a leggere siete in tanti ma non commentate, che potreste pure commentare, che, come io trovo il tempo per scrivere un intero capitolo, non credo che voi nn abbiate 3 secondi x esprimere 1 opinione su ciò che leggete! Grazie.

Il prossimo capitolo non è ancora pronto, cmq aspetto recensioni x aggiornare (spero di riuscire a farlo spesso!)

Baci,

Milla

   
 
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