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Autore: Karrina    06/01/2010    1 recensioni
PWP fra Jason Gideon e Spencer Reid. Una cosina scritta per l'italian p0rn festival #3 di fanfic_italia.
Genere: Romantico, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jason Gideon, Spencer Reid
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Autore: karrina87
Titolo: Torre, cavallo, pedone... Scacco Matto.
Fandom: Criminal Minds
Rating: NC17
Pairings: Gideon/Reid
Warnings: slash
Conteggio parole: 1179
Note: Scritta per l'Italian P0rn Fest #3 di fanfic_italia
Disclaimer: I personaggi di Criminal Minds non mi appartengono, li ho solo presi in prestito ma senza fini di lucro..
Prompt: Criminal Minds, Jason Gideon/Spencer Reid, "Hai ancora quella lettera?"

Spencer si appoggiò al bastone per tornare verso il divano reggendo il libro e la tavoletta di cioccolato nell'altro.
Sarebbe diventato un ciccione a furia di ingurgitare tutti quei grassi, ma con tutta la questione in ufficio: Hotch non più il loro capo, Morgan che prendeva il comando per non far sciogliere la squadra e Rossi che con la sua anzianità poteva pretendere di avere parola su tutto... Gli serviva una consolazione chimica a quegli stress lavorativi.
Sembrava che l'unico uomo senza carattere fosse lui alla fine. Persino JJ e Prentiss si imponevano più di lui.
Distese la gamba sul divano e scartò l'alluminio del dolce. Con i denti staccò un cubetto scuro e aprì all'altezza del segnalibro il tomo che gli premeva sullo stomaco.
Lesse per ore estraniandosi dal mondo, abbandonando i suoi problemi e dimenticandosi per un momento che era sabato sera ed era a casa da solo con un libro e una tavoletta di cioccolato.

Stava ormai per finire il capitolo quando si sentì osservato. Fece scattare la testa verso l'alto e si trovò a immergere lo sguardo negli occhi saggi del suo mentore.
-G...Gideon?- Spencer chiuse gli occhi convinto di avere le allucinazioni. Gideon era andato via anni prima. Non poteva essere nel suo salotto.
-Dovresti trovare un nascondiglio migliore alla chiave di riserva.- Disse l'uomo avvolto nel cappotto che tranquillamente sedeva sulla sua poltrona. Quante sere avevano passato così? Uno sulla poltrona e l'altro sul divano a giocare partite infinite su una scacchiera.
-...- Spencer non riusciva a pronunciare verbo. Era troppo scombussolato dalla presenza del primo uomo che avesse mai amato e poi perduto, lì nel suo salotto.
-Ti sei fatto crescere i capelli, stai bene così.- Disse ancora Jason allungando un braccio nella sua direzione ma senza toccarlo.
-Che cosa ci fai tu qui?- Senza volerlo Reid si trovò ad usare un tono più secco di quanto non avesse voluto. Ma quando se ne era andato, Jason lo aveva fatto portandosi via anche tutte le sue sicurezze e il suo intero cuore. Quindi era normale che fosse un po' arrabbiato.
-Sono qui per vedere te.- Disse semplicemente il vecchio capo dell'unità.
-Perché? Le ultime parole che mi hai lasciato chiarivano bene il concetto che volevi allontanarti da tutto e da tutti.- Disse Reid furente contro la sua gamba che gli impediva di fuggire via e correre in camera a nascondersi.
-Hai ancora quella lettera?- Chiese Gideon dopo un'eternità di silenzio.
-No. L'ho bruciata.- Gli rispose Spencer. - Non che sia servito a molto, ho una memoria hydetica, ricordi? E ricordi anche di non aver mai telefonato, MAI nemmeno una volta in tutti questi anni per dire che stavi bene o che almeno un po' pensavi ancora a noi!- Ruggì con le lacrime agli occhi e sostenendo lo sguardo del uomo che per lui aveva significato tutto.
-Sei davvero cresciuto.- Fu l'unico commento di Gideon.  
A Spencer sembrò che il cuore gli si spezzasse ancora e ancora. Quante volte gli si era gettato ai piedi supplicandolo di amarlo e di renderlo uomo? E quante volte Gideon lo aveva rifiutato dicendogli che era solo un ragazzino?
-Già sono cresciuto e ho fatto molte esperienze di vita.- Disse amaro il dr. Spencer Reid. Perché non le aveva fatto con la persona che amava.
-Mi dispiace di essermene andato, ma non ti chiederò scusa per non aver approfittato della tua ingenuità ed innocenza.- Cominciò a dire Jason.
-Io ti amavo!- Gli urlò contro Spencer con tutta la rabbia e il dolore accumulati e ristagnati in quegli anni.
-Non sarebbe comunque stato giusto.- Gli rispose alzando i toni Gideon.
Spencer fece volare il tavolino e la scacchiera fra di loro. Non si era mai arrabbiato tanto in vita sua.
-Spencer calmati!- Urlò Jason bloccandogli i polsi a mezz'aria e schiacciandolo sul divano per bloccare i calci che provava a tirargli con la gamba sana.
-Te ne sei andato pensando solo a te stesso! Se me lo avessi chiesto sarei venuto con te, ti avrei seguito in capo al mondo!- Urlava in piena crisi il più giovane.
-Lo so! Lo so.- Gli urlò all'orecchio Jason facendolo bloccare. -Per questo non te lo dissi. Non volevo trascinare a fondo anche te. La squadra aveva bisogno di te.-
Spencer sentì che le lacrime ormai erano impossibili da trattenere e si trovò a singhiozzare senza controllo. -Al diavolo, la squadra.-
Si allungò in avanti e unì le sue labbra a quelle di Gideon. -Adesso che scusa hai per dirmi di no?- Gli chiese sussurrando.
Jason rimase in silenzio a scrutarlo per pesanti secondi. La stretta su i suoi polsi divenne più lieve e Spencer lo vide riavvicinare i loro visi.
La lingua gli premeva fra le labbra per fargli spalancare la bocca. Così vicini, sentiva la corta barba sfregargli le guance facendogli il solletico e che non era la fibbia in metallo quella che gli si era conficcata nello stomaco.
Alzò le braccia e il maglione di Reid scivolò via. Gideon si sollevò e insieme gli tolsero i vestiti da viaggio lasciando solo la pelle abbronzata. Che fosse stato in spiaggia?
-Kayak sulle rapide, non hai idea di quando caldo faccia.- Spiegò Gideon vedendogli esaminare la pelle. Prese un braccio magro di Reid e partendo dal polso iniziò a ricoprirlo di baci. Si soffermò nell'incavo del gomito leccando le vene blu sotto la pelle. -Sei sempre dannatamente magro.-
-Non uso droghe, se era questa la domanda.- Replicò Spencer dimostrando di avere molto più carattere di una volta. Quando Jason se ne era andato non avrebbe avuto il coraggio di rispondergli a tono, figurarsi a fissarlo negli occhi mezzo nudo!
Jason sorrise facendogli scivolare i pantaloni giù dai fianchi senza difficoltà.
-Intendevo che ti cadono i vestiti di dosso.- Scherzò l'altro iniziando a baciare le cosce pallide.
Reid carezzò quei capelli argentati mentre la lingua di Gideon gli passava sul membro. Sospirò di piacere quando lo prese in bocca e iniziò a succhiare.
Tutte le sue fantasie finalmente si avveravano. L'emozione e il sentimento resero quell'esperienza totalmente diversa da tutto quello che aveva mai sperimentato. Diecimila volte meglio.
Gli sembrava di avere un pulsante per l'estasi e che Gideon si divertisse a pigiarci su in modo incostante, facendolo diventare pazzo.
Allargò le gambe esponendosi come non aveva mai fatto con nessun altro.
Lo voleva dentro, lo desiderava con un'intensità dolorosa. E aveva paura. Paura di comportarsi come un ragazzino alla sua prima volta e venire subito o paura di gemere troppo come un cane in calore, portandolo a credere il peggio di lui.
Ma tutto fu splendido. Non smise mai di guardarlo negli occhi. In ogni istante, ogni spinta, ogni carezza, i suoi occhi rimanevano puntati dentro i suoi carichi di un'emozione devastante.
Reid si tratteneva a stento dal gemere e urlare, pensando dentro di se che voleva che non se ne andasse mai. Che Gideon rimanesse lì, con lui.
-Non vado da nessuna parte, piccolo amore mio.- Gli sussurrò Gideon come leggendogli nel pensiero.
Quelle parole permisero a Reid di lasciarsi finalmente andare. Scosso dal piacere di un orgasmo senza precedenti.
  
  
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