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Autore: Meli    01/07/2005    2 recensioni
Ciao a tutti!Questa mia ff di 11 capitoli vede come personaggi il trio Harry,Ron,Hermione in una Hogwarts per il sesto anno consecutivo,apparentemente calmo,ma Harry viene turbato dai suoi sogni. Per saperne di più,leggete il primo capitolo...!
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Remus Lupin, Ron Weasley, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Senti Harry,mi dispiace per ieri…non si parlava di Neville ma di te. Volevo dirtelo perché ho visto che sei andato via senza dir niente!”continuò dispiaciuto.
“Non preoccuparti Dean” disse Harry,dando una pacca sulle spalle dell’amico “Davvero,non preoccuparti!” sorrise. Dean annuì e se ne andò;Harry lo seguì con lo sguardo fino a quando non voltò l’angolo. Era rimasto veramente colpito da quel gesto inaspettato! E contento!
Contento…fino ad un certo punto… Ron non si era degnato di scusarsi,quelle scuse avrebbero significato molto,ma l’orgoglio del ragazzo non ne risentiva affatto..

Dalla finestra della guferia guardava in su, pioverà,e poi in giù,verso il prato. Pochi minuti prima,Harry gli aveva detto che quella sera c’erano gli allenamenti.
“Con questo tempo?”aveva chiesto lui. “Si,Ron,non possiamo farne a meno..” detto quello,si era voltato freddamente e se ne era andato. Si era accorto che cercava le sua scuse,dai suoi atteggiamenti si capiva benissimo! Ma a lui non importava affatto:Harry non avrebbe avuto le sue scusa tanto facilmente!
Tornò a guardare fuori. Civette,gufi,facevano così tanto rumore,ma il ragazzo non dava cenni di disturbo,tanto ci era abituato. Si,perché saliva spesso lì,come se fosse il suo rifugio.


“GOAL” gridò Ginny,piazzando un bel tiro per il fratello che non riuscì a bloccare la grossa palla rossa. La ragazza si voltò verso Harry,che alzò lo il pollice in segno di OK;sarebbe stato inutile gridarlo quanto fosse stata brava,tanto forte era il rumore del vento.. Harry stava seguendo la partita:si era allenato abbastanza con il boccino ed ora doveva provvedere ad allenare la sua squadra.
Stanno lavorando bene! Pensò soprattutto Ron… Lasciò che la squadra lavorasse ancora un pochino,prima di richiamarli.
Tutti bagnati,scesero dalle loro scope sorridenti nonostante il tempo,così cupo che metteva tristezza;anche loro si rendevano conto che,tutto sommato,la loro squadra era forte,degna di Grifondoro!
Tutti presero posto sulla panchina,un po’ infreddoliti,in attesa dell’eventuale predica del capitano. Ignari che il capitano non aveva affatto intenzione di fare una predica.. “Niente schemi noiosi oggi.. andate pure! Disse, divertito dalle facce gioiose di tutti… e tutti tranne uno lasciarono velocemente lo spogliatoio.
“Non vai tu?” disse Harry.
“Faccio la doccia qui..” disse Ron,abbozzando un mezzo sorriso.
“Bellissime parate!Mi hai stupito!” confessò Harry.
“Grazie!” rispose lui,con una punta di imbarazzo.
Poi,ognuno continuò a fare quello che doveva fare.
Passarono cinque minuti di silenzio..
“Senti,io….”dissero quasi all’unisono guardandosi negli occhi. Harry sorrise e Ron si fece rosso come al solito.
“Scusami Harry… ora se vuoi,puoi raccontarmi cosa ti succede da un po’!”


“Ron!Ma possibile che non capisci?Ti si deve sempre spiegare tutto..”
Erano le undici passate in Sala di ritrovo.
“Cosa dovrei capire,Hermione?”
Harry aveva raccontato tutto ai suoi due amici,ed ora assisteva divertito al loro battibecco;Hermione che traeva le sue conclusioni,e Ron che,ovviamente,non capiva.
“è esattamente quello che è successo con l’Ufficio Misteri,Ron…” disse infine la ragazza.
Ron fece una stana smorfia,poi guardò Harry preoccupato.
“E..cosa succede adesso?”chiese curioso e privo di immaginazione.. Harry alzò le spalle:quanto gli sarebbe piaciuto saperlo….


“Sirius? Sei tu?”
Dov’era?
Il ragazzo girava per il cimitero,più lugubre del solito.. I lumini disegnavano,spettrali,la via che il ragazzo stava percorrendo. Arrivò all’albero e trovò riparo sotto di esso. Quegli stani rumori lo portarono di nuovo a pensare se erano soli.. e aveva paura,tanta...
“Dove sei?”chiamò di nuovo.
“Perché sei tornato?”disse lui.
Le parole non servono. I due si fissarono a lungo,il ragazzo aveva gli occhi lucidi. Si levò dalla sua posizione e scattò verso il fantasma,lo sfiorò.. Lui sentì una strana sensazione e guardò in alto,tentando di non gridare. Poi,il ragazzo afferrò la sua mano…aria…
“Cosa vuoi da me? Il mio corpo?” disse lui. Ogni parola era pronunciata con grande sforzo.. lui desiderava tornare..
“Si..” disse il ragazzo,urlando e piangendo. Si inginocchiò a terra sentendo i sassi che gli provocavano dolore.
“il mio corpo.. morto.. “chiese lui,non sapendo bene quello che diceva.
“Mi basterebbe… almeno potrei buttare i tuoi resti polverosi al vento,cosicché ogni volta che il vento mi accarezza,potrò sentire il tuo profumo..” continuò il ragazzo.
Ora anche lui piangeva. Voleva tanto accarezzare quella testolina che si trovava a così poca distanza dalla sua mano morta.. Harry alzò piano il capo e lesse quel desiderio negli occhi del padrino.. quanto gli mancava! Tutto un tratto,lui si allontanò;infilò una mano nella tasca e portò fuori qualcosa che nell’oscurità del cimitero,quasi abbagliava la vista..
“Cos’è?” chiese il ragazzo.
Ma non fece in tempo a scoprirlo…
  
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