Un
favore
Per tutta la lezione, Naruto
ascoltò affascinato le parole di Kushina. Ogni tanto notava
Sakura lanciare
qualche occhiata a lui o a Sasuke e Hinata che ogni volta che i loro
sguardi
s’incrociavano si voltava imbarazzata.
Quel giorno, il suo primo giorno
da studente, imparò a distinguere gli effetti dei veleni
mortali da quelli che
provocavano un effetto temporaneo.
Durante la pausa Naruto decise di
presentarsi a Sasuke che era rimasto seduto al proprio banco. Al suo
fianco
Sakura cercava in ogni modo d’attirare la sua attenzione, ma
il ragazzo aveva
lo sguardo fissò su quello di Naruto.
Naruto gli porse la mano, ma
vedendo che Sasuke la rifiutava, dopo pochi minuti la ritrasse.
‹‹ Io sono Naruto. ›› disse
il
ragazzo con un sorriso.
Sasuke lo guardò sbuffando.‹‹
Conosco il tuo nome, ti sei presentato prima! ››
rispose indifferente.
In quel momento Naruto fu
raggiunto da Shikamaru che lo presentò agli altri compagni
di classe, levando
Naruto dall’imbarazzo.
La lezione si spostò sulla storia
del villaggio della foglia.
‹‹ Come sapete molto bene…
››
annunciò Kushina rivolgendosi alla classe.
‹‹ Tredici anni fa Konoha è stata
attaccata dalla volpe a nove code. ››
I ragazzi annuirono e Naruto
spalancò gli occhi dalla sorpresa.
‹‹ K-Kyubi. ››
balbettò fra sé.
Kyubi gli aveva detto d’odiare Konoha, ma non aveva mai fatto
riferimento al
fatto che avesse attaccato il villaggio in passato.
I giovani ninja rimasero in
silenzio. Tutti quanti conoscevano fin troppo bene quella storia,
così come
sapevano che quella fatidica notte era scomparso il figlio del Quarto
Hokage e
di Kushina Uzumaki.
‹‹ Per questo motivo…
›› continuò
la kunoichi dai capelli arancioni. ‹‹ Oggi
parleremo della storia dei bijuu, i
demoni dalle code. ›› annunciò.
Kushina prese un gesso e cominciò
a scrivere sulla lavagna i nomi dei nove demoni.
Al suono della campanella che
segnava il termine delle lezioni Naruto s’alzò e
si precipitò a casa di corsa.
Voleva sapere di Kyubi cos’era successo quella notte di
tredici anni prima.
Naruto arrivò alla villa,
trovando la porta spalancata. All’interno si sentiva lo
sbattere incessante di
alcuni strumenti d’acciaio e il ragazzo
v’entrò con estrema prudenza.
‹‹ M-Mamma? ››
chiamò Naruto
afferrando un kunai e portandolo davanti al volto.
I rumori si fecero più forti e
Naruto capì che provenivano dalla cucina.
Entrò nella sala in silenzio e
scoppiò a ridere vedendo che Kyubi era alle prese con i
fornelli. Su un ripiano
c’erano alcuni contenitori pieni di pasta, verdura e carne.
Mentre il volto
della volpe era imbiancato di farina.
Sentendo Naruto ridere Kyubi si
voltò verso il figlia adottivo.
‹‹ Non è semplice come sembra
cucinare! ›› esclamò frustrata. Non
solo c’era stato il gatto, che aveva
catturato, a rovinargli la giornata, ora ci si metteva pure Naruto
prendendola
in giro.
‹‹ Questo è troppo! Non
prenderò
mai più in mano una pentola! ››
Pensò che era molto più semplice quando poteva
cibarsi nella foresta, catturando tutte le creature che voleva.
‹‹ Gli umani
sono così complicati. ›› aggiunse
infastidita.
Alcuni corvi sorvolarono il
giardino dell’abitazione.
‹‹ Credo che dovremmo ordinare la
cena. ›› annunciò Kyubi, mandando un
domestico che aveva assunto poche ore
prime a comprare qualcosa.
‹‹ Come è andata a scuola?
››
chiese la volpe afferrando uno straccio per ripulire la cucina.
‹‹ Bene! Ho conosciuto tanti
ragazzi, ma ad uno creo di non essere molto simpatico. Il suo nome
è Sasuke
Uchiha e… ›› fu interrotta da un
ringhio sommesso proveniente da Kyubi.
‹‹ Uchiha hai detto? ››
intervenne
la volpe con uno sguardo spaventoso.‹‹ Detesto
tutti i membri di quel clan!
Pensavo che dopo il loro tradimento l’hokage li avrebbe
cacciati dal villaggio,
ma… ›› si bloccò di colpo,
vedendo che Naruto la guardava con uno sguardo
smarrito. ‹‹ Dimenticavo che tu non conosci la
loro storia. ››
Naruto annuì e andò a sedersi di
fronte a Kyubi.
‹‹ Gli Uchiha rappresentano uno
dei clan più potenti di tutta Konoha. Posseggono una
straordinaria capacità
innata, lo Sharingan. ››
‹‹ Che cos’è?
›› domandò Naruto afferrando
un pezzo di pane che era scampato dagli esperimenti culinari di Kyubi.
‹‹ Sono degli occhi con speciali
abilità illusorie ed arti magiche. Non fissarli mai negli
occhi! ›› disse la
volpe con decisione.
‹‹ Circa sette anni fa, il clan
ha tentato un colpo di stato. Il quarto Hokage ha fermato
l’attacco e da quel
giorno il clan vive strettamente sorvegliato dalla squadra Anbu.
››
Kyubi continuò a spiegare la
storia degli Uchiha fino a notte fonda e si fermò solo
quando Naruto
s’addormentò esausto sul tavolo della cucina.
‹‹ K-Kushina! ››
mormorò Minato
sorpreso di vederla.
‹‹ Minato. ›› rispose
guardandolo
negli occhi. ‹‹ Ho bisogno che tu mi faccia un
favore! ›› esclamò stringendo i
pugni con forza.
Minato la guardò attentamente ed
annuì. C’era qualcosa di diverso in lei, brillava
una luce nei suoi occhi che
non aveva visto dal giorno in cui era nato suo figlio.
‹‹ Cosa ti serve? ››
domandò
l’hokage respirando il profumo che emanava Kushina.
‹‹ Devi mandare una spia a spiare
la madre del ragazzo che si è iscritto alla accademia questa
mattina. So che
sembra strano, ma io credo… Credo che sia Naruto! Il nostro
Naruto! ›› disse
alzando la voce e con gli occhi lucidi.
‹‹ Kushina Naruto è…
››
‹‹ Lui non è morto!
›› gridò
Kushina afferrando Minato per le spalle. ‹‹ Io so
che è vivo! Lo sento! Una
madre le capisce certe cose… ››
aggiunse, avvicinandosi alla finestra.
‹‹ Kushina non…
››
‹‹ Dimmi che lo farai Minato!
Almeno questo. ›› Una lacrima scese dal suo volto
e Kushina ripensò alla notte
che Kyubi aveva attaccato il villaggio. Ricordava, come fosse stato il
giorno
prima, quando Minato le aveva dato la notizia che Naruto era morto a
causa
della volpe e che lui non era stato in grado di proteggerlo.
Minato abbassò il volto sul
pavimento e lanciò un’occhiata alla fotografia che
teneva sulla scrivania,
scattata poco dopo la nascita di Naruto.
‹‹ D’accordo, mi occuperò di
questa faccenda. ›› concluse Minato.
‹‹ Mi dispiace Kushina io…
››
‹‹ Lo so, ma cerca di capirmi, mi
serve ancora un po’ di tempo. ››
Rispose Kushina sfiorando il volto di Minato
con il palmo della mano. ‹‹ Ora devo andare.
›› Uscì dalla stanza a grandi
passi senza voltarsi indietro.
Era ancora troppo presto, per
lei, riuscire a perdonarlo.
Grazie a tutti quelli che mi seguono!
Neko: Questa volta
ho aggiornato
abbastanza in fretta! XD Ci sentiamo! Ciaoooo!!!
Fallen Star: Ciao! Grazie
mille della
recensione! Sono felice che la ff ti piaccia! Spero che anche questo
capitolo
ti sia piaciuto^^
Ansem6: Grazie del commento. Ciao!!!