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Autore: Le Streghe    04/01/2010    5 recensioni
Inevitabile. Una parola per descrivere il destino che li unisce e che li condurrà tutti insieme verso una meta comune.
Una storia dove troverete amore, magia, puro angst, yaoi, graditi (o sgraditi) ritorni.
Con "Intrecci" si apre (ahinoi) l'ultimo arco narrativo di questa lunghissima storia.
Il promesso yaoi è finalmente alle porte, siete pronti/e a beccarvi le conseguenze?
Scritta in collaborazione da Le streghe, ovvero Lay e Harianne.
Capitolo 49: ‘In altri tempi, forse, una simile scena lo avrebbe fatto infuriare al punto da spingerlo ad urlare contro Doumeki, ora invece…’
Genere: Drammatico, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Kimihiro Watanuki , Shizuka Dômeki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Destino Inevitabile - Connessioni
Capitolo 27
Bacio rubato.

Dopo quanto avvenuto davanti al grande albero, la pausa pranzo sembrava aver perso parte della sua pacata tranquillità, minacciando di diventare un momento da temere anche più dei compiti in classe.
Era questo il pensiero di Watanuki, ancora immerso nel breve scambio di battute avvenuto tra lui e Doumeki il giorno prima.
Avrebbe voluto evitarsi simili scene, pensò, avvicinandosi al solito punto con i bento-box tra le mani.
Ad attenderlo trovò solo Giku, seduto con il proprio pranzo e l'inseparabile album da disegno.
«Voi tre mangiate sempre insieme?» Domandò il ragazzo con aria distratta.
«Si...» Fece l'altro, fermandosi all'arrivo di Himawari che, notata la presenza di Giku, sembrò adombrarsi per un attimo, salvo tornare subito dopo quella di sempre.
«Himawari-chan!» La salutò Watanuki, porgendole il bento-box e prendendo posto al suo fianco.
«Ciao Watanuki-kun!» Esclamò la ragazza, sistemandosi sull'erba. «Santsuki-kun ciao.»
Al saluto dell'altra, il ragazzo sollevò lo sguardo dal suo album, rivolgendole un sorriso sincero. «Hime-chan... stai bene?» Domandò, salutando con un cenno l'arrivo di Doumeki e Nakuru.
Nel vedere i due nuovi arrivati particolarmente vicini, Watanuki si adombrò visibilmente.
«Scusateci!» Esclamò intanto Nakuru. «Ero impegnata con Shizuka. Oggi è venuto a vedermi mentre mi allenavo con l'arco.» Esclamò sorridendo.
«Spero che tu non ti sia messo a tirare in quelle condizioni.» Si intromise Watanuki, approfittandone per porgergli il bentobox.
«Oh, e sei riuscita a prendere il bersaglio, Naku-san?» Domandò Giku.
«Una volta!» Dichiarò la ragazza, incrociando le braccia sul petto, con fare stizzito.
Preoccupata per l'espressione cupa di Watanuki, anche Himawari decise di dire la sua, voltandosi in direzione di Doumeki. «Davvero sei andato a vederla? È ancora presto per riprendere gli allenamenti...»
«Ero andato dal prof per dirgli che riprenderò settimana prossima.» Spiegò l'arciere, sedendosi ed iniziando a mangiare. «L'ho incontrata e siamo venuti qui insieme.»
«Settimana prossima?» Commentò la ragazza, facendosi pensierosa. «Non è presto?» Domandò poi.
«Oh!» Si intromise Nakuru. «Ci penserò io a tenerlo d'occhio»
Nel sentirla parlare a quel modo, Watanuki si dedicò al proprio pranzo, sperando così di distrarsi da quella conversazione sempre più fastidiosa.
«Sembri particolarmente affamato oggi.» Constatò Giku, intento ad osservare la scena.
«Oh... vuoi assaggiare?» Domandò l'altro.
A quello, il ragazzo fissò il pranzo di Watanuki. «È commestibile?» Domandò, attirandosi uno sguardo inceneritore da parte di Doumeki.
«Oh, certo che si!» Ribattè Himawari.«Watanuki-kun è bravissimo a cucinare qualsiasi cosa.» Continuò sorridente.
«Per me ha tutto un'aspetto strano.» Commentò il ragazzo. «Ma ne assaggerò uno.» Disse poi, prendendo un'onigiri e assaggiandolo. «È... strano. Preferisco il bacon.» Dichiarò.
«Oh sono certa che Watanuki-kun potrebbe prepararti un ottimo pranzetto inglese!» Continuò Himawari, allungano la propria bento-box a Nakuru.
«Vuoi provare?»
La ragazza la fissò titubante, illuminandosi un attimo dopo. «Si, ne prenderò un paio per Shizuka-kun!»
Nel sentirla, Watanuki si accigliò. «A lui ci ho già pensato io!» Borbottò, per poi notare, geloso, come l'arciere non disdegnasse accettare del cibo da quella.
Deciso a non prestargli troppa attenzione, tornò a guardare Himawari.
«Himawari-chan... dov'è il tuo nastro per capelli?» Domandò.
«Oh!» Fece l'altra, toccandosi l'acconciatura, là dove avrebbe dovuto esserci il nastro. «Temo di averlo perso.» Commentò, alzandosi per iniziare a cercarlo.
«Qui non lo vedo.» Dichiarò Watanuki, dopo essersi guardato un po' attorno. «Andiamo a cercarlo, ti aiuto!» Esclamò, prendendo la compagna per un braccio.
A quello Doumeki chiuse il suo bento, alzandosi.
«Oh... non abbiamo bisogno di te! È questione di pochi minuti!» Dichiarò il più piccolo. fissandolo con astio.
Notando come anche Himawari sembrasse tranquilla all'idea di andare da sola con l'amico, l'arciere si limitò ad annuire, guardandoli allontanarsi con espressione cupa.
Non fece in tempo a voltarsi che Nakuru, già in piedi, gli andò vicino. «Shuzuka-kun, puoi restare? Dovrei parlarti.»
Il ragazzo fece un cenno d'assenso e, lieta della risposta, l'altra lo afferrò per un braccio. «Andiamo più in là. Giku ama lavorare in silenzio.» Commentò, ignorando il sospiro del ragazzo, già immerso nel suo disegno.
Senza ribattere l'arciere la seguì, sperando di riuscire a tornare entro la fine della pausa, ormai vicina.
«Eccoci, direi che qui è perfetto!» Esclamò la ragazza, fermandosi sotto lo stesso albero che, il giorno prima, aveva assistito alla discussione tra lui e Watanuki.
Deciso a non soffermarsi su quel ricordo, l'arciere sollevò lo sguardo su Nakuru. «Cosa volevi dirmi?»
«Ecco...» Fece lei, portando le braccia dietro la schiena mentre, con fare quasi infantile, si dondolava sulle gambe. «Volevo sapere se ti va di darmi lezioni di tiro con l'arco. Quando ti sarai ripreso, ovviamente.»
L'altro annuì con aria distratta, il pensiero rivolto a Watanuki ed Himawari che ancora non tornavano. Un pensiero tanto forte da mettere quasi in sordina la voce di Nakuru, almeno fin quando questa non terminò di parlare, baciandolo.
Fu in in quel preciso istante che, appena rientrato, Watanuki si trovò ad assistere, suo malgrado, a quella scena, decisamente sgradita.
Nel vedere Doumeki baciare Nakuru, si portò istintivamente una mano alla bocca, ignaro delle lacrime che d'un tratto avevano preso a scendergli sul volto.
Era sconvolto, tanto da trasmettere quanto stava vedendo all'altro ragazzo che, resosi conto della sua presenza, si scostò Nakuru di dosso, fissandola con sguardo torvo. «Non farlo mai più!» La minacciò, guardaadosi intorno, in cerca di Watanuki.
Sfortunatamente, il più piccolo si era già allontanato, totalmente dimentico dei bento-box per i quali era tornato indietro.

xXx

Il suono della campanella, udibile in tutto il complesso scolastico, indicò agli studenti la fine della pausa pranzo.
Seduta al suo posto, Himawari stava ancora attendendo Watanuki, l'espressione che ad ogni secondo si faceva sempre più preoccupata.
Dopo aver ritrovato il nastro, il ragazzo le aveva detto di rientrare, promettendole di tornare al più presto.
Non era da lui non tener fede ad una promessa, pensò fissando la porta del'aula.
Qualche attimo dopo apparve Giku.
Nel vederlo, Himawari si sentì ancora più ansia, seppur per motivi diversi. «Santsuki-kun, ciao...» Fece, osservandolo mentre, posati i bento box sul tavolo, prendeva posto al suo fianco, in un banco che non era il suo. «Hai visto... Watanuki-kun?» Domandò quindi, distogliendo lo sguardo.
«Oh, è scappato via prima.» Dichiarò, avvicinandosi per non farsi udire dagli altri studenti. «Senti Hime-chan... Come stanno le cose esattamente tra... quei due?» Domandò.
Per un attimo la ragazza sembrò non capire, salvo illuminarsi subito dopo. «Parli di... Doumeki-kun e Watanuki-kun?» Chiese, vedendolo annuire. «Sono amici... Ma, hai detto che Watanuki-kun è scappato?»
«Si.» Sospirò l'altro. «Nakuru ha baciato Shizu-kun e... Watanuki li ha visti ed è scoppiato in lacrime, scappando via un attimo dopo.» Spiegò. «Ho trovato la sua reazione molto... esagerata, per uno che non fa che criticare.» Commentò poi.
La ragazza lo fissò quasi incredula. «Io...» Per un attimo si incupì. Watanuki-kun aveva passato del tempo con lei. Probabilmente era stata lei la causa di quanto avvenuto. «Credo che il loro rapporto sia complicato.» Concluse, sforzandosi di dire qualsiasi cosa riuscisse a concludere quella conversazione.
«Complicato come?» Domandò l'altro sempre più pensieroso.
«Non saprei. Loro litigano sempre ma... è chiaro che si vogliono un gran bene.» Dichiarò la ragazza, notando solo in quel momento l'espressione del compagno. «Tu credi ci sia del'altro?»
Giku annuì e, fattasi forza, Himawari decise di parlare più liberamente, dimenticando, seppur per un solo istante, le remore che aveva circa il fermarsi a chiacchierare con qualcuno che contrariamente a lei, sembrasse portare fortuna. «Sai... io ho pensato spesso ci fosse del tenerlo tra loro. Watanuki-kun però ha sempre negato.» Dichiarò quindi.
«Così ha sempre negato eh...» Fece l'altro. «Vedrò cosa posso fare!» Dichiarò improvvisamente motivato.
A quello Himawari si limitò a sorridergli, distogliendo improvvisamente lo sguardo. Se si trattava di aiutare, pensò tristemente, lei non era di certo la persona più adatta.

xXx

Al termine delle lezioni Doumeki si incamminò, come sempre, verso il negozio di Yuuko.
Qualche minuto prima aveva saputo, da Himawari, che Watanuki non si era fatto vedere e che il medico dell'infermeria aveva fatto mandare un ragazzo per dire che non avrebbe presenziato alla lezione, per via di un improvviso malessere.
Ovviamente Himawari aveva intuito che quella doveva essere una scusa, ciò nonostante evitò di esternare il proprio dubbio, suggerendo all'arciere di raggiungere l'amico, probabilmente già in strada verso il negozio della strega. Un consiglio che si rivelò più che valido, pensò poco dopo Doumeki, avvicinandosi al compagno.
«Oi...» Fece, nel vederlo giù di corda.
Nel sentirlo improvvisamente alle proprie spalle, Watanuki fece un salto per lo spavento, fissandolo con espressione accigliata. «Tu! Smettila di apparirmi sempre alle spalle.» Borbottò sforzandosi di non urlare. «Che vuoi?»
«Hai dimenticato questi.» Disse l'altro, porgendogli i bento-box.
Il più piccolo li prese, senza rivolgerli neppure uno sguardo. «Dove li hai presi?» Domandò quindi.
«Me li ha dati Kunogi.» Replicò l'arciere. «Lei li ha avuti da Sentsuki-kun.» Spiegò, affiancandosi a lui. «Sembrava preoccupata. Tu stai bene?» Chiese poi.
«Si, non hai bisogno di preoccuparti ogni volta.» Commentò acidamente l'altro, sentendosi improvvisamente triste al ricordo di quanto visto poche ore prima.
Nel vederlo allontanarsi di fretta l'arciere affrettò il passo, sentendosi travolgere da un'ondata di dolore che, in un primo momento, lo portò a bloccarsi, quasi per proteggersi.
Resosi conto di quanto appena avvenuto, raggiunse quindi il compagno. «Si può sapere che ti prende, ora?» Domandò. «Non ti credo, non stai bene.»
«E tu che ne sai, eh?» Fece l'altro. «Non mi leggi nel pensiero!»
«Posso sentire le tue emozioni, però.» Precisò l'arciere.
Colpito da quelle parole, Watanuki si irrigidì di colpo, senza smettere di avanzare a passo spedito. «Certo che Yuuko-san poteva anche evitare di insistere con questi esercizi!» Borbottò.
Deciso a non dargli adito, Doumeki continuò a tenere il passo. «Dimmi che hai!» Gli ordinò.
«Sai sentire le mie emozioni no?» Ribattè il più piccolo. «Risponditi da solo!»
A quello, stanco di non giungere a nulla, l'arciere lo afferrò per un braccio. «Smettila di fare l'idiota» Gli intimò, soffermandosi per un breve istante su un pensiero decisamente diverso. «È per via di quel bacio?» Domandò quindi. «Forse... Ti interessa Nakuru?» Chiese, facendosi improvvisamente più cupo. Non che gli sembrasse possibile, però... aveva ricevuto l'immagine, il che significava che, in qualche modo, Watanuki ne era rimasto sconvolto.
Nel sentirlo accennare a quel bacio, il più piccolo si sentì mancare.
Di colpo l'immagine si riaffacciò alla sua mente, mescolandosi con le altre, quelle che nei suoi sogni terminavano sempre in modo tragico.
Si fermò per un istante, consapevole dell'affetto dell'altro, seppur non comprendendone appieno l'entità. Eppure... ancor più chiaro era il pericolo che gli avrebbe fatto correre se solo avesse tentato di esprimergli quanto provava al momento.
Deciso a proseguire nel suo intento, riprese ad avanzare, liberandosi dalla presa ancora presente attorno al suo braccio.
«Lasciami perdere!» Esclamò, cercando di frenare le proprie emozioni al fine di non inviare nulla di compromettente.
«Non mi hai risposto!» Lo incalzò l'altro, tornando a raggiungerlo per avvertire una frustrazione mista ad emozioni piuttosto confuse.
Proprio non riusciva a capire i pensieri del compagno ed, improvvisamente deciso a non insistere oltre, prese un'andatura normale, proseguendo in silenzio. Lo sguardo fisso sull'altro che, ancora a passo piuttosto veloce, era ormai giunto al negozio, nel quale entrò senza neppure attenderlo.

Pochi minuti dopo, si trovarono entrambi a varcare la soglia della solita stanza.
«Alla buon'ora!» Dichiarò Yuuko, con il solito tono da professoressa.
Ancora contrariato, Watanuki si limitò ad un suono non ben definito, andando a sedere sul solito divanetto.
Dietro di lui, Doumeki salutò la strega con un cenno del capo, andando ad accomodarsi per poi restare in silenzio.
«Si può sapere cosa vi prende?» Domandò la donna, notando le espressioni accigliate di entrambi.
I due rimasero in silenzio e, per nulla desiderosa di udirne le lamentele, la strega sorrise loro con fare ironico. «Se è così, direi di iniziare!» Esclamò perentoria. «Prima che giungano strani insetti ad interromperci, possibilmente.»
In quel mentre, come fosse sato chiamato, Eriol aprì la porta senza annunciarsi. «Parlavi di me?» Domandò con il suo solito sorrisetto.
«Tu!» Fece l'altra con fare irritato, moderandosi solo per via della presenza dei due ragazzi. «Mi sembrava di averti detto di passare più tardi!»
Sotto gli sguardi curiosi dei due spettatori, l'uomo fissò la strega con aria sconsolata. «In casa c'erano delle... incomprensioni, diciamo. Così sono venuto prima. Sai... per evitare liti.» Nel dire quelle ultime parole si voltò, sorridendo a qualcuno dietro la porta.
«Bene, Yuuko-san, permettimi di presentarti il tuo nuovo cliente.» Esclamò, indicando il giovane che alle sue parole mosse un passo, rendendosi visibile ai presenti.
«Giku-kun... questa è la strega di cui ti parlavo.»



Rieccoci qui, dopo una settimana di pausa data dalle feste e dall'assenza di molti lettori.
Visto che le cose iniziano a farsi più complicate abbiamo pensato bene di lasciarvi alla sola storiella di Yule.
Ed ora... prima di passare all'angolo dedicato a voi lettori vi auguriamo un buon 2010!
Sperando sia l'anno dell'incoronazione ufficiale della DouWata ^_^


Witch Of The Dimensions: Cogita cogita. Fa sempre bene ^_^
Quanto ai motivi del tuo cogitare possiamo solo dirti... Leggi e tutto ti verrà svelato.
Lay si dichiara troppo inquieta per risponderti. :P
Hari ringrazia sentitamente per la nuova idea di nomignolo con cui chiamare Lay-chan. :P

Nyah: Oh certo che è una forma di affetto, il volere i cuccioletti preferiti nell'angst!
E qui salirà, come saliranno le rivelazioni, in questo capitolo ad esempio qualcosa c'è di queste ultime...
E prossimamente si prospettano altri miscugli di angst e importanti scoperte, quindi continua a leggerci!
Quanto al dialogo, solo in parte è stato fatto per non essere capito, in quanto parte delle cose a cui si accenna sono state spiegate, o verranno spiegate, mentre altre richiedono una conoscenza di Card Captor Sakura, come il perché Eriol e Yuuko si conoscano, ma questo è stato spiegato nelle note del capitolo precedente ^,^
Continua a leggerci, e saprai anche il resto :P

Naco chan: Ma... Ci odi? Noi..? ;_; ¬.¬
Beh, non puoi non ammettere che questo capitolo è molto più lungo del precedente. E ricco di scene anche. ^_^
Piaciuta Yuuko che arrossiva, eh?
La strega è stata meno entusiasta ma... no, niente spoilers. U.U
Alla prossima! ^_^

sailorYuko: No, non ti sei persa niente, solo che in questo caso Eriol è finalmente diventato adulto e sono passati diversi anni dalla fine di CCS, dato che nel nostro universo Watanuki è figlio di CCS!Sakura e CCS!Shaoran... I perché ed altro non stiamo a spiegarteli, dato che rischierebbero di spoilerare, ma diciamo che, per motivi che verranno spiegati più avanti, la Mizuki non c'è, per ora... forse...
Grazie degli auguri, buon anno se pure in ritardo!

 LawlietPhoenix: Buon anno anche a te. E non preoccuparti. Avrai modo di capire Eriol, vedrai ^_^
*Fuggono via minaccate da lui e dalla strega*
Alla prossimaaaaaa ^_^

Dedichiamo anche un ringraziamento speciale a chi ha commentato "Tradizioni", la nostra Fanfiction di Yule, che speriamo vi sia piaciuta quanto a noi è piaciuto scriverla. (Presto risponderemo ai commenti anche lì.)


   
 
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