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Autore: AlexaHumanoide    02/01/2010    5 recensioni
"Amore, posso dirti una cosa?" Mi chiese Bill, abbracciandomi da dietro.  
"Certo, amore, dimmi.." Dissi, mettendo le mie mani sulle sue, appogiate sul mio bacino.
"Ti amo più di qualsiasi cosa al mondo." Sussurrò vicino al mio orecchio.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Georg Listing, Gustav Schäfer, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Sake of Angels.'
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Il suono della sveglia mi fece sussultare. Li tirai una manata e ritornai a dormire.
Mi piaceva troppo quel sogno, volevo assolutamente rituffarmi dentro.
Ma niente, buio. Ma passò un bel pò di tempo, anche se non sembrava perchè sentii mia madre ulare il mio nome seguito da un "svegliati" prolungato.
Mi ero addormentata di nuovo. Aprii gli occhi di scatto e guardai l'ora: le 6 e 30. Oddio.
Dovevo uscire di casa alle 6.45. Mi buttai giù dal letto, mi preparai di fretta e furia. E riuscii a prendere la corriera delle 7 al volo.

"ehhii ale, perchè quel sorriso?!?!" mi girai e vidi l'Ilaria, un'altra mia amica. Sinceramente non me n'ero proprio accorta. Poi mi ricordai.
"ooooh, mia mamma mi ha detto di sii, comunque..ciao, eh?!?"
"ah, si ciao! A cosa ti ha detto si??" ooh, giusto.. lei non era la Fre, dovevo spiegarlo. Non lo capiva al volo. Non riuscii a rispondere che una voce rispose prima di me. Era la fre.
"Andiamo insieme al concerto dei Tokio Hotel, siiii" Mi abbracciò, e io mi accorsi che anche lei aveva il sorriso sulle labbra.
La mezzora in pullman passo calma e veloce..E stranamente arivammo in orario alla fermata. Quindi potevamo camminare più lente del solito.

Noi tre andavamo a scuola nello stesso istituto, al Liceo linguistico di un paese vicino.
L'unica differenza tra noi e quella che io e la fre studiavamo tedesco, spagnolo e inglese, naturalmente. e andavamo nella stessa classe, invece l'ila studiava francese al posto del tedesco.
Lei odia il tedesco, e odia i cantanti tedeschi. Frequentavamo il 3° anno, nessuna è mai stata bocciata, per fortuna.

Il mattino passò tranquillo, senza interrogazioni o verifica, il che era alquanto strano.
Come sempre aspettavamo tutti la campanella di fine ultima ora.
E finalmente suonò, noi uscivamo sempre alle 13.30.
Mi alzai e andai vicino alla fre, come solito, e poi, dovevo chiedere dove andavamo a fare shopping, no? Purtroppo non se n'era dimenticata. Infatti parlò prima lei.
"Ho cambiato i piani ale.." Come?!?!?!? fai che non andiamo più da nessusa parte, ti prego. Ero stanca morta.
"come hai cambiato i piani??? In che senso?"
"Adesso andiamo al centro commerciale qui e poi mio padre ci viene a prendere alle 5 li, hai soldi vero??" Oh, no. no,no,no,no. Uffa. Si accorse anche lei della mia faccia triste. E certo che lo notava, era la fre, quella che mi conosce più di tutti gli altri.
"e dai alee, non fare la triste, stai tranquilla che ci divertiremo!!" In effetti era vero, con lei mi divertivo sempre. Mi venne un sorriso.
"Bè allora, li hai i soldi???" "sisi, certo che li ho, 200 bastano vero??"
"eeee se bastano e che vuoi comprare, tutto il supermercato?" Ridemmo insieme.
Io facevo un lavoro in estate, nel self service dove lavora mia madre, e con quelli mi portavo avanti per l'inverno. Più altri che mi davano i miei, certo.
Intanto avevamo preso la corriera per andare al centro commerciale, e in neanche 10 minuti eravamo arrivate.
Mangiammo un trancio di pizza e ci fiondammo subito tra negozi.

"Ehi, ale, che ne dici di questo??" Mi girai e vidi che teneva in mano un vestito corto sopra al ginocchio, completamente nero ma stretto in vita. Era a maniche lunghe.
"Si, per te va benissimo, lo sai che a me piace stare comoda ai concerti" Mi fece una linguaccia, che io ricambiai.
"Ma certo che è per me, cosa credi??" Si, a chi prendi in giro fre?? Volevi farmelo indossare a me, pensai. Mi girai e risi.
Dopo, io trovai un paio di jeans, sbiaditi, un dolcevita nero, normalissimo e comprai delle scarpe di velluto nero, con tacco in legno. Aperte davanti.
La fre oltre al vestito comprò delle collane color oro, finto naturalmente, lunge fino sotto al seno e degli stivali bianchi, senza tacco. Sennò arrivava alle nuvole, quanto era alta. E poi lei li odiava.

"Perchè non ti compri questo??" Entrai in un negozio di intimo, trascinandola con me, mentre trattenevo le risate in un sorriso. Presi un perizoma leopardato e glielo feci vedere.
"Ti servirà con tom, no?" Mi fulmino con lo sguardo e iniziammo a ridere come pazze. Intanto mi spinse fuori dal negozio.
"Tu sei scema" "Davvero?!?!" "SI!" "Bè, grazie" non avevamo ancora finito di ridere. Poi ritornammo serie quando lei disse: "Ti devo parlare" Oh Oh, e mo cosa vuole??
Mi trascinò fino al bar e mi fece sedere. Ordinammo due Red Bull. Io non respiravo ancora, il perchè non lo sapevo. Ma la fre mi dava ansia così seria.
"Dobbiamo progettare un piano per il concerto" Disse. Io Tirai fuori tutta l'aria che avevo dentro. E ricominciai a respirare.
"Cosa credevi che ti dovevo dire?" "Mi ero preoccupata, magari era successo qualcosa di grave, che ne so io.." "Ma vaaa" Fece un sorriso, che ricambiai.
"Ok, tu devi farti autografare il tuo sacro quaderno, vero?"
"emh, si" Abbassai la testa e arrossii, involontariamente.
"ok, allora devi incontrarli dopo il concerto non prima, perchè sennò ci saranno tutte quelle fan a ostacolarci" Io annuii.
"Ma quando finiscono il concerto vanno subito via, non si fermano!" Riflettei.
"Appunto, tu devi uscire prima di tutte le altre fan, e incrociarli prima che salgano in macchina e se ne vanno, capito???" Ci pensai su.
"Ma ti studi ste cose la notte tu?" "Certo" Risi, trascinando anche lei.
"Ritornamo serie. Tu quindi, all'ultima canzone, Dark side of the sun, devi uscire," Cosssa?? E perdermi quella stupenda canzone?
"oooh, no.. non se ne parla..io voglio esserci al finale."
"Eddai, vuoi quei santi autografi o no??? Tanto ci sarà un altra occasione per ascoltarla, no?"
"va benee, e poi, che devo fare?" chiesi.
"Bè poi, vai li, gli fai firmare quello che devi e poi mi aspetti li, ok?"
"ok, ma te che vuoi?" Lei arrossì, ancora una volta avevo centrato in pieno il punto.
"eeeh, mi devi salutare Tom, ok?" e lei era arrossita per così poco? Quanto le volevo bene.
"Sicuramente cara "
"ok, oh, è arrivato mio padre, andiamo.."
"andiamo, tanto il piano è finito, giusto?"
"sisi, è tutto pronto." Io gli risposi con un sorriso.
Pagammo e ce ne andammo. Alle 18 ero a casa.

Feci i compiti e poi preparai tutto per quel giorno.
Misi i vestiti comprati sopra la sedia e sopra misi il mio quaderno. Quel quaderno era per me molto importante, perchè conteneva quello che avevo più caro dopo la Fre.
Dentro avevo scritto tutti i testi di Humanoid in inglese e in tedesco, con vicino la traduzione in italiano. Poi dentro c'erano anche i miei disegni venuti meglio.
A questo quaderno, mancava solo una misera cosa, per farlo diventare perfetto: Le loro firme.
Che fra solo 3 giorni avrei ottenuto.

 

Ringrazio ada12  per aver messo questa storia tra le sue preferite, e spero che mi dite cosa ne pensate. al prossimo capitolo : )

   
 
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