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Autore: AlexaHumanoide    03/01/2010    5 recensioni
"Amore, posso dirti una cosa?" Mi chiese Bill, abbracciandomi da dietro.  
"Certo, amore, dimmi.." Dissi, mettendo le mie mani sulle sue, appogiate sul mio bacino.
"Ti amo più di qualsiasi cosa al mondo." Sussurrò vicino al mio orecchio.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Georg Listing, Gustav Schäfer, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sake of Angels.'
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Ringraziamenti: intanto ringrazio ViViEtTa per aver messo questa ff tra i preferiti e ringrazio NICEGIRL e Raffuz per averla aggiunta tra le seguite. Adesso passiamo alle recensioni : 

_mOny483: monyyyy *-* bè adesso arriva la parte di azione, quindi non credo più che è brutta xD Kmq, la scrivo a pezzi ù.u ma tanto so già come va, perchè è stato un mio sogno é_é. Spero che questo capitolo ti piaccia. : ) alla prossima ♥

NICEGIRL: Grazie mille per essere passata, e mi fa piacere che ti piaccia, spero che gradirai anche questo capitolo ù.u Kmq, ancora complimenti per la tua ff, che è favolosa : ) Alla prossima.

 

Allora ragazze, credo che questo capitolo sia più lungo, ma arriva l'azione xD Spero che vi piaccia, e che non ci siano errosi, fatemi sapere (non degli errori xD). Aaah, un'altra cosa poi vi lascio in pace ù.u , questi 3 capitoli li ho messi molto velocemente, perchè penso che siano noiosi, ma adesso, vi lascerò mooolto sulle spine..poi capirete a fine capitolo. Sono molto crudele ù.u E aggiornerò più lentamente .-. Bè, adesso.. BUONA LETTURA ♥

 

Quei tre giorni consecutivi passarono troppo velocemente. E mi ritrovai a tirare la solita manata alla sveglia il giorno 30 Maggio 2010.
Come ogni giorno mi tirai le coperte fino sopra al naso e chiusi gli occhi. Ma poi una vocina dentro di me disse : Alexa, è il giorno tanto atteso.
Automaticamente i miei occhi si spalancarono e il cuore iniziò a battere a mille. Guardai sopra la sedia i vestiti e il quaderno e il mio cuore iniziò a perdere colpi.
"Alexa, calmati!" Mi sedetti sul letto e iniziai a  inspirare ed espirare piano, come se avessi corso per mezz'ora senza mai fermarmi.
"Roba da pazzi" Pensai. Poi mi accorsi che il cellulare sul comodino stava vibrando.
"E mò, chi è che rompe alle 8 di mattina?" Per fortuna era sabato, e per fortuna che mi ero ricordata la sveglia, sennò mi svegliavo all'ora di inizio concerto.
Non guardai il nome che appariva sul display e pigiai il tasto verde.
"Pronto?" La mia voce era ancora roca, per il sonno. Me la schiarii.
"Alee, sei pronta per il grande giorno?" Oh, come non ho fatto a pensarci prima, era la fre, ovvio. Chi poteva rompere a quell'ora, quel giorno?
"Si, fre, non è che mi devo sposare, sai?" Sempre esagerata lei.
"ooh ale, non dire cavolate, sono sicura che sarai contenta no? Io non faccio altro che urlare!" Ok, io l'ho detto che è esagerata.
"Poveri i tuoi, comunque si, sono mooolto contenta, così va meglio?"
"Si, molto. Comunque ti ho chiamato solo per dirti che ti vengo a prendere alle 10, devi essere pronta ok? ciao" Non riuscii a rispondere che c'era già il tu tu tu.
Rimasi a bocca aperta, e lentamente mi avvicinai all'orologio attaccato al muro, ero miope.
Strabuzzai gli occhi alla visione chiara dell'ora, erano le 8 e 15. eeeeeh?
Avevo meno di due ore per prepararmi.
Mi fiondai in bagno e mi feci una doccia fredda per riattivare tutto il corpo. Dopo, per prima cosa mi misi le lenti a contatto, poi mi truccai, io ero molto lunga nel Make Up, quindi ci misi 30 minuti e poi mi vestii.
Intanto accesi la piastra. Volevo i capelli lisci. Anche se sapevo che sarebbero andati in fumo dopo neanche un'ora.
Mi asciugai i capelli con cura, e poi me li stirai.
Stavo mettendo nello scaffale la piastra, quando il campanello suono. Ce l'avevo fatta.
Presi il quaderno e la borsa e mi precipitai giù. Salutai mia madre, che mi ricambiò con un "divertiti" e mio padre.
Poi uscii.
Io e la fre ci guardammo negli occhi per pochi secondi e poi iniziammo a urlare, abbracciarci e saltellare nello stesso momento.
Poi mi staccai e la squadrai da testa a piedi: era bellissima, quel vestito le donava un sacco.
Ci sorridemmo, tutte e due pensavamo la stessa cosa, ma io sapevo che era sempre più bella di me. In qualunque circostanza. Ma lei non mi dava ragione.
Salutai suo padre, poi, mentre salivamo in macchina dissi: "Fre, io non ho ancora capito una cosa.." Lei mi guardò.
"Che cosa?"
"Perchè dobbiamo andare lì 9 ore prima, se abbiamo i posti a sedere?" Era vero, non l'avevo proprio capito. Avevamo preso i posti a sedere, perchè non volevamo andare in quella confusione, e poi a me non interessava vederli da vicino, solo sentire la loro musica. E cosa fondamentale: io non potevo uscire prima delle altre in quella massa di fan appiccicate.
"Perchè, ti prego fallo per me, dobbiamo almeno prendere due posti del primo anello, voglio vederli meglio possibile!" Giusto, non ci avevo pensato. In questo tour i posti a sedere non erano numerati. Anche questo punto non l'avevo capito. Bah.
"Ok, ma lo faccio solo per te!"
"Graaazie!" E mi baciò sulla guancia.

Il concerto era a Bologna, quindi un ora eravamo arrivate.
Ora dovevamo metterci in fila e aspettare le 18. Facile, si, certo..come no.
Sono solo sette ore, solo sette. Cercavo di convicermi. E ci stavo riuscendo.
Con sorpresa si tutte e due, la fila era già bella lunga. Ecco, siamo perse.
La fre mi guardò con una faccia tipo "E Adesso che facciamo?".
Io feci spallucce. Ci sedemmo e iniziammo a parlare di tutti gli argomenti possibili. E le sette ore passarono veloci sotto il sole soffocante.
Aprirono i cancelli e iniziammo a correre. Con molta soddisfazione vedemmo tutte le fan che si dirigevano nella parte in piedi.
E quando ci sedemmo in due posti proprio in mezzo, del primo anello la Fre urlò: "Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii"
E mi diede una cinquantina di baci. Io ridevo. C'è l'avevamo fatta.
Quelle due ore rimanenti passarono ancora più veloci, e intanto, la sala si riempì.

Stavamo parlando di come si erano vestite quelle due che erano a due anelli distanti da noi, quando le luci si spensero è le ulra iniziarono insieme ai battiti del cuore, seguito da "HUMANOID".
 E poi iniziò Noise. E io ero ancora a bocca aperta quando Bill iniziò a cantare. Non urlavo, non piangevo, cantavo. Cantavo e basta.
Per un attimo guardai la Fre: stava piangengo come una dannata e ulrava. Io risi.
Il concertò passò troppo in fretta, e io non me ne rendevo conto.
Sobbalzai quando Bill disse: "Questa è l'ultima canzone, ma prometto che ci rivedremo presto, questa è.. Dark Side Of The Sun!"
Oh Oh.
Senti la voce della fre dirmi "Ale, vaiiii" Ma io non mi mossi, ero affascinata da quella canzone.
Erano già al primo ritornello quando mi resi conto che dovevo uscire.
Ed ero in ritardo. Assoluto ritardo.
Presi il quaderno, e iniziai a correre tra le fan che si erano alzate.
Arrivai alle scale, e le scesi troppo veloci, e quasi cascai.
Ascoltai a che punto era la canzone: secondo ritornello. Oh no. Troppo troppo tardi.
Aprii la porta di emergenza e iniziai a correre dalla parte che per me portava al di dietro del palazzo. E io purtroppo non mi orientavo bene.
Mi fermai di colpo quando vidi il cancello dell'uscita. Avevo sbagliato parte.
Non avevo più fiato e sentivo le urla dentro al palazzetto: il concerto era finito.
Corsi più forte che potei e finalmente vidi la macchina, ma gli sportelli erano già chiusi: Loro erano già saliti in macchina.
Accellerai il ritmo, ancora di più, ormai il cuore scoppiava dallo sforzo.
Poi vidi che il finestrino del posto anteriore era aperto, a causa del caldo soffocante.
Velocemente infilai il quaderno dentro e dissi con la voce che mi rimaneva e con un tedesco soffice: "Per piacere me lo firmereste?!?".
Non avevo visto chi era seduto in quel posto, ma non rispose, io gli diedi il quaderno in mano, lui lo appoggiò sulle ginocchia.
Stava per prendere il pennarello quando, una voce disse, dai posti posteriori, un freddo: "parti".
Io alzai di scatto la testa e guardai con una faccia allibita il ragazzo.
Il mio cuore perse uno colpo.
In quegli occhi vidi quello che avevo cercato da anni.
Poi la macchina partì.
Io rimasi li con le braccia sospese in aria e sussurrai un "è lui."

   
 
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