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Autore: Serena Van Der Woodsen    04/01/2010    2 recensioni
Ciao spero che vi piaccia la mia storia, parla della vita adolescenziale di Reneesme, che porterà allo sbocciare di un grande amore...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Renesmee Cullen
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Al sorgere del sole'
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Eccomi con un alto capitolo. Allora Grazie a noe_princi89 e DarkViolet92 per i commenti. Ho pensato di concludere la storia con il prossimo capitolo e di iniziarne un’altra come continuazione di questa ma con un salto temporale. Cosa ne dite? Se non vi piace l’idea datemi consigli su come proseguire un bacio e a presto

 

Jacob’s POV

Mia moglie è in coma da tre ore. Carlisle dice che si rimetterà, ma che ora dobbiamo solo sperare. Ho paura, non posso vivere senza di lei. La amo troppo. Non ho ancora visto i miei figli, quelli che l’hanno ridotta così. Lo so che non dovrei, ma io penso sia colpa loro. Anzi no, la colpa è solo mia, io l’ho messa incinta, io l’ho ridotta così, loro non centrano. Vicino a lei ci sono io, Edward e Bella. Esme ed Alice si occupano dei gemelli, mentre gli altri di Nelly. Carlisle fa avanti e indietro. Le lacrime mi rigano il volto. Non sono un tipo che piange spesso, ma adesso non riesco a fermarmi. L’idea di perderla mi distrugge. Io la amo.

 

Renesmee’s POV

La morte è veloce e facile. È molto più difficile vivere. Credo di aver avuto un’esistenza invidiabile, ma ora è venuto il mio momento. Sono ore che vedo il buio, che non sento movimenti o voci. Pensavo che morire non volesse dire stare al buio e nel silenzio per sempre. Pensavo ci si ritrovasse tutti in un luogo luminoso, con tutto ciò che desideri, con tutte le persone che ami. Questo immaginavo. Ma forse ho avuto troppo nella vita, e allora mi aspetta una morte fatta di niente, fatta di ombre e silenzi. Forse chi dalla vita non ha avuto niente finisce nel posto che pensavo io. Forse. Niente mi è chiaro, tutto è un dubbio. Mi sarebbe piaciuto vedere Nelly crescere, vedere i miei due gemelli, un maschio ed una femmina, osservarli, e guardare le somiglianze. Chissà come sono, chissà come saranno da grandi i miei figli, ma soprattutto chissà cosa farà Jake. Lui mi manca tantissimo. Chissà come farà con tre figli da crescere. La mia famiglia può aiutarlo, ma magari lui si troverà una moglie, forse migliore di me, da cui avrà tanti altri figli in cui potrà riconoscersi e sarà felice. La mia morte è stata per una giusta causa, morire mettendo al mondo il frutto del mio amore per Jake è il modo migliore per andarsene. Chissà come la prenderà Nelly. Odierà i suoi fratelli per sempre? Non l’ho nemmeno salutata. Come glielo diranno? È molto sveglia, ma ha solo un anno, sarà in grado di capire? Lo spero tanto.

Vedo una luce. Forse finalmente andrò nel mondo che immaginavo. È sempre più forte, mi fa strizzare gli occhi. Qualcosa di appannato compare davanti alla luce. I contorni si ridefiniscono e capisco che la figura è Jake. Allora non sono morta! Sono viva, e lo vedo. Vedo il mio dio che mi guarda. Sta piangendo e le sue labbra si muovono, ma non sento ciò che dice. Apro gli occhi completamente e vedo che ci sono anche i miei genitori che mi tengono una mano.

“Amore, amore mi senti?” sento che dice Jake. Lo sento certo che lo sento. Cerco di parlare, ma non ce la faccio. Mi sforzo e un suono esce dalle mie labbra. Mio marito mi sorride e mi bacia la fronte.

“Riposati” mi dice sorridendo. “Carlisle si è svegliata” grida. Mio nonno è accanto a lui prima che finisca la frase.

“Hey come ti senti?” mi chiede.

Mi sforzo e cerco di far uscire la voce.

“Meglio” dico e lui mi sorride.

“La pressione è a posto, e il sangue adesso è sufficiente”. Dice.

“Cosa mi è successo?” riesco a chiedere.

“Hai avuto un’emorragia e hai perso molto sangue, e come se non bastasse la bimba prima di uscire te ne ha succhiato un po’ perché aveva fame” mi dice. Cosa? Mia figlia che succhia il sangue? Ma cos’è?

“La bimba è un vampiro?” chiedo sconcertata. Ormai mi sento meglio.

“No è come Nelly, però tu non avevi mangiato, lei aveva fame e allora…” mi dice

“Oh” rispondo, rimanendo assorta nei miei pensieri. Posso vedere i miei bambini, vederli crescere, non sono morta!

“Posso vederli?” chiedo.

“Certo” mi risponde e sparisce, per tornare poi con due fagottini uno rosa ed uno azzurro tra le braccia. Me li mette sul petto ed io li guardo. Posso vedere le somiglianze, cosa che credevo non fosse possibile.

Il piccolo ha i capelli rossicci, che sinceramente non so da chi abbia preso. O forse lo so. Il manto di Jake quando è lupo è dello stesso colore! E ha gli occhi castani. Ha la pelle chiara e liscia, sembra quasi un vampiro tanto è bello. Sua sorella invece ha i capelli castani chiari, non proprio biondi, ma con qualche riflesso. Anche lei ha gli occhi castani, come quelli di Jake, e la stessa pelle del fratello.

“Jake, gli hai già dato i nomi?” chiedo sperando che non l’abbia fatto.

“no veramente ero troppo preso da mia moglie” mi risponde sarcastico.

“Bene, ne ho pensati due.” Dico sorridendo.

“Spara” mi dice lui.

“Visto che siamo in Italia direi di dare dei nomi italiani! E io ho deciso di chiamare la piccola Elena e il piccolo Massimo! Mi piacciono” dico soddisfatta.

“Sì, sono molto belli” mi dice Jake “Ma hanno un senso?” aggiunge.

“Sinceramente no, però sono i primi due nomi che ho sentito appena in Italia, e mi sono piaciuti!” dico.

“Ora però amore dalli a me, e risposa, sei stanca” mi dice mia madre allungando le braccia. Prima che possa prenderli mi accorgo di quanta stanchezza ho addosso. Le mie palpebre si fanno pesanti e cado addormentata e felice.

  
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