Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Milla Nafira    04/01/2010    1 recensioni
Dal cap. 11:
-Ti avevo detto che sarei venuta stanotte-. Rispose la ragazza. -Avevo capito, pensavo solo che saresti venuta un po’ prima-. Disse il biondo, mentre entrambi andavano verso il balcone della Torre. -Sai, volendo, ti potrei togliere diversi punti-. -Stronzo…-. Fece lei, sorridendo dolcemente, pur sapendo che lui stava scherzando e avvicinando le sue labbra a quelle del ragazzo. -Rispetto a stamattina, quando dicevi che non potevamo nemmeno essere amici, abbiamo fatto progressi…-. Le mormorò Draco in un orecchio, non appena si staccarono. Passò qualche minuto, in cui i due si tennero stretti stretti sotto le stelle, senza parlare, Jennifer con la testa poggiata sulla spalla di Draco, i lunghi, lisci capelli scuri che scivolavano lungo il suo braccio. Lui la guardò: era fantastica, così. Niente divisa della scuola, niente stemma e colori del Grifondoro, che la rendevano così distante da lui, semplicemente jeans e maglietta. Malfoy pensò a come sarebbe stato se fosse stata sempre così: niente Grifondoro, niente Serpeverde, senza Hogwarts, senza rivalità tra famiglie, e soprattutto senza una cazzutissima guerra che andava distruggendo, devastando anche anime innocenti “…come sua zia!”. Pensò a come sarebbe stato se la sua morte non fosse già stata decisa, se avesse avuto davanti a sé ancora tutta una vita, se loro due fossero stati due semplici ragazzi innamorati. --- la mia prima fic: se vi piace, COMMENTATE!!!
Genere: Generale, Romantico, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Draco Malfoy | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Lacrime di speranza'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Cap. 15-Febbre, sigarette e soliti litigi

La mattina dopo, quando Jennifer si svegliò, era già troppo tardi per andare a lezione di Trasfigurazione, la prima della giornata. Stropicciandosi gli occhi si diresse verso la porta del bagno che era apparsa nello stesso identico posto della volta precedente. La sedicenne pensò alla notte appena trascorsa e dovette ammettere a sé stessa che non era stato come la prima volta che loro due l’avevano fatto: era stato meglio.

“Sono innamorata” pensò mentre si dirigeva nel bagno.

“Sono innamorata” lo ripensò mentre si guardava allo specchio e, per la prima volta dopo tanto tempo, si accorse che il sorriso che nascondeva l’amarezza era sincero.

“Sono innamorata” lo pensò di nuovo mentre, sotto l’acqua scrosciante della doccia, sentì un pizzico di dispiacere nel capire che si stava togliendo dal corpo il suo odore.

“Sono innamorata” assaporò appieno il significato di quella frase nel sussurrarla soavemente mentre, nuda e con i capelli grondanti d’acqua stava distesa sul letto contemplando, con un sorrisetto addolcito, il ragazzo che amava dormire con un sorriso beato dipinto sul viso angelico.

-Mmmm-. Quest’ultimo si svegliò con il sorriso dipinto sulle labbra, quella mattina. Si stiracchiò e si mise seduto sul letto, ancora completamente nudo. Jennifer si mise sul materasso a gattoni e lo baciò sulle labbra.

Com’erano finiti ad amarsi, loro due? La ragazza ripensò a pochi mesi prima: era dicembre, e a settembre si rivolgevano a stento la parola. E ora erano lì, a condividere la più bella storia d’amore del mondo, e per la prima volta a nessuno dei due importava che là fuori ci fosse una guerra che andava distruggendo migliaia di innocenti, perché in mezzo al freddo di quella bufera devastatrice entrambi avevano trovato il loro posticino caldo e sicuro, e poco importava se in quella guerra loro erano l’uno contro l’altra, perché non erano stati loro a scegliere di parteciparvi. Forse quella stessa guerra sarebbe stata la causa della loro morte ma allora valeva la pena di godersi appieno il tempo che gli restava trascorrendolo assieme, perché, anche nel pensiero della morte, per entrambi l’altro era l’unica ragione di vita. Tre mesi prima nemmeno si guardavano in faccia se si incrociavano nei corridoi, e adesso dormivano assieme, facevano l’amore, comportandosi come se ciò fosse normale “Perché adesso sono innamorata”, pensò Jennifer con un sorriso, mentre piegava la testolina mora di lato nel guardare Draco in adorazione.

-Che c’è?-. Fece lui, con un sorriso, carezzandole i capelli in una maniera tanto dolce che poco prima Jennifer non avrebbe mai potuto credere che potesse appartenergli.

-Stavo solo pensando…-. Jennifer si interruppe, rendendosi conto che anche il tono della sua voce era troppo mieloso rispetto ai suoi standard, ma questo non la sorprendeva, dato che era con lui.

-Sì?-. Incalzò Draco mettendole un dito sotto il mento per sollevarle il viso e riuscire a guardarla negli occhi. “Diglielo” Si disse mentalmente Jennifer, cercando di farsi coraggio. “Ora o mai più”.

-…Che ti amo-. Ecco, glielo aveva detto, e quella frase, pronunciata, non aveva perso tutto il suo incanto come la ragazza aveva temuto. Da quando era diventata così romantica? La Grifondoro fece una risatina mentale, pensando a cosa avrebbero pensato i suoi amici, nonché compagni di Casata, nel vederla così: la fredda e razionale Jennifer Dirie che si scioglie davanti all’amore. O avrebbero chiamato uno strizzacervelli, ma uno bravo, o avrebbero chiamato direttamente un esorcista credendola posseduta.

-Idem-. Sorrise Draco. No, incredibile! Pensò la giovane Grifondoro mentre le sua labbra si aprivano in un ampio sorriso. Le aveva detto proprio come Sam in Ghost!

-Sai, hai detto proprio come il protagonista di un film romantico Babbano-. Disse la ragazza, calcando l’ultima parola intenzionalmente, per provocarlo. -Un film bellissimo-. Aggiunse.

-E come finisce questo film?-. Chiese Draco, ignorando la provocazione.

-Be’-. Fece Jennifer imbarazzata. -Lui muore-.

-Eh no, cazzo!-. Draco si portò una mano verso le parti basse.

-Ma lei lo amerà per sempre!-. Si affrettò ad aggiungere la Grifa.

-Bella consolazione!-. Grugnì il Serpeverde.

In fin dei conti, Jennifer fu felice di vederlo comunque ironizzare, in un certo senso, sempre meglio che vederlo rassegnato alla sua morte, al suo assassinio, per essere più precisi.

-Ehy, oggi non andiamo a lezione, vero?-. Cambiò discorso il biondino, che non aveva alcuna voglia di muoversi da lì.

-Veramente io pensavo di andarci, almeno a quelle del pomeriggio-.

-Dai, no, ti prego restiamo qui….saltiamo il pranzo, dopo la cena, quando tutti sono a dormire, andiamo a prendere qualcosa da mangiare in cucina e poi stiamo qui tutta la notte-. Propose Draco, soddisfatto del suo piano.

-In realtà la mia idea era di farmi vedere dai miei amici, sai, per non farmi dare per dispersa…-. Fece la ragazza sarcastica. -Già Hermione mi farà il terzo grado su dove sono stata stanotte-. Sorrise appena al pensiero dell’amica che sicuramente si era scervellata nel cercare di capire dove Merlino fosse lei. Sperò vivamente che oltre ad Hermione, l’unica a sapere che aveva passata la notte fuori fosse Ginny. Scongiurò che non lo sapesse Calì, o Lavanda. Le stavano sulla balle, quelle due. Saranno anche state delle Grifondoro, ma stavano sempre ad impicciarsi dei cazzi degli altri e a diffonderli per tutta la scuola, solo perché non erano in grado di farsi una vita propria, e il loro essere insulse le annoiava.

-Mi sta’ sulle palle, la tua amica Granger-. Fece Malfoy, con tono asciutto.

-Si, be’, non me ne frega niente-. Tagliò corto Jennifer. -Solo perché tu hai pregiudizi-. Era infastidita a quel punto, incazzata, perché queste cose riuscivano sempre a farle saltare i nervi. La rendevano irascibile, insomma.

-Sarà anche tua amica, ma resta una sporca Mezzosangue!-. Jennifer, adirata, allungò una mano verso la guancia pallida del ragazzo e lo colpì. In quel momento le aveva ricordato come era lui prima, prima che si conoscessero davvero, prima che si amassero.

-Ahi!-. Esclamò lui, quasi piagnucolante, toccandosi la guancia.

-Scusa-. Fece Jennifer, un po’ sinceramente dispiaciuta, ma guardandolo che sguardo ancora arrabbiato. -E’ mia amica, una delle mie migliori amiche. Non puoi parlare così di lei-.

-Lo so, è che io i miei pregiudizi continuo ad averli-. Disse Draco. -Sto con te che non ne hai, ma non me li puoi togliere-.

-Ah complimenti!-. Ribattè Jennifer stizzita. -Metà dei miei amici sono figli di Babbani, e tu stai con me, quindi non dovresti pensare questo di loro-.

-Be’, saranno tuoi amici, ma per me sono inferiori-. Il Serpeverde cercò comunque di dissimulare il disprezzo nella sua voce. -Mi dispiace, ma è quello che penso, anche se per me tu puoi frequentare chi ti pare-.

-Ci mancherebbe, tanto lo farei anche senza la tua approvazione, cosa credi?-. Fece lei in tono di sfida. Stettero qualche secondo in silenzio, lei con il broncio, lui parecchio imbarazzato. Fu Jennifer a romper il silenzio.

-Dimmi una cosa-. Esordì. Draco alzò lo sguardo e le prestò attenzione. -Se io fossi stata una Mezzosangue, come mi avresti considerata?-. La voce le tremava e Malfoy capì che stava lottando per non mettersi a piangere. Lui ci riflettè un momento: a dire il vero, non aveva mai pensato a questo. Lei era una Grifondoro, già di per sé questo comportava un problema, ma almeno era una Purosangue. Ma forse se fosse stata una Mezzosangue lui non avrebbe nemmeno mai cercato di conoscerla, troppo schifato, e in quel momento lui si rese conto di ciò che si sarebbe perso in tal caso. Capì che i suoi pregiudizi erano stupidi ed infondati, ma anche che non avrebbe mai potuto smettere di averne, perché lui era fatto così. Amava Jennifer, l’amava davvero, nonostante fosse una Grifondoro e facesse parte dell’Ordine della Fenice, ma non aveva le sue idee e non avrebbe mai potuto, né voluto, averle.

-Sarebbe stato la stessa cosa-. Mentì. -Per me non avrebbe cambiato niente di ciò che provo nei tuoi confronti-. Le sorrise. Un sorriso un po’ forzato. Non voleva farla soffrire, non le avrebbe detto la verità. Ringraziò il cielo che Jennifer fosse una Purosangue perché altrimenti non avrebbe mai potuto provare ciò che gli faceva sentire lei.

Piccole lacrime trattenute fino a quel momento sgorgarono comunque dai profondi occhi castani di Jennifer, che abbozzò un piccolo sorriso.

-Davvero?-. Chiese la ragazza con voce flebile, ancora un po’ incerta, ma sostanzialmente felice di quella risposta.

Draco annuì cercando di mostrarsi convinto. -Mi dispiace-. Aggiunse, riferendosi a quell’uscita sui Mezzosangue. Credendogli, Jennifer lo abbracciò, e lo stesso fece lui con lei, contento che le fosse già passata e che potesse sentire addosso il calore del suo corpo.

Sembrava strano, ma per un attimo aveva temuto di poterla perdere per una stronzata simile. -A volte sono proprio un coglione-. Disse ad alta voce, pensandolo realmente, ma non per i motivi che credeva Jennifer. -Sì-. Convenne lei. Riuscirono entrambi ad accennare un sorriso. -Mi hai fatto male, però!-. Si lamentò Draco con un sorrisetto. A queste parole Jennifer sorrise nel modo più dolce che le riusciva, dispiaciuta, e gli scoccò un soffice bacio sulla guancia, ancora arrossata, nel punto dove poco prima l’aveva colpito. Rimase stupita da quanto calda fosse la sua pelle.

-Draco, ma sei bollente!-. Esclamò preoccupata, tastandogli la fronte con una mano.

-Modestamente-. Fece lui con un ghigno, mentre la sua mente dava alla frase tutt’altra interpretazione rispetto a quella della ragazza. -Direi che hai cambiato idea sul fatto di volercene andare!-.

-Non volevo dire quello, idiota!-. Lo rimbeccò la Grifondoro con un’occhiataccia. -Hai la febbre-.

-No-. Rispose lui. Malfoy rimase qualche secondo immobile e leggermente imbarazzato mentre Jennifer gli posava delicatamente le labbra rosee sulla fronte pallida, a sentire la temperatura.

-Si, invece-. Diagnosticò infine la sedicenne.

Draco si buttò sdraiato sul letto e strinse il lenzuolo. -Vorrà dire che non potremo andare a lezione-. Commentò, per niente dispiaciuto, trascinando Jennifer verso di sé.

-No, vorrà dire che tu non potrai andare a lezione-. Rispose prontamente la ragazza, alzandosi dal letto e cominciando a vestirsi. -Io ora vado a Cura Delle Creature Magiche, poi passo dalle cucine e ti porto un the caldo, che ti dovrebbe far sentire meglio e poi vediamo che fare-. Programmò la sedicenne mentre si appuntava il distintivo della Casata di Godric sulla divisa nera.

-Oppure-. Propose il biondo con un sorrisetto malizioso. -Potremmo starcene qui entrambi e, in attesa che io stia meglio, trovare un modo per passare il tempo a letto-.

-Non credo proprio-. Scosse la testa lei. Draco sbuffò con aria rassegnata, al che Jennifer non potè fare a meno di sorridere. Pronta e vestita, si chinò sul letto e lo baciò a stampo sulle labbra.

-Ci vediamo tra un’ora-. Disse la Grifa uscendo, mentre si sistemava la borsa a tracolla. -E non muoverti dal letto-.

-Sì, infermiera!-. Le fece Draco col solito ghigno. Jennifer fece finta di non sentire e si diresse verso il giardino per la lezione di Cura Delle Creature Magiche.

Per Jennifer, quella fu la lezione più lunga della sua vita. “Come curare un gufo ferito da un Centauro”. Come se a qualcuno potesse fregargliene qualcosa. Hagrid, che teneva la lezione, era di pessimo umore perché dall’inizio dell’anno il Ministero della Magia aveva perquisito la sua casa già 4 volte. La lezione era con quegli imbranati dei Tassorosso che, oltre ad essere svegli come dei ghiri in piena stagione di letargo, non sapevano fare un emerito cazzo. Manco a dirlo, Hagrid per formare le coppie nella lezione, aveva deciso che ogni Grifondoro sarebbe stato in coppia con un Tassorosso. Peggio di così non poteva andare.

La compagna di coppia di Jennifer era Hannah Abbot. Impedita come una foca. Lavoravano su modellini di gufo stregati che, se gli studenti riuscivano a curarli, sarebbero dovuti stare meglio. Dopo venti minuti abbondanti il finto gufo di Jennifer e Hannah non aveva ancora accennato un respiro. Non che alla Grifondoro fregasse qualcosa, riusciva a pensare solo a Draco e a sperare che stesse meglio.

-Jennifer-. Azzardò timidamente Hannah.

-Uh?-. La Grifona rimase un attimo stupita dal fatto che la Abbott le rivolgesse la parola. Da più di cinque anni che frequentavano la stessa scuola si erano rivolte la parola un paio di volte. A Jennifer non piaceva Hannah, pensava che si sarebbe dovuta dare una svegliata e questa, del canto suo, temeva un po’ Jennifer, e aveva paura a farle questa domanda. Ma aveva scommesso con quelle oche delle sue compagne di stanza e ora aveva l’occasione di scoprire come stessero le cose.

-Stai con Draco Malfoy?-. Trovò il coraggio di chiedere la rossa Tassorosso, tutto d’un fiato.

-Chi te l’ha detta ‘sta stronzata?-. L’aggredì l’altra, sbattendo malamente una mano sul povero gufo, che emise un sordo gemito. Menomale che non era un animale vero.

Hannah trasalì, spaventata dall’atteggiamento della coetanea. -Vi ho…-. Cercò di spiegare con la voce che le tremava leggermente. -Vi ho visti insieme ieri sera-.

-Che cazzo ci facevi ieri sera in giro?-. Fece sottovoce Jennifer fulminando la compagna con lo sguardo.

-N-niente-. Balbettò quella, scuotendo la testa. -Sentendo dei rumori, mi sono svegliata, ho salito le scale e vi ho visti-.

-Be’ hai visto male!-. Le rispose Jennifer aggressiva, senza toglierle gli occhi infuocati di dosso, mentre la Abbott la fissava quasi impaurita. Poi la Grifondoro si voltò verso la coppia formata da Serena e un Tassorosso brufoloso di cui non ricordava il nome. -Ehy tu!-. Si rivolse scortese al ragazzo. Questo si voltò, sconcertato dal fatto che la Dirie gli rivolgesse la parola.

-Sì?-. Chiese.

-Vieni qui con la tua concasata e dammi il cambio-. Gli ordinò, troppo infastidita da Hannah per continuare a lavorare con lei.

-Ma il prof ha detto…-. Tentò di ribattere il tipo.

-Non me ne fotte un cazzo di quel che ha detto il prof! Vieni qui e muoviti!-.

Scuotendo la testa come a dire “Meglio assecondare ‘sta povera bacata”, mentre la Abbott faceva lo stesso sicura che Jennifer non la stessa guardando, il ragazzo si diresse verso la sua compagna di Casata permettendo così a Jennifer di mettersi in coppia con Serena.

-Hey, di buon umore stamattina, eh?-. Quella alzò lo sguardo dal suo gufo per rivolgersi all’amica. -Dove sei stata stanotte?-. Le chiese poi, continuando a concentrarsi sul compito, con un sorriso furbetto. -Hermione mi ha detto che non sei tornata a dormire-. Aggiunse come a dire che sapeva già tutto.Jennifer rivolse uno sguardo omicida alla Granger, poco più in là che, occupata com’era a curare il suo animale, nemmeno la vide.

-Ho dormito da un’altra parte-. Rispose poi.

-Con Malfoy?-. Le labbra di Serena si aprirono in un enorme sorriso.

-Si-. Ammise Jennifer con un sospiro. Era inutile cercare di nascondere qualcosa.

-L’avete rifatto?-. A questa domanda, Jennifer annuì e sulle sue labbra si dipinse un piccolo sorriso malizioso.

-E ti è piaciuto come l’altra volta?-.

-Anche di più-.

Serena alzò un sopracciglio e guardò l’amica con fare sospettoso. -E allora perché hai un diavolo per capello?-. Domandò. -Mica avrete litigato di nuovo, stamattina?-.

-Si-. Ammise Jennifer, ancora scocciata nel ripensare a quello che Draco aveva detto di Hermione. -Ma abbiamo già fatto la pace!-. Si affrettò ad aggiungere di fronte allo sguardo critico della sua migliore amica.

-E allora che c’è?-. Si spazientì questa.

-Be’…-. Fece Jennifer. Dirlo le sembrava strano. -Ha la febbre-.

Serena scoppiò in una fragorosa risata, tanto che ¾ dei presenti si voltarono verso le due ragazze guardandole come fossero due povere dementi in preda ad una crisi. -Che hai da sghignazzare?-. Le fece Jennifer, indecisa tra il mostrarsi scocciata e il farsi pure lei una bella risata.

-Niente-. Rispose Serena ancora ridendo ma almeno sforzandosi di soffocare un po’ le risa e asciugandosi una lacrimuccia provocata da queste. -E che non riesco a immaginarmi Malfoy malato!-. E riprese a ridere sbattendo i pugni sul terreno. A quel punto anche Jennifer iniziò a ridere (a volume moderato!).

Finita la lezione, Jennifer corse in cucina a prendere il the che aveva promesso a Draco, decidendo che avrebbe saltato la lezione di Incantesimi dell’ora successiva. Entrando nelle cucine pensò che le faceva sempre pena vedere quei poveri Elfi Domestici sgobbare per preparare il pranzo, anche se erano Elfi liberi ed erano retribuiti per il loro lavoro. E poi, dovette ammetterlo, cucinavano in maniera deliziosa.

La sedicenne andò verso la Stanza delle Necessità correndo, per quanto glielo consentiva l’avere una tazza di the bollente in mano, ed entrò dalla grande porta di mogano.

-Ciao-. Le sorrise Draco, svaccato bellamente sul letto. -Ce ne hai messo di tempo!-. Ghignò, sollevandosi per baciarla. Jennifer, avvicinandosi a lui, si accorse che nella stanza c’era un insopportabile odore di fumo. Voltandosi verso Draco, notò che tra le pallide dita stringeva una sigaretta che si stava portando alla bocca.

-Ma cosa fai?!?-. Esclamò Jennifer, quasi scandalizzata.

-Fumo-. Fece lui, con voce stile “Cosa ti sembra che stia facendo?”.

-Bhe, non lo fare!-. Gli rispose lei, cercando di togliergli di mano la sigaretta, lui allontanò la mano dalla parte opposta, senza nessuna intenzione di spegnerla. -Hai la febbre, se fumi starai ancora peggio!-.

-E’ solo una sigaretta!-. Si lamentò il Serpeverde sempre tenendola a debita distanza dalla sua ragazza che cercava di togliergliela.

-Ma ti fa male!-. Draco pensò che, in fondo, Jennifer si stava preoccupando per lui. Incredibile, ma questo gli faceva piacere. Però la sigaretta la voleva fumare lo stesso. Se la portò alla bocca e fece un altro tiro guardando la ragazza con aria di sfida.

-Spegnila, subito!-.

-Senò, che mi fai?-. Provocò lui, più divertito che altro da quella situazione.

-Senò…-. Jennifer cercò di inventarsi qualcosa alla svelta. -Senò non faremo più sesso fino a quando deciderò io-. Pronunciò con un sorrisetto trionfante. Draco le passò subito la sigaretta. Aveva vinto lei, andò a spegnere la sigaretta in bagno.

Jennifer si sdraiò accanto a Draco, e poggiò la testa sul suo petto ancora nudo. Non le importava di poter prendere la febbre, stare così le dava la sensazione più bella del mondo.

------------------------------------------

Hola!

Questo capitolo è un po + lunghetto degli altri, ma ho approfittato del fatto che questi sn gli ultimi gg di vacanza da scuola x scriverlo…

Tanto x chiarirci, Draco e Jennifer non si chiameranno mai “amore”, “cucciolo” o altre boiate del genere, anche se lo pensano. E’ già tanto se lei riesce a dirgli “Ti amo”.

mattiuzza: innanzitutto grz x la recensione (sn in poki a commentare T.T). qndo fanno l’amore immagina k sia dopo 1-2 mesi… qndo si conoscono e capiscono di essere innamorati l’1 dll’altra…è cmq presto, lo so, ma preferivo arrivare al dunque piuttosto k fare tanti capitoli su loro k si amano ma nn stanno insieme, nn so se mi spiego ^^. X qnto riguarda il finale, bhè ne ho in mente 1, ma nn posso dire se è drammatico o lieto fine, e nn sn neanke ancora del tt sicura. Grz x avermi ftt notare gli errori (di ortografia ftt digitando) appena avrò 1 po’ di tempo li correggerò.

Il prox chap è già pronto, dv sl postarlo, lo farò appena mi recensite.

Kiss kiss

Milla

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Milla Nafira