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Autore: Miky Jane Malfoy    04/01/2010    1 recensioni
Sono passati diciassette anni da quando Hermione e Draco si sono sposati, e hanno avuto la loro prima figlia, Eveline. Da quando questo strano gioco che è la vita ha cambiato le carte in tavola, facendo accadere cose che mai e poi mai avrebbero pensato potessero succedere. Non a loro. Eppure, sono qui. Insieme agli amici di sempre, Ginny e Harry, Pansy e Blaise, Daphne e Ron, Neville e Luna; Ma comunque, sempre loro. Il destino ha compiuto il suo corso. Ma il gioco della vita, non finisce mai. Non può avere termine, perchè tutto continua a girare. E stavolta, nell'occhio del ciclone, ci sono i loro figli. E' con loro che, adesso, il destino gioca. Facendoli ridere, piangere, gioire, rattristarsi, odiare, amare. Facendogli mettere in gioco il tutto per tutto. Facendoli crescere, cambiare idee e opinioni. Facendoli maturare, insegnandogli ad affrontare le cose e ad apprezzare ciò che hanno. Facendogli capire quali sono le cose che valgono realmente. Perchè in fin dei conti, come disse tanto tempo prima qualcuno, nel gioco della vita non importa chi sei, o chi credi di essere. Ciò che conta, è quello che hai dentro al cuore.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono assolutamente, totalmente, irrimediabilmente, imperdonabile. Me ne rendo conto. Mi dispiace tantissimo per questo ritardo ingiustificabile. Mi scuso profondamente con tutti voi. =(
Ci "vediamo" giù, sperando che il capitolo serva, almeno un pò, a mettere una buona parola per me!



"Io giuro che non ti capisco. Si può sapere che ti è preso? Perchè non gli hai chiesto chi diavolo fosse?!"
James alzò un sopracciglio guardando critico Elli. "Ha fatto bene a fare così, invece. Se quel tale chiedeva di Silente, e non era uno studente, probabilmente era un vecchio scocciatore"
Scossi la testa, decisa "Non era vecchio" ribattei "te l'ho detto, non aveva più di venticinque anni. Ne sono certa. E non era uno scocciatore"
Lui sbuffò. "E sentiamo, come lo sai?"
Cosa potevo dirgli? se gli avessi risposto che me lo sentivo, mi avrebbe presa in giro a vita. "Beh.." rimasi in silenzio. Lui sorrise e scosse la testa. "Comunque, non lo rivedremo più no? quindi che senso ha parlarne?"
Ellison lo guardò torva, poi però annuì. "Si. James perchè non vai a prendere altri tre bicchieri di burrobirra? Così poi ci avviamo verso la scuola"
Guardai l'orologio mentre lui si alzava. Ell aveva ragione, era già tardi. Tornai a osservarla, e notai con stupore che mi stava guardando con cippiglio severo. "Come ti viene in mente di raccontarmi certe cose davanti a James? Possibile che non ti accorgi di quanto sia geloso di te?"
"E' il mio migliore amico. Entrambi, siete miei migliori amici. Se non ne parlavo con voi, con chi potevo farlo?"
Lei sospirò. E improvvisamente, io non avevo più voglia di ascoltarla. Sapevo bene cosa stava per dire, e le parole di Jason di quella mattina mi rimbalzavano ancora in testa, ferendomi. "Non ti dirò la verità, Evee, perchè non vuoi sentirla. Ma lascia che ti dica almeno una cosa: queste, sono cose da donne, okay? ci faremmo molto più ridere se tu le dicessi a me in privato. Ci sono cose di cui con un uomo, per quanto siate legati, non puoi parlare. Perchè, anche se lui non fosse fottutamente innamorato di te, scateneresti la competizione. E' una specie di.. istinto naturale, per loro"
Le fui grata per avermi risparmiato la solita paternale. Così sorrisi "Okay. Farò tesoro del tuo consiglio. Sei molto razionale, quando non cerchi di convincermi della cotta di James per me"
Sorrise dolcemente. "Sei così ingenua, Eveline" Poi però rise "e sei anche un pò stupida. Allora, mi spieghi perchè non gli hai chiesto cosa diamine faceva a Hogwarts?!"
Risi anch'io. "Beh perchè mi sembrava scortese"
"davanti a un paio d'occhi come i suoi e due muscoli ben piazzati, mandala a quel paese la cortesia. Ecco un altro consiglio di cui far tesoro"
James tornò che ancora ridevamo.

Eravamo praticamente alle porte di Hogsmeade, quando sentii una ragazza ridere. Una risata che avrei riconosciuto fra mille. Mi voltai già sorridendo, e vidi Eveline. Ovviamente, ai suoi lati c'erano James ed Ellison. Alzai una mano per salutarla, e il suo viso cambiò. Era ancora arrabbiata con me.
"Scusami Lana, ci vediamo dentro okay?" con cortesia, abbandonai la ragazza che era al mio fianco e mi avviai da quella parte.
"Salve gente. Evee, posso parlarti un minuto?"
"Non ho particolarmente voglia di parlare con te, Jason"
"Oh andiamo. Non vorrai tenermi il muso, spero. Sei così bella, quando sorridi" la mia frase scatenò due effetti: il sangue colorò velocemente le guance della mia adorabile amica, e la mano destra di Potter si strinse a pugno. Sinceramente, non saprei dire quale delle due reazioni mi fece più felice.
"Smettila Jass. Ci vediamo dentro"
Non intendevo desistere, così le presi delicatamente la mano. La conoscevo bene, e sapevo che non avrebbe mai fatto forza per spingermi via. Naturalmente, conoscevo bene anche James, che prontamente si mise in mezzo.
"Credevo che le tue orecchie funzionassero alla perfezione" mi disse, calmo. Una calma piuttosto aggressiva, per la verità.
"Infatti credo sia ancora così"
"A me invece non sembra. Quindi, lascia che ti ripeta con molta enfasi quello che ha cercato di farti capire. Fuori - dai - piedi"
"Sai, James, mi sono sempre chiesto cosa ti portasse a comportarti così. Voglio dire, perchè fingere a tal punto? rinnegare ciò che provi davanti a lei, e poi infuriarti così per ogni mia parola? Cos'è che ti rode, eh?"
In realtà, non avevo bisogno di risposte. Lo sapevamo entrambi, cosa gli dava fastidio: la facilità con cui io mettevo in gioco la mia amicizia con Eveline Malfoy, rischiando per qualcosa di più. Un atto di coraggio che lui, purtroppo o per fortuna, non era in grado di sostenere.
"Sai cosa mi rode, Zabini? Cosa mi fa veramente perdere il controllo? Il tuo totale menefreghismo verso qualunque persona in generale, e verso Evee in particolare. E non me ne frega un cazzo se sei abituato a dire e fare tutto ciò che ti passa per la testa. Puoi comportarti come ti pare con chiunque, puoi fare il maschio insensibile e bastardo, puoi portarti a letto qualunque ragazza della scuola per mollarla il giorno dopo, non mi intrometterei comunque. Ci mancherebbe, è la tua vita. Ma se arrivi a toccare le persone che amo, e attenzione, non sto parlando solo di Eveline, ma anche delle mie sorelle, o di Ellison, allora mi chiami in causa. E ti assicuro che sarebbe meglio se non lo facessi. Perciò adesso, se non ti dispiace, noi continuiamo la nostra tranquilla passeggiata verso la scuola"
Mise un braccio intorno alle spalle di una Eveline che lo guardava sorpresa, e si incamminò voltandomi le spalle. Un sorriso mi si aprì sul volto. Ero sconvolto quasi quanto Evee per questo James così arrabbiato e perentorio, ma mi resi conto che non stava facendo altro se non reggermi il gioco. Così, impavido, la richiamai.
"Molto bene. E, Evee? Ripensa a ciò che ti ho detto stamattina; Hai l'ennesima prova di quanto io abbia ragione, e di quanto lui sia falso con te. Non ti fidare di chi riesce a nasconderti così bene i suoi sentimenti, prendendoti in giro"

Giuro che non lo vidi scattare. Me ne accorsi solo dopo qualche istante, quando James e Jason erano ormai a pochissima distanza uno dall'altro, Jass in terra con il labbro sanguinante e James in piedi che gli puntava la bacchetta alla gola. Terrorizzata, corsi nella loro direzione. "Basta, James, basta! Volete farvi espellere?! Diamine Ell, aiutami!"
Ellison si precipitò verso di noi e afferrò James per le braccia, tirandolo indietro e sussurrandogli qualcosa all'orecchio che non riuscii a cogliere. Io mi abbassai su Jason.
"Stai bene?"
"Il tuo cagnolino ha digrignato i denti eh?" mormorò. Poi però sorrise e mi guardò tranquillo. "Sto bene, non preoccuparti"
Scossi la testa mentre tiravo fuori la bacchetta e gli curavo il labbro con un incantesimo veloce "Hai esagerato"
"Lo so. Ma non so più come comportarmi con te. Devo riuscire a farti aprire gli occhi, Evee, perchè da sola non vuoi farlo. Cerca di capirmi, okay? Io sono geloso perso di te, di lui, del vostro rapporto"
Risi, sorpresa "Jass, io avrei instaurato lo stesso rapporto con te, se tu me ne avessi dato l'opportunità"
"No, Ev.. non capisci di nuovo. Non puoi pensare di instaurare quel tipo di rapporto con due persone. E' troppo speciale, troppo importante"
"siamo solo amici.."
"non è vero, non è così. Sai che non è così. O meglio, per te forse potrebbe anche esserlo. Ma per lui no. Lui ti vede come se fossi la sua fidanzata, ma è troppo codardo per riuscire a dirtelo. E io lo istigo soltanto per portarlo ad ammetterlo, in modo che tu possa scegliere onestamente"
"Oh Jason, non dire sciocchezze. Non potrei mai scegliere tra voi due"
Scosse il capo, mettendomi apposto i capelli dietro l'orecchio "Mi fa stare male avere la certezza che invece sarai costretta a farlo. Se l'avessi fatto anni fa, adesso ci risparmieremmo tutti queste sofferenze"
Abbassai lo sguardo. Odiavo quel discorso, soprattutto quando me lo facevano così seriamente. E sembravano essersi messi tutti d'accordo per farlo venire fuori in una volta sola. Perchè non potevo semplicemente essere amica di James ed essere amica di Jason? Perchè dovevano rendere tutto così complicato? Provai ad esporre il mio pensiero, ma mi interruppe nemmeno a metà.
"Lo sai perchè non ci riesci? Non per colpa nostra, ma per colpa tua. Se volessi davvero solo la mia amicizia, io l'avrei capito, e ti lascerei stare. E' lo stesso dirscorso che ho provato a farti stamattina e che ti ha fatta arrabbiare. Il problema è che non ti rendi conto non solo dei nostri sentimenti; Tu non ti rendi conto nemmeno dei tuoi! E finchè non imparerai a capire la differenza tra amicizia e amore, queste faide non finiranno"
Per un attimo, solo per un attimo, presi in considerazione il suo discorso. Se avesse avuto ragione, avrei trovato la risposta a molti dubbi. Subito dopo, però, mi ricordai la frase di James, e sorrisi.  "
Ma se arrivi a toccare le persone che amo, e attenzione, non sto parlando solo di Eveline, ma anche delle mie sorelle, o di Ellison, allora mi chiami in causa..."
"Perchè ridi?"
"Perchè per l'ennesima volta sei tu che non capisci, Jass. Ti sei attaccato a una tua idea di verità, completamente sbagliata. James e io siamo come fratello e sorella. Il nostro legame è insostibuile, perchè unico, e non ne esiste un altro come il nostro, su questo hai ragione, ma per motivi diversi da quelli che pensi tu. Certo che si tratta di amore: lui mi ama e io lo amo più di quanto riesca a credere, ma anche su questo sei fuori strada. Il nostro amore reciproco è come quello che si prova per un fratello o una sorella. E' un qualcosa che ci lega nel sangue, come fossimo davvero consanguinei.
Per questo non potrei mai scegliere di stare senza di lui: fa parte di me. Ma non come mio fidanzato. Come fratello, come amico, come padre a volte.
Per quanto riguarda te, beh, tu sei ostinato a vedermi per quella che non sono. Credimi, io non sono il tuo tipo di ragazza, in quel senso. Non potrei mai pensare di baciarti, o di venire a letto con te" arrossii al solo pronunciare quelle parole. Dovevo imparare a vincere la mia timidezza in questo campo. "Però ti voglio bene, perchè a differenza di tante persone qui dentro, io so chi sei tu veramente. Ti conosco, una conoscenza che va oltre la tua fama, oltre i pettegolezzi, oltre la corazza che ti sei costruito intorno. Ho bisogno di te, in nome di questo legame. Ti conosco da tutta la vita, siamo cresciuti insieme. Ti ho sempre visto come un fratellino antipatico" risi e lo feci sorridere "perciò, perchè ti impunti e vuoi distruggere tutto?"
Scosse la testa e si alzò in piedi, afferrandomi per la vita e stringendomi in un abbraccio soffocante. "Sei dannatamente testarda, Eveline Malfoy. Degna figlia di tuo padre e tua madre, mi dicono. E non riuscirò a farti cambiare idea oggi, perciò smetto di provarci. Mi basta vedere che non sei più arrabbiata con me. Credo che ringrazierò Potter, per questo"
Lo guardai male. "Non osate avvicinarvi a più di dieci metri uno dall'altro. Ve lo proibisco"
Alzò subito le mani in segno di resa "Okay, Okay. Come desideri" Poi mi passò un braccio intorno ai fianchi e cominciò a camminare verso il castello. In faccia non aveva più segni della lotta che c'era stata. James ed Ellison dovevano essere andati avanti. Restammo in silenzio fino a che salimmo gli scalini che portavano al portone d'ingresso. Camminando, persa nella beatitudine di quel momento in cui Jason era di nuovo il MIO Jason, il mio migliore amico, avevo appoggiato la testa alla sua spalla. Si fermò dinnanzi al portone. "Non ti ho ancora ringraziata per il labbro"
"Ma ti pare" sorrisi "Ho imparato quell'incantesimo secoli fa"
D'improvviso il suo sguardo si fece serio, e la presa sui miei fianchi si rafforzò. Di nuovo, non era più il mio semplice amico. Distolsi gli occhi imbarazzata, ma lui fu velocissimo. Si chinò e mi baciò, catturandomi le labbra.
Per una frazione di secondo, non riuscii a muovermi, conscia solo delle sue labbra sulle mie, del suo sapore di menta e del suo profumo. Poi mi ripresi, gli diedi uno spintone e me lo tolsi di dosso.
"Ti piace proprio litigare con me, vero?!" sbottai.
Lui ghignò. "Non sai quanto. Buona serata, Eveline" e detto questo si voltò, ed entrò nel castello, lasciandomi li impalata come un idiota, stordita e arrabbiata.

Finita la doccia, entrai in camera e con l'accappatoio addosso mi sedetti sul letto, fissando la foto con James sul tavolino. Presi a spazzolarmi i capelli, distratta. La gente non poteva capire. Nemmeno Ellison riusciva a farlo. Era davvero così strano che, pur dipendendo una dall'altro, non avessimo una relazione? E soprattutto, poteva essere come diceva Jason? Poteva James mentirmi da sempre fingendosi amico quando invece provava qualcosa di più?
Scossi la testa con vigore. Non ne sarebbe stato capace. O meglio, magari c'avrebbe anche provato, per non ferirmi, ma io lo conoscevo troppo bene. L'avrei di certo capito, se ci fosse stato qualcosa di più da parte sua..
Con questo pensiero confortante mi vestii e scesi in sala comune. Ellison mi aspettava in sala comune.
"Ehilà! Ell, grazie per aver portato via James, oggi"
"Figurati tesoro. Mi chiedo quando finiranno di prendersi così"
"prego per loro tutte le sere" confessai, scoppiando a ridere.
Ellison scosse la testa come a dire che ero un caso disperando, e mi informò che James era sceso prima perchè Grace gli dava la caccia. Ancora ridendo, ci prendemmo a braccetto e uscimmo dal buco del ritratto.

La sala Grande era ancora mezza vuota quando prendemmo i nostri posti, e mia sorella non era ancora arrivata. Sarebbe toccato a lei, per una volta, venire a salutarmi.
Povera illusa, direte voi. Giustamente, perchè Alice entrò, mi cercò con lo sguardo, mi salutò con la mano e si sedette con i suoi amici. Che razza di sorella. Ma ben presto, ebbi altro a cui pensare.
James era strano, sovrappensiero, meno dolce del solito. Provai a chiedergli cosa avesse, ma poi lo lasciai stare. Sicuramente, era ancora scontroso per la faccenda di Jason.
"Non mi importa di cosa pensa la gente" gli sussurrai in un orecchio "Non mi interessa se nessuno crede nella nostra amicizia. Io so cosa provo, e so cosa provi tu. Mi basta. Che pensino tutti quello che vogliono. Se Jason vuole credere che tu sia falso e che sia innamorato di me, lascialo fare, lascialo dire. Che t'importa? Noi sappiamo cosa c'è tra noi, ed è tutto ciò che conta" gli sorrisi, e lui mi sorrise a sua volta. Forse un pò rincuorato. Forse no.. ma non ebbi il tempo di capirlo, perchè Silente attirò la nostra attenzione non appena la seconda portata fu finita, chiedendoci un pò di attenzione.
E in quel momento, successe la cosa più fenomenale che potesse succedere: il mio sguardo percorse tutto il corpo docenti, come un gesto automatico, e si incatenò a un paio di occhi verdi inconfondibili, che in qualunque posto avrei pensato di ritrovare, meno che li. Mentre il mio cuore perdeva un paio di battiti, il preside ci diede il suo annuncio.
"E' con immenso piacere, che vi presento il vostro nuovo insegnante di Pozioni. Il professor Cristian McFly!"



...My Space...
Rieccomi qui, a scusarmi ancora un pò, giusto per essere sicura che la mia richiesta di perdono sia arrivata a tutti voi! Lo so che non avrei mai dovuto lasciarvi per più di un mese senza aggiornamento, come ho fatto, ma oltre ai tanti impegni scolastici ed extrascolastici, ho anche avuto un periodo in cui le idee non volevano venir fuori dalla mia testa nemmeno in minima parte. Comunque, stamattina ho cominciato a scrivere e ho deciso che, per farmi perdonare, non potevano bastare delle semplici parole. Perciò, mi sono messa a computer e ho scritto ben tre capitoli =) Questo, e altri due, che posterò domani, dopo (spero =)) aver letto le vostre recensioni su questo tanto (sig) atteso, proseguimento.
Torniamo al capitolo, c'è stata come avete visto una sorpresa, e sono proprio curiosa di sapere se è di vostro gradimento. Vi anticipo già che, nel prossimo capitolo, non sarà Eveline a parlare, e quindi avrete un'altra sorpresina =)
Bene, a questo punto vi saluto e mi sbrigo a postare il capitolo e ad andare a letto, perchè non ce la faccio proprio più ^_^
Un ringraziamento speciale a chi ha recensito lo scorso capitolo, vi prometto che vi risponderò alle recensioni domani! E per chi mi chiedeva come erano le relazioni familiari, illustro brevemente le situazioni:
Draco e Hermione hanno avuto Eveline, che ha 17 anni ed è di Grifondoro, e Alice, che ha 11 anni ed è di serpeverde;
Harry e Ginny hanno avuto James che ha 17 anni, Cristopher che ha 16 anni, Lily che ne ha 14, Sirius che ne ha 11 e Phoebe e Sarah, gemelle, che ne hanno 8. E tutti, apparte ovviamente le gemelle che sono troppo piccole, sono stati smistati a Grifondoro;
Pansy e Blaise hanno avuto Jason e Christina, gemelli, che sono entrambi serpeverde ed entrambi hanno 17 anni, e Paul, che ha dieci anni;
Ronald e Daphne hanno avuto Joshua, che ha 11 anni, l'età di Alice, ed è un serpeverde;
Luna e Neville hanno avuto Miranda, di cui ancora non si è parlato, che ha 11 anni ed è una corvonero.
Spero di aver chiarito i dubbi ^_^
Adesso vi saluto davvero! 
Ci "leggiamo" presto,
Un bacione, Miky.
  
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