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Autore: kannuki    04/01/2010    7 recensioni
La prima cosa che vide Angela, fu il suo sguardo cupo e accigliato. La seconda, le mani sporche di sangue. Non aveva neppure pensato di lavarlo via. Gli serviva a ricordare chi era. Lo convinceva d'aver fatto la cosa giusta. “La tua adorata nipotina disturbava il mio stile di vita. Non l'avevi previsto, vero?"
"Non ho controllo sulle mie premonizioni..."
“Te ne faccio io, una. Prevedo che morirai fra atroci tormenti. Ma non sarà oggi, ne domani. Verrò, prima o poi, e te la farò pagare per tutto quello che hai fatto" ringhiò arrivando quasi a sfiorarla. "Sta sempre attenta, Angela... non saprai mai quando un respiro sarà l'ultimo!”
Genere: Romantico, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Angela Petrelli, Claire Bennet, Meredith Gordon, Sylar
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'effetto farfalla'
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Regola numero uno: ammazzali per primo... regola nuovo due: non attirare l'attenzione... quella che preferisco: tutto può essere usato come un'arma.

Claire biascicò le parole lentamente con lo sguardo ancora vitreo. Trasse un sospiro ed uscì dal mondo buio e doloroso che la possedeva. Si mise a sedere, avvertendo il lento scivolare di una goccia di sangue dalla tempia sinistra fino al maglione bianco che indossava. Di nuovo. Restò a fissare il vuoto escludendo tutti i rumori attorno a se. Un singhiozzo incredulo, poi un altro. Si confondeva con la risata isterica che sentiva prorompere della gola. Era viva. Perché l'aveva lasciata vivere?

(Resterai sempre con me?)

Non li vide quando si gettarono su di lei, non vide Noah che la scrollava, non udì le suppliche che pronunciava Meredith. Era successo di nuovo. Dondolava con gli occhi fissi in un punto lontano che non metteva a fuoco e non raggiungeva mai.

(Sei sleale)

Perché? Poi dolore, troppo, intenso. Come se le stessero stringendo le spalle.

Mi fai male...” sussurrò con un filo di voce “mi stai facendo male!” urlò dritta in faccia al padre che si fermò e la guardò sconcertato. La cappa di silenzio che l'avvolgeva esplose all'improvviso, e i suoni, come una lama affilata le trafissero le orecchie costringendola a portare le mani alla testa.

(Sei sleale)

State zitti!” gridò chiudendo gli occhi. Il sangue le imbrattò i palmi e Claire lo guardò impaurita muovendo appena le labbra. Si voltò alla ricerca di uno specchio o di una superficie riflettente e quando vide la linea sottile e rossa che le incideva la fronte perfettamente a metà, si aggrappò al tavolino tremando.

Tesoro...” Meredith la toccò e la vide scattare nervosa “cosa è successo? E' stato Gabriel?”

(Vuoi davvero che lo faccia?)

Non...” biascicò sentendo troppa saliva in bocca. La ingoiò e tossì per qualche istante.

Ma Sylar l'avrebbe uccisa, può essere stato solo lui” sussurrò la donna al padre che la guardava allibito. Le pizzicò il braccio e Claire scattò come se l'avessero punta.

Provi di nuovo dolore” mormorò osservando le sue reazioni.

(E' colpa tua, se non sento più nulla!)

(Potrebbe non piacerti)

Gliel'ho chiesto io...” sussurrò con un filo di voce. Si aggrappò alle braccia di Meredith e le appoggiò la testa contro.

E' tutto a posto, piccola...” mormorò accarezzandola “è tutto ok” disse ancora scoccando occhiate allibite verso l'uomo. La sua espressione era un enorme punto interrogativo a cui non sapeva dare risposta.

- - -

Il sangue si era raggrumato fra le dita e sotto le unghie. Non aveva neppure pensato di lavarlo via. Gli serviva a ricordare chi era. Lo convinceva d'aver fatto la cosa giusta.

(Fammi sentire normale, non un mostro privo di recettori del dolore)

Glielo doveva.

(Tu non hai idea di quello che ho provato)

Doveva farlo prima.

Non dovevi lasciarla avvicinare, pensò posando i gomiti sulle ginocchia e lasciando ciondolare le mani nel vuoto.

(Pensavo di poter essere me stessa, con te)

Prese un respiro e lo trattenne a lungo nei polmoni.

(Mi hai fatto sentire minuscola)

Finiscila, non ne vale mai la pena, si disse alzandosi dalla sponda del letto sul quale era seduto. Spostò lo sguardo a terra. Una macchia colorata. Lo prese con due dita e il sangue sporcò la superficie lucida del tubetto a forma di goccia. Conteneva un liquido denso e vischioso. Svitò il tappo e lo annusò. Odorava di ciliegia. Quell'affare che si metteva sulle labbra e che le portava via al primo bacio. Lo sguardo si incupì e lo fece volare nel cestino.

(Voglio stare con te)

Ma io non voglio stare con te, pensò indurendo il cuore.

(Io ti amavo)

Doveva fare un sacco di cose. Doveva avvertire Chuck e andare al funerale di Milla. Doveva trovare il suo doppio e infliggergli la pena peggiore che potesse concepire. Doveva trovare Arthur e toglierlo di mezzo. Doveva sgozzare Angela e farle ingoiare la sua maledetta premonizione. Doveva uccidere chiunque fosse lontanamente coinvolto nella sua 'caduta' personale.

(Io ti amavo)

La premonizione, pensò con un senso d'urgenza che gli bloccò il respiro. Come aveva fatto a dimenticare una cosa del genere?!

- - -

Angela chiuse la rivista con un gesto elegante, quando la parrucchiera personale finì di acconciarle i capelli. Sorrise per ringraziarla e bevve un sorso di te che le andò di traverso quando comparì nell'esatto istante in cui la donna usciva dalla stanza. La prima cosa che vide, fu il suo sguardo cupo e accigliato. La seconda, le mani sporche di sangue. Istintivamente raddrizzò la schiena e un brivido la percorse. “Adesso tocca a me?” domandò con un filo di voce.

Sylar la guardò soppesando la domanda. Poi alzò un sopracciglio e fece un mezzo ghigno che non riuscì a formarsi completamente. “La tentazione è forte” affermò sedendo rigido su una sedia di fronte alla sua. “Tu e la tua maledetta premonizione” soffiò stringendo la mascella.

Claire sta bene?” domandò con un brutto presentimento “voci ricorrenti affermano che andate d'amore e d'accordo.”

Sylar la guardò senza battere ciglio.

Una tazza di te?”

Con un gesto, fece volare a terra l'intero servizio. Angela lo guardò tesa, poi osservò la porcellana infranta “bastava dire no.”

Hai avuto altre premonizioni, mammina?”

Quel tono era orribile. Graffiava e la incuteva timore. “Di chi è quel sangue?”

Della tua adorata nipotina” affermò sorridendo “non siamo così legati come pensi.”

L'hai... uccisa?” sussurrò immobile “perchè...”

Disturbava il mio stile di vita” sibilò avvicinandosi a lei “che altro hai visto?”

Angela lo guardava e taceva e le lacrime si stavano formando fra le ciglia perfettamente truccate.

Parla!” gridò afferrandola per la camicetta e scrollandola “voglio sapere cosa hai visto!”

Nell'esatto momento in cui finì di sputarle in faccia le parole, Angela sentì il corpo gelarsi e la mente aprirsi. “Fra due anni...” balbettò nervosa “o mio dio...”

Gabriel la guardò nervoso “continua!”

Fra due anni morirai.”

La lasciò andare di scatto e Angela ricadde contro lo schienale morbido della poltroncina su cui sedeva.

Come?”

Il tono era secco e teso. La donna battè le palpebre per tornare in se “compirai un viaggio che ti porterà alla morte. Qualcuno più potente di te, ti ucciderà.”

Un viaggio?, si chiede sorpreso “fisico... o temporale?”

Angela spostò lo sguardo su di lui “fermati, finchè sei in tempo.”

Sylar la guardò e cominciò a ridere in modo folle. Un viaggio temporale. Il suo doppio. La realtà alternativa di un futuro alternativo. Gliel'aveva detto che era meglio rispedirlo a casa. “E' sempre un piacere parlare con te, vecchia strega!” esclamò divertito puntandole un dito alla fronte. Poi, un ricordo.

E che fine ha fatto, Angela?

Nella sua realtà è morta.

Le fortune sempre agli altri...

Dai!”

Hai ucciso Claire?” domandò artigliando i braccioli. Vide il braccio abbassarsi di qualche millimetro e il suo sguardo farsi meno duro. “L'hai uccisa perché non riuscivi a sopportare l'idea di amarla?”

Silenzio. Gabriel rimise la mano in tasca e scosse la testa impercettibilmente “pensi davvero che.. l'amore sia la soluzione ai mali del mondo... o a me?”

Vuoi la risposta che darei ai miei azionisti o quella che darei ai miei figli?”

L'uomo la fissò quasi divertito “ne abbiamo più di una...”

La verità è fatta di molte facce” affermò rilassandosi un poco “se fossi un mio cliente, ti parlerei di denaro e potere.”

Un concetto interessante che mi appassiona sempre” ghignò sforzandosi di essere freddo. Con un gesto veloce, si alzò dalla poltroncina “ci si vede, strega.”

Gabriel...”

Si fermò un pò stupito che l'avesse chiamato in quel modo.

Lavati le mani, tesoro. Sembri un barbone” sussurrò raccogliendo i cocci da terra.

Gabriel ghignò e le spalle si scossero per la ridata incredula che lo possedeva “s'è stravolto il mondo” borbottò scomparendo.

Angela guardò il vuoto che aveva preso il suo posto e gettò la porcellana a terra. Poi afferrò il cordless e chiamò Noah.

- - -

E Claire?”

In camera sua, doveva restare sola”. Meredith lo guardò inquieta con le mani sui fianchi “perché Gabe ha fatto una cosa del genere? Claire non vuole dirmelo!”

Noah la fissò pensieroso “ha rimesso a posto le cose. Lei soffriva per la sua... 'anormalità'.”

Lo stai giustificando? Le ha aperto il cranio un'altra volta!” esclamò abbassando subito la voce e guardando le scale che portavano alla stanza della ragazza.

Claire si appoggiò al muro restando in silenzio. Aveva i capelli ancora bagnati ma sapeva che avrebbero approfittato della sua assenza per commentare l'accaduto.

Depreco il suo modus operandi e lo trovo disgustoso, ma se l'ha fatto avrà avuto un motivo.”

Non fa mai niente per niente, pensò Claire abbassandosi un po' sulle gambe.

Non vuoi neppure sbatterlo in una cella detentiva per punizione?” la voce della madre era sorpresa e sconcertata.

Mi piacerebbe appenderlo per i testicoli” ammise scattando verso il cellulare che squillava impazzito.

Angela trattenne il respiro mentre rispondeva. “Claire sta bene?”

Angela!” esclamò alzando la voce e attirando l'attenzione di Meredith. Claire sbiancò. Poteva aver avuto una premonizione di qualche genere? Uscì dal suo nascondiglio e volò giù per le scale con l'espressione tesa.

Te la passo” mormorò veloce porgendole il telefono “penso sia molto importante.”

Nonna...”

Tesoro!” esclamò sospirando “stai bene?”

Più o meno” sussurrò sentendo la tensione salire “hai avuto una premonizione?”

Anche. Gray è stato qui e mi ha detto...”

Quale dei due?” domandò sbigottita “ti ha aggredito?”

No. Voleva uccidermi ma si è fermato” ammise scossa “Cosa è successo?”

Claire succhiò il labbro inferiore con aria nervosa “la premonizione?”

Un silenzio carico di tensione. “Claire, cosa è successo?”

Non ho tempo da perdere! Dimmi cosa diavolo hai visto!” eruttò perdendo la pazienza “parla!”

Ho visto come e quando morirà” confessò non capendo il suo impulso nervoso “non l'ha presa bene.”

Ero presente nella tua visione?”

No” mormorò concentrandosi per ricordare “ma non dimenticherò mai la sua espressione mentre quell'uomo lo uccideva...”

Impossibile, ha spostato il punto debole. Non è più dietro la nuca” mormorò battendo le palpebre. “Ti sarai confusa.”

Ragazza, se dico una cosa, è quella!” esclamò offesa “hai perso le buone maniere a stargli vicino?”

Ho perso la testa” borbottò succhiando un dito “letteralmente!” esclamò un po' divertita dal lato grottesco della faccenda “ti passo papà.”

Claire gli lanciò il telefono e salì in camera mentre Meredith le andava dietro. “Dove stai andando?”

Ad asciugarmi i capelli, ho freddo” borbottò afferrando il fon. “Ho capito tutto!”

Meno male, qualcuno sa ancora trovarsi il culo con le mani” sbottò sedendosi sul bordo del water e incrociando le gambe. “Avete litigato e siete passati alle maniere forti? Si va in galera per questo, è violenza domestica.”

Non siamo persone normali, non dimenticarlo” le ricordò stirando i capelli. Le mani le tremavano e ogni tanto perdeva la presa sulla spazzola. “Dov' è Adam?”

Non lo so e non mi interessa” esclamò dondolando una gamba “vuoi che ti aiuti?”

Sì, grazie” soffiò lasciandola fare “perchè non gli hai mai detto che tieni a lui?”

Meredith non rispose ma per un attimo di fermò. “Non ho una relazione con un uomo da tanti anni e non intendo cominciare ora. Guardami, sembro Due Facce.”

A lui piacciono entrambe” mormorò soffiando quando le tirò un capello. “Ahi!”

Scusa, tesoro...” lasciò cadere la spazzola e spense il fon “sicura di aver fatto la scelta giusta? Avresti potuto indossare tacchi altissimi e ballarci fino a crollare svenuta, senza aver mai avuto mal di piedi!”

Claire sorrise e si voltò verso di lei “non ci avevo pensato” ammise togliendole gli strumenti di mano.

Cosa è successo, piccola?”

La ragazza la guardò tesa e non rispose. “Ho bisogno che chiami Adam e mi aiuti a tendere una trappola a Sylar Due” disse invece “sono una sega a pianificare, ho bisogno di menti sveglie.”

E... Gabriel?”

Ha deciso che sono un intoppo alla sua vita” affermò stringendo il labbro inferiore fra i denti “sapevo che non poteva durare.”

Un intoppo? Ma se stravede per te!”

Claire la guardò con gli occhi lucidi. “Forse prima che...” si morse la lingua e strinse la labbra. “Non importa...”

Non importa? Ma se ti ha aperto la testa!”

Però ha rimesso tutto a posto” le fece notare con voce leggera. “Capito, Adam lo chiamo io...”

- - -

Ehi, bambolina... hai scopato?”

Claire lo guardò sgranando gli occhi e Meredith lasciò partire un ceffone diretto alla nuca dell'uomo. “Che modo di fare è questo?!” gridò sconcertata dalla mancanza di tatto e di educazione di Adam “tappati la bocca, abbiamo un problema serio da affrontare.”

Non gli si alza?” continuò abbassando la testa quando provò a colpirlo di nuovo. “Avete delle facce, volevo sdrammatizzare un pò...”

Claire lo guardò a lungo, raggomitolata nella poltrona di casa della madre. Era un casino e avrebbe avuto bisogno di una domestica fissa, visto che Meredith si rifiutava di fare i lavori più semplici che non fossero portare via la spazzatura e lavare i piatti.

Forse lui era l'esperto che le serviva. Aveva alle spalle diciotto matrimoni e innumerevoli amanti. Ma forse sarebbe riuscita a parlargli solo dopo moltissime birre. E la cosa non la allettava proprio.

Adam la fissò a sua volta. Era cambiata ed era chiaro come il sole che aveva assaggiato il frutto proibito. “E' stato una delusione e ti vuoi vendicare?”

Scosse la testa e spostò lo sguardo sulla madre “possiamo parlare da soli?”

Meredith la fissò un po' offesa “parli con lui e non con me?”

E' un uomo, mi serve un parere oggettivo.”

Non sono oggettiva?”

Sei mia madre e sei arrabbiata per quello che è successo” le fece notare tranquilla “per favore?”

Con un grugnito, Meredith si diresse fuori dell'abitazione. Claire sospirò e lo guardò “non va, eh?”

Adam scosse la testa e fissò la porta chiusa “è uno scoglio pericoloso, quella donna...”

Devi dirmi dove ho sbagliato” mormorò a bassa voce “penso di aver fatto un grosso errore.”

Se gli fai un pompino alla prima uscita, il vostro rapporto sarà basato tutto sul sesso” dichiarò divertito. Smise di sorridere quando si incupì. “Ok ok... non si può mai scherzare!”

Alla fine del racconto, Adam non parlava più. “Ma sei deficiente?! Non si racconta mai la verità. Soprattutto non a letto.”

Tu non lo conosci, quando agguanta l'osso non lo molla più!” esclamò offesa. “Non sono masochista, non giudicarmi!”

Ok!” sbottò alzando le mani per fermarla “ricapitoliamo per amore della logica. Vi correte appresso per settimane, finalmente decidete di fare sesso. Ora. Nessun uomo degno di questo nome, neppure quel cazzone moscio, ha interesse a far soffrire la donna che ama e che sta cercando di trombarsi da tempo. Noi siamo semplici e lineari. Sesso uguale piacere. E non affronto il tema delle perversioni per non turbare la tua casta mente.”

Ti prego” soffiò a disagio “moderati!”

Capisci meglio, se uso un linguaggio crudo. Zitta e ascolta lo zio Adam. Ripeto, nessun uomo vorrà sentir parlare di dolore. Se gli capiterà la sventura di incontrare una ragazza inesperta...”

Un singulto imbarazzato fu la sola risposta.

... prenderà tutte le misure necessarie per non farla pentire di essere andata a letto con lui. Nel tuo caso, metà del lavoro era fatto!” esclamò battendo le mani sulle cosce.

Dio, perchè te ho parlato...” borbottò affondando la faccia in un cuscino.

Lasciami finire. Gli hai tirato lo sgambetto facendo quel discorso. Ha capito le tue ragioni ma il gesto l'ha ripugnato.”

Ma quello ammazza gente da anni!” esclamò impacciata

Che vuol dire? Mica se li scopa!”

Claire lo guardò confusa cercando di trovare il filo. La sua espressione era tragicomica e Adam se la rideva di gusto. Come fai ad arrabbiarti con una così ingenua e candida? “Ascolta: una cosa è far secco un perfetto estraneo, un'altra è guardare la propria donna soffrire per causa tua nel momento più intimo che potete condividere” ripetè serio “e hai frignato! Un uomo non sopporta che lei frigni mentre sono a letto insieme!”

Erano lacrime di gioia, ero felice, mi sentivo di nuovo normale!”

Pensa tu! E gliel'hai detto?”

Non subito” ammise a mezza bocca. “Pensavo si capisse...”

Sei un caso perso” sospirò scuotendo la testa “ti conviene rimediare, bambolina.”

Claire lo guardò con una faccia da funerale “non è possibile...”

Oh, non vi sta mai bene niente..., troppo rude no, troppo dolce che palle, la via di mezzo è noiosa. Io t'avrei fatta volare dalla finestra!”

S'è limitato ad aprirmi il cranio” borbottò fra se.

Adam la guardò pensando fosse un modo di dire, poi vide la sua espressione e la fissò attentamente “è uno scherzo?”

No. Non so cosa ha fatto la dentro, ma sono di nuovo in grado di sentire dolore” affermò mordicchiando un'unghia.

Ti ha accontentato, qual è il problema?”

Ti ha accontentato. Claire lo guardò pensierosa. Aveva rifiutato anche solo di scansionarla mentalmente dopo il 'botto' che aveva liberato i suoi poteri latenti, per paura di combinare altri danni. Continuò a fissarlo senza vederlo. “Gli ho detto che non aveva il coraggio di farlo di nuovo. L'ho provocato per farlo esplodere e poi gli ho detto che non volevo più vederlo e che mi ero pentita di essere andata a letto con lui” mormorò con voce tenue.

Adam la guardò placido poi annuì “una rettoscopia è meno dolorosa. Guarda che ci vogliono due palle così, per fare quello che ha fatto.”

(Questo va ben oltre i miei limiti morali)

Claire sospirò, tormentando il bordo dei jeans. “Non si è mai fatto scrupoli ad infliggere dolore alla gente. Neppure a me...”

(Non posso acconsentire a tutte le tue richieste)

Ehi, ragazzina! Non avevamo fatto un patto noi due?”

Claire gli scoccò un'occhiata palesemente irritata “guarda che non siamo stupidi. Avevamo un sacco di potenti mezzi umani, per contrastare la maledizione che ci pende sulle teste...”

Eh, bravi...”

Basta ciance. Piano d'azione” soffiò incrociando le gambe “dobbiamo attirare Sylar in un luogo aperto e farlo secco. E' tempo di schioccare la frusta.”

- - -

E' questo il tuo meraviglioso piano d'azione? Un cimitero deserto di notte?”

Claire annuì stringendosi nei vestiti pesanti. “Fa molto Buffy l'Ammazzavampiri.”

Adam scosse la testa “sei tutta matta, ragazza...”

Vedremo se ho ragione” mormorò a bassa voce “vai, ora.”

L'uomo mugugnò qualcosa fra i denti e si alzò dalla panchina fredda sulla quale era seduto “non farti ammazzare.”

Come se fosse possibile...” ridacchiò. Aveva il suo coltello a serramanico e una pistola caricata ad 'acqua santa', come l'aveva definita Meredith. Gliel'aveva data Noah alcune ore prima, spiegandole il suo utilizzo.

Non è un pistola normale. Le pallottole contengono piccole dosi di inibitore liquido super concentrato.”

Geniale. Pensavo di dovergliela lanciare in testa.”

Se dovesse servire...”

Sogghignò e si concentrò il più possibile. Il modo migliore per attirarlo, era esplodere. Ma per esplodere aveva bisogno di essere particolarmente spaventata. E non sentiva paura, solo una fredda calma che la paralizzava. Perché non ti do mai retta?, si domandò cercando un ricordo opprimente da sfruttare. Sbuffò e alzò la testa verso la notte stellata. Non doveva essere per forza così estrema. Poteva semplicemente invitarlo a raggiungerla. Ma quale dei due avrebbe risposto?, si domandò massaggiando le tempie.

- - -

Sylar rizzò la testa come un cane a caccia che fiuta la preda per capire da che parte muoversi. Innestò la retromarcia e si diresse verso il punto da cui proveniva l'invito ad un tète a tète a chiaro di luna. Sghignazzò follemente e spinse sull'acceleratore. “Oh, happy day” ridacchiò fra i denti, pensando che fa lì a pochi minuti sarebbe stato davvero un lieto giorno, in quella realtà alternativa.

- - -

Gabriel la sentì e sbuffò divertito fra le labbra. Non si arrende mai!, pensò osservando il lavandino sporco di acqua rossa che colava giù per lo scarico. Sta bene, era da un po' che non mandavano in tilt un quartiere. Finì di asciugarsi le mani e gettò il telo nella cesta. Poi guardò le lenzuola e fece per strapparle via, ma qualcosa lo trattenne. Non era una sfida, era un invito. Stava provando a farsi ammazzare, quella stupida mocciosa viziata!

- - -

I'm your biggest fan I'll follow you until you love me...” canticchiava ad occhi chiusi e con i senti all'erta. “Promise i'll be kind, but i won't stop until that boy is mine... Baby you'll be...”

Un movimento laterale e Claire chiuse la bocca.

Ciao, stellina” soffiò allargando le braccia sullo schienale della panchina e guardandosi attorno “un po' macabro come appuntamento...”

Claire guizzò la vista e vide i guanti neri che indossava “poteva andarti peggio, poteva essere un centro commerciale.”

Sei troppo astiosa, splendore” commentò mettendole un braccio sulle spalle e tirandola a se “dove eravamo rimasti, l'ultima volta?”

Tu che provi a stuprarmi?” domandò abbassando la voce “non mi hai fatto ridere, bambolo.”

Hai urlato abbastanza da tirare giù Dio in persona, non mi sembrava ti dispiacesse” commentò volgendo lo sguardo su di lei che era rimasta immobile e aveva trattenuto il fiato. Va bene, non stava andando come pensava. Ignoralo. La stretta intorno alle sue spalle era fastidiosa.

Su, non fare l'arrabbiata.”

Un attimo dopo sentì il mento che veniva spostato alla sua destra. Lo guardò e strinse la labbra. Tu sei la fonte di tutte le mie disgrazie, qualunque sia la realtà da cui provieni! Sorrise, poi gli incollò le labbra sulla bocca e la sorpresa fu talmente forte da lasciarlo senza parole e gli impedì ogni mossa.

Ma cosa fa!” soffiò Meredith nascosta “deve ucciderlo, non pomiciarci!”

E' una tattica” disse sicuro che fosse tutt'altro. “Lascia avvicinare il nemico per coglierlo di sorpresa. Cerca di avere fid...” Adam si bloccò quando la vide sedergli a cavalcioni addosso

'orca troia... l'ha scambiati un'altra volta!”

Era la mossa più stupida ed intelligente che potesse fare, pensò stringendolo con ferocia, finchè non sentì che la sorpresa in lui scemava e si trasformava in passione. Quando cominciò ad accarezzarla lungo la schiena, infilò una mano nella tasca, fece scattare il coltello a serramanico e glielo ficcò nello stomaco. Dopo un lungo istante, lo estrasse per colpire dritto alla gola. “Mi dispiace” sussurrò stringendo le dita sul manico “non doveva andare così...” con un gesto secco spostò la lama verso destra e un fiotto di sangue la inondò. Veloce lo scavalcò lasciandolo cadere a terra con le mani alla gola.

Adam scattò nel momento in cui Sylar cadeva a terra ma fu violentemente bloccato da un muro invisibile.

Non è la tua battaglia” mormorò una voce dura alle sue spalle. Gabriel lo lasciò andare mentre osservava la scena. “E' una faccenda privata.”

Non vai ad aiutarla?”

Deve combattere la sua paura e vincerla.”

E se l'ammazza?”

Quando smetterà di respirare o di muoversi, interverrò.”

E tu la lasceresti crepare, perché ti chiede di sculacciarla?”

Lo sguardo che gli rivolse fu sorpreso e divenne subito duro. “Di cosa stai...”

Due spari e l'urlo di dolore di Claire fu così acuto da interrompere la sua domanda. Gabriel udì i colpi ripetuti e raggelò. C'era qualcosa di sbagliato. La scena a cui stava assistendo era sbagliata. Non doveva essere lei, quella stesa sul terreno a languire nel sangue.

Quando la giacca si era aperta e Sylar aveva intravisto l'arma sotto il braccio sinistro, l'aveva fatta volare fino a se con la telecinesi. Il ragionamento era stato logico e sequenziale.

Claire era impallidita. Se premeva il grilletto, l'inibitore liquido l'avrebbe resa inoffensiva e non sarebbe stata in grado di rigenerarsi. Non aveva avuto neppure il tempo di pensare ad altre eventuali conseguenze che Sylar le aveva sparato un colpo dietro l'altro. Ora giaceva sul terreno con le braccia perpendicolari al corpo e un buco all'altezza del cuore. Il dolore era atroce e la ferita non si richiudeva. Era senza poteri. E stava morendo. Dove non arrivava uno, ci pensava l'altro, si disse con una smorfia ridicola sul volto e la risata, triste ed isterica, che faceva sobbalzare il corpo e sputare sangue dalla bocca.

(Vuoi la guerra, splendore? Hai sempre perso)

Rassegnati. E' più forte di te. Qualunque sia la realtà.

(Sei la donna che amo, non la mia vittima)

Bugiardo...” balbettò a fior di labbra, la vista appannata dalla neve che aveva cominciato a cadere.



























  
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